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21 novembre Omissis di Paschitto apre la stagione del Ridotto del Mercadante

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Omissis al Ridotto del Mercadante

Lunedì 21 novembre alle 21:00 Alessandro Paschitto con Omissis apre la stagione 2022/2023 del Ridotto del Mercadante che propone nove titoli per spettacoli e allestimenti di ricerca dedicati alle più giovani realtà della scena partenopea.

Omissis di Alessandro Paschitto apre la stagione 2022/2023 del Ridotto del Mercadante, proprio a sottolineare come la del Ridotto del Teatro Nazionale di Napoli sia centrata sulla drammaturgia contemporanea. Alessandro Paschitto è infatti vincitore, con Noemi Francesca, Sara Guardascione e Andrea Cioffi, del del bando under 35, Premio Leo de Berardinis, e del premio per la drammaturgia Nuove sensibilità 2.0, rispettivamente promossi dal Teatro Nazionale e dal Circuito Pubblico Campano.

Una stagione incentrata sul confronto generazionale

«Come sempre – annota il direttore Roberto Andò – la Stagione del Ridotto del Teatro Nazionale di Napoli è dedicata alla drammaturgia contemporanea, e presenta testi, attori e registi di grande rilievo. Basta sfogliare l’elenco dei titoli per intuire il senso delle scelte che sono state fatte. Dai vincitori – Alessandro Paschitto, Noemi Francesca, Sara Guardascione, Andrea Cioffi – del bando under 35, Premio Leo de Berardinis, e del premio per la drammaturgia Nuove sensibilità 2.0, rispettivamente promossi dal Teatro Nazionale e dal Circuito Pubblico Campano, all’omaggio di Franco Maresco e Claudia Uzzo a Franco Scaldati, grandissimo autore poco rappresentato, di cui ricorre quest’anno il trentennale della morte.

Passando per Erri De Luca, Salvatore Rizzo, Sandro Dioniso, Antonio Tarantino, alle scritture di scena ispirate a Simone De Beauvoir e Katherine Mansfield, per le interpretazioni di attori come Silvia Ajelli, Filippo Luna, Giuseppe Sartori, Anna Gualdo, Anna Coppola, Francesca Cutolo, Galatea Ranzi, Melino Imparato, Giacomo Civiletti, si annuncia una stagione incentrata sul confronto generazionale, una sorta di staffetta tra personalità affermate che hanno battuto strade nuove del teatro, si potrebbe dire maestri della scena, e talenti emergenti, portatori di nuove visioni».

Omissis è un’intelligente e cinica narrazione del vacuo, un testo sulle difficoltà del comunicare.

Si inizia il 21 novembre con Omissis, spettacolo scritto e diretto da Alessandro Paschitto interpretato da Raimonda Maraviglia, Anna Gualdo, Francesco Roccasecca, Giuseppe Sartori e con Luca Romano De Magistris. Omissis è un’intelligente e cinica narrazione del vacuo, un testo sulle difficoltà del comunicare, affrontata con ironia, omettendo il tema stesso della drammaturgia.

“Cosa in questo momento è assolutamente necessario dire? Cosa succede se si prova a dirlo veramente? A furia di parlare, tutto si fa meno chiaro. Tutto più indeterminato. A un certo punto non è più rilevante il dove né il quando, il cosa né il perché. Non conta nemmeno il chi. Ogni cornice situazionale viene disattesa. La domanda si rigenera e la risposta è un parto mostruoso che si rinnova continuamente.

Il linguaggio, un mare in cui si annega, un demone che ci possiede senza preavviso. Una cosa innominata che ci trapassa crivellandoci, che riappare sempre trasformata in forme nuove. Eppure così vicina a un senso, a una soluzione, una salvezza che sempre ci sfugge. Continuiamo a parlare. Alienati in balia delle parole, un attimo prima di perderci, ci ritroviamo”.

Dunque una riflessione su cosa è necessario dire nell’oceano di parole che invade il nostro presente, in scena fino al 27 novembre. Un progetto di Ctrl+Alt+Canc prodotto dal Teatro di Napoli – Teatro Nazionale nell’ambito dei Premi Leo de Berardinis per artisti e compagnie under 35 e Nuove Sensibilità 2.0 organizzato dal Teatro Pubblico Campano. Le scene sono di Luigi Ferrigno.

25 Novembre. Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

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L’eliminazione della violenza sulle donne, l’eliminazione della violenza di genere in tutte le sue forme è un argomento che riguarda tutti noi. Per questo IDN mette a disposizione gratuitamente lo spot contro la violenza di genere a tutte le associazioni o enti che ne facciano richiesta

25 Novembre, Mondo – Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Essere violenti è un atteggiamento, così come essere vittima è un’atteggiamento, modificare questi atteggiamenti è possibile educando chi è violento a non esserlo e chi è vittima a essere consapevole dei propri diritti e del fatto che deve farli rispettare.

Educare ad una cultura non violenta e non discriminante basata sul rispetto del prossimo

Ci dobbiamo educare ad una cultura non violenta e non discriminante, basata sul rispetto dell’altro in ogni momento: lo devono fare le istituzioni nei loro palazzi, ma lo dobbiamo fare anche noi nelle nostre famiglie, nel nostro quartiere. Devono essere strumento di educazione gli editori, grandi e piccoli, con i loro media, così come lo devono essere i creator o creatori di contenuti ponendo la giusta attenzione nello sviluppare contenuti che possano portare a pensare che la violenza sia normale.

Uno spot per tutti per l’eliminazione della violenza contro le donne

Noi di IDN – Itinerari di Napoli e della Campania siamo da sempre in prima linea nel cercare di sensibilizzare al rispetto del prossimo ed a una cultura non violenta. Lo facciamo con l’aiuto di amici e colleghi che, come noi, si sono sempre spesi nella lotta per la parità di genere e tra questi troviamo Cosimo Alberti, Lello Giulivo, Danilo Rovani, Titti Nuzzolese, Maria Romeo Misseri, Alessandra Clemente, Stefania Di Fraia.

In occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne abbiamo realizzato uno spot che mettiamo gratuitamente a disposizione per tutte le società, associazioni o enti che lo richiedano per attivare la loro campagna di sensibilizzazione per l’eliminazione della violenza contro le donne

Cosimo Alberti: “sono concentrato sul cinema”

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Cosimo Alberti, in esclusiva per Itinerari di Napoli, si racconta in una lunga intervista: dall’impegno nel cinema al suo amore per Cristian

Cosimo Alberti attore di teatro, cinema e televisione si racconta in esclusiva a IDN Itinerari di Napoli e della Campania. L’atmosfera è quella di quando ci si trova in compagnia di amici di lunga data: serena e gioiosa e non facciamo a tempo ad iniziare l’intervista, che subito Cosimo Alberti ci racconta del suo impegno a lavorare nel cinema.

Il successo per Cosimo è arrivato con il personaggio di “Cerry” il vigile di “Un posto al sole”, personaggio che è stato ed è strumento comunicare il fondamentale messaggio al rispetto degli altri ed all’accettazione di se stessi. Ma Cosimo Alberti è un artista poliedrico che ha iniziato a calcare il palcoscenico sin dalla giovane età, prima con il teatro e poi con la televisione.

Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta dal 18 al 20 Novembre al teatro Sannazaro

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Il medico dei Pazzi di Eduardo Scarpetta al Teatro Sannazaro dal 18 al 20 Novembre

“Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta per la regia di Claudio Di Palma debutta al teatro Sannazaro Venerdì 18 novembre

“Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta per la regia di Claudio Di Palma debutterà il 18 Novembre al teatro Sannazaro e resterà in scena fino al 20 di Novembre. In scena Massimo De Matteo con Giovanni Allocca, Raffaele Ausiello, Andrea De Goyzueta, Angela De Matteo, Renato De Simone, Luciano Giugliano, Valentina Martiniello, Ingrid Sansone,  Federico Siano. Produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro in coproduzione con Tradizione e Turismo – Teatro Sannazaro e Sgat srl.

Eduardo Scarpetta chiuse la sua carriera artistica presentandosi per l’ultima volta al pubblico nella commedia “ O miedeco d’ ‘e pazze”

Eduardo Scarpetta prima scelse il Sannazaro per esordire con “Na Santarella” che registro uno straordinario successo, e poi scelse nuovamente il teatro Sannazaro per chiudere volontariamente la sua lunga carriera artistica presentandosi per l’ultima volta al pubblico nella commedia “ O miedeco d’ ‘e pazze”, commedia ripresa nel 1954 da Mario Mattoli che assieme a Totò ne fece una trasposizione cinematografica.

Sinossi de “Il medico dei pazzi” di Eduardo Scarpetta

Il medico dei pazzi racconta di un giovane sfaccendato e disoccupato, inopinatamente scialacquatore al gioco, fa credere a suo zio Felice Sciosciammocca, sindaco di Roccasecca e suo ingenuo finanziatore, di essere medico a Napoli in una clinica per malati di mente. Al sopraggiungere inatteso dello zio il giovane si affanna a tessergli contro un intricato raggiro. Spaccia i clienti di un albergo da lui frequentato come i casi clinici che è impegnato a seguire e curare.

In effetti, i comportamenti degli ospiti rendono sufficientemente credibili agli occhi dello zio Felice le anomalie psichiche loro attribuite dal giovane e conseguentemente il poveruomo, tutto teso ad assecondare le volontà dei “pazzi”, diventa artefice e vittima di una continua e crescente serie di equivoci esilaranti. Il lieto fine è misuratamente annunciato e realizzato. La scoperta dell’inganno, la confessione ed il perdono diventano, così, fasi di una liturgia della pacificazione che sancisce e chiude come da tradizione ogni invenzione di Scarpetta.

Il medico dei pazzi di Eduardo Scarpetta per la regia di Claudio Di Palma

Esasperazioni comiche che provengono dalla vita reale

Mutuando le dinamiche delle vaudevilles francesi (NdRvaudeville è un genere teatrale nato in Francia a fine Settecento: il termine indica le commedie leggere in cui alla prosa vengono alternate strofe cantate su arie conosciute.-), Scarpetta prefigura, nelle sue opere, esasperazioni comiche che provengono in ogni caso da spaccati di vita possibile.

La società parallela che teatralmente immagina ha, infatti, punti di contatto con un mondo reale, quello partenopeo d’inizio Novecento, popolato ancora da macchiettismi naturali e da rarità fisico- comportamentali. Il suo abile gioco drammaturgico consiste nell’inserimento surreale di queste eccentriche zoomorfie umane in contesti e situazioni che ne accelerano il potenziale buffo e buffonesco. La sua grammatica scenica farcisce i personaggi di un linguaggio composto da strafalcioni e nonsense, articolando così rapporti che, nella moltiplicazione dell’assurdo, sappiano anche testimoniare vizi e manie assolutamente verosimili.

Il medico dei pazzi è, in questo senso, un emblematico, complesso e riuscito ingranaggio teatrale

È così che, ad esempio, il risibile complotto che il giovane rampollo ordisce ai danni dell’ingenuo zio Sciosciammocca diventi occasione, magari non cosciente, ma non per questo meno efficace, di una analisi dei rapporti tra il vero ed il falso, tra la sanità mentale e la follia. ‘Il medico dei pazzi è, in questo senso, un emblematico, complesso e riuscito ingranaggio teatrale in cui la comicità nasce infondo dal contrasto continuamente opposto dagli eventi ai legittimi desideri e ai plausibili propositi dei più disparati avventori.

Impietosamente, ma con spirito divertito, Scarpetta fa inciampare le sue creature in mille frustrazioni trasformando così agli occhi di Sciosciammocca, e soprattutto del pubblico, le loro minute, quotidiane speranze in assolute follie. Scarpetta suggerisce a tutti, insomma, di riconoscere l’insania e lo squilibrio che frequentemente informano la nostra ostentata assennatezza e nel sonoro divertimento che sa generare, nasconde note sottili e taglienti che restano come vago e misterioso riverbero
della più gioiosa risata.

Al Teatro Sannazaro dal 18 al 20 Novembre il medico dei pazzi con Massimo De Matteo

Note di regia di Claudio Di Palma

…V’ o vvoglio di’ pe’ scrupolo ‘e cuscienza: io scrivo ‘e fattecomiche d’’a ggente… E a ridere, truvate cunvenienza? … Nun credo!” Questo chiariva Eduardo nel ’49 in una sua breve poesia e, in questo sapiente ed accorato monito, operava una implicita rivisitazione della eredità artistica ricevuta dall’altro Eduardo: Scarpetta. La scrittura di quest’ultimo si era infatti fondata su un’esasperazione più “deliberatamente cinica” di quanto avrebbe poi inteso fare il figlio; cinica perché assolutamente poco incline a contemplare quell’amarezza con cui sempre De Filippo volle guardare eraccontare i vizi e gli spropositi degli uomini.

Scarpetta, dal canto suo, osservava e riportava in scena senza “sentimento” quell’avvertimento del contrario che Pirandello definiva essere la comicità. Il contrario alla regola, alla legge, all’estetica, alla grammatica, alla logica risultava agli occhi di Scarpetta congeniale esclusivamente alla creazione di meccanismi scenici che producessero il riso.

Lo dichiarava sempre, a chiusura d’ogni sua commedia: lo aveva fatto per soddisfare l’amato pubblico. E forse per questo, paradossalmente, il pubblico se ne sentiva ristorato. Aveva assistito sulla scena alle proprie istrioniche buffonerie, alle proprie tristi miserie, ai propri potenziali sfottò in danno di un malcapitato, ai propri strafalcioni lessicali, all’impresentabilità dei propri vestiti e ne trovava convenienza, ne aveva riso… catarticamente. La spietatezza senza compassione di Scarpettari produceva così l’antica funzione del teatro: un’occasione di purificazione collettiva. Ne ‘O miedeco d’’e pazze questo disincanto divertito raggiunge probabilmente l’apice più significativo.

Il meccanismo che si inscena è un gioco di specchi deformanti la realtà. Lo straniero, il babbeo, ‘o cafone ‘e fora, Sciosciammocca precipita nel mondo di città che lo circuisce e spiazza. I desideri, le ambizioni dei cittadini si mostrano nei loro accessi più convinti ed è facile per uno sguardo estraneo leggerne gli accenti controversi come stravaganze assolutamente folli. L’animo virgineamente fuori registro di Felice scopre involontariamente, e non senza ridicoli patemi per lui, le quotidiane ossessioni dei “normali”, ne sbugiarda inconsapevole l’inconsistenza. Sembra una satira profonda di costume, forse lo è implicitamente, non certo nella grammatica di scena.

Quella è strutturata meravigliosamente per riderne, per riderne e basta. Noi la seguiamo rinfrancati: la denuncia dei nostri vizi è un calembur, l’affanno delle nostre aspirazioni un intrattenimento. Triste per cui… enormemente divertente. 

Orario spettacoli e informazioni

venerdì 18 ore 21.00; sabato 19 ore 21.00; domenica 20 ore 18.00
Per ulteriori informazioni e prenotazioni vedere il sito del Teatro Sannazzaro (https://www.teatrosannazaro.it/)

ScarlattinBlues con Bruno Persico e Daniele Sepe il 16 novembre. Ingresso gratuito

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Con ingresso gratuito al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli “ScarlattinBlues”. Il movimento, le suggestioni, i colori di un’Orchestra classica che si trasforma man mano in una grande jazz band carica di energia.

Mercoledì 16 novembre 2022 alle ore 20:00, con ingresso gratuito al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli, Viale Kennedy 54, il Concerto “ScarlattinBlues – Metamorfosi orchestrali dal Classico al Jazz”, con musiche di A e D. Scarlatti, G. F. Händel, L. van Beethoven, L. Bernstein, D. Ellington e altri.

Con la Nuova Orchestra Scarlatti, con il pianista e direttore Bruno Persico, e con la partecipazione straordinaria di Daniele Sepe. Il movimento, le suggestioni, i colori di un’Orchestra classica che si trasforma man mano in una grande jazz band carica di energia.

Un grande concerto che regalerà al pubblico un flusso di divagazioni sinfoniche in continuo crescendo parte dall’emozione intensa e antica di un’Aria di Alessandro Scarlatti, passa attraverso originali rielaborazioni di brani amati del repertorio classico, dal ritmo vitale di una Sonata di Domenico Scarlatti a una intensa Sarabanda di Händel, da Beethoven, che nelle infinite pieghe dell’Arietta della sua ultima Sonata per pianoforte nasconde un’incredibile swing, a Leonard Bernstein con un concentrato di emozioni della sua West Side Story, per concludersi con un coinvolgente omaggio a Duke Ellington.

Bruno Persico per Scarlattinblues in veste di autore delle rielaborazioni musicali, di pianista e direttore in dialogo con la Nuova Orchestra Scarlatti
Bruno Persico per Scarlattinblues in veste di autore delle rielaborazioni musicali, di pianista e direttore in dialogo con la Nuova Orchestra Scarlatti

Per l’occasione sarà Bruno Persico a dirigere la Nuova Orchestra Scarlatti. A rendere ancora più ricco l’appuntamento la partecipazione di Daniele Sepe, con sue musiche originali.

Guiderà il gioco Bruno Persico – versatile figura di musicista da sempre alla ricerca di un’originale sintesi tra forme classiche e improvvisazione jazz – in veste di autore delle rielaborazioni musicali, di pianista e direttore in dialogo con la Nuova Orchestra Scarlatti. A rendere ancora più ricco l’appuntamento sarà la partecipazione di Daniele Sepe, con sue musiche originali. Il celebre sassofonista e compositore partenopeo è capace di sintesi creative “tra tante cose molto diverse”, come lui stesso dice: jazz, folk, reggae, world music, musica classica.

Il concerto è un appuntamento della rassegna I Campi Flegrei – “Sotto il cielo più puro”, concerti sociali per la X Municipalità, manifestazione realizzata dalla Nuova Orchestra Scarlatti nell’ambito del progetto Affabulazione del Comune di Napoli, attuato con fondi del MIC, media partner RAI Campania, e dedicata al M.° Yuriy Kerpatenko.

Daniele Sepe, celebre sassofonista e compositore partenopeo
Daniele Sepe, celebre sassofonista e compositore partenopeo

Per ulteriori informazioni e prenotazioni potete visitare il sito web nuovaorchestrascarlatti.it, o telefonare al 0812535984, o scrivere a info@nuovaorchestrascarlatti.it

Vedere per ridere! ecco il nostro suggerimento per l’ultima commedia di Paolo Caiazzo

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Sul palcoscenico dell’Augusteo un cast di attori, capitanato da Paolo Caiazzo, che sa fare ridere e riflettere con la loro commedia “Separati… ma non troppo”

Paolo Caiazzo debutta l’11 Novembre al teatro Augusteo con la sua commedia “Separati.. ma non troppo” che resterà in programmazione fino al 20 Novembre. Vedere per ridere è questo il suggerimento che vogliamo darvi dopo aver visto il debutto della commedia.

Paolo Caiazzo sostenuto dalla bravissima Nunzia Schiano riesce a far sorridere e ridere il pubblico in sala per tutta la durata dello spettacolo. Fanno parte del Cast anche Gennaro Silvestro, Irene Grasso e Daniela Ioia tutti all’altezza delle aspettative offrendo un’interpretazione coinvolgente e capace di trattenere l’attenzione del pubblico

Maresa Galli e Enzo Amazio in “Sketches of swing” ma il luogo dell’esibizione è segreto

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Maresa Galli e Enzo Amazio in Sketches of swing

Un evento speciale della nuova stagione de “Il Teatro Cerca Casa”, un omaggio all’epoca d’oro del jazz con il concerto/reading di Maresa Galli ed Enzo Amato.

Tra gli eventi speciali della nuova stagione de “Il Teatro Cerca Casa”, la rassegna di spettacoli itineranti negli appartamenti privati della Campania, ideata dal drammaturgo Manlio Santanelli e organizzata da Livia Coletta, approda, sabato 12 novembre, “Sketches of swing”, il concerto-reading del duo composto da Maresa Galli, voce ed Enzo Amazio, chitarre.

In acustica, e in una location ancora segreta, il duo rende omaggio a Gershwin, Ellington, Jobim, Charmichael, Rodgers e Hart, Marks e Simons, padri di melodie intramontabili, e alle divine che ne hanno interpretato la mirabile melodia.

In scaletta celeberrimi standard di jazz, da “Tenderly” (W.Gross/J.Lawrence) a “All of Me “(G.Marks/S.Simons), da “How Insensitive” (N.Gimbel/V.de Moraes/A.C.Jobim) a “The Man I love” (G.Gershwin/I.Gershwin), da “A Night in Tunisia” (D.Gillespie/F.Paparelli) a composizioni originali. Il repertorio, che spazia dallo swing alla bossa nova passando per Charlie Parker, Stan Gets e Thelonious Monk, è interpretato dalla vocalist dalla duttile e calda voce e dal tocco classico ed elegante del Maestro Enzo Amazio.

Il concerto è un omaggio all’epoca d’oro del jazz: quella delle grandi orchestre, dei grandi autori, di solisti memorabili, di songs scolpite nell’immaginario collettivo mondiale.

Il luogo del concerto sarà svelato solo a chi partecipa

La location per ora è avvolta nel mistero e verrà svelata solo a chi prenota il biglietto per lo spettacolo. Per assistere agli spettacoli è necessaria la prenotazione chiamando ai numeri 3343347090, 081 5782460, oppure attraverso il form presente sul sito ilteatrocercacasa.it. A chi prenota verrà svelato l’indirizzo del luogo che ospita lo spettacolo).

Bathroom. Al Teatro TRAM dal 10 al 13 Novembre

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bathroom di e con Valeria Impagliazzo

Con Bathroom, di e con Valeria Impagliazzo, la platea diventa specchio della fluidità dei rapporti umani sulle iconiche note di Raffaella Carrà. Le musiche, eseguite dal vivo, sono di Pasquale Ruocco.

Bathroom al Teatro TRAM dal 10 al 13 novembre in scena un testo sulla donna in uno spazio di intima verità. Un’icona indiscussa della televisione che diventa spunto per riflettere sulla condizione femminile contemporanea: le canzoni di Raffaella Carrà – donna innovatrice e simbolo di determinazione ed elegante emancipazione, scomparsa poco più di un anno fa – faranno da ispirazione al prossimo spettacolo in scena al Teatro Tram di Napoli, “Bathroom”, di e con Valeria Impagliazzo.

Il testo porterà sul palco della sala di via Port’Alba le riflessioni di una donna chiusa in un bagno, da sola con se stessa, alle prese con le difficoltà della vita e della condizione femminile. Il sottotitolo è eloquente: Dialoghi per donna, phon e Raffaella Carrà.

Il bagno, bathroom in inglese, luogo per eccellenza dell’intimità e della solitudine, diventa scenario di un corpo a corpo tra la protagonista e i suoi pensieri

Una donna sola in una stanza da bagno si prepara per un appuntamento. Un rumore improvviso la spaventa, rompendo il rituale magico dell’asciugacapelli. È così che il bagno, luogo per eccellenza dell’intimità e della solitudine, diventa scenario di un corpo a corpo tra la protagonista e i suoi pensieri.

Nella normalità dei piccoli gesti si palesano le sue strategie per combattere l’ansia, la paura, i ricordi, le fantasie che lasciano spazio ad un soliloquio/dialogo fatto di parole mai dette rivolte ad uno specchio/platea che, un po’ per volta, si trasforma in un confessionale, in un nemico, in un compagno di giochi, in un interlocutore… fino a diventare un vero e proprio voyeur.

La stanza da bagno, “Bathroom”, diventa così un luogo sospeso, uno spazio di verità e riflessioni che spaziano dall’amore liquido di Bauman agli amanti appassionati delle canzoni di Raffaella Carrà, un momento di reazione e al contempo resa buffa e disillusa di fronte alla fluidità dei rapporti umani.

Valeria Impagliazzo -“È un racconto al femminile ma non puramente femminile. Anche per questo non ho dato un nome alla donna in scena.”

“Il testo è frutto non solo di mie riflessioni ed esperienze ma anche di una profonda osservazione dei fenomeni che mi circondano e accomunano noi tutti e tutte – spiega Valeria Impagliazzo -. È un racconto al femminile ma non puramente femminile. Anche per questo non ho dato un nome alla donna in scena. L’idea è quella di raccontare l’intimità, di far diventare lo spettatore una sorta di specchio e allo stesso tempo di voyeur. ‘Bathroom’ è un racconto buffo e cupo fatto di soliloqui, parole non dette, tentativi di evadere dall’ansia del quotidiano e di un dolore sommerso che viene medicato dalle canzoni di Raffaella Carrà che diventano così compagnia e distrazione. Il testo però non è fatto di sole parole. Ad accompagnare gli stati d’animo della protagonista c’è infatti la musica composta da Pasquale Ruocco”.

Pasquale Ruocco – “una riproposizione della linea melodica di una canzone di Raffaella Carrà, decostruita e destrutturata, così da creare un rimando al pezzo originale ma dandogli un’ambientazione e dei colori totalmente diversi.”

“Nell’approccio alle musiche di questo spettacolo mi sono rifatto innanzitutto a indicazioni molto precise che ho ricevuto da Valeria rispetto a quello che doveva essere il mood sonoro ed il ruolo che questo doveva avere nella dinamica della scena – spiega Ruocco, che eseguirà dal vivo le sue composizioni -.

Una delle tracce che ho composto è proprio una riproposizione della linea melodica di una canzone di Raffaella Carrà, decostruita e destrutturata, così da creare un rimando al pezzo originale ma dandogli un’ambientazione e dei colori totalmente diversi. Le altre sono invece un vero e proprio supporto a quello che il testo, la scenografia e il susseguirsi degli stati d’animo del personaggio hanno evocato. Le masse sonore che ho sono insomma volte ad accompagnare e sostenere lo spettacolo nelle sue curve emotive senza mai prevaricare”.

Bathroom di e con Valeria Impagliazzo, musiche di Pasquale Ruocco. Al Teatro TRAM dal 10 al 13 Novembre
Bathroom di e con Valeria Impagliazzo, musiche di Pasquale Ruocco. Al Teatro TRAM dal 10 al 13 Novembre

Persone naturali e strafottenti di Giuseppe Patroni Griffi, al Teatro Sannazaro il 12 e 13 Novembre

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Persone Naturali e Straffottenti

Marisa Laurito con Livio Beshir, Giancarlo Nicoletti e Giovanni Anzaldo portano in scena al teatro Sannazaro “Persone naturali e strafottenti” di Giuseppe Patroni Griffi per la regia di Giancarlo Nicoletti.

Sarà in scena al Teatro Sannazaro Sabato 12 e Domenica 13 Novembre la tragicommedia scritta da Giuseppe Patroni Griffi nel 1973, ma ancora attualissima. La regia è di Giancarlo Nicoletti che sarà in scena con Marisa Laurito, e Livio Beshir e Giovanni Anzaldo. Persone naturali e strafottenti racconta di quattro solitudini, un appartamento e una notte di Capodanno a Napoli.

Donna Violante, la padrona, ex serva in un bordello, discute e litiga con Mariacallàs, un travestito, in bilico fra rassegnazione, ironia, squallore e cattiveria. E ancora, Fred e Byron che sono alla ricerca dell’ebbrezza di una notte: l’uno, uno studente omosessuale alla ricerca di una vita libera dalle paure, l’altro, uno scrittore nero che vorrebbe distruggere il mondo per vendicare le umiliazioni subite.

Quattro persone naturali e strafottenti, che, per un gioco del destino, divideranno la loro solitudine con quella degli altri, mentre fuori la città saluta il nuovo anno, fra accese discussioni, recriminazioni, desideri repressi, liti e violenze sessuali.

Persone naturali e strafottenti” di Giuseppe Patroni Griffi, al Teatro Sannazaro il 12 e 13 Novembre

Un testo del 1973 ma ancora fortemente contemporaneo. La drammaturgia di Patroni Griffi è cruda e ironica, scandalosa e poetica, verbosa e visionaria.

C’è, in questo testo del 1973, un sottobosco di attualità così tangibile e una poetica di fondo così lucida e disincantata, da farne a tutti gli effetti un testo ancora fortemente contemporaneo, e perciò di teatro necessario. Emarginazione, violenza, distanze socio-culturali, violenza sessuale e psicologica, la ricerca continua di un altro che non esiste: la drammaturgia di Patroni Griffi è cruda e ironica, scandalosa e poetica, verbosa e visionaria.

Ne viene fuori una tragicommedia dal sapore post-eduardiano e pre-ruccelliano, col respiro di un periodare socio – poetico, che fra cinismi, grettezze e turpiloqui ci restituisce lo squarcio di un’altra Napoli – non più la cartolina buona per i turisti, ma tutta la sbordante umanità di un “vascio”, che diventa, immediatamente, un altro mondo, un’altra realtà, una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio. Un non luogo dove, fra la comicità e il grottesco, si discute – immensamente e inconsciamente – del mondo, degli esseri umani, del sesso e della razza.

Uno spettacolo concreto un’esperienza di teatro diretto, e non filtrato dalla convenzionalità rappresentativa

Tutto questo fra i fuochi della notte di Capodanno, mentre un uomo bianco ha un’emorragia di sangue del sedere, poiché penetrato con forza da un nero: una fotografia definitiva e profetica delle paure intime dell’Occidente nazionalista di oggi. Da questo sudore di corpi costretti coattivamente alla ricerca della propria felicità o del proprio illusorio, riscatto, entro le mura di uno spazio vitale/non vitale, l’intuizione di farne uno spettacolo concreto, dal gusto e sapore quasi cinematografico, che si serva della realtà per declinarla in astrazione, in un’esperienza di teatro diretto, e non filtrato dalla convenzionalità rappresentativa.

Con il fine ultimo di mettersi accanto all’autore, e non davanti, in un rapporto di dialettica e relazione: per tradurre, declinandola nel contemporaneo, una drammaturgia così sofisticata e imponente, e troppo spesso sottovalutata.

Persone naturali e strafottenti al teatro Sannazzaro

“Separati …ma non troppo” di e con Paolo Caiazzo. Dall’11 Novembre al Teatro Augusteo

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Paolo Caiazzo

Al Teatro Augusteo di Napoli Paolo Caiazzo sarà in scena con la commedia in due atti “Separati …ma non troppo”, con la partecipazione straordinaria di Nunzia Schiano.

“Separati …ma non troppo” al Teatro Augusteo di Napoli, Piazzetta Duca D’Aosta 263, da venerdì 11 a domenica 20 novembre 2022. Paolo Caiazzo scrive con Francesco Procopio, e cura la regia della commedia in due atti che lo vede anche interprete. Sul palco anche Daniela Ioia, Gennaro Silvestro, Irene Grasso, e con la partecipazione straordinaria di Nunzia Schiano.

Quando la comicità si sviluppa nel tentativo di raccontare una situazione drammatica

“Separati …ma non troppo” è una commedia dei giorni nostri, dove la comicità si sviluppa nel tentativo di raccontare una situazione drammatica, come la separazione di una coppia dopo anni di matrimonio. Il cinquantenne Giulio, interpretato da Paolo Caiazzo, viene messo alla porta da sua moglie Patrizia, Irene Grasso, e chiede ospitalità a Nicola, Gennaro Silvestro, suo amico di calcetto e separato da tempo dalla colorita Deborah, Daniela Ioia.

I due uomini cominciano una simpatica quanto complicata convivenza nell’appartamento di proprietà della vicina ed eccentrica Signora Lily interpretata da Nunzia Schiano, ex attrice che si esercita con il loro aiuto a reinterpretare i classici del teatro.

Il nuovo stile da scapolone galvanizza Giulio e consolida l’amicizia dei due, rendendoli affiatati e complici nell’affrontare le ex, ma dopo un iniziale periodo di euforia la convivenza assume ritmi più lenti e sobri, come una qualsiasi coppia di fatto.  Nel tentativo di regalarsi una serata trasgressiva accettano un incontro al buio con due donne conosciute su Tinder. Scoprono ben presto di aver però agganciato le proprie ex.

La serata prende una piega inaspettatamente piacevole ma, in totale confusione, rivalità, e ritrovata gelosia, i due uomini non riescono a gestire l’anomala situazione, fino a trovarsi di fronte un’insana proposta…

Separati ma non troppo, commedia scritta da Paolo Caiazzo e Francesco Procopio. Con la partecipazione straordinaria di Nunzia Schiano