lunedì 28 Aprile 2025
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Largo Banchi Nuovi set del film Passione

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Largo Banchi Nuovi in Passione fa da cornice alla performance degli Avion Travel e della cantante Misia
Largo Banchi Nuovi in Passione fa da cornice alla performance degli Avion Travel e della cantante Misia

Largo Banchi Nuovi è il set cinematografico del film Passione. In Passione, documentario musicale, il regista e attore John Turturro esprime tutto il suo amore per lo straordinario repertorio musicale partenopeo. Largo Banchi Nuovi fa da scenografia alla performance del gruppo musicale Avion Travel e della cantante portoghese Misia, che si esibiscono con “Era de maggio”, poesia del 1885 di Salvatore Di Giacomo e musica di Mario Pasquale Costa. Era de maggio racconta una storia d’amore: nella prima parte è raccontato l’addio, durante il mese di maggio, tra due amanti, i quali si promettono di ritrovarsi negli stessi luoghi sempre a maggio. La seconda parte, invece, parla del loro incontro.

Location del film Passione non è solo Largo Banchi Nuovi ma anche il Pio Monte della Misericordia, dove si trova la splendida tela di Caravaggio che raffigura le Sette opere di Misericordia. E’ visibile nella performance, girata da Turturro, del cantante Fausto Cigliano che esegue la canzone Catarì. Set di una scena di Passione è anche Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli.

 

Vico Pallonetto Santa Chiara in Le quattro giornate di Napoli

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In Vico Pallonetto Santa Chiara avviene una delle sommosse raccontate ne Le quattro giornate di Napoli, film di Nanni Loy
In Vico Pallonetto Santa Chiara avviene una delle sommosse raccontate ne Le quattro giornate di Napoli, film di Nanni Loy

Vico Pallonetto Santa Chiara è la location di una delle sommosse raccontate ne Le quattro giornate di Napoli. In particolare, in questa stradina è raccontato un agguato organizzato ai danni dei soldati tedeschi e architettato da un gruppo di civili.

Vico Pallonetto Santa Chiara è una via del centro storico e si trova nei pressi del Complesso Monumentale di Santa Chiara, che comprende Chiesa, Monastero e Convento. Sulla sinistra, è collocato il campanile. In alcune inquadrature de Le quattro giornate di Napoli, girate in vico Pallonetto Santa Chiara, è possibile riconoscere il portale laterale che immette nel cortile della chiesa di Santa Chiara, esempio di arte gotica. La chiesa di Santa Chiara, consacrata nel 1340, è dichiarata, sin dalle origini, chiesa “reale”. Al suo interno, è possibile vedere i monumenti funebri della famiglia angioina. Alcuni sepolcri sono eseguiti dallo scultore senese Tino di Camaino e dai fratelli fiorentini Bertini. Purtroppo, resta poco della trecentesca decorazione pittorica attribuita a Giotto. Una visita al complesso monumentale di Santa Chiara prevede una tappa al bellissimo Chiostro maiolicato delle Clarisse. Domenico Antonio Vaccaro, lasciando inalterata la struttura originaria del portico, crea un giardino decorato di mattonelle maiolicate, opera di Giuseppe e Donato Massa. Altra tappa è il Museo dell’Opera, diviso in quattro sale e l’area archeologica che conserva i resti di uno stabilimento termale, risalente alla fine del I secolo d.C.

Vico Purgatorio ad Arco set de L’oro di Napoli

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Scena tratta dall'episodio Il professore de L'oro di Napoli. Don Ersilio Miccio, interpretato da Eduardo de Filippo, insegna agli abitanti del vicolo la grande arte del pernacchio. Location è Vico Purgatorio ad Arco
Scena tratta dall'episodio Il professore de L'oro di Napoli. Don Ersilio Miccio, interpretato da Eduardo de Filippo, insegna agli abitanti del vicolo la grande arte del pernacchio

Il lungo e stretto vico Purgatorio ad Arco, una stradina di via dei Tribunali, è la location dell’episodio “Il professore” de L’oro di Napoli. In fondo a questa stradina don Ersilio Miccio (Eduardo de Filippo) insegna agli abitanti del vicolo la grande arte del pernacchio. Don Ersilio, “filosofo” del vicolo e posteggiatore di sera, distribuisce a pagamento i suoi saggi consigli. Consultato dai suoi vicini del vicolo, che vogliono rispondere all’arroganza di un nobile che per passare con la sua automobile ostacola le loro attività quotidiane, don Ersilio suggerisce una “terapia” di “pernacchi”.

Vico Purgatorio ad Arco si trova in una stradina del Decumano maggiore, nel cuore del centro storico della città partenopea. E’ nei pressi di questa stradina che si trova la barocca chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, chiamata la chiesa de “e cape e morte”. La chiesa è dedicata al culto delle anime del Purgatorio.

Una passeggiata in via dei Tribunali permette di ammirare chiese gotiche, rinascimentali e barocche, la ricchezza architettonica, la stratificazione del tessuto urbano, la vivacità dell’ambiente e il rapporto dei napoletani con la religione. Napoli una città dalle mille sfaccettatture capace di affascinare per la sua cordialità, l’ospitalità, la storia, la tradizione, la cultura, l’arte e le sue vedute mozzafiato. Anche Vittorio De Sica è rimasto ammaliato dalla città partenopea e dai suoi abitanti. Il regista ama la città partenopea tanto da sceglierla come set cinematografico di alcuni suoi film quali L’oro di Napoli, Giudizio universale, Matrimonio all’italiana e l’episodio “Adelina” di Ieri, oggi, domani.

Palazzo Sanfelice è la location del film Questi Fantasmi

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palazzo sanfelice

L’ edificio, noto come Palazzo Sanfelice, è formato da due strutture unificate dalla facciata dove si trovano due portali identici.

L’architetto Ferdinando Sanfelice, tra il 1724 e il 1726, costruisce la propria abitazione in Via Sanità. L’ edificio, noto come Palazzo Sanfelice, è formato da due strutture unificate dalla facciata dove si trovano due portali identici. I portali decorati in stucco raffigurano due sirene che sorreggono una epigrafe con iscrizioni. Il primo portale immette in un cortile ottagonale con una scala a doppia rampa mentre l’altro conduce in un cortile più ampio, di pianta rettangolare e presenta una tipica scala sanfeliciana ad “ali di falco”, che apre verso il giardino retrostante. L’interno del palazzo è decorato con affreschi di Francesco Solimena mentre le sculture di Giuseppe Sanmartino della cappella privata purtroppo sono scomparse.

Palazzo Sanfelice è la location di Questi fantasmi.

Il cortile, con il suo scalone aperto, risponde perfettamente alle atmosfere grottesche della commedia di Eduardo De Filippo da cui è tratto il film. Palazzo Sanfelice è anche il set di una scena de Le quattro giornate di Napoli con i soldati tedeschi che iniziano la deportazione degli uomini napoletani.

Palazzo Venezia a Napoli

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In fotografia si vede il cortile di Palazzo Venezia, situato lungo il Decumano Inferiore
In fotografia si vede il cortile di Palazzo Venezia, situato lungo il Decumano Inferiore

Palazzo Venezia, situato lungo il Decumano Inferiore, è uno dei palazzi storici di Napoli. L’edificio, donato nel 1412 dal re Ladislao alla Repubblica di Venezia, è stato la residenza dei diplomatici veneziani a Napoli e ciò sottolinea le relazioni intercorse tra la Serenissima e il Regno. Palazzo Venezia aveva un’estensione maggiore rispetto a quell’attuale. La sottrazione del suo suolo inizia quando Bernardino Sanseverino acquista la residenza dei Brancaccio per ampliare il palazzo Filomarino della Rocca. Palazzo Venezia ha il suo momento d’oro tra il XV e il XVI secolo mentre all’inizio del Seicento versa in uno stato di degrado tanto da spingere a un’opera di restauro per decreto del senato veneto. Il palazzo è rimaneggiato più volte dal 1610 al 1688 e si conserva testimonianza dei lavori nelle lapidi, che si trovano nel cortile. Nel 1816, il palazzo è ceduto dalla casa d’Austria a Gaspare Capone, che apporta altri cambiamenti e inserisce sulla volta dell’androne lo stemma di famiglia. A Palazzo Venezia è possibile ammirare il cortile dove è presente una scala aperta a tre fornici e il giardino pensile con la casetta pompeiana, aggiunta nel XIX secolo, e una piccola cappella, detta “grotta della Madonnina”.

Il Decameron di Pier Paolo Pasolini

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Decameron di Pierpaolo Pasolini

Il Decameron è un celebre film che fa parte della trasgressiva “Trilogia della vita”.

Il Decameron di Pier Paolo Pasolini, girato nel 1971, è un adattamento cinematografico delle novelle di Giovanni Boccaccio. Il Decameron è un celebre film che fa parte della trasgressiva “Trilogia della vita”. Tratto dal Decamerone di Boccaccio, Pasolini sposta l’azione da Firenze a Napoli facendola diventare la capitale linguistica d’Italia. Anche i cortesi narratori boccacceschi si trasformano nella figura d’un vecchio canuto che rappresenta lo spirito popolare e racconta le varie storie nell’unica lingua conosciuta in tutto il mondo grazie alla canzonetta napoletana. I nove episodi si susseguono in un unico carosello, intrecciandosi in due episodi guida: quello di Ser Ciappelletto prima, l’assassino blasfemo e libertino che in punto di morte si fa passare per santo, e poi quello del miglior allievo di Giotto, che ripropone autobiograficamente il rapporto tra arte, vita e sogno. Tutti gli episodi hanno a che fare con la morte, la sessualità, la violenza, la trasgressione.

La chiesa di Santa Chiara è la location del film Il Decameron di Pier Paolo Pasolini. Il Complesso Monumentale di Santa Chiara appare in altri film come Nel Regno di Napoli, Maccheroni e La pelle.

 

Piazza Carità location de L’oro di Napoli

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Una location de L'oro di Napoli è in via Tommaso Caravita, nei pressi di Piazza Carità, dove si trova il palazzo della prostituta Teresa, interpretata da Silvana Mangano
Una location de L'oro di Napoli è in via Tommaso Caravita, nei pressi di Piazza Carità, dove si trova il palazzo della prostituta Teresa, interpretata da Silvana Mangano

Altra location de L’oro di Napoli è in via Tommaso Caravita, nei pressi di Piazza Carità, dove si trova il palazzo in cui la prostituta Teresa (Silvana Mangano) si reca ad abitare dopo il suo matrimonio con un facoltoso sconosciuto. Nel finale dell’episodio, Teresa scopre il vero motivo per cui il marito ha voluto prenderla in moglie, e decide di fare le valige e abbandonare la sua nuova casa. Varcata la soglia del portone, in una deserta piazza Carità filmata di notte, Teresa si lascia prendere dai dubbi e dalla paura di ricominciare una vita di sacrifici, per poi ritornare sui suoi passi.

Piazza Carità, situata a ridosso dei Quartieri Spagnoli e della  Pignasecca, è una piazza centrale di Napoli.
Al centro della piazza si trova il monumento a Salvo D’Acquisto, opera della scultrice napoletana Lidia Cottone. Su Piazza Carità si affacciano il Palazzo dell’INA, la chiesa di Santa Maria della Carità, palazzo Trabucco e palazzo Mastelloni, conosciuto perché qui fu arrestata Luisa Sanfelice che vi abitava insieme al marito. In via Morganatici, a nord est di Piazza Carità, si trova l’ingresso alla caserma Pastrengo che un tempo era parte del Complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi.

 

Complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi

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La chiesa del complesso monumentale di Sant'Anna dei Lombardi, sita in Piazza Monteoliveto, ospita il Compianto su Cristo morto, gruppo di statue in terracotta, opera dello scultore Guido Mazzoni
La chiesa del complesso monumentale di Sant'Anna dei Lombardi, sita in Piazza Monteoliveto, ospita il Compianto su Cristo morto, gruppo di statue in terracotta, opera dello scultore Guido Mazzoni

Il complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi è uno scrigno che racchiude opere di inestimabile valore storico-artistico. La chiesa di Sant’Anna dei Lombardi è costruita nel 1411 per volere di Gurello Origlia, protonotario alle dipendenze del re Ladislao di Durazzo, che vuole dedicare una chiesa alla Beata Vergine di Monteoliveto. La chiesa, durante il periodo aragonese, è frequentata da Alfonso II e dai nobili, i quali edificano le loro cappelle gentilizie. Essa è affidata agli Olivetani. Nel XVII secolo, la chiesa è modificata da Gaetano Sacco e, dopo la soppressione degli ordini religiosi, Ferdinando di Borbone dispone il trasferimento in Monteoliveto dell’arciconfraternita dei Lombardi, la cui chiesa, dedicata a Sant’ Anna, è inagibile a causa di un crollo. Dopo questo avvenimento, il complesso olivetano assume la denominazione di complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi. Durante la seconda guerra mondiale, subisce danni alle cappelle e al soffitto cassettonato. Ai lati del portale d’ingresso, è possibile vedere due altari marmorei: l’altare Ligorio, opera di Giovanni da Nola, e l’altare Del Pezzo, opera di Girolamo Santacroce. Le cappelle documentano la ricca produzione scultorea rinascimentale a Napoli. È possibile ammirare l’antico refettorio con la volta affrescata dalle Allegorie delle virtù, opera realizzata da Giorgio Vasari. Un’opera che colpisce il visitatore è il gruppo di statue in terracotta a grandezza naturale. Si tratta del Compianto su Cristo morto, opera eseguita nel 1492 dallo scultore Guido Mazzoni. Il complesso monumentale di Sant’Anna dei Lombardi è uno scrigno di raffinata eleganza. Vi hanno lavorato artisti noti come Antonio Rossellino, Benedetto da Maiano, Fabrizio Santafede e Francesco Solimena solo per citarne alcuni. Accanto alla chiesa c’era il monastero, ora sede della caserma Pastrengo, con i suoi quattro chiostri, una biblioteca ricca di codici, una foresteria decorata da Giorgio Vasari, nota per aver ospitato Torquato Tasso, il quale, nel 1558, compone una parte della sua opera “Gerusalemme liberata”.

La sfida di Francesco Rosi

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Francesco Rosi è il regista del film La sfida
Francesco Rosi è il regista del film La sfida

La sfida, film del 1957, è diretto dal regista Francesco Rosi. In La sfida, Vito Polara, dedito ad affari loschi di modesta portata, riesce a inserirsi con la forza nel giro dei mediatori agricoli, che piazzano i prodotti al mercato ortofrutticolo, capeggiato dal camorrista Salvatore Aiello. Arricchitosi e in procinto di sposarsi, per non perdere un affare consistente, Vito viene meno all’accordo col clan relativo alla speculazione sulla vendita dei pomodori. Aiello, già infastidito dall’arroganza del nuovo arrivato, si vendica uccidendolo.

Sui Gradini Vita, in via Sanità, è girata una delle scene iniziali de La sfida, in cui il protagonista Vito Polara (José Suarez) parla con il suo collaboratore Gennaro (Nino Vingelli) mentre uno sciuscià gli lucida le scarpe. Rione Sanità è stato il set cinematografico di molti film quali L’oro di Napoli, Questi fantasmi e Ieri oggi domani.

No grazie il caffè mi rende nervoso

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No grazie, il caffè mi rende nervoso è un film diretto dal regista Ludovico Gasparini con protagonisti Massimo Troisi e Lello Arena
No grazie, il caffè mi rende nervoso è un film diretto dal regista Ludovico Gasparini con protagonisti Massimo Troisi e Lello Arena

No grazie il caffè mi rende nervoso è un film del 1982 diretto da Lodovico Gasparini. Gli attori della pellicola No grazie il caffè mi rende nervoso sono Massimo Troisi e Lello Arena. No grazie il caffè mi rende nervoso è ambientato a Napoli. In occasione dell’organizzazione del Festival della nuova Napoli si verificano strani episodi che riconducono alla presenza di un maniaco che si firma “Funiculì Funiculà” e che invia messaggi minacciosi contro chi sostiene l’immagine di una nuova Napoli attraverso il Festival. Il giornalista del “Mattino” Michele Giuffrida è coinvolto malvolentieri nelle indagini spinto da un’amica e collega fotografa. Nell’intrigo entra in scena anche un gruppo criminale, che sembra avere interessi loschi nel Festival e prende di mira i due amici. Intanto vengono uccisi James Senese e Massimo Troisi, che avrebbero preso parte al Festival. Recandosi a casa di Michele, l’amica scopre che l’uomo ha una doppia identità e che è lui il maniaco. In uno scantinato l’uomo vestito con la divisa del Napoli calcio si circonda dei simboli tradizionali di Napoli e manifesta la sua nevrosi, legata anche al condizionamento del padre, a sua volta ossessionato dalla nostalgia della vecchia Napoli.

Location del film No grazie il caffè mi rende nervoso è Piazza del Gesù Nuovo set del cinema napoletano.