giovedì 3 Aprile 2025
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Napoletani a Milano di Eduardo De Filippo

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Napoletani a Milano è un film diretto e interpretato da Eduardo De Filippo
Napoletani a Milano è un film diretto e interpretato da Eduardo De Filippo

Napoletani a Milano è un film del 1953 di Eduardo De Filippo. In Napoletani a Milano, don Salvatore Aianello è il punto di riferimento di un ampio gruppo di conterranei, con i quali abita in una fatiscente borgata di periferia. Durante lo sgombero forzato, voluto da una potente società milanese proprietaria del terreno destinato a una nuova fabbrica, muoiono in un crollo alcune persone. Con la speranza di un risarcimento, don Salvatore organizza una “marcia” su Milano con un gruppo di sfrattati, spacciandoli per i parenti delle vittime. Quello che riesce a ottenere è il lavoro per tutti nella fabbrica milanese, che li obbliga ad adattarsi con più o meno difficoltà ad una nuova dimensione di vita. Le difficoltà si ripropongono con la probabile chiusura della fabbrica, che induce gli operai ad unirsi nello sciopero, superando ogni pregiudizio culturale. Un’ingegnosa strategia dei napoletani evita la chiusura e don Salvatore vede ridotte le “distanze” tra nord e sud.

Napoli violenta di Umberto Lenzi

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Napoli violenta è un film diretto dal regista Umberto Lenzi
Napoli violenta è un film diretto dal regista Umberto Lenzi

Napoli violenta è un film del 1976, diretto da Umberto Lenzi. In Napoli violenta, il commissario Betti, arrivato a Napoli si trova a dover fronteggiare violenti atti di criminalità; in particolare segue le indagini relative a una banda di aggressori e rapinatori con a capo il vigilato speciale Casagrande, che uccide durante una sparatoria. Su un altro fronte indaga sulle estorsioni a danno di attività commerciali, gestite da un camorrista detto “il generale”, che costano la vita a un garagista che si rifiutava di pagare la tangente e la menomazione al figlio di questi, Gennarino. I metodi di Betti, che si serve di agenti speciali, alcuni dei quali vengono uccisi durante le loro operazioni, sono visti con sospetto dai superiori. Il commissario dopo aver chiuso le indagini in corso, con iniziative a volte personali, decide di partire, ma mentre è diretto alla stazione, è indotto a restare dall’incontro col piccolo Gennarino claudicante.

Location del film Napoli violenta è Piazza del Gesù Nuovo che è uno dei set cinematografici più ricorrenti del cinema napoletano. Piazza del Gesù Nuovo è una delle piazze più famose e conosciute di Napoli. La piazza prende il nome dall’omonima chiesa. Al centro della piazza si trova la guglia dell’Immacolata. Su Piazza del Gesù Nuovo si affacciano palazzi storici come il palazzo Pignatelli di Monteleone e Palazzo Pandola, location di molti film.

L’oro di Napoli di Vittorio De Sica

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oro di napoli
The Gold of Naples (1954 Italy) aka L' Oro di Napoli Directed by Vittorio De Sica Shown: Sophia Loren, Giacomo Furia

L’oro di Napoli è un film del 1954 diretto da Vittorio De Sica.

L’oro di Napoli, diviso in sei episodi, è tratto dall’omonima raccolta di racconti di Giuseppe Marotta, che partecipa alla scrittura del film insieme a Vittorio De Sica e Cesare Zavattini. Nell’episodio Il guappo, il “pazzariello” Saverio è costretto a subire la convivenza del prepotente Carmine, che fa da padrone a casa sua; la presunta malattia del “guappo” gli dà la forza di liberarsene, ma questi ritorna quando scopre di non essere malato. La famiglia, tuttavia, trova il coraggio di cacciarlo definitivamente.

Nell’episodio Pizze a credito, Rosario, un pizzaiolo del rione Materdei, scopre con disperazione che la moglie Sofia ha perso l’anello prezioso che le aveva regalato.

Il pizzaiolo convinto che possa trovarsi in una delle pizze vendute, l’uomo fa il giro dei clienti, ignorando anche il “presunto” dolore di uno di questi, che è appena rimasto vedovo. L’anello è in realtà a casa dell’amante della moglie, presso il quale Sofia si era precedentemente recata; la donna riesce a evitare lo scandalo, facendolo passare per il cliente che lo ha trovato nella pizza acquistata.

L’oro di Napoli – I giocatori

Nell’episodio I giocatori, il conte Prospero si ritrova a sfogare il vizio del gioco, che lo ha rovinato, facendo delle partite di carte con un bambino, figlio del portiere; costretto dal padre ad assecondare la debolezza del nobile, tuttavia, il bambino lo batte continuamente, provocando le sue aggressioni morali.

L’oro di Napoli – Teresa

Nell’episodio Teresa, la protagonista Teresa, che fa la prostituta e vive in una casa di tolleranza in condizioni modeste, si ritrova proiettata verso una vita migliore con un matrimonio combinato da un intermediario; il marito, a lei sconosciuto, le rivela subito dopo i festeggiamenti di averla sposata, in realtà, per una scelta quasi casuale, pur di espiare la colpa di aver indotto al suicidio una giovane, che egli aveva rifiutato. Teresa scappa via per la rabbia, ma di fronte alla prospettiva di ritornare alla vecchia vita, ci ripensa e accetta di assecondare la finzione.

L’oro di Napoli – Il professore

Nell’episodio Il professore, Don Ersilio “filosofo” del vicolo e posteggiatore di sera, distribuisce a pagamento i suoi saggi consigli. Consultato dai suoi vicini del vicolo, che vogliono rispondere all’arroganza di un nobile, che per passare con la sua automobile ostacola le loro attività quotidiane, don Ersilio suggerisce una “terapia” di “pernacchi”.
Nell’episodio Il funeralino, per una donna a cui è morto il figlio più piccolo, il funerale rappresenta l’unica possibilità di riscattarsi dalla misera vita quotidiana.

L’episodio I giocatori de L’oro di Napoli è girato a Palazzo Pandola, uno dei set più ricorrenti del cinema napoletano. L’edificio che guarda su Piazza del Gesù Nuovo, diventa anche la casa di Filumena Marturano (Sofia Loren) in Matrimonio all’italiana.

Carosello napoletano di Ettore Giannini

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Il film Carosello napoletano è del regista Ettore Giannini
Il film Carosello napoletano è del regista Ettore Giannini

Carosello napoletano è un film di Ettore Giannini, girato nel 1953. In Carosello napoletano, le vicissitudini del cantastorie don Salvatore e della sua famiglia, rimasta senza abitazione e in lotta con il bisogno, sono il filo conduttore di una serie di episodi della storia della città, dalle invasioni piratesche al secondo dopoguerra, rappresentati attraverso balletti e canzoni della ricca tradizione partenopea. Don Salvatore e la famiglia proseguono il loro cammino con sottile amarezza, ma non privi di speranza, accogliendo, infine, lungo la strada un giovane cantante innamorato della figlia maggiore.

L’inizio di Carosello napoletano è stato girato sul lungomare di via Caracciolo. Location scelta anche per girare una scena di Operazione San Gennaro.

 

Mi manda Picone di Nanni Loy

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Mi manda Picone è un film di Nanni Loy con protagonisti gli attori Giancarlo Giannini e Lina Sastri
Mi manda Picone è un film di Nanni Loy con protagonisti gli attori Giancarlo Giannini e Lina Sastri

Mi manda Picone, film del 1983, è diretto dal regista Nanni Loy. Un metalmeccanico dell’Italsider si dà fuoco nella sala del consiglio comunale di Napoli, dichiarandosi minacciato di licenziamento da parte dell’azienda. Soccorso da un’ambulanza, di lui non si trova più traccia. Luciella, sua moglie, chiede aiuto a Salvatore Cannavacciuolo, tuttofare che lavora abusivamente presso l’ospedale, il quale viene poco alla volta coinvolto nella vita di Picone, scoprendo che ha a che fare con faccende poco pulite. All’inizio ne approfitta ma poi si innamora di Luciella. Quando la donna organizza il funerale, intuiscono che, forse, l’uomo non è morto.

Location del film Mi manda Picone è Castel Nuovo, che fa da sfondo anche al divertente episodio di Tom e Jerry, ambientato a Napoli e a un altro film di Nanni Loy, Pacco, doppiopacco e contropaccotto.

Le quattro giornate di Napoli

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Le quattro giornate di Napoli è un film diretto dal regista Nanni Loy
Le quattro giornate di Napoli è un film diretto dal regista Nanni Loy

Le quattro giornate di Napoli, film del 1962, è diretto dal regista Nanni Loy. I napoletani esasperati dall’oppressione e dalla violenza dei tedeschi che occupano la città, si ribellano, battendosi per quattro giorni con tutti i mezzi a loro disposizione. Sullo sfondo della battaglia corale emergono alcuni episodi più drammatici, come la morte tra le barricate del piccolo Gennaro, le imprese di un gruppo di ragazzi scappati dal riformatorio e i combattimenti intorno allo stadio del Vomero. Favoriti dalla cattura di un ufficiale, i napoletani trattano la resa dei tedeschi, che alla vigilia dell’ingresso delle truppe alleate lasciano la città.

Location di due celebri film di Nanni Loy è l’Accademia di Belle Arti. In Scugnizzi un giovanissimo spacciatore di droga finisce per uno scherzo del destino nelle mani della polizia. Ne Le quattro giornate di Napoli, sulle scale di ingresso dell’Accademia un marinaio (Jean Sorel) viene fucilato dai soldati tedeschi, mentre i napoletani sono costretti a inginocchiarsi e ad applaudire durante l’esecuzione. La scena de Le quattro giornate di Napoli racconta un epidodio realmente avvenuto, la fucilazione di un marinaio sulle scale dell’università Federico II, sul corso Umberto I. Considerata la difficoltà di bloccare il traffico in una importante arteria stradale, la produzione del film scelse di girare sulla scalinata dell’Accademia di Belle Arti, architettonicamente molto simile a quella dell’università.

Stanno tutti bene

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Stanno tutti bene è un film diretto dal regista Giuseppe Tornatore con protagonista Marcello Mastroianni
Stanno tutti bene è un film diretto dal regista Giuseppe Tornatore con protagonista Marcello Mastroianni

Stanno tutti bene è un film del 1990 diretto da Giuseppe Tornatore. Matteo Scuro, siciliano, parte per far visita ai figli che vivono in diverse città della penisola. La prima tappa è Napoli, dove vive Alvaro che lavora all’Università e per il quale Matteo ha un affetto particolare. Non avendolo trovato, riparte per le tappe successive: Roma, Firenze, Milano e Torino. L’immagine che Matteo aveva della vita dei propri figli si rivela illusoria; oltre tutto a un appuntamento a Roma per un pranzo si fanno vivi solo alcuni di loro, che gli rivelano il suicidio di Alvaro. Matteo imbocca a sua volta la strada della finzione e tornato in Sicilia parla presso la tomba della moglie, dicendole che i figli stanno tutti bene.

La storica Piazza San Domenico Maggiore è il set cinematografico di tre film: Stanno tutti bene, Paisà e Cadaveri eccellenti. In Stanno tutti bene, nella piazza filmata nel cuore della notte, Matteo Scuro (Marcello Mastroianni) ha una buffa conversazione con una prostituta. Il centro della piazza è affollato di scugnizzi e sfaccendati nell’episodio napoletano di Paisà, mentre all’inizio di Cadaveri eccellenti è invaso da una folla che assiste ai funerali di un magistrato.

Piazza San Domenico Maggiore è uno dei luoghi più frequentati e vivaci della vita cittadina. Piazza San Domenico Maggiore è dominata dall’alta abside poligonale dell’omonima chiesa. Al centro della piazza, svetta la guglia di San Domenico, eretta per voto popolare durante la peste del 1656. La piazza è delimitata da palazzi storici come il palazzo di Sangro di Casacalenda, il palazzo Petrucci, il palazzo Saluzzo di Corigliano e il palazzo di Sangro.

Questi fantasmi

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Questi fantasmi è un film diretto dal regista Renato Castellani con protagonisti Sofia Loren e Vittorio Gassman
Questi fantasmi è un film diretto dal regista Renato Castellani con protagonisti Sofia Loren e Vittorio Gassman

Questi fantasmi è un film del 1967 diretto da Renato Castellani. Gli interpreti sono Sofia Loren e Vittorio Gassman. Pasquale Lojacono, modesto e squattrinato cantante, e sua moglie Maria, rimasti senza casa, vanno a vivere in un antico palazzo disabitato, che secondo una credenza popolare sarebbe infestato dal fantasma del proprietario. Si viene a creare l’equivoco per il quale Pasquale crede di vedere il fantasma nell’ossessivo e bigotto corteggiatore della moglie, un benefettore dell’Istituto religioso nel quale la donna era vissuta, che aggirandosi nel palazzo e lasciando per caso dei soldi, diventa il suo protettore immaginario. A sua volta Maria, ignara della leggenda, credendo che il marito la usi per ricattare economicamente il corteggiatore, decide di lasciarlo. Scoperta la propria ingenuità e lo sberleffo della gente, Pasquale simula l’omicidio della moglie e viene assolto per il movente dell’onore; i due riappacificati vanno a lavorare in Scozia in un castello con fantasmi veri.

Una location di Questi fantasmi è Palazzo Sanfelice. Il cortile, con il suo scalone aperto, risponde perfettamente alle atmosfere grottesche della commedia di Eduardo De Filippo da cui è tratto il film. Nello stesso edificio è stata girata anche la scena de Le quattro giornate di Napoli con i soldati tedeschi che iniziano la deportazione degli uomini napoletani.

Scugnizzi di Nanni Loy

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Scugnizzi è un film diretto dal regista Nanni Loy
Scugnizzi è un film diretto dal regista Nanni Loy

Il film Scugnizzi, girato nel 1989, è diretto dal regista Nanni Loy. Nicola Assante, siciliano impiantato a Napoli, è incaricato di organizzare uno spettacolo teatrale con i ragazzi dell’Istituto minorile di Nisida. Il distacco e l’indifferenza iniziali dell’uomo si dissolvono a contatto con i ragazzi e le loro storie di sofferenza. Il musical che realizzano racconta la loro disperazione e la voglia di riscatto da una vita degradata, di cui Assante diventa testimone privilegiato. Il carcere costituisce per alcuni dei ragazzi la protezione da un futuro votato alla malavita, o da ritorsioni della camorra. E’ il caso di Salvatore, che, costituitosi per sfuggire a un potente boss, viene  crudelmente ucciso dietro le quinte durante lo spettacolo. Il sipario cala prematuramente e la gente ignara torna alla propria vita; i ragazzi, paralizzati dalla tragedia, nei furgoni che li riportano in istituto attraversano indifferenti una fiumana di tifosi di calcio.

L’Accademia di Belle Arti è la location di due celebri film di Nanni Loy: Scugnizzi e Le quattro giornate di Napoli. In Scugnizzi un giovanissimo spacciatore di droga finisce per uno scherzo del destino nelle mani della polizia. La scena de Le quattro giornate di Napoli racconta un episodio realmente accaduto, la fucilazione di un marinaio sulle scale dell’università Federico II, sul corso Umberto I. Considerata la difficoltà di bloccare il traffico in una importante via, la produzione del film scelse di girare sulla scalinata dell’Accademia, che da un punto di vista architettonico è molto simile a quella dell’università.

Scusate il ritardo di Massimo Troisi

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Scusate il ritardo è un film interpretato e diretto da Massimo Troisi
Scusate il ritardo è un film interpretato e diretto da Massimo Troisi

Scusate il ritardo, girato nel 1983, è un film interpretato e diretto da Massimo Troisi. In Scusate il ritardo si parla di Vincenzo. La vita di Vincenzo scorre all’insegna di una quotidianità lenta, costellata di piccole o grandi insicurezze. E’ alle prese con l’amico Tonino, disperato per una storia d’amore finita, e con il suo stesso latente senso di inferiorità nei confronti del fratello Alfredo, affermato attore. In famiglia Vincenzo si sente bistrattato, ma nella relazione con Anna è gratificato dalle manifestazioni d’affetto. D’altra parte la difficoltà di Vincenzo nel comunicae i propri sentimenti inducono Anna ad allontanarsi; nonostante il dispiacere, Vincenzo non reagisce alla situazione. Ora è Tonino, che intanto ha intrapreso inaspettatamente una nuova relazione, ad aiutare lui: con la sua mediazione Anna fa visita a Vincenzo che riesce ad esporsi, chiedendo alla donna, che ha deciso di partire, di rimanere con lui.

Le gradinate di via Andrea Mariconda è la location di un duetto tra Massimo Troisi e Lello Arena in Scusate il ritardo. Queste scale rievocano infatti la scena in cui Vincenzo (Troisi), sotto una pioggia scrosciante, cerca di consolare il suo amico Tonino (Arena) appena lasciato dalla fidanzata. Lello Arena ricorda che questa difficile  scena fu preparata in tutti i dettagli e poi modificata sfruttando gli spazi forniti dalla location. La gag dello schizzo dell’acqua, ad esempio, è stata improvvisata al momento delle riprese, sfruttando la mancanza di un lastrone sulla pavimentazione stradale.