venerdì 26 Aprile 2024
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Galleria Umberto I location del cinema napoletano

Set cinematografico di molti film è la Galleria Umberto I, nei cui interni è nato il cinema napoletano. Da ricordare la sequenza finale di Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti con la caduta di Frankie (Harvey Keitel) dall’alto della cupola della galleria. Inoltre, è memorabile la passeggiata di Jack Lemmon e Marcello Mastroianni che in Maccheroni gustano un enorme babà alla panna. Tra gli altri titoli girati qui vanno, inoltre, menzionati L’oro di Napoli, Questi fantasmi, Stanno tutti bene, Pacco, doppiopacco e contropaccotto e L’amore molesto. In Stanno tutti bene, la galleria è visibile in una sequenza dal sapore onirico: il protagonista Matteo Scuro è impegnato in una telefonata presso una cabina pubblica e la folla che attraversa la galleria si ferma improvvisamente, come se fosse pietrificata, facendo calare un silenzio irreale.

La Galleria Umberto I è realizzata tra il 1887 e il 1890 su progetto di Emanuele Rocco poi ripreso da Antonio Curri e, infine, ampliato da Ernesto Di Mauro. E’ inaugurata il 19 novembre 1890. La Galleria Umberto I colpisce per la cupola, alta 56.7 metri, innalzata su un ottagono di 36 metri, per la decorazione in stucco, per le coperture in ferro e vetro e per l’imponente architettura. La Galleria Umberto I è di grande impatto scenografico.

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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