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21 novembre Omissis di Paschitto apre la stagione del Ridotto del Mercadante

Lunedì 21 novembre alle 21:00 Alessandro Paschitto con Omissis apre la stagione 2022/2023 del Ridotto del Mercadante che propone nove titoli per spettacoli e allestimenti di ricerca dedicati alle più giovani realtà della scena partenopea.

Omissis di Alessandro Paschitto apre la stagione 2022/2023 del Ridotto del Mercadante, proprio a sottolineare come la del Ridotto del Teatro Nazionale di Napoli sia centrata sulla drammaturgia contemporanea. Alessandro Paschitto è infatti vincitore, con Noemi Francesca, Sara Guardascione e Andrea Cioffi, del del bando under 35, Premio Leo de Berardinis, e del premio per la drammaturgia Nuove sensibilità 2.0, rispettivamente promossi dal Teatro Nazionale e dal Circuito Pubblico Campano.

Una stagione incentrata sul confronto generazionale

«Come sempre – annota il direttore Roberto Andò – la Stagione del Ridotto del Teatro Nazionale di Napoli è dedicata alla drammaturgia contemporanea, e presenta testi, attori e registi di grande rilievo. Basta sfogliare l’elenco dei titoli per intuire il senso delle scelte che sono state fatte. Dai vincitori – Alessandro Paschitto, Noemi Francesca, Sara Guardascione, Andrea Cioffi – del bando under 35, Premio Leo de Berardinis, e del premio per la drammaturgia Nuove sensibilità 2.0, rispettivamente promossi dal Teatro Nazionale e dal Circuito Pubblico Campano, all’omaggio di Franco Maresco e Claudia Uzzo a Franco Scaldati, grandissimo autore poco rappresentato, di cui ricorre quest’anno il trentennale della morte.

Passando per Erri De Luca, Salvatore Rizzo, Sandro Dioniso, Antonio Tarantino, alle scritture di scena ispirate a Simone De Beauvoir e Katherine Mansfield, per le interpretazioni di attori come Silvia Ajelli, Filippo Luna, Giuseppe Sartori, Anna Gualdo, Anna Coppola, Francesca Cutolo, Galatea Ranzi, Melino Imparato, Giacomo Civiletti, si annuncia una stagione incentrata sul confronto generazionale, una sorta di staffetta tra personalità affermate che hanno battuto strade nuove del teatro, si potrebbe dire maestri della scena, e talenti emergenti, portatori di nuove visioni».

Omissis è un’intelligente e cinica narrazione del vacuo, un testo sulle difficoltà del comunicare.

Si inizia il 21 novembre con Omissis, spettacolo scritto e diretto da Alessandro Paschitto interpretato da Raimonda Maraviglia, Anna Gualdo, Francesco Roccasecca, Giuseppe Sartori e con Luca Romano De Magistris. Omissis è un’intelligente e cinica narrazione del vacuo, un testo sulle difficoltà del comunicare, affrontata con ironia, omettendo il tema stesso della drammaturgia.

“Cosa in questo momento è assolutamente necessario dire? Cosa succede se si prova a dirlo veramente? A furia di parlare, tutto si fa meno chiaro. Tutto più indeterminato. A un certo punto non è più rilevante il dove né il quando, il cosa né il perché. Non conta nemmeno il chi. Ogni cornice situazionale viene disattesa. La domanda si rigenera e la risposta è un parto mostruoso che si rinnova continuamente.

Il linguaggio, un mare in cui si annega, un demone che ci possiede senza preavviso. Una cosa innominata che ci trapassa crivellandoci, che riappare sempre trasformata in forme nuove. Eppure così vicina a un senso, a una soluzione, una salvezza che sempre ci sfugge. Continuiamo a parlare. Alienati in balia delle parole, un attimo prima di perderci, ci ritroviamo”.

Dunque una riflessione su cosa è necessario dire nell’oceano di parole che invade il nostro presente, in scena fino al 27 novembre. Un progetto di Ctrl+Alt+Canc prodotto dal Teatro di Napoli – Teatro Nazionale nell’ambito dei Premi Leo de Berardinis per artisti e compagnie under 35 e Nuove Sensibilità 2.0 organizzato dal Teatro Pubblico Campano. Le scene sono di Luigi Ferrigno.

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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