domenica 14 Dicembre 2025
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Giorgio Gori in “Tranquilli amici è solo sonno arretrato”

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Nuovo Teatro Sancarluccio presenta Giorgio Gori in “Tranquilli amici è solo sonno arretrato”

Nuovo Teatro Sancarluccio presenta Giorgio Gori in “Tranquilli amici è solo sonno arretrato”

Da giovedì 22 a domenica 25 marzo presso il Nuovo Teatro Sancarluccio, si terrà lo spettacolo “Tranquilli amici è solo sonno arretrato”; ispirato alla vita di Walter Chiari. In scena Giorgio Gori, Maro Venezia, Daniele De Vita, Adriana D’Agostino, Livia Bertè, Brian Testa, Anna Buccione, Francesco Borrelli e Diego Macario per la regia di Giampiero Notarangelo.

Per ricevere un bacio dalla bella soubrette. Giorgio Gori ci racconta Wlater Chiari

Gennaio del 1944. Teatro Olimpia di Milano. Un giovane Walter Annicchiarico, un po’ per gioco e un po’ per ricevere un bacio dalla bella soubrette, sale sul palco e racconta una barzelletta durante il quarto d’ora del dilettante. Tutti ridono e tutti scoprono il suo talento, dall’impresario fino a Marisa Maresca che lo consacra re del varietà e gli mette il nome d’arte “Walter Chiari”. Dalla rottura successiva con la stessa Maresca, Chiari conoscerà poi Carlo Campanini e Bice Valori con i quali improvvisa diversi sketch comici esilaranti come il Sarchiapone e i Fratelli De Rege. La sua vita non è tutta rosa e fiori.

Come tutti i grandi artisti anche lui ha scheletri nell’armadio. Uno di questi è la droga che lo porterà addirittura in galera e a separarsi dalla moglie Alida Chelli. Solo, depresso e sconfitto ma soprattutto deriso dal mondo dello spettacolo si ritira nel suo residence di Milano dove morirà il 21 dicembre 1991.

Giorgio Gori ripercorre tutti i successi e gli insuccessi del mattatore italiano

Lo spettacolo vuole raccontare in maniera drammaturgica la vita di Walter Chiari. Dal suo debutto al Teatro Olimpia di Milano, passando per l’incontro con Marisa Maresca, Carlo Campanini, il difficile rapporto con la mafia e la droga, il matrimonio con Alida Chelli fino alla sua morte in un residence di Milano nel 1991. Giorgio Gori ripercorre tutti i successi e gli insuccessi del mattatore italiano , facendo esaltare le sfumature dei personaggi che l’hanno circondato. Una scenografia semplice, composta da pochi oggetti per dare risalto alla parola e alle emozioni dei singoli personaggi.

Giorgo Gori attore e sceneggiatore di “Tranquilli amici è solo sonno arretrato”

Lo spettacolo è tipicamente comico, in cui verranno riproposti il Sarchiapone, Fratelli De Rege, le barzellette del balbuziente e della donna pugliese. Il finale lascia una speranza al pubblico. La speranza che un Walter Chiari non sia morto ma come ha dichiarato stesso l’attore è “soltanto sonno arretrato”. Lo scopo della regia e dell’autore è di far rivivere a chi l’ha conosciuto, l’estro e la forza di Walter Chiari ma soprattutto si avvicina ai giovani che ancora non lo conoscono . Per questo motivo, Gori ha scritto una sceneggiatura semplice, composta da dialoghi asciutti con un ritmo veloce e incalzante fino al finale.

Pignatelli in Jazz. Nella Veranda Neoclassica del Museo Pignatelli il Jazz

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Domenica 11 marzo, alle ore 11.30, nella Veranda Neoclassica del Museo Pignatelli, nuovo appuntamento della rassegna Pignatelli in Jazz.

Il quartetto composto da Emilia Zamuner voce, Mino Lanzieri chitarra, Antonio Napolitano contrabbasso e Massimo del Pezzo batteria, utilizza la tradizione come mezzo per esprimere le diverse esperienze facendole confluire in un’unica voce dalle sonorità jazz.
La tradizione, intesa come ricerca all’interno delle diverse culture, riassume sonorità e background musicali di ogni suo componente. Da qui la scelta di non preferire una lingua ad un’altra, la scelta di passare dalla bossa nova al classico standard jazz fino ad arrivare a canzoni della tradizione italiana e alla musica elettronica, proponendo quindi uno spettacolo vario, che attraversa il tempo e lo spazio. “La tradizione è custodire il fuoco non adorare le ceneri” Gustav Mahler.

Il festival, Pignatelli in Jazz, vede la direzione artistica di Emilia Zamuner, ed è organizzato con il Polo museale della Campania.

Pignatelli in Jazz diviene un appuntamento musicale radicato nella città, presentando nel programma noti esponenti del jazz insieme a valenti giovani musicisti.
Il Museo Pignatelli con le rassegne dedicate alla musica, ai libri, alle antiche discipline legate alla cultura del benessere si conferma luogo di incontro e di aggregazione.

Domenica 11 marzo, alle ore 11.30, nella Veranda Neoclassica del Museo Pignatelli, nuovo appuntamento della rassegna Pignatelli in Jazz.

Pignatelli in Jazz – Informazioni

Ingresso: con il biglietto del museo, € 5,00
Informazioni: 393 4772474 – 333 8527366
Museo Pignatelli – Riviera di Chiaia, 200 – tel. 081 669675;
pm- cam.pignatelli@beniculturali.it; facebook.com/villapignatellicasadellafotografia

Suggestioni esoteriche e pratiche yoga alla Certosa

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Suggestioni esoteriche nella lettura del simbolismo della Certosa pratica di Yoga e visita guidata alla Certosa

Alla Certosa di San Martino suggestioni esoteriche nella lettura del simbolismo della Certosa e pratica di Yoga

Venerdì 16 marzo, alle ore 10.30, si terrà il primo dei quattro incontri previsti alla Certosa e Museo di San Martino nell’ambito del progetto “Lo Yoga per i Musei – I Musei per lo Yoga“. Le lezioni di Yoga saranno preceduti da una speciale visita dedicata alle Suggestioni esoteriche nella lettura del simbolismo della Certosa, a cura di Roberto Sabatinelli del Servizio Educativo del Museo.

Suggestioni esoteriche nella lettura del simbolismo della Certosa.

Una visita inconsueta che condurrà i partecipanti alla scoperta e alla lettura dei messaggi simbolici presenti nella Chiesa della Certosa di San Martino. La scoperta del loro significato nascosto ed interno, in una ricerca ed esplorazione che suggerisce riflessioni sul punto di contatto tra la tradizione yoga e la spiritualità contemplativa dell’Ordine Certosino, fin dalle sue origini. L’Ordine fu fondato infatti nel 1084 da San Bruno, che “ardente d’amore divino”, si ritirò con sei compagni in un luogo deserto chiamato Chartreuse. L’intento di “restituire alla vita contemplativa lo splendore della sua primitiva purezza”, seguendo il “lumen orientale”. Ossia l’esempio di quegli antichi monaci che popolarono i deserti dell’Egitto e di altre regioni dell’Oriente, apportandovi però delle opportune e geniali innovazioni.

Dopo le suggestioni esoteriche alla Certosa le lezioni di yoga di Luigi Sansone.

Seguirà, nei giardini della Certosa, la lezione di yoga condotta da Luigi Sansone.
Luigi Sansone Presidente fondatore e Maestro della Scuola di Yoga Integrale, attiva a Napoli dal 1986.

Il progetto è ideato e realizzato, in collaborazione con il Polo museale della Campania, il Museo e Real Bosco di Capodimonte, l’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Napoli, dalla Scuola di Yoga Integrale ACSI – CONI e prevede corsi gratuiti di Yoga ed eventi che si svolgono, da gennaio a giugno 2018, in nove musei a Napoli, Capri e Piano di Sorrento.

Dopo le suggestioni esoteriche alla Certosa le lezioni di yoga di Luigi Sansone.

Informazioni

Gli incontri al Museo di San Martino si terranno anche nei giorni: 20 aprile, 18 maggio e 22 giugno. Partecipazione con il biglietto di ingresso ridotto al Museo, € 3,00
I partecipanti dovranno munirsi di tappetino e plaid ed indossare abiti comodi chiari.
Scuola di Yoga Integrale: acquadimedicina@gmail.com
Certosa e Museo di San Martino: accoglienza.sanmartino@beniculturali.it

Giosi Cincotti e Francesca Rondinella al Nuovo Sancarluccio di Napoli

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Al Nuovo Teatro Sancarluccio, Giosi Cincotti e Francesca Rondinella con “Cantabili armonie da una città di mare”

Il nuovo recital di Giosi Cincotti e Francesca Rondinella proporrà un repertorio che privilegia i brani più cantabili e amati della tradizione: dalle note delle tarantelle anonime, alle tammurriate d’autore, alla leggerezza del varietà con le macchiette di Pisano&Cioffi, al teatro canzone di Viviani fino alla poesia cantata di Di Giacomo, Bovio, E.A. Mario, Palomba, Daniele.

Giosi Cincotti e Francesca Rondinella e i brani più cantabili e amati della tradizione

Non mancheranno autori della città di mare contemporanea con delle novità così come antiche melodie riproposte con lo stile del duo Rondinella&Cincotti che collabora dal 2012, approdando ad originali progetti artistici per raccontare il loro mondo attraverso la loro arte, fatta di suoni, colori, linguaggi che si aprono anche ad ambiti musicali differenti e confluiscono nel cd “Rondinella&Cincotti:Meet&Reel” il loro primo lavoro discografico prodotto dall’etichetta SoundFly, uscito a maggio 2017 che ha già ottenuto ottimi consensi di critica e pubblico.

Giosi Cincotti e Francesca Rondinella un duo particolarmente elegante e creativo

Un duo particolarmente elegante e creativo quello tra la figlia d’arte, “cantattrice” e il polistrumentista, compositore e arrangiatore. Francesca Rondinella debutta a dieci anni con il padre Luciano. Figlia d’arte di una famiglia presente nel mondo dello spettacolo napoletano già dal 1800. Giosi Cincotti, compositore, arrangiatore, pianista, tastierista, fisarmonicista Ha arrangiato e coprodotto dei brani per la colonna sonora dell’ultimo film di John Turturro “Gigolò per caso”.

Giosi Cincotti e Francesca Rondinella l’incontro al concerto Amour Amer

Entrambi apprezzati in ambiti nazionali e internazionali. Giosi Cincotti e Francesca Rondinella si incontrano nel 2012 con il concerto Amour Amer. Insieme approdano ad originali progetti artistici come l’apprezzato concerto T’angheria, poesia cantata e canzone di poesia, struggente, ironica, passionale, quasi surreale. O ancora il Recital Medithéà, la via della parola che porta al canto. Il concerto ”Tu ca nun chiagne” basato sulla tradizione classica napoletana; scelto dal Comune di Furore per la serata conclusiva del “Marmeeting 2015” campionato internazionale di tuffi a grandi altezze trasmesso dalla RAI.

Giosi Cincotti e Francesca Rondinella al Nuovo Teatro Sancarluccio

Da venerdì 16 a domenica 18 marzo presso il Nuovo Teatro Sancarluccio, si terrà lo spettacolo musicale “Cantabili armonie da una città di mare” di e con Giosi Cincotti e Francesca Rondinella. Venerdì e sabato ore 21:00. Domenica ore 18:00.

Al Nuovo Teatro Sancarluccio, Giosi Cincotti e Francesca Rondinella con Cantabili armonie da una città di mare

Una delle ultime sere di Carnovale di Carlo Goldoni al Teatro Mercadante

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Dal 13 al 18 marzo al Teatro Mercadante Una delle ultime sere di Carnovale di Carlo Goldoni

Dal 13 al 18 marzo al Teatro Mercadante va in scena Una delle ultime sere di Carnovale. Di Carlo Goldoni con la regia di Beppe Navello

Una delle ultime sere di Carnovale la commedia di Carlo Goldoni del 1762 che il TPE/Teatro Piemonte Europa presenta dal 13 al 18 marzo al Teatro Mercadante nella messa in scena firmata da Beppe Navello. Per il regista piemontese costituisce “la terza tappa di un’ideale trilogia civile. Dopo l’Alfieri de Il divorzio e il Marivaux de Il Trionfo del Dio Denaro, attraverso i toni irriverenti della commedia settecentesca. Una delle ultime sere di Carnovale ha l’ambizione probabilmente ingenua “di proporre umili pause di riflessione civile a un paese troppo affannosamente confuso nella propria contemporaneità”. “E’ il momento – chiarisce Navello – di un’altra perdurante ragione di ansia collettiva, che dopo tre secoli riappare puntuale nel dibattito pubblico italiano: quello della cosiddetta “fuga dei cervelli”, che vede i giovani costretti dall’indifferenza del mondo dei padri, a portare altrove, lontano, la loro voglia di lavorare per il futuro”.

Una delle ultime sere di Carnovale è una commedia del settecento di sorprendente attualità sul tema dell’emigrazione intellettuale. Una storia antica eppure contemporanea

In scena una numerosissima compagnia di giovani interpreti alle prese coi tanti straordinari personaggi della storia. Da Sior Anzoletto nella cui vicenda Goldoni sembra si sia voluto rispecchiare. Si tratta degli attori Antonio Sarasso, Maria Alberta Navello, Alberto Onofrietti, Diego Casalis, Daria-Pascal Attolini, Andrea Romero, Marcella Favilla, Giuseppe Nitti, Eleni Molos, Erika Urban, Alessandro Meringolo, Geneviéve Rey-Penchenat, Matteo Romoli. Le scene e i costumi sono di Luigi Perego; le musiche di Germano Mazzocchetti; le luci di Gigi Saccomandi; le coreografie di Federica Pozzo. La produzione è di TPE-Teatro Piemonte Europa, con il contributo straordinario di Fondazione CRT.

Una delle ultime sere di Carnovale. Una lingua perfetta e vivace, straniera come il veneziano di trecento anni fa ma facilissima da capire.

Dice Goldoni nella premessa a questa sua fortunata commedia di aver voluto raccontare una “metafora” autobiografica: in procinto di partire per la Francia, nel 1762, per sfuggire alle invidie e alle critiche che la sua riforma teatrale suscitava, ha pensato come propria la storia di Anzoletto, disegnatore di stoffe veneziano deciso a portare in Moscovia la sua creatività, anche lui disgustato dalle difficoltà di lavorare in patria.

Il tutto attraverso il dipanarsi di una delle tante sere della vita, tra discorsi fatti di nulla, tra il balenare di umori umanamente riconoscibili, tra una partita a carte e una cena tra amici, tra i gesti, le risate e le malinconie attraverso le quali, senza che ce ne accorgiamo, si compiono scelte decisive e irreversibili. Una lingua perfetta e vivace, straniera come il veneziano di trecento anni fa ma facilissima da capire perché diventa quella universale del migliore palcoscenico, ci coinvolge in un’irresistibile condivisione poetica.

Una delle ultime sere di Carnovale di Carlo Goldoni. Informazioni

Teatro Mercadante dal 13 al 18 marzo 2018
Info www.tearostabilenapoli.it
Biglietteria tel. 081.5513396 | e.mail: biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

Paesaggio da Sud-Est a Nord-Ovest. Sguardi sulla città

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Paesaggio da Sud-Est a Nord-Ovest. Sguardi sulla città da Castel Sant'Elmo

Per la Giornata nazionale del Paesaggio a Castel Sant’Elmo Paesaggio da Sud-Est a Nord-Ovest. Sguardi sulla città da Castel Sant’Elmo

Paesaggio da Sud-Est a Nord-Ovest, Castel Sant’Elmo propone un percorso alla scoperta del territorio visibile dall’alto delle sue mura. In una posizione che domina la città di Napoli e il Golfo, insieme agli allievi del Liceo Linguistico “G. Galilei”, che svolgono il loro percorso di Alternanza scuola-lavoro con un progetto dal titolo “ I mestieri del Polo”.

Paesaggio da Sud-Est a Nord-Ovest, il panorama a 360 gradi.

Il panorama, che si offre a 360 gradi dagli spalti della fortezza, fornisce lo spunto per leggere le trasformazioni urbane e naturali attraverso l’osservazione e l’analisi di alcune aree della città a partire, anche, dalle suggestioni evocate dalle installazioni site-specific della collezione d’arte contemporanea del Castello. Sant’Elmo di Mimmo Paladino, Garitta del pilastro/monocromo rosso e LP/zanzare di Eugenio Giliberti, Guerrieri di Sergio Fermariello, Tempo interiore di Rosy Rox, Follow the shape di Paolo Puddu, La Cura di Chiara Coccorese, Particella di Dio di Alberto di Fabio e Luna&l’altra di Giancarlo Neri costituiranno il punto di partenza per una riflessione sulle diverse accezioni del paesaggio e sulla sua reinterpretazione attraverso l’innesto artistico.

Giuseppe Galasso e la tutela del paesaggio.

Gli approfondimenti sulla città storica e i suoi dintorni, caratterizzati da un patrimonio naturalistico famoso in tutto il mondo, saranno scanditi da riferimenti, a un mese dalla scomparsa di Giuseppe Galasso, alla legge a tutela del paesaggio che porta il suo nome.
La ‘Legge Galasso’ del 1985 individua le aree del Paese da sottoporre a tutela paesaggistica. Le legge venne istituita dopo un periodo di vacanza legislativa, in un paese che vide numerosi illeciti soprattutto tra anni ’70 e gli anni ’80. Ancora oggi contiene i principi che devono guidare le attività di tutela dei beni paesaggistici.

Paesaggio da Sud-Est a Nord-Ovest,  leggere il paesaggio dagli spalti di Castel Sant’Elmo.

I ragazzi, oltre a fornire le notizie storiche su Castel Sant’ Elmo, proveranno a ‘leggere’ il paesaggio che si vede dagli spalti. Confrontando il paesaggio sia con ‘vedute’ della tradizione pittorica sia con materiale fotografico più recente. Scoprendo come è cambiato ‘quello che si vede’ da Castel Sant’ Elmo rispetto al passato. Provando a fare una previsione sul paesaggio napoletano del futuro.

Il 14 marzo 2018 Giornata nazionale del Paesaggio

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Domenica 14 marzo Giornata nazionale del Paesaggio

Giornata nazionale del Paesaggio per un uso consapevole del territorio e uno sviluppo sostenibile.

Il 14 marzo 2018 si celebra la seconda edizione della Giornata nazionale del Paesaggio. Istituita dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, con l’obiettivo di richiamare il paesaggio quale valore identitario del Paese. La Giornata nazionale del Paesaggio vuole trasmettere alle giovani generazioni il messaggio che la tutela del paesaggio e lo studio della sua memoria storica costituiscono valori culturali ineludibili. Premessa per un uso consapevole del territorio e uno sviluppo sostenibile.

Il paesaggio: oltre la bellezza naturale. Giornata del Paesaggio dedicata a Giuseppe Galasso

In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, Castello Sant’Elmo e il Museo dell’antica Capua propongono un incontro, diviso in due fasi, dedicato al professore Galasso. Giuseppe Galasso indimenticato intellettuale, storico e studioso del pensiero politico, estensore della fondamentale legge di tutela sul Paesaggio Italiano e Sottosegretario ai Beni Culturali. Nella mattina, nella chiesa di Sant’Erasmo a Castello Sant’Elmo, e nel pomeriggio nel Museo dell’Antica Capua. Si parlerà di paesaggi, dalle bellezze naturali al paesaggio tutelato dalla Legge 431/85.

Castel Sant’Elmo, ore 11.00
Introduce Annamaria Romano – Direttore di Castel Sant’Elmo
Aurelio Musi – Università degli Studi di Salerno
Paolo Mascilli Migliorini – Polo Museale della Campania

Museo archeologico dell’antica Capua, ore 17.00
Il paesaggio: oltre la bellezza naturale
Introduce: Ida Gennarelli – Direttore del Museo dell’Antica Capua
Massimiliano Rendina – Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli
Mario Pisani – Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli

Giornata nazionale del Paesaggio al Museo Duca di Martina in Villa Floridiana. Il boschetto delle camelie e i ‘paesaggi violetti’

Alle ore 10.30, nel boschetto delle camelie della Floridiana, i visitatori potranno partecipare a una passeggiata guidata, a cura di Addolorata Ines Peduto, tecnico biologo dell’Ufficio Tecnico del Parco e Acquedotto Carolino della Reggia di Caserta.

Nel corso della giornata, i visitatori potranno ammirare da vicino le diverse e antiche varietà di camelie della Floridiana nella mostra di fiori recisi, esposti nel salone delle feste del Museo Duca di Martina. La camelia fu introdotta in Italia e per la prima volta nel Giardino inglese della Reggia di Caserta dal botanico John Andrew Graefer nel 1786. La camelia giunge nel parco napoletano nei primi decenni dell’Ottocento. Molto probabilmente per volere dello stesso re Ferdinando di Borbone che aveva acquistato la Villa per la sua moglie morganatica Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia. I lavori di restauro della Villa e dell’intero appezzamento di terreno erano stati affidati all’architetto di corte Antonio Nicciolini che, nel 1825, diede incarico al giardiniere reale Federico Dehnardt di arricchire il parco con piante esotiche e parterres floreali.

Alle ore 11.30, nel Museo si svolgerà una visita dedicata a I paesaggi sulle porcellane di Capodimonte, insieme agli studenti del Liceo Garibaldi di Napoli, per un approfondimento delle opere con decorazione “a paesaggi violetti, neri, paonazzi,turchini” , dipinti da Giovanni Caselli, sulle ceramiche della Real Fabbrica di Capodimonte (1743-1759).

Museo archeologico Georges Vallet celebra la Giornata nazionale del Paesaggio con Poesie e prose dedicate ai paesaggi italiani.

Nel suggestivo scenario del parco di Villa Fondi e del Museo Gerges Vallet, la giornata nazionale del paesaggio sarà festeggiata con la presenza dello scrittore Franco Arminio, che leggerà poesie e prose dedicate ai paesaggi italiani.
L’idea di fondo è che il guardare sia quasi una forma di terapia, come se il mondo esterno fosse una farmacia. Si tratta di essere percettivi più che opinionisti, il dettaglio più delle astrazioni. Un percorso poetico che condurrà dagli incantevoli luoghi reali della penisola sorrentina agli ideali giardini fioriti dei mosaici dello splendido ninfeo nel parco di Villa Fondi.
Franco Arminio è nato e vive a Bisaccia. Ha pubblicato numerosi libri, si occupa anche di documentari e fotografia. Come paesologo scrive da anni sui giornali e in Rete a difesa dei piccoli paesi. Attualmente è il referente tecnico del Progetto Pilota della Montagna Materana, nell’ambito della Strategia Nazionale delle Aree Interne. Ha ideato e porta avanti La casa della paesologia a Trevico e il festival La luna e i calanchi ad Aliano.

Museo archeologico di Pontecagnano, ore 11.00 Da Picentia ai Picentini. Al via l’Ecomuseo della Piana del Sele”.

In occasione della Giornata nazionale del Paesaggio verranno presentati dei percorsi naturalistico-culturali individuati nell’Agro Picentino. La manifestazione è organizzata nell’ottica del ruolo centrale assegnato ai Musei dai recenti documenti dell’ICOM. L’obiettivo è di condividere e promuovere direttamente le iniziative di Istituzioni e Associazioni territoriali finalizzate alla tutela e alla valorizzazione degli elementi costitutivi del paesaggio.
Partners dell’iniziativa sono il Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale (DISPAC) dell’Università di Salerno, Legambiente Campania, CAI Sezione di Salerno, FIAB di Salerno (Federazione Italiana Amici della Bicicletta). Oltre alla Direzione del Museo e ai partners organizzatori, saranno invitati i Sindaci dei Comuni di Pontecagnano Faiano, San Cipriano Picentino, Giffoni Sei Casali, Giffoni Valle Piana.

La Giornata nazionale del Paesaggio prevederà un secondo appuntamento alle ore 9,00

Domenica 18 Marzo, ore 9,00 al Museo Archeologico Nazionale di Pontecagnano, partiranno percorsi a piedi e in bicicletta che toccheranno alcuni tra i luoghi più significativi dal punto di vista paesaggistico e culturale dell’Agro Picentino.

Ore 11.00 Padula, Certosa di San Lorenzo “Officina Simplicium”. Il laboratorio botanico.

In occasione della Giornata del Paesaggio, verrà presentato e inaugurato il laboratorio botanico istituito nell’Orto dei Semplici, in particolare nel giardino della Cella N. 5, adattato a tale scopo in occasione dell’evento espositivo “Il cammino delle Certose”.
Nell’Orto sono state messe a dimora essenze autoctone che rimandano alle specie presenti nel territorio del Vallo di Diano e al sapere dell’Ordine Certosino.
Durante la giornata verranno proposte varie attività dedicate al patrimonio botanico della Certosa di San Lorenzo sia per i visitatori che per le scuole di ogni ordine e grado.

Certosa di Padula Giornata nazionale del Paesaggio

Per la Giornata Nazionale del Paesaggio al Museo archeologico di Sarno. Il fiume Sarno: da venerato a negato

Al fiume Sarno, che ha attratto gli uomini sin dalla preistoria e ha influenzato notevolmente lo sviluppo del territorio, in occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio, il Museo Archeologico Nazionale della Valle del Sarno dedica una mostra in cui il passato dialoga con il presente. Per l’occasione saranno esposti i reperti provenienti dalla stipe votiva scavata presso una delle tre sorgenti del fiume, in una zona lussureggiante frequentata sin dal IV secolo a.C., ove verso la metà del II secolo a.C. è edificato un bellissimo teatro, a testimonianza della venerazione degli antichi per il fiume, fonte di vita.

Attraverso le straordinarie fotografie d’epoca tratte dall’archivio del Museo Didattico della Fotografia si potranno ammirare i paesaggi perduti e i cambiamenti subiti dal fiume, protagonista anche dei filmati di stringente attualità proiettati dall’Ente Parco Regionale del Fiume Sarno, in cui la limpidezza delle sorgenti contrasta con il degrado ambientale e l’inquinamento, che lo ha trasformato da divinità venerata a fiume violato e negato.
L’evento è organizzato dal Museo in collaborazione con il Museo Didattico della Fotografia e l’Ente Parco Regionale del Fiume Sarno.

Museo archeologico di Teano. Sidicina aequora: visioni letterarie di un paesaggio.

Il Museo archeologico di Teanum Sidicinum in occasione della Giornata nazionale del Paesaggio, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Teano e l’Associazione Sidicina Amici dei Musei, organizza visite guidate alle sue collezioni per illustrare i contesti (villaggi, necropoli, luoghi di culto) attraverso cui gli antichi Sidicini occuparono il territorio e consolidarono la loro identità di popolo italico costruendo un peculiare paesaggio delle acque.

Frida y Mexico pasion in musica Rosarillo in concerto al TRAM

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Frida y Mexico pasion in musica Rosarillo in concerto al TRAM

Frida y Mexico pasion in musica Rosarillo in concerto. Al TRAM un omaggio appasionato a Frida Kahlo.

Lo spirito combattivo e la forza sono caratteristiche che appartengono alle donne latino-americane. Frida Kahlo è il simbolo di questa forza: la sua voglia di vivere e la sua pittura intima rappresentano al meglio lo spirito di libertà del popolo messicano.

Con Frida y Mexico pasion in musica Rosarillo in concerto viene reso un omaggio appassionato a Frida, alla donna prima che all’artista. Alla donna che oppose la forza della sua volontà alla debolezza del suo corpo. Frida, la donna, che affrontò la gravità del suo incidente con la fronte sempre alta, che trasformò il suo dolore in arte universale. La sua scelta di indossare esclusivamente abiti delle donne di Tehuantepec fu un’affermazione di indipendenza e coraggio. Un recupero della tradizione che guardava al futuro e all’identità della donna messicana.

Frida y Mexico pasion in musica Rosarillo in concerto perchè la musica ebbe un grande ruolo nella vita di Frida Kahlo

La musica ebbe un grande ruolo nella vita di Frida Kahlo. La musica tradizionale del Messico, innanzitutto, con i mariachi e i balli di coppia, con le feste di paese e i canti al chiaro di luna. Ma anche il jazz americano, che Frida Kahlo amava moltissimo, e le canzoni francesi ed europee che ascoltò nei suoi pochi viaggi all’estero. Non era puro intrattenimento: la musica, per Frida, era passione, era la vibrazione dell’anima che entrava in sintonia con la sua terra e con i colori della sua pittura.

Frida y Mexico pasion in musica Rosarillo in concerto perchè la musica ebbe un grande ruolo nella vita di Frida Kahlo

Frida y Mexico pasion in musica Rosarillo in concerto racconta Frida attraverso una selezione di canzoni tradizionali messicane.

La straordinaria interprete Rosarillo, partendo dalla sua identità sud-americana, ha scelto di cantare Frida e il Messico attraverso una selezione di canzoni in gran parte tradizionali messicane: “La llorona”, “Paloma negra”, “Cielito lindo”. Altri brani appartengono al repertorio della danza, come la “Sandunga”, che Frida amava ballare. Ci saranno anche brani del repertorio argentino e sud-americano e un omaggio a Maxine Sullivan, la grande cantante jazz americana che Frida ascoltava spesso.

Ana Rita Rosarillo è una cantante italo-argentina. Nasce a Buenos Aires, una città composta da un puzzle di culture migranti dove studia canto, teatro e flamenco, sviluppando una personalità artistica variegata che la porta ad oscillare agevolmente tra diversi generi e discipline: dal folklore e Tango argentino al popolare napoletano, dal Flamenco al teatro e alla danza. In seguito continua i suoi studi in Spagna, a Sevilla, dove si perfeziona in Cante Flamenco presso la Fundacion Cristina Heeren. Negli anni novanta si trasferisce in Italia dove collabora con diversi Artisti e Compagnie di Flamenco spagnole e italiane. Lavora da anni a progetti di musica mediterranea con Tony Cercola, insieme al quale collabora nello spettacolo “Siamo fatti di memoria” con Dario Fo, Enzo Gragnaniello, Carlo Faiello.

Frida y Mexico pasion in musica Rosarillo in concerto | Informazioni

TRAM Teatro Arte ricerca Musica
giovedì / venerdì / sabato ore 21.00
domenica ore 18.00
nell’ambito di Vissidarte Festival

cell: 342 1785930 (anche whatsapp)
email: tram.biglietteria@gmail.com

Biglietti
intero: € 12,00 | ridotto (<26 >65): € 10,00
acquista on line a € 10,00

Caffè amaro – giallo canonico un noir ricco di colpi di scena

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Caffè amaro – giallo canonico di Lino Volpe al Nuovo Sancarluccio

Caffè amaro – giallo canonico di e con Lino Volpe da giovedì 8 a domenica 11 domenica marzo al Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli.

Caffè amaro è uno spettacolo di prosa, un noir ricco di colpi di scena, nel quale si intrecciano la vita ordinaria di un prete, con le vicende di un delitto.

 Un racconto narrato con ironia e perfidia, tratto da una storia sfuggita alla cronaca e ignota alla legge.
 Protagonista assoluto della pièce è Don Armando, un prete ipocondriaco e ambiguo, sempre alle prese con malanni e sotterfugi.
 La sua canonica è una metafora del mondo, un luogo animato di buoni diavoli e angeli crudeli.

Caffè amaro – giallo canonico è un testo intenso, ironico e crudele

Un testo intenso, ironico e crudele, nel quale Lino Volpe trascina gli spettatori davanti al dubbio, nel quale condanna e assoluzione si fondono in un corpo unico. 
Le musiche dello spettacolo, immaginate come una vera e propria colonna sonora cinematografica sono firmate da Pino Tafuto.
 Hanno partecipato alla realizzazione della colonna sonora Franco Ponzo alle Chitarre, Peppe di Colandrea al Clarinetto basso. 

Lo spettacolo si avvale inoltre di proiezioni e animazioni curate da Silvana Orsi.

Lino Volpe autore e interprete di Caffè amaro – giallo canonico

Autore e interprete di un repertorio teatrale, Lino Volpe è legato a doppio filo al teatro della memoria. Lino Volpe ha portato in scena i suoi spettacoli dall’inizio degli anni duemila. I suoi spettacoli sono stati rappresentati e accolti favorevolmente nei cartelloni di diversi prestigiosi teatri italiani; dal Teatro San Babila di Milano, passando per l’Auditorium Parco della Musica di Roma, sino a giungere al mitico Teatro Sannazzaro di Napoli.
Le scene dei suoi spettacoli sono sempre scarne, un vuoto da riempire attraverso il rapporto simbiotico che stabilisce con gli spettatori mediante una narrazione fitta, piena di immagini suoni e rumori.

Una brocca gialla il porta fortuna dell’autore di Caffè amaro – giallo canonico

I pochi oggetti di scena, sono posti su un’ immancabile tavolo, che trova spazio sempre alla destra del palco. Immancabile sul tavolo campeggia la sua amata brocca gialla, testimone silenzioso, presente in tutti i suoi spettacoli. Un totem porta fortuna, irrinunciabile, rattoppato, e re incollato varie volte, ma sempre pronta a fare la sua parte, una metafora di creta, piena di segni e cadute.
Da sempre appassionato di jazz, ha collaborato, sin dagli anni 80, alla realizzazione di diversi programmi radiofonici e televisivi, dedicati al mondo della musica afro/americana, collaborando con Radio Rai, Odeon Tv e il circuito SuperSix.

Pulcinella storia e mito della maschera più conosciuta al mondo

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Conosciuta sin dai tempi dei Romani e sparita con l’arrivo del Cristianesimo, la maschera di Pulcinella è risorta nel ‘500 con la Commedia dell’Arte

La maschera di Pulcinella nasce a Napoli dove fu inventata dall’attore Silvio Fiorillo nella seconda metà del Cinquecento per la Commedia dell’Arte, ma il suo costume moderno fu inventato nell’Ottocento da Antonio Petito.

Pulcinella dalla fabula atellana a Puccio d’Aniello storia e mito della maschera

La famosa maschera c’è chi la fa discendere da “Pulcinello” un piccolo pulcino perché ha il naso adunco. L’origine di Pulcinella viene attribuita anche al personaggio di Puccio d’Aniello. Contadino di Acerra che nel ‘600 si unì come buffone ad una compagnia di girovaghi di passaggio nel suo paese.

Sembra però che la maschera risalga difatto al IV secolo a.C. ed alle fabulae atellane. Alcuni studi legano Pulcinella a Maccus, personaggio delle Atellane romane. Maccus rappresentava una tipologia di servo dal naso lungo e dalla faccia bitorzoluta con guance grosse, con ventre prominente, che indossava una camicia larga e bianca. Altri studi fanno invece risalire la maschera ad un altro personaggio delle Fabulae Atellanae. Kikirrus, una maschera teriomorfa, dall’aspetto animale, il cui stesso nome richiama il verso del gallo.

Fiorillo si ispirò a Puccio d’Aniello per dare vita al personaggio teatrale di Pulcinella.

Fiorillo si ispirò a Puccio d’Aniello, contadino di Acerra reso famoso da un presunto ritratto di Ludovico Carracci. Puccio d’Aniello dalla faccia scurita dal sole di campagna ed il naso lungo diede vita al personaggio teatrale di Pulcinella.

Molti autori attribuiscono l’origine del nome all’ermafroditismo intrinseco del personaggio. Il nome risulta essere un diminutivo femminilizzato di pollo-pulcino, animale tipicamente non riproduttivo, del quale in un certo senso imita la voce.

Pulcinella configura la definizione pagano-cristiana della cultura popolare napoletana.

Sicuramente la maschera di Pulcinella si conferma come figura di tramite uomo-donna, stupido-furbo, saggio-sciocco, un dualismo che sotto molti aspetti configura la definizione pagano-cristiana della cultura popolare napoletana.

Molti gli attori che hanno vestito i panni di questa antica maschera dalle origini napoletane: da Eduardo De Filippo a Nino Taranto, da Massimo Ranieri a Massimo Troisi.

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In video Franco Cutolo regista, drammaturgo e direttore artistico de “Li Febi Armonici”

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