lunedì 28 Aprile 2025
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Borgo Marinari e Castel dell’Ovo nei film di Napoli

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Borgo Marinari è il set principale della pellicola Pensavo fosse amore invece era un calesse. Film diretto e interpretato da Massimo Troisi
Borgo Marinari è il set principale della pellicola Pensavo fosse amore invece era un calesse. Film diretto e interpretato da Massimo Troisi

L’antica fortificazione di Castel dell’Ovo ha ospitato le riprese di Passione e in particolare l’esibizione di Peppe Barra nel brano Don Raffaè. Il castello è poi rappresentato, tra i moltissimi titoli che si potrebbero citare, nel film di animazione Opopomoz e in Un film parlato. In quest’ultimo film, una professoressa di storia racconta alla figlia la leggenda del castello legata al poeta Virgilio.
Le stradine di Borgo Marinari compaiono in pellicole come Napoli milionaria, La mazzetta, Giallo napoletano e Pensavo fosse amore e invece era un calesse. In quest’ultimo, Borgo Marinari è il set principale in cui si muovono i protagonisti: Tommaso, interpretato da Massimo Troisi, gestore di un ristorante e Cecilia, interpretata da Francesca Neri, titolare di una libreria. Il ristorante porta il nome di “Giulietta e Romeo”, ma in realtà si tratta de Il Transatlantico. La libreria, invece, non esiste e il suo esterno è stato ricostruito sulla facciata di una palazzina del Borgo.

Castel dell’Ovo e Borgo Marinari fanno da cornice a molte pellicole napoletane. Borgo Marinari era, in origine, destinato ad ospitare le famiglie dei pescatori e dei marinai di Santa Lucia, ma oggi è diventato luogo turistico e di passeggio e ospita, prevalentemente, attività commerciali. Castel dell’Ovo, il castello più antico della città, si trova sull’isolotto di Megaride, dove approdarono i primi Greci per fondare Partenope e poi Napoli. Il nome, secondo alcuni studiosi, risale al Trecento ed è dovuto alla sua pianta ellittica. La leggenda, invece, vuole che il nome sia legato al poeta latino Virgilio, che avrebbe posto nelle sue fondamenta un uovo, appunto, che, finché rimasto intatto, avrebbe assicurato la sopravvivenza dell’edificio. Castel dell’Ovo si presenta come una cittadella fortificata e costituisce un punto preminente del panorama napoletano sul lungomare.

 

Castel Nuovo set del film Mi manda Picone

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In Castel Nuovo è girata una scena del film Mi manda Picone
In Castel Nuovo è girata una scena del film Mi manda Picone

Castel Nuovo fa da sfondo al divertente episodio di Tom e Jerry, ambientato a Napoli, e a due film di Nanni Loy: Mi manda Picone e Pacco, doppio pacco e contropaccotto. In avvio di Mi manda Picone, gli interni di Castel Nuovo ospitano una riunione del consiglio comunale durante la quale un metalmeccanico dell’Italsider si dà fuoco davanti agli occhi esterrefatti della moglie (interpretata da Lina Sastri), come protesta di licenziamento. Soccorso da un’ambulanza, di lui non si trova più traccia. Luciella, sua moglie, chiede aiuto a Salvatore Cannavacciuolo, tuttofare che lavora abusivamente presso l’ospedale, il quale viene poco alla volta coinvolto nella vita di Picone, scoprendo che ha a che fare con faccende poco pulite. All’inizio ne approfitta ma poi si innamora di Luciella. Quando la donna organizza il funerale, intuiscono che, forse, l’uomo non è morto.

La costruzione di Castel Nuovo è voluta da Carlo I d’Angiò, il quale, nel 1279, affida il progetto all’architetto Pierre de Chaule. Durante il regno di Roberto d’Angiò, Castel Nuovo diventa un centro di cultura dove soggiornano artisti, medici e letterati fra cui Giotto, Petrarca e Boccaccio. Al termine della guerra tra angioini e aragonesi per la conquista del regno, il potere passa nelle mani di Alfonso d’Aragona, il quale dà inizio a un intervento di restauro di Castel Nuovo e all’aggiunta dell’Arco di Trionfo per celebrare il suo ingresso a Napoli. Alfonso d’Aragona chiama maestranze locali, toscane e catalane fra cui Guillèn Sagrera, Pietro di Martino e Francesco Laurana solo per citarne alcuni. Durante il viceregno, Castel Nuovo è circondato da un’alta cortina merlata, che ne sottolinea la trasformazione della reggia per un uso militare ed è oggetto di modifiche. Una visita a Castel Nuovo significa ammirare il castello, la Cappella Palatina, la Sala dei Baroni, il Museo Civico e il panorama che si gode dalla torre .

 

Il ristorante La Bersagliera nei film napoletani

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In fotografia si vedono i protagonisti del film Viaggio in Italia cenare al ristorante La Bersagliera
In fotografia si vedono i protagonisti del film Viaggio in Italia cenare al ristorante La Bersagliera

Location di alcuni film è il ristorante La Bersagliera in cui vanno a cenare Ingrid Bergman in Viaggio in Italia e Marcello Mastroianni e Jack Lemmon in Maccheroni.

In Viaggio in Italia, Katherine e Alex Joyce, una coppia di inglesi, giungono a Napoli per vendere una villa ricevuta in eredità. La coppia attraversa un periodo di crisi coniugale. Marito e moglie, estranei l’uno all’altra, esplorano separatamente la realtà che li circonda: lei alla ricerca delle radici storico-culturali, lui del divertimento. Un litigio li porta sull’orlo del divorzio. Di ritorno da una visita alle rovine di Pompei, durante la quale Katherine rimane sconvolta dalla riesumazione di una coppia sepolta dalla lava, si imbattono in una processione religiosa. Smarritisi tra la folla, i due si cercano angosciati e si ritrovano in un abbraccio che presagisce il nuovo corso della loro relazione.

Il ristorante La Bersagliera si trova in uno dei luoghi più suggestivi di Napoli.

Nel 1919 donna Emilia Del Tufo, la Bersagliera, avvia l’attività del ristorante. La donna prepara da mangiare per la numerosa famiglia e per i marinai e, in poco tempo, conquista il palato dei suoi ospiti. Il ristorante La Bersagliera è diventato uno dei ristoranti più famosi di Napoli tanto da avere come clienti non solo i frequentatori abituali ma anche personaggi famosi.

Il lungomare di Napoli set cinematografico all’aperto

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La fotografia ritrae Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni da un scena del film La Pelle, girata in via Nazario Sauro sul lungomare di Napoli
La fotografia ritrae Claudia Cardinale e Marcello Mastroianni da un scena del film La Pelle, girata in via Nazario Sauro sul lungomare di Napoli

Il lungomare ha fatto da set a molti film. A via Nazario Sauro sono state girate alcune scene di Pacco, doppio, pacco e contropaccotto e Fortàpasc, mentre sull’omonima banchina che si trova sul livello del mare hanno passeggiato Eduardo de Filippo in Filumena Marturano, Marcello Mastroianni e Claudia Cardinale in La pelle. La passeggiata sul lungomare prosegue fino a via Lucilio, set di uno spassoso duetto tra Renato Rascel e Vittorio Gassman in Il giudizio universale. Consapevole che alle ore 18 ci sarà la fine del mondo, il signor Coppola può finalmente esprimere l’odio che prova nei confronti di un suo conoscente, il borioso e benestante Cimmino.
La passeggiata prosegue sino alla veduta della Fontana dell’Immacolatella, che compare in molti film. Le arcate di questa fontana monumentale sono riconoscibili in Neapolitan Mouse, episodio del cartoon Tom e Jerry e nell’episodio del funeralino de L’oro di Napoli. La Fontana dell’Immacolatella diventa luogo di incontro tra i protagonisti del film In ginocchio da te con Gianni Morandi e Laura Efrikian. Nel finale, sulle note dell’omonima canzone che dà il titolo alla pellicola, Morandi potrà riabbracciare la sua amata sullo sfondo della fontana e dichiararle amore eterno.

Il lungomare della città partenopea permette di ammirare il panorama con il golfo di Napoli, il Vesuvio, la collina di Posillipo e Castel dell’Ovo con il pittoresco Borgo Marinari.

Hotel Excelsior nelle pellicole napoletane

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L'Hotel Excelsior fa da cornice al film Maccheroni. Gli attori sono Jack Lemmon e Marcello Mastroianni
L'Hotel Excelsior fa da cornice al film Maccheroni. Gli attori sono Jack Lemmon e Marcello Mastroianni

L’Hotel Excelsior è stato il set cinematografico di molte pellicole. In questa lussuosa struttura alloggiano Ingrid Bergman e George Sanders in Viaggio in Italia, Jack Lemmon in Maccheroni e anche James Gandolfini ne I Soprano. L’Hotel Excelsior è anche obiettivo delle indagini di Bud Spencer in Piedone lo sbirro e appare, inoltre, ne Il giudizio universale e Scusate il ritardo.

L’Hotel Excelsior, collocato in via Partenope, gode di un panorama spettacolare sul golfo di Napoli, il Vesuvio e le isole. E’ a pochi metri da Castel dell’Ovo che si trova sull’isolotto di Megaride, dove approdarono i primi Greci per fondare Partenope e poi Napoli. Il nome sembra risalire al Trecento, secondo alcuni studiosi, determinato dalla sua pianta ellittica. La leggenda, invece, vuole che il nome sia legato al poeta latino Virgilio, che avrebbe posto nelle sue fondamenta un uovo, appunto, che, finché rimasto intatto, avrebbe assicurato la sopravvivenza dell’edificio. Castel dell’Ovo si presenta come una cittadella fortificata e costituisce un punto preminente del panorama napoletano sul lungomare.

Basilica di San Francesco di Paola nei film su Napoli

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Il colonnato della basilica di San Francesco di Paola, sita in Piazza del Plebiscito, appare nel film Le quattro giornate di Napoli
Il colonnato della basilica di San Francesco di Paola, sita in Piazza del Plebiscito, appare nel film Le quattro giornate di Napoli

Il colonnato della basilica di San Francesco di Paola, che si trova in Piazza del Plebiscito, fa la sua apparizione in capolavori come L’oro di Napoli, Il giudizio universale, Le quattro giornate di Napoli e Lo spazio bianco. Nel film L’oro di Napoli la basilica ospita il matrimonio di Teresa, interpretata da Silvana Mangano, una prostituta che vive in una casa di tolleranza in condizioni modeste. La donna si ritrova proiettata verso una vita migliore con un matrimonio combinato da un intermediario. Il marito, a lei sconosciuto, le rivela subito dopo i festeggiamenti di averla sposata, in realtà, per una scelta quasi casuale, pur di espiare la colpa di aver indotto al suicidio una giovane, che egli aveva rifiutato. Teresa scappa via per la rabbia, ma di fronte alla prospettiva di ritornare alla vecchia vita, ci ripensa e accetta di assecondare la finzione.
In Giudizio Universale è il luogo di incontro della popolazione che si prepara a fare i conti con Dio. Il colonnato della basilica di San Francesco di Paola appare, inoltre, sia all’inizio del film Le quattro giornate di Napoli, in cui la folla cerca riparo dopo aver sentito l’allarme dei bombardamenti aerei, sia nella pellicola Lo spazio bianco, interpretato da Margherita Buy.

La basilica di San Francesco di Paola, collocata al centro dell’emiciclo di Piazza del Plebiscito, è voluta da Ferdinando I come voto per la riconquista del regno. Pietro Bianchi inizia la costruzione nel 1817. La basilica colpisce per il pronao e per le tre cupole: quella centrale, alta 53 metri, è costruita su un alto e ampio tamburo. L’interno della Chiesa di San Francesco di Paola presenta due cappelle ai lati dell’atrio e al centro la rotonda, dal diametro di 34 m, coperta da una cupola, alta 53 metri, sorretta da colonne corinzie in marmo di Mondragone, alternate da pilastri.

Palazzo Reale in Luisa Sanfelice

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Set cinematografico per Luisa Sanfelice è il Palazzo Reale
Set cinematografico per Luisa Sanfelice è il Palazzo Reale

Set cinematografico per I guappi e Luisa Sanfelice è Palazzo Reale. In Luisa Sanfelice, il palazzo è una location fondamentale che fa da sfondo alle parate del re Ferdinando IV , interpretato da Emilio Solfrizzi, per poi ospitare il direttivo della Repubblica Partenopea.
Il Palazzo Reale di Napoli è costruito per volere del viceré di Lemos per accogliere il re Filippo III, visita mai avvenuta. Il progetto è affidato a Domenico Fontana e ampliato negli anni successivi. Il palazzo, danneggiato da un incendio nel 1837, è rimaneggiato da Gaetano Genovese, il quale apporta delle modifiche. Dopo l’incendio del 1837 i sovrani passano al secondo piano mentre le sale del primo piano insieme all’Appartamento delle Feste sono adibite a funzioni di rappresentanza. La facciata, a tre piani, conserva in gran parte l’aspetto originario. Nel 1888, nelle nicchie della facciata sono collocate le statue dei re di Napoli. Il Palazzo Reale ha il cortile d’onore, opera di Domenico Fontana, il cortile del Belvedere, di epoca seicentesca ma ristrutturato da Gaetano Genovese, e il cortile delle carrozze. L’interno del Palazzo Reale colpisce per il monumentale scalone d’onore, costruito da Francesco Antonio Picchiatti nel 1651 e modificato da Gaetano Genovese, seguendo il gusto del tardo neoclassicismo. Gaetano Genovese è l’artefice dell’apertura delle cinque grandi vetrate, dell’inserimento di rivestimenti in marmi policromi e decorazioni a stucco e dell’aggiunta, negli anni quaranta dell’Ottocento, delle statue all’interno delle quattro nicchie. Una visita al Palazzo Reale significa ammirare l’appartamento storico, la Cappella Reale dedicata all’Assunta e il Teatro di Corte, opera di Ferdinando Fuga. L’ala orientale del Palazzo Reale ospita la Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III.

Galleria Umberto I location del cinema napoletano

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La Galleria Umberto I è la location di una scena del film Maccheroni con protagonisti Jack Lemmon e Marcello Mastroianni
La Galleria Umberto I è la location di una scena del film Maccheroni con protagonisti Jack Lemmon e Marcello Mastroianni

Set cinematografico di molti film è la Galleria Umberto I, nei cui interni è nato il cinema napoletano. Da ricordare la sequenza finale di Un complicato intrigo di donne vicoli e delitti con la caduta di Frankie (Harvey Keitel) dall’alto della cupola della galleria. Inoltre, è memorabile la passeggiata di Jack Lemmon e Marcello Mastroianni che in Maccheroni gustano un enorme babà alla panna. Tra gli altri titoli girati qui vanno, inoltre, menzionati L’oro di Napoli, Questi fantasmi, Stanno tutti bene, Pacco, doppiopacco e contropaccotto e L’amore molesto. In Stanno tutti bene, la galleria è visibile in una sequenza dal sapore onirico: il protagonista Matteo Scuro è impegnato in una telefonata presso una cabina pubblica e la folla che attraversa la galleria si ferma improvvisamente, come se fosse pietrificata, facendo calare un silenzio irreale.

La Galleria Umberto I è realizzata tra il 1887 e il 1890 su progetto di Emanuele Rocco poi ripreso da Antonio Curri e, infine, ampliato da Ernesto Di Mauro. E’ inaugurata il 19 novembre 1890. La Galleria Umberto I colpisce per la cupola, alta 56.7 metri, innalzata su un ottagono di 36 metri, per la decorazione in stucco, per le coperture in ferro e vetro e per l’imponente architettura. La Galleria Umberto I è di grande impatto scenografico.

Teatro di San Carlo set cinematografico

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La fotografia ritrae una scena del film Le avventure acquatiche di Steve Zissou, in cui i protagonisti sono al Teatro di San Carlo di Napoli
La fotografia ritrae una scena del film Le avventure acquatiche di Steve Zissou, in cui i protagonisti sono al Teatro di San Carlo di Napoli

Il Teatro di San Carlo fa da scenografia a molti film tra cui Giallo napoletano e Il giudizio universale in cui si ritrovano tutti i protagonisti per il gran ballo finale. In questo teatro lirico è girato anche l’inizio de Le avventure acquatiche di Steve Zissou, in cui il protagonista del film, interpretato da Bill Murray, presenta al pubblico il suo ultimo documentario.

In via San Carlo si trova il Teatro di San Carlo voluto da re Carlo di Borbone. Il progetto è affidato all’architetto Giovanni Antonio Medrano e ad Angelo Carasale. L’inaugurazione del Teatro San Carlo avviene il 4 novembre 1737 in occasione dell’onomastico del re con l’opera “Achille in Sciro” di Pietro Metastasio con musica di Domenico Sarro. Con l’ascesa al trono di Murat e la gestione di Domenico Barbaja, inizia un nuovo capitolo della storia del Teatro di San Carlo: ha come direttori Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti e il “Real Teatro” diventa teatro del popolo. Inoltre, Gioacchino Murat affida all’architetto Antonio Niccolini l’incarico di realizzzare la facciata in stile neoclassico. Il 13 febbraio 1816 un incendio devasta il teatro, lasciando intatti solo i muri perimetrali e il corpo aggiunto. La ricostruzione, realizzata in nove mesi, è affidata ad Antonio Niccolini, il quale ripropone a grandi linee la sala del 1812. Il Teatro di San Carlo, nel corso degli anni, ha subito alcune modifiche all’interno, ma anche interventi di restauro dell’edificio. L’attuale foyer, costruito nella zona orientale del giardino di Palazzo Reale, è realizzato nel 1937 su disegno di Michele Platania. Nel 1943 è distrutto da un bombardamento e ricostruito nel dopoguerra.

Via San Carlo location del film Matrimonio all’italiana

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Una scena tratta dal film Matrimonio all'italiana, girata in via San Carlo, con gli attori Marcello Mastroianni e Sofia Loren
Una scena tratta dal film Matrimonio all'italiana, girata in via San Carlo, con gli attori Marcello Mastroianni e Sofia Loren

Location del film Matrimonio all’italiana è l’angolo di strada tra via Vittorio Emanuele III e via San Carlo. All’altezza di quella che oggi è una banca collocata proprio difronte all’arco trionfale di Castel Nuovo, si può ritrovare la pasticceria Soriano di Matrimonio all’italiana. In una sequenza notturna del film, Filumena (Sofia Loren) ha un incontro con don Domenico (Marcello Mastroianni), di ritorno da uno dei suoi tanti viaggi all’estero. Dove oggi è situata la pasticceria all’epoca c’era un night club.

In via San Carlo si trova il Teatro di San Carlo, voluto da re Carlo di Borbone. Il progetto è affidato all’architetto Giovanni Antonio Medrano e ad Angelo Carasale. L’inaugurazione del Teatro di San Carlo avviene il 4 novembre 1737 in occasione dell’onomastico del re con l’opera “Achille in Sciro” di Pietro Metastasio con musica di Domenico Sarro. Il prestigio del teatro cresce tanto da attirare nomi importanti.
Con l’ascesa al trono di Murat e la gestione di Domenico Barbaja inizia un nuovo capitolo della storia del Teatro di San Carlo: ha come direttori Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti e il “Real Teatro” diventa teatro del popolo. Inoltre, Gioacchino Murat affida all’architetto Antonio Niccolini l’incarico di realizzare la facciata in stile neoclassico. Il Teatro di San Carlo, nel corso degli anni, ha subito alcune modifiche all’interno, ma anche interventi di restauro dell’edificio. In via San Carlo si trova anche l’ingresso principale della Galleria Umberto I, realizzata tra il 1887 e il 1890 su progetto di Emanuele Rocco poi ripreso da Antonio Curri e, infine, ampliato da Ernesto Di Mauro. La Galleria è inaugurata il 19 novembre 1890. La Galleria Umberto I colpisce per la cupola, alta 56.7 metri, innalzata su un ottagono di 36 metri, per la decorazione in stucco, per le coperture in ferro e vetro e per l’imponente architettura. La Galleria Umberto I è di grande impatto scenografico.