sabato 3 Maggio 2025
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Camelie in Ikebana in mostra al Museo Duca di Martina.

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Dal 16 al 18 nel Salone delle Feste la mostra di Camelie in Ikebana

Dal 16 al 18 nel Salone delle Feste la mostra di Camelie in Ikebana

Camelie in Ikebana nel Salone delle feste del Museo Duca di Martina, sabato 16 marzo, alle ore 10,30 si inaugura la mostra. Nell’occasione sarà presentata anche la seconda edizione della Rassegna Primavera in Floridiana. La rassegna che comprende oltre 60 appuntamenti nel Museo e nel Parco con eventi di arte, scienza, e letteratura; ma anche teatro, danza e musica, per continuare con incontri di salute, botanica e antiche discipline orientali. Una manifestazione che unisce, nei suggestivi spazi museali e nello storico parco, cultura e bellezza oltre alla ricerca interiore. L’opportunità di trascorrere un tempo diverso nel museo che diviene sempre più luogo di incontro e di aggregazione.

La bellezza dei fiori del Boschetto delle Camelie della Floridiana con l’estetica dell’arte giapponese dell’Ikebana

L’esposizione di camellia japonica sarà visitabile fino al 18 marzo. Camelie in Ikebana intende coniugare la bellezza dei fiori del Boschetto delle Camelie della Floridiana con l’estetica dell’arte giapponese dell’Ikebana. Fa da cornice il museo che ospita una delle più importanti raccolte di porcellane giapponesi del periodo Edo.

La mostra è promossa dal Polo Museale della Campania, diretto da Anna Imponente, con l’organizzazione a cura di Luisa Ambrosio, direttore del Museo Duca di Martina. Collaborano all’organizzazione Addolorata Ines Peduto, tecnico biologo del Parco della Reggia di Caserta, Maria Domenica Castrì, Ransui, presidente dell’Associazione ArtiKebana-Sogetsu.

Dopo la presentazione, seguirà una degustazione di miscela di tè floreale (camellia sinensis), a cura di Antonia Grippa, tea stilist.

Museo Duca di Martina | via Cimarosa 77 | via A. Falcone 171 | 80127 Napoli
orario: lun. – dom. 8.30-17.00 (ultimo ingresso ore 16,15) | martedì chiuso
Biglietto € 4,00 (intero); 2 (ridotto)tel. 0812294700-0815788418
www.polomusealecampania.beniculturali.it – facebook.com/museoducadimartina

Primavera in Floridiana con oltre 60 appuntamenti nel Museo e nel Parco

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Primavera in Floridiana con oltre 60 appuntamenti tra arte, spettacolo, letteratura e scienza

Seconda edizione per la rassegna Primavera in Floridiana con oltre 60 eventi che spaziano dall’arte al teatro dalla scienza alla salute fino alle antiche discipline orientali e la botanica

Primavera in Floridiana al via la seconda edizione sabato 16 marzo, alle ore 10,30. Sarà presentata nel Salone delle feste del museo la seconda edizione della rassegna Primavera in Floridiana. Oltre 60 appuntamenti nel Museo e nel Parco con eventi di arte, scienza, letteratura, teatro, danza, musica, salute, botanica e antiche discipline orientali.

La rassegna Primavera in Floridiana unisce, nei suggestivi spazi museali e nello storico parco, cultura, bellezza e ricerca interiore. Primavera in Floridiana così offre l’opportunità di trascorrere un tempo diverso nel museo che diviene sempre più luogo di incontro e di aggregazione.

Primo appuntamento: la mostra di Camelie in Ikebana

In questa occasione, sarà presentata, nello stesso salone, anche la mostra di Camelie in Ikebana. Camelie in Ikebana è una esposizione che intende coniugare la bellezza dei fiori del Boschetto delle Camelie della Floridiana con l’estetica dell’arte giapponese dell’Ikebana. All’interno del museo fa eco una delle più importanti raccolte di porcellane giapponesi del periodo Edo.

Le Camelie a Villa Floridiana

Primavera in Floridiana con Capus Salute per promuovere la prevenzione con visite mediche gratuite

Anche quest’anno, l’8 e il 9 giugno, il Polo museale aderisce e accoglie nell’area antistante il Museo il Campus Salute. Un progetto nato a Napoli e ormai diffuso in tutto il territorio nazionale con decine di manifestazioni. Campus Salute coinvolge centinaia di migliaia di persone l’anno e centinaia di medici volontari per una attività di prevenzione con visite mediche gratuite. La manifestazione è coordinata dal presidente Annamaria Colao, professore ordinario di Endocrinologia dell’Università Federico II, tra le prime quindici scienziate italiane in tutto il mondo.

La rassegna promossa dal Polo Museale è a cura della direttrice del Museo Luisa Ambrosio e di Antonia Grippa

Primavera in Floridiana, promossa dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, è a cura di Luisa Ambrosio, direttore del Museo Duca di Martina e di Antonia Grippa, organizzatrice di eventi, con la consulenza di Alberto Ritieni, docente di Chimica degli Alimenti al Dipartimento di Farmacia dell‘Università Federico II e la collaborazione di Rita Cuomo, assistente amministrativo del Polo.

La rassegna è stata realizzata in collaborazione con: Reggia di Caserta, Università degli Studi di Napoli Federico II, Università Suor Orsola Benincasa, Campus Salute; e con la partecipazione di: Amarelli, Artikebana R.R.Study Group della Scuola Sogetsu e Associazione APD White Cloud Studio Napoli; Associazione Be.Na.Res e Associazione C.I.D.I.; CleaNap e Associazione Golfo Mistico; Associazione Internazionale Pandora Artiste Ceramiste e Associazione Megaride Falcones; Associazione Premio Green Care, e Associazione Progetto Museo e Associazione Tuhe. Hanno collaborato anche Birrai del Conte e Buatta Trattoria di Conversazione; CDTM Circuito Campano della Danza e la Comunità Dzogchen Internazionale di Namdeling; Dolce Idea Gennaro Bottone e Fabio De Luca Fiorista; Il piacere di offrire il tè, Postural Fisio Medical e Scuola di Yoga Integrale di Napoli.

Media Partner: Food Makers, Itinerari di Napoli e Run Radio.
Si ringraziano tutti coloro che hanno reso possibile la rassegna e tutto il personale dell‘Ales e del Museo.

La partecipazione agli incontri è con il biglietto del museo.

Primavera in Floridiana – Informazioni

Museo Duca di Martina ingressi in via Cimarosa 77 o via A. Falcone 171 a Napoli
orario: lun. – dom. 8.30-17.00 (ultimo ingresso ore 16,15) | martedì chiuso
Trova maggiori informazioni su come raggiungere Villa Floridiana su itineraridellacampania.it

Biglietto € 4,00 (intero); 2 (ridotto)

Per contatti telefona al 3339564880 – 0815788418 – 0812294700
o scrivi a pm-cam.martina@beniculturali.it

Terza Giornata Nazionale del Paesaggio giovedì 14 marzo

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terza giornata nazionale del paesaggio e visite guidate gratuiti a Castel dell'Ovo

Per la terza Giornata Nazionale del Paesaggio visite guidate con aperture straordinarie a Castel dell’Ovo

Terza Giornata nazionale del Paesaggio, manifestazione istituita dal Ministero nello spirito della Convenzione Europea del Paesaggio nel 2016. Il 14 Marzo ci sarà la Terza Giornata Nazionale del Paesaggio per richiamare il paesaggio come valore identitario del Paese. L’intento è trasmettere il messaggio che la tutela del paesaggio e lo studio della sua memoria storica costituiscano valori culturali ineludibili. Valori che sono la premessa per un uso consapevole del territorio ed uno sviluppo sostenibile.

Nella Terza Giornata Nazionale del Paesaggio accesso straordinario alla Chiesa del Salvatore e il Ramaglietto

Anche quest’anno, il Segretariato regionale per la Campania aderisce alla Giornata nazionale del Paesaggio. In collaborazione con l’Istituto Italiano dei Castelli e il Comune di Napoli, saranno organizzate due visite guidate a Castel dell’Ovo. Visite che prevedono l’accesso straordinario ad alcuni spazi abitualmente non visitabili, quali la Chiesa del Salvatore e il Ramaglietto. Sarà possibile anche esplorare la Cisterna Medievale, costituita da una serie di ambienti di rara suggestione nei quali si evidenziano ancora alcuni tratti dell’isolotto di Megaride.

Una visita guidata agli scorci e alle prospettive di un luogo di straordinaria rilevanza storico-artistica e paesaggistica

Le visite esplorative proporranno un itinerario alla scoperta di scorci e prospettive di un luogo di straordinaria rilevanza storico-artistica e paesaggistica. Castel dell’Ovo sorge infatti su un isolotto di origine vulcanica, Megaride, estrema propaggine in tufo del promontorio di Pizzofalcone, Monte Echia. Esso rappresenta quanto resta di un esteso complesso di terre emerse, trasformatosi in seguito a prolungati fenomeni di bradisismo vulcanico.

Nei secoli l’isolotto ha ospitato insediamenti civili, religiosi, militari, e assolto, anche simultaneamente, diverse funzioni: villa, cenobio, carcere, residenza reale, fortezza. Lungo il percorso si proporrà una lettura parallela della città di Napoli e del suo paesaggio che nei secoli si trasforma, si adatta, partendo da Castel dell’Ovo, riflesso delle metamorfosi del territorio circostante.

Castel dell'Ovo al tramonto

Per la Terza Giornata Nazionale del Paesaggio le visite guidate sono gratuite. Obbligo di prenotazione

Le visite, ad ingresso gratuito, partiranno alle ore 10.30 e 17.00 dall’ingresso del castello. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti disponibili.
Info: 0812464216 – email sr-cam.comunicazione@beniculturali.it – castellicampania@virgilio.it

Mario Maglione il 9 marzo al Nuovo Teatro Sancarluccio

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Mario Maglione vulcanico interprete della cultura canora partenopea, è sentimento e passione per la canzone classica napoletana.

Mario Maglione si esibirà il 9 marzo al Nuovo Teatro Sancarluccio accompagnato dai Panama e Friends. Un live intimo e suggestivo, con un excursus di brani che hanno fatto la storia della musica partenopea.

Mario Maglione napoletano verace nasce a Mergellina nel luogo deputato da sempre ad essere ricordato e immortalato. Margellina con la sua immagine poetica è presente nei versi delle più famose canzoni partenopee.

E’ proprio la Mergellina dei pescatori quella alla quale Mario Maglione si sente più legato. Non mancano infatti brani di sua composizione, dove è viva, presente e più che mai radicata l’ispirazione alla figura paterna, un mito per Maglione, e l’omaggio a quei pescatori di Mergellina che tanto profondamente ama.

Mario Maglione dal teatrino del convento dei Padri Capuccini ai grandi teatri

Gli esordi musicali di Mario si hanno quando, ancora adolescente, incontra i Padri Cappuccini che ne favoriscono i primi passi proprio nel teatrino del convento.

Perfezionati gli studi sulla canzone classica napoletana, già per certi versi sicuro interprete di questa branca della cultura partenopea, Maglione partecipa al “Masaniello” di Elvio Porta per la regia di Armando Pugliese, valicando, così, con i primi recitals, i confini nazionali.

Dal Giappone all’Europa e dal Canada agli Stati Uniti Mario Maglione ha conquistato il pubblico di tutto il mondo con la sua canzone classica napoletana. Apprezzato dalla critica e dal pubblico, ha inciso diversi CD. Ricordandone alcuni citiamo “Novecento Napoletano”, “Ricordi di Napoli”, “Napule e na Canzone”. Molte sono state le compilation sulla canzone Napoletana in cui canzoni del repertorio classico napoletano vengono interpretate con grande enfasi e bravura.

Numerose sono state le apparizioni televisive al “Maurizio Costanzo Show”. Lo stesso Costanzo ha manifestato più volte stima e ammirazione nei riguardi di questo straordinario interprete. Partecipazioni di rilievo sono sicuramente quelle che si sono avute in seno a “Mamma Rai”: “Domenica In” (Rai Uno); Napoli prima e dopo (Rai Uno) “Ciao Week-End” (Rai Due); “Radio Anchio” (Rai Due), “Fantastica Età” (Rai Tre); e ancora: per Canale 5, “7 scenari per il 2000”, “Buon Compleanno” e per TMC “Tappeto Volante”.

Il più grande riconoscimento arriva dallo stesso Roberto Murolo che in Maglione vede il suo erede spirituale

Per finire, si può ben dire che il riconoscimento maggiore alle straordinarie capacità tecnico-artistiche di Mario Maglione proviene da un giudice che è la più alta espressione della profonda poetica musicale della canzone napoletana: Roberto Murolo. Il grande, artista, che considerava Maglione suo erede spirituale, nutriva infatti la più incondizionata stima nei confronti dell’eclettico cantante.

Murolo ha specificatamente dichiarato che la meritatissima popolarità di cui gode Maglione è il risultato congiunto di un suo originale e singolare modo di comunicare. Saldamente sorretto da una sperimentata tecnica e dal pregio di una voce dagli accenti vocalmente potenti e armoniosamente espressi. Convinto di poter affidare al futuro della Canzone Napoletana un eccezionale interprete, Murolo ha pure affermato che Mario Maglione è in grado di offrire in chiave agile e moderna, il pregio e il fascino della più pura tradizione classica napoletana. Non sarebbe potuto essere più lusinghiero il giudizio espresso dal grande maestro, né alcun altro giudizio – si può esserne certi – potrebbe risultare più alto e più autorevole. Il che, per Maglione, è quanto di meglio si possa desiderare.

Le maschere napoletane. Un patrimonio culturale ricco di personaggi e riti

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Pulcinella una delle maschere napoletane più famose

A Carnevale ogni “Maschera” vale: ecco le maschere napoletane più famose.

Le Maschere napoletane si presentano, con un preciso aspetto che ne caratterizza indirettamente il ruolo. La più famosa nel panorama partenopeo è senza dubbio Pulcinella, la cui popolarità rimane invariata da diversi secoli.

Il Carnevale tradizionale affonda le proprie radici in un patrimonio ampio, fatto di riti e tradizioni, soprattutto in una città culturalmente ricca come Napoli.

Le maschere e sfilate odierne, sono prive dei contenuti rituali e metaforici che lo hanno identificato nel corso della storia. Eppure, questa festività ha tra i suoi antenati le famose Dionisiache greche o i Saturnali romani, celebrazioni in cui si scioglievano momentaneamente gli ordini sociali e le gerarchie, per lasciar spazio allo scherzo e alla dissolutezza.

Il termine Carnevale deriverebbe, anche se è ancora oggetto di discussione, dal latino carnem levare, con cui la chiesa prescriveva l’estensione alla carne dal primo giorno di Quaresima.

Festa di eccessi e sregolatezza, dunque, al quale solo a partire dall’età rinascimentale, verrà associato l’elemento iconografico più caratterizzante nel corso dei secoli successivi: la maschera!

Le Maschere napoletane e la Commedia dell’Arte

La sua diffusione della maschera è legata alla nascita della Commedia dell’Arte, un nuovo modo di fare teatro che introduce l’improvvisazione degli attori e l’adozione del linguaggio dialettale più vicino alle realtà popolari.

È da questa deviazione linguistica che le Maschere napoletane traggono maggior successo: gli attori a Napoli accompagnano la parlata a movenze eccessive e caricaturali. Persino Apollonio, citando questi ultimi, li descrisse come dotati “di una buffoneria più fresca e gioiosa” rispetto ai comici di altre regioni.

La Commedia dell’Arte ha segnato la nascita del personaggio-costume grazie al contributo della maschera: una novità sensazionale nel panorama teatrale del tempo.
Erano i comici stessi a caratterizzare i personaggi in cui si identificavano, stabilendo ruoli e posizione sociale. Nel frattempo iniziavano a tener conto di un aspetto che, a partire dal ‘700, sarebbe diventato tra i più importanti per la caratterizzazione del personaggio: il costume.

Non tutti i personaggi tradizionali nella Commedia dell’Arte, infatti, indossavano una vera e propria maschera per coprire il viso: spesso era l’abito a veicolare il messaggio e il ruolo del comico.

Delle Maschere napoletane la più famosa è senza dubbio quella di Pulcinella

Le principali Maschere napoletane si presentano, dunque, con un preciso aspetto che ne caratterizza indirettamente il ruolo. La più famosa nel panorama partenopeo è senza dubbio Pulcinella, la cui popolarità rimane invariata da diversi secoli. È stata inventata ufficialmente dall’attore Silvio Fiorillo nei primi decenni del Seicento. Egli incarna l’essenza della città e dello spirito del popolo che, cosciente dei problemi in cui si trova, riesce sempre ad uscirne con ironia. 

Nel corso degli anni ha subito diverse modifiche del nome e dell’aspetto: la tradizionale maschera che copre la metà superiore del viso è stata rappresentatata sia in bianco che in nero. L’aspetto del Pulcinella che conosciamo oggi è quello dei disegni di Ghezzi, dove è rappresentato con la maschera nera e il naso lungo e adunco. Il costume è quello che per anni indossò il più longevo e prolifico attore di farse pulcinellesche: Antonio Petito. Si tratta di una camicia bianca e una pantalone abbastanza larghi da accentuare tutte le movenze del personaggio. Completa l’aspetto un cappello di stoffa bianca.

Giudice, notaio, farmacista, avvocato e consigliere di corte: la maschera di Tartaglia

Tartaglia, un vecchio presuntuoso e invadente, è insieme a Pulcinella una delle maschere più famose nel panorama partenopeo. Storpia perennemente le parole a causa della balbuzie, caratteristica che ha dato il nome al suo personaggio. Grasso, goffo e perfino sordo, ha interpretato diversi ruoli nella tradizione della Commedia dell’Arte: è giudice, notaio, farmacista, avvocato e consigliere di corte. Altra caratteristica da citare è il suo debole per le donne, di cui si innamora facilmente.

Il suo vestito è verde con larghe strisce gialle, abbinato ad un mantello rifinito con gli stessi toni. Porta un collare bianco e occhiali verdi molto appariscenti a causa della miopia. Completano il costume una maschera scura e un cappello grigio.

Scaramuccia, un’altra maschera napoletana, si presenta con calzoni attillati fin sotto il ginocchio, indumento tipico dell’epoca.

Una giubba corta a righe nere e grigie scure chiusa da una cinta e coperta da un mantello nero abbinato ad un cappellaccio piumato. Infine, come da tradizione, indossa una maschera con un enorme naso. Scaramuccia, inoltre, è solito ostentare beffardamente un fallo di cuoio. Anche il carattere conferma l’aspetto osceno: donnaiolo, sbruffone e chiassoso.

Incarna un personaggio tipico napoletano, buffone e scherzoso, ma che finisce sempre per prendere le botte. Il suo nome significa, appunto, “battibecco”. Scaramuccia deve la sua notorietà e il suo nome all’attore che per lungo tempo ne indossò la maschera, Tiberio Fiorilli, grazie al quale la Maschera godette di grande successo presso il pubblico francese: diventò “Scaramouche”.

Giangurgolo una maschera dalle origini incerte

Giangurgolo nonostante sia considerata calabrese, fonti letterarie sulle rappresentazioni di Giangurgolo dicono che essa sarebbe nata a Napoli. Il termine “Gurgolo” incluso nel suo nome, vuol dire “bocca larga” e indica una delle caratteristiche principali del personaggio: la spavalderia.

Gli atteggiamenti e il linguaggio mostrano un tipico signorotto ricco e gradasso, che esige rispetto senza darne in cambio. Di contro, assume atteggiamenti di riverenza e sottomissione con coloro che rappresentano per lui un pericolo. Con le donne sceglie l’approccio più semplice, facendo sfoggio di una erudizione artificiosa, finendo però sempre deriso.

Giangurgolo, secondo la tradizione, indossa una maschera rossa con un enorme naso e sul capo un cappello a forma di cono. Indossa un colletto alla spagnola arricciato e un corpetto a righe rosse e gialle, particolare significativo che riproduce i colori d’Aragona. Calzoni rossi e gialli fin sotto il ginocchio abbinati alle calze ed un cinturone al quale è appesa una lunga spada che unsa solo per intimidire i più deboli. Le maschere napoletane dunque, rappresentano la volontà di mettere in ridicolo i dominatori aragonesi e spagnoli.

Giangurgolo è una maschera dalle origini incerte

Meno diffuse di quelle maschili, le maschere napoletane femminili godono anch’esse di popolarità.

Zeza, diminutivo di Lucrezia, è protagonista dell’omonima scenetta in compagnia del marito Pulcinella. Ricca di doppi sensi, battute oscene, propone lo scontro tra due generazioni: i vecchi (i genitori) e i giovani (i figli), uno scontro che nel periodo ottocentesco e novecentesco godrà di maggior successo nel repertorio teatrale comico napoletano.

Col successo di questi personaggi, nel tempo, le maschere tradizionali sono diventate forme di “travestimento in maschera” come affermato da Vincenzo M. Spera. In alcuni casi, dice, “le maschere hanno mutato il senso rituale e cerimoniale, ormai anacronistico in una realtà sempre più laicizzata”.

La Maschera, dunque, resta un patrimonio da difendere per elaborare la propria identità e non solo come strumento di richiamo turistico. 

Dal 5 al 10 Marzo ingresso gratuito al Parco Archeologico di Ercolano

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Dal 5 al 10 Marzo per la Settimana dei Musei ingresso gratuito al Parco Archeologico di Ercolano con visita al laboratorio di restauro

Dal 5 al 10 Marzo per la Settimana dei Musei ingresso gratuito al Parco Archeologico di Ercolano con visita al laboratorio di restauro.

Dal 5 al 10 marzo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali ha istituito, a partire da quest’anno, la Settimana dei Musei. Sei giorni di aperture gratis, dal martedì alla domenica, in tutti gli istituti museali statali.

Nel mese di marzo, dal 5 al 10, sarà quindi possibile accedere gratuitamente anche al Parco Archeologico di Ercolano. La settimana dei Musei è diventato così un contenitore più ampio per celebrare diverse ricorrenze. I visitatori sono invitati a conservare il biglietto gratuito che sarà in seguito spendibile come coupon promozionale per le prossime iniziative del parco.

Dal 5 al 10 marzo si potrà assistere al restauro di due frammenti relativi alla Villa dei Papiri

Per l’intera settimana, dalle ore 13.30 alle ore 15.30, i visitatori assisteranno al restauro live di due frammenti di pittura. Il restauro dei frammenti verrà eseguito nel laboratorio dell’Antiquarium del Parco. I due frammenti di pittura sono appartenenti molto probabilmente all’apparato decorativo di Villa dei Papiri. La scoperta dei frammenti è avvenuta nell’ambito delle campagne di riordino dei depositi e ritrovati nel corso degli scavi del 1996-98

I frammenti molto probabilmente dipinti tra il 50 ed il 25 a.C si riferiscono al II Stile. Pareti con pitture di questa fase sono presenti ad Ercolano prevalentemente nell’area della Villa dei Papiri e delle dimore più prestigiose i cui proprietari volutamente non avevano aggiornato le decorazioni alla moda in auge al momento dell’eruzione del Vesuvio.

I frammenti che si restaureranno sono ricoperti da depositi che ne offuscano i colori originali. La scelta di procedere con il restauro è stata maturata dal desiderio di poter recuperarne la cromia. Sarà interessante per il pubblico assistere alle fasi di pulitura che permetteranno il riaffioramento delle pennellate originali.

Merenda con le chiacchiere al Parco di Ercolano per il giorno di Carnevale

Il 5 marzo, giorno di Carnevale, all’ingresso di Corso Resina il personale Proloco Hercvlanevm accoglierà i visitatori in tipici abiti carnevaleschi provenienti dalla Cooperativa Mercato di Resina. La Proloco offrirà anche le chiacchiere, tipico dolce dei giorni di Carnevale, a tutti i visitatori.

“Il Parco – dichiara il direttore Francesco Sirano- anche attraverso questa iniziativa condivisa con realtà radicate nel territorio intende mettere in rilievo i tanti valori culturali e tradizionali che concorrono all’identità di Ercolano. Identità non limitata al dato archeologico ma estesa ai tanti aspetti che dimostrano la persistente vitalità dei luoghi e la resilienza del contesto sociale che nel secolo scorso seppe reagire con fantasia e iniziativa ad un dramma di portata forse anche più grande dell’eruzione che nel 79 d.C. distrusse Ercolano romana quale la Seconda Guerra Mondiale. “

Per l’8 marzo Bellezza senza tempo al Parco Archeologico di Ercolano

L’8 marzo inoltre, giorno della Festa della donna, tutti i visitatori dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 15.30 potranno assistere, nell’Antiquarium del Parco, al laboratorio di oreficeria “Bellezza senza tempo al Parco Archeologico di Ercolano” tenuto da Nunzia Laura Saldamacchia, archeologa specializzata nello studio degli ornamenti antichi, che illustrerà il processo di lavorazione artigianale di gioielli moderni ispirati agli esemplari antichi esposti in mostra.

Si ricorda che negli stessi ambienti dell’Antiquarium è in corso la Mostra SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano. “Attraverso il talento di una donna- conclude il Direttore Sirano- con grandi capacità artistiche, dotata anche di una salda preparazione scientifica archeologica come la dr.ssa Saldamacchia, pensiamo di celebrare questa ricorrenza nel migliore dei modi e in coerenza con il sottotitolo che accomuna tutte le mostre 2018-2019: Ercolano talento passato e presente”.

Settimana dei Musei. Ingresso gratuito ai musei del Polo Museale

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settimana dei musei ingresso gratuito nei musei del polo museale

Settimana dei Musei, dal 5 al 10 marzo 2019 ingresso gratuito

Settimana dei Musei dal 5 al 10 marzo ingresso gratuito nei musei del Polo Museale della Campania. Un evento importante che permette di visitare i musei della Campania così da scoprire luoghi che ogni volta sanno regalare visioni sempre nuove.

Nella settimana dei Musei, l’ingresso ai siti è con i consueti orari e giorni di chiusura settimanale ad eccezione della Certosa di San Martino aperta anche mercoledì 6 marzo.

Per la Settimana dei Musei visite alla Certosa e Museo di San Martino.

Visita in Certosa Martedì 5 marzo ore 12.30 e 16.30

Visite illustrate alla Sezione Immagini e memorie della Città e del Regno di Napoli a cura del Servizio educativo.

Mercoledì 6 marzo- Apertura straordinaria del Museo ore 9.30-17.00

Alle ore 10.30 visita illustrata all’itinerario certosino: Museo dell’Opera della Certosa e Quarto del Priore a cura del Servizio educativo.

Giovedì 7 marzo ore 12.30 e 16.30

Visite illustrate alla Sezione Immagini e memorie della Città e del Regno di Napoli, a cura del Servizio educativo. Visite per massimo 30 partecipanti

Venerdì 8 marzo ore 10.30 Visita al Chiostro dei Procuratori e Chiesa della Certosa. Donna, se’ tanto grande e tanto vali: le figure femminili nella Sacra Scrittura.

In occasione della Giornata della donna, si svolgerà una visita illustrata alla Chiesa della Certosa. Durante la visita un approfondimento sulle figure femminili rappresentate nel ricco apparato decorativo che orna gli ambienti del transetto: dalla Cappella del Tesoro, alla Sagrestia, al Coro, alla Sala del capitolo.

Attraverso l’iconografia femminile ispirata alle Sacre scritture qui presente, opera dei più importanti artisti del tardo Cinquecento e del Seicento, da Belisario Corenzio a Cavalier d’Arpino a Luca Giordano, sarà proposta una lettura del messaggio originario della cultura cristiana che restituisce piena dignità e libertà alla donna, veicolo di grazia e protagonista della storia della salvezza. La partecipazione è per un massimo di 25 partecipanti fino ad esaurimento posti, a cura del Servizio Educativo.

Nella stessa mattina il Museo ospiterà la live performance interattiva “Il fiume di rose” dell’artista Rita Esposito. Una manifestazione artistica in itinere che prevede la realizzazione di un manufatto artistico collettivo formato dall’unione di rose realizzate all’uncinetto dall’artista e da una moltitudine di sapienti mani di donna su una rete che raggiungerà la lunghezza finale di 33 metri.

Alle visitatrici sarà offerta una rosa all’uncinetto con l’invito a legarla alla rete installata per l’occasione nel Chiostro dei procuratori. Il gesto, dal forte valore simbolico, contribuirà in maniera significativa alla realizzazione del manufatto artistico collettivo “Il fiume di rose”.

Domenica 10 marzo ore 10.30 MUSAMA’ for family. Il Museo di San Martino a misura di famiglie

L’appuntamento mensile per i visitatori più giovani è dedicato alle erbe spontanee. Dopo un’introduzione alle antiche attività speziali dei certosini a cura del Servizio educativo, Paolo Signorelli esperto in erbe spontanee che collabora con il Giardino dell’Orco coinvolgerà i bambini dai 6 ai 10 anni e i loro genitori nel laboratorio “Alla scoperta delle erbe spontanee e dei loro mille usi!” per far comprendere l’importanza delle piante medicinali e aromatiche per la cura e la prevenzione del nostro benessere.

Attraverso il riconoscimento e la raccolta di piante curative nei giardini della Certosa, si giungerà così alla realizzazione di un piccolo erbario personalizzato. Ogni partecipante poi porterà con sé il proprio erbario per poterlo arricchire in futuro con le piante che incontrerà nella quotidianità. Infine, per ricordare anche l’importanza delle api per la riproduzione delle piante, al termine delle attività ai piccoli partecipanti sarà offerta una merenda a base di briochine e miele artigianale Miel d’Or Giardino dell’Orco e succhi di frutta della Masseria Giò Sole.
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA alla mail accoglienza.sanmartino@beniculturali.it

La Settimana dei Musei in Villa Floridiana al Museo Duca di Martina.

Sabato 9 marzo 2019, ore 11.00 Teatri di Verzura. Incontro con Francesco Cotticelli docente di Storia del Teatro e dello spettacolo, Università degli Studi di Napoli, Federico II

Nel Salone delle feste del Museo Duca di Martina si svolgerà il sesto appuntamento delle Conversazioni in Floridiana tra arte, letteratura, teatro e musica, dedicate quest’anno al tema ‘Natura e Arti’. Un progetto ideato e curato da Mariateresa Sarpi, dirigente del MIUR e da Luisa Ambrosio, direttore del Museo, in collaborazione con il CIDI.

I Teatri di verzura, teatri all’aperto sono oggi sono spazi ricercati che conferiscono un tratto di eccezionalità alle rappresentazione. Alternativi rispetto alle produzioni consuete nelle grandi sale storiche.

In questo incontro si proporrà un excursus fra alcuni di questi luoghi incantevoli, provando anche a evocare quelli non sopravvissuti al trascorrere del tempo, ragionando di episodi particolari o di repertori, di modelli sociali e della loro persistenza. Forse quei luoghi ameni, distanti, suggestivi, a esaminarli più da vicino possono aiutarci a mettere in discussione il nostro modo di osservare la scena e di collocarla all’interno del nostro mondo e dei nostri interessi.

ll C.I.D.I., ente accreditato per la formazione presso il MIUR, rilascia ai docenti e agli studenti, che ne facciano richiesta, attestato di partecipazione valido ai fini dell’aggiornamento e del riconoscimento di crediti formativi.

Scopri come raggiungere Villa Floridiana ed il Museo Duca di Martina e trova altri luoghi di Napoli e della Campania da scoprire

Villa Floridiana Teatri della verzura

Casa della Fotografia Villa Pignatelli per la Settimana dei Musei

Between Art & Fashion. Fotografie dalla collezione di Carla Sozzani a cura di Fabrice Hergott

La mostra Between Art and Fashion Fotografie dalla collezione di Carla Sozzani, è esposta al Museo Pignatelli. in Italia per la prima volta, dopo essere stata presentata a Parigi nel 2016 alla Galerie Azzedine Alaïa, al Museo des Beaux-Arts di Le Locle in Svizzera nel 2017 e alla Fondazione Helmut Newton di Berlino nel 2018.

L’esposizione, promossa dal Polo museale della Campania e da Incontri Internazionali d’Arte, presenta una selezione di centosessanta opere di ottantasette fotografi, tra i quali Berenice Abbott, Richard Avedon, Lillian Bassman, Louise Dahl-Wolfe, Horst P. Horst, William Klein, Don McCullin, László Moholy-Nagy, Sarah Moon, Daido Moriyama, Helmut Newton, Irving Penn, Man Ray, Leni Riefenstahl, Paolo Roversi, Alfred Stieglitz, Francesca Woodman, tutte presentate, per volontà del curatore, in ordine alfabetico.

Settimana dei Musei al Museo Archeologico di Sarno

Mercoledì 6 marzo, ore 11.00 Le donne, i cavalieri, le armi, gli amori

In occasione della Settimana dei Musei, al Museo archeologico della Valle del Sarno verrà inaugurata la mostra “Le donne, i cavalieri, le armi, gli amori”, dedicata ai costumi e ai rituali funerari attestati nella Valle del Sarno fra il IV e il III secolo a.C.

In questa occasione saranno esposti per la prima volta reperti di grande pregio, custoditi finora nei depositi, che attraverso un gioco di rimandi e corrispondenze porteranno i visitatori ad approfondire le gerarchie sociali e di genere attestate archeologicamente. Come le armi deposte nelle sepolture maschili rimandano alla funzione guerriera degli uomini, così gli ornamenti personali e gli oggetti connessi alla cosmesi e alla filatura nelle tombe femminili alludono a due aspetti fondamentali e complementari della donna, la seduzione e le virtù domestiche. La mostra sarà visitabile fino al 19 maggio.

Gli eventi del Teatro Romano di Benevento per la Settimana dei Musei

Venerdì 8 marzo, ore 17.30 Teatro romano di Benevento e Chiesa Santa Maria della Verità Benevento per la Giornata Internazionale della donna

Il Polo museale della Campania con la Chiesa Beneventana celebrerà la Giornata internazionale della donna, proponendo un approfondimento dedicato al ruolo della donna da sempre al centro del nucleo aggregativo della società. Uno sguardo attento alle sfumature suggerite dai tanti segni e simboli individuati attraverso la visione del mondo interiore. L’incontro, che vuole coinvolgere la città di Benevento in tutte le sue espressioni, inizia con la visita guidata al Teatro romano insieme al Direttore Ferdinando Creta e all’Arcivescovo di Benevento Felice Accrocca, a seguire, nella Chiesa di Santa Maria della Verità, contributo di Don Mario Iadanza sul tema ‘Angela Merici, una proposta per le sfide educative nell’Europa del sec. XVI’.

sabato 9 marzo 2019, ore 11.00 Aperitivo in musica

Aperitivo in musica al Teatro romano è il nuovo appuntamento mensile per conoscere un luogo di straordinario interesse storico e archeologico. Un appuntamento ricco di suggestioni, insieme alle eccellenze del territorio in ambito enogastronomico, dell’accoglienza, della musica e della cultura. L’incontro è organizzato dal Polo Museale della Campania in collaborazione con l’Istituto IPSAR Le Streghe di Benevento, l’Ensamble dell’Orchestra Filarmonica di Benevento, la Cantina di Solopaca. Allestimenti Umberto Rossi di Benevento. Aperitivo in musica vuole collegarsi alle manifestazioni di Benevento Città europea del vino 2019.

Nel Teatro saranno allestiti banchi per la degustazione di vini, presentati dai docenti e dagli allievi dell’Istituto alberghiero, con le musiche dell’Orchestra Filarmonica di Benevento eseguita da: Maya Martini, arpa – Vittorio Coviello, flauto – Agostino Napolitano, clarinetto.

Aperitivo in musica si svolge l’ ultimo sabato di ogni mese, questo appuntamento ha sostituito quello dello scorso 23 febbraio, annullato per le condizioni meteo.

Settimana dei Musei al Museo Archeologico di Pontecagnano

Venerdì 8 Marzo, ore 17.00 – Sahara te quiero. Solo le donne possono far fiorire il deserto

Inaugurazione della mostra fotografica di Romeo Civilli dedicata ai Saharawi. Un popolo del Sahara occidentale, già colonia spagnola, che combatte per il riconoscimento di uno Stato indipendente. Contro l’invasione del loro territorio avvenuta nel 1975 a opera del Marocco e della Mauritania. Il reportage fotografico realizzato da Romeo Civilli nel 2018 illustra il ruolo delle donne Saharawi, che occupano una posizione di primo piano nella lotta per l’emancipazione del loro popolo.

La mostra realizzata in collaborazione con il Comune di Pontecagnano Faiano e Legambiente Campania sarà visitabile fino al 17 marzo.

Domenica 10 Marzo, ore 11.00 Declinazioni femminili. Le donne si raccontano

Attraverso un inedito percorso di visita nel Museo archeologico di Pontecagnano, si alterneranno i racconti di donne del territorio impegnate in diversi settori della società. Racconti che testimoniano quotidianamente l’esigenza di superare in ogni ambito ruoli e confini di genere. In collaborazione con il Comune di Pontecagnano Faiano e l’Associazione “Donne fuori dal comune”.

Settimana dei Musei al Parco Archeologico di Elea Velia

Domenica 10 marzo, ore 10.30 La Bellezza è Femminile

L’incontro al Parco Archeologico di Elea-Velia sarà dedicato alla Giornata Internazionale della Donna. Giovanna Scarano, direttore del Parco illustrerà un’immagine della donna colta nelle molteplici attività femminili. Attività svolte non solo all’interno della famiglia ma anche nei contesti più ampi delle comunità. Viene sottolineata in particolare la cura riservata alla propria immagine, considerato anche segno di rispetto per la propria dignità.

Nel corso dell’incontro, le musiche eseguite dai giovani allievi dell’Istituto Musicale R.Goitre di Vallo della Lucania (sede decentrata del Conservatorio di Salerno), porranno l’accento sul ricco e variegato mondo intimo femminile, nel quale campeggiano sentimenti forti e nello stesso tempo teneri. Infine, saranno proposte degustazioni enogastronomiche. Eccellenze della produzione cilentana offerte dalla Filiera Cilento, sottolineando così la forte tradizione di un territorio legato a prodotti. Prodotti semplici ed essenziali, ottenuti con il costante e duro lavoro nei campi delle donne e degli uomini. Per i saluti interverrà Pietro D’Angiolillo, sindaco di Ascea.

Museo Archeologico di Eboli per la Settimana dei Musei

Venerdì 8 marzo, ore 17.30 Le vie della Bellezza

In occasione della Giornata Internazionale della Donna il Museo archeologico di Eboli e della Media Valle del Sele racconterà, attraverso la musica, l’artigianato e il cibo, le attività delle donne. Non solo quelle legate alle mansioni del mondo domestico ma anche la cura l’attenzioni rivolte alla propria immagine, in segno di rispetto della propria dignità.

Con lo spettacolo L’Amore è Donna ideato per l’occasione e condotto dalle soprano Tania Di Giorgio e Giuseppina Iannotta accompagnate dal pianoforte, Giovanna Scarano-direttore del Museo illustrerà le ceramiche provenienti dalla valle del Sele. Fra le ceramiche si sottolinea una hydria che vede come immagine principale un’Amazzone, simbolo delle continue battaglie che ciascuna donna affronta nella vita sempre con coraggio.

Alle ceramiche si collegheranno i manufatti fittili di Marzia De Rosa. Manufatti ricchi di colori, con forme che risentono della tradizione e della storia antica della propria terra. L’esperienza è completata con la lettura di brani scelti a cura di Biancarosa Di Ruocco. Infine sarà offerta una dimostrazione della cultura vista attraverso il cibo, con le eccellenze del territorio. Il pane ottenuto dalla lavorazione antica delle farine, a cura di Vico Rua del Centro Storico ebolitano, e i prodotti caseari della Perla del Mediterraneo di Capaccio-Paestum. Per i saluti interverrà Massimo Cariello, sindaco di Eboli.

La Settimana dei Musei al Museo Archeologico dell’Antica Capua

Martedì 5 marzo E’ Carnevale

In occasione della manifestazione, il Museo archeologico dell’antica Capua con le ludoteche museali Arteteca propongono ai piccoli visitatori una festa in maschera.
Arteteca Ludoteche museali è un innovativo progetto. Selezionato dall’impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, ed è attivo a Santa Maria Capua Vetere e a Napoli al Pio Monte della Misericordia .


www.polomusealecampania.beniculturali.it

Mi chiamano Mimì. Per cantare libera la libertà di un libero canto

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Mi chiamano Mimì di e con Sarah Falanga

Mi chiamano Mimì. Testo e regia a cura di Sarah Falanga. Sul palco del Nuovo Teatro Sancarluccio Sarah Falanga con Christian Mirone, Francesca Morgante, Giusy Paolillo, Marco Gallotti e Damiano Agresti. Sul palco ad accompagnare Sarah anche Andrea Palazzo alle chitarre, Davide Ferrante alla batteria e Vittorio Cataldi al pianoforte.

Mi chiamano Mimì è una celebrazione al mito di Mia Martini. Una celebrazione letta attraverso il ricordo di un uomo che l’ha amata, la ama e l’amerà per sempre. Anche non vivendo mai quell’amore in maniera totale, mai riconoscendolo, mai nella pienezza e nella sua importanza.

Il titolo dello spettacolo riprende il celebre verso della romanza pucciniana, “mi chiamano Mimì” de La Bohème.

La Romanza “mi chiamano Mimì”, appunto, è cantata da Mimì, mentre sta per morire e Rodolfo, il suo amato che non ha saputo riconoscere il loro amore, si rende conto che la morte è la separazione totale tra i due. Interviene quindi, l’elemento della morte, altissimo, assoluto, utilissimo a dare spessore e valore all’amore, poco riconosciuto dagli “umani mortali”.

Mi chiamano Mimì ci racconta della nostra inconsapevolezza della morte.

La “vita” pur essendo un bene preziosissimo, nel suo splendore confonde ed inebria gli uomini, beffandoli, illudendoli di onnipotenza. Ed ecco i poveri uomini ritenersi infallibili, essendo incontrastabili presuntuosi, alimentati dalla saccenza della vita e dall’inconsapevolezza della morte. La vita infatti mette a dura prova il genere umano, ne sfida l’intelligenza, tentandola e stordendola di false certezze.

Nell’abitudine del vivere e del viversi, nell’avere, per così dire “a disposizione” il proprio amore, quando lo viviamo nella scontatezza e negli episodi quotidiani, scrivendo insieme, facendo insieme la spesa, litigando, quando è in scena con noi, quando ce l’abbiamo a scrivere un testo con noi, quando ce l’abbiamo tutte le notti vicino, dando vita, semmai, ogni volta ad un “minuetto” …così non sempre l’amore viene riconosciuto e vissuto. Pertanto, la MORTE interviene a che questo amore possa essere vibrante nella totalità. Molte volte, però, l’amore negato dalla morte, sfocia in un altro sentimento importante, in un’altra condizione dell’animo, che è la FOLLIA…il distacco dalla realtà! “Follia” che serve agli artisti per distanziarsi dalla vita materiale, lasciando un’eredità al pubblico di ogni tempo.

Mia Martini vive, infatti, tutta la sua vita, sia artistica che privata, da perfetta bohèmienne

Pertanto, in nessuno dei due casi, né per la morte, né per la follia, in questo spettacolo si distingue un’accezione negativa. Perché Mimì, intesa come Mia Martini, questa volta, non è un personaggio negativo. A questo proposito, interessante è il riferimento alla Bohème, che nella stesura del testo, individua nella personalità di Mia Martini anche il più profondo e letterale significato del termine stesso.

Mia Martini vive, infatti, tutta la sua vita, sia artistica che privata, da perfetta bohèmienne. Andar via dalla “guerra” della sua casa, non trovare mai fissa dimora né emotiva né fisica, alla ricerca sempre di quell’angolo di cielo, di felicità, di creatività, di libertà…d’amore.

Mia Martini un’artista unica e insostituibile. Un’artista che ha vissuto grandi sofferenze, riuscendo a tradurle in poesia e in musica

Lei, la bohèmienne che viene giudicata male, zingara, malefica…ma che vola alto. “Mimì dagli occhi scuri e dai capelli neri, strega del sud! Mimì la pazza, Mimì che porta morte, Mimì che porta male!” Non porta affatto male, perché la sua morte sviscera un amore, non solo in un uomo, ma anche nel suo pubblico, nei suoi colleghi… e dà la possibilità a coloro che negavano la Sua forza, oscurandola con tante malignità, di emergere, di farsi strada, di “occupare il suo posto” (e chi crede veramente di sostituirla, si rende da solo ridicolo!), quel vuoto incolmabile che qualcuno prova ad occupare….Ma chiaramente lei è unica ed insostituibile, come ogni artista. Artista che ha vissuto grandi sofferenze, riuscendo a tradurle in poesia e in musica!

Il suo volto, il suo modo di cantare, il suo modo di interpretare un testo, infatti, era ed è per sempre la libertà totale dell’Arte, data da quella “follia”… suscitata dalla sofferenza, dovuta alla mancanza d’amore!
Paradossalmente, lei è stata il “capro espiatorio”. Il “Gesù Cristo” in croce, l’Artista crocifissa, che però è RISORTA dalle sue stesse ceneri, per essere UNIVERSALE, indiscussa in ogni momento e in ogni tempo. Insomma, addirittura la morte, nelle mani di Mimì è un elemento positivo. Solo nella libertà della morte, Mimì è LIBERA e susciterà per sempre emozioni molto positive!
A circa vent’anni dalla sua scomparsa, infatti Mia Martini è più libera e presente che mai.

L’essenza della sua personalità e l’immagine della sua forza interpretativa unica, la hanno resa viva…ancora più viva di quanto lo sia stata, costretta dalle ignoranti cattiverie del becero vociare sul suo conto…
Ora è libera veramente, vibrante nella sua, e nella nostra, musica.

Mi chiamano Mimì di Sarah Falanga consegna al pubblico una trama semplice e profonda. La storia di un uomo che ha amato Mimì, forse a sua insaputa.

Ora Franco senza di Lei è un Sole senza luce…Poi la scoperta di un amore, la sua illusione e l’ingombrante ed ossessionante ricordo.
E pensare che Mimì ha sempre creduto di non essere mai stata amata “a modo suo”!
Lo spettacolo è dedicato alle DONNE ed a quegli uomini che ancora non si sono accorti del loro valore. E’ anche dedicato a quegli uomini, che riconoscono nelle loro donne, un segreto e prezioso dono di vita, che si rinnova. E’ un continuo input, è il voler risvegliare non solo il ricordo, ma la possibilità che ogni donna ha, o deve darsi, nel cambiare un percorso doloroso, scegliendo la sua storia!

Sounds Cool in concerto a Sala Ichòs il 2 marzo alle 21

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Sounds Cool, con Valentina Ranalli, Voce, Violoncello e Cajon, e Aldo Capasso Contrabbasso e basso elettrico.

Il duo composto da Valentina Ranalli e Aldo Capasso meglio conosciuti come i Sounds Cool saranno in concerto per la rassegna MusIchòs il 2 marzo alle 21

Sounds Cool per la rassegna MusIchòs. Sabato 2 marzo, alle ore 21 a Sala Ichòs si terrà il concerto dei Sounds Cool, con Valentina Ranalli, Voce, Violoncello e Cajon, e Aldo Capasso Contrabbasso e basso elettrico.

Sul palco della Sala Ichòs i Sounds Cool un nuovo progetto musicale fatto di due persone, cinque strumenti e la ricchezza espressiva di una band.

Quello dei Sound Cool è un sound ricco, in perfetta sintesi tra classico e moderno, il cui repertorio si articolerà tra standard jazz e pop elegante, proponendo e arrangiando in maniera originale famosi brani della storia della musica, come Love of my life dei Queen, Overjoyed di Steve Wonder, The book of love di Peter Gabriel e Back it up di Emerald.

Da Napoli una navetta vi porterà direttamente a teatro ad ascoltare i Sound Cool

Attivo per il pubblico di Sala Ichòs il servizio gratuito Vai a teatro in Navetta! L’autobus preleverà gli spettatori a Napoli, in zona centro, il sabato alle ore 20.00 e la domenica alle 18 a piazza Borsa (adiacenze fermata metropolitana) e li accompagnerà nello spazio di San Giovanni a Teduccio. Garantito anche il ritorno, con destinazione finale sempre piazza Borsa. Il servizio è gratuito e attivo su prenotazione al numero 335 767 5152, indicando il cognome e il numero di passeggeri.

Sala Ichòs

Via Principe di Sannicandro 32/A – San Giovanni a Teduccio (NA)
Fermata metro linea 2: San Giovanni a Teduccio – Barra
Lo spazio è dotato di ampio e gratuito parcheggio.
Info e prenotazioni: 335 765 2524 – 335 7675 152 – 081275945 (dal lunedì al sabato dalle 16 alle 20 – domenica dalle 10 alle 17)
Giorni e Orari: sabato 2 marzo ore 21
Biglietti: intero 10 euro; ridotto 5 euro

Pizzeria Storica Trianon e la pizza a ruota di carretto

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Pizzeria Storica Trianon dal 1923 la pizza verace napoletana

La Pizzeria Storica Trianon è stata fondata nel lontano 1923 dai coniugi Leone. La Pizzeria Trianon Da Ciro prende il nome teatro che si trova di fronte. Il Teatro Trianon era il luogo in cui si esibivano i migliori artisti della scena teatrale napoletana e italiana in genere.

La pizzeria napoletana già ai tempi d’oro del teatro ospitava personaggi come Totò, Macario e Nino Taranto.

Tutti attratti dall’aroma della pizza appena sfornata dal forno a legna che giungeva fino alle porte del teatro. In molti si affacciavano alla pizzeria per gustare la famosa pizza detta “a ruota di carretto”. La pizza di questa pizzeria è così soprannominata per via delle enormi dimensioni che rende sorpresi e felicemente stupiti. Ancora oggi, la Pizzeria Trianon, gode degli apprezzamenti di importanti riviste gastronomiche americane e giapponesi che hanno definito questa la loro pizza “the best in the world”.

Scopri come raggiungere la Pizzeria Trianon

Raggiungere la famosa pizzeria è semplice basta seguire il link sul tuo telefono così da ricevere tutte le informazioni necessarie per raggiungerla. Raggiungi la pizzeria Trianon