mercoledì 2 Aprile 2025
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Tutto il teatro che vuoi! La stagione del Ridotto del Mercadante

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Il direttore Luca De Fusco presenta la stagione del Ridotto del Mercadante. Il Ridotto con il Mercadante e il San Ferdinando offrono “Tutto il teatro che vuoi!”

La presentazione degli spettacoli che andranno in scena al Ridotto del Mercadante completa il grande cartellone della stagione teatrale dello Stabile di Napoli dal titolo Tutto il teatro che vuoi!

Allestimenti ancora una volta all’insegna della novità autorale e della ricerca, affidati a compagnie e registi di più nuova generazione dia area napoletana. Anche questa programmazione vede proseguire la collaborazione dello Stabile con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli nelle cattedre di Scenografia del prof. Luigi Ferrigno e Costumi della professoressa Zaira De Vincentiis.

Memory of Love di Sam Havadtoy alla Certosa e Museo di San Martino

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La Certosa e Museo di San Martino di Napoli, diretta da Rita Pastorelli presenta la mostra Memory of Love di Sam Havadtoy.

Memory of Love di Sam Havadtoy, la mostra realizzata dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, in collaborazione con Piero Addis, Direzione Generale della Reggia di Monza e allestita presso la Certosa e Museo di San Martino di Napoli, diretta da Rita Pastorelli. Nei suggestivi ambienti del Ninfeo, la mostra Memory of Love di Sam Havadtoy sarà visitabile fino al 20 Novembre.

Sam Havadtoy, nato a Londra nel 1952, cresciuto nell’Ungheria post 1956, si è trasferito negli Stati Uniti nel 1972. Sam ha iniziato lavorando come arredatore d’interni. Divenne subito protagonista di quella straordinaria stagione creativa, sviluppatasi nella seconda metà del Novecento a New York. In questi anni ebbe modo di conoscere e diventare intimo amico di John Lennone e Yoko Ono. Sam Havadtoy divenne compagno della stessa Yoko Ono, dopo la tragica scomparsa del musicista inglese. Sam Havadtoy frequentava ed era amico di personalità protagonisti di quel periodo tra i quali Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, John Cage e molti altri.

Memory of Love di Sam Havadtoy, la produzione recente di uno degli artisti più interessanti e originali della scena newyorkese.

L’esposizione ripercorre, attraverso 25 opere, tra dipinti e sculture, la produzione recente di uno degli artisti più interessanti e originali della scena newyorkese, tra gli anni Settanta e Ottanta. La cifra espressiva più caratteristica del lavoro di Sam Havadtoy risiede nell’utilizzo del merletto. Il merletto un materiale insolito per l’arte contemporanea, ma il cui impiego trova riscontro nella memoria dei popoli dell’est Europa. Proprio nell’est Europa il merletto rappresenta complessi riferimenti a classe, religione, storia e moda.
Nella sua pratica artistica Havadtoy incolla frammenti di leggero pizzo su diversi supporti. Strato dopo strato, poi ricopre il pizzo di colore. Il gioco di vuoto e pieno che si crea, diventi l’elemento strutturale dell’immagine che ne risulta.

I suoi lavori si manifestano attraverso un processo di occultamento, che ricorda la formula di Paul Klee di “rendere visibile l’invisibile”. Sam inizia spesso con un testo personale scritto direttamente sul supporto. Il testo sarà poi cancellato con strisce di merletto, colore e con una successiva sovrapittura che dona tridimensionalità alla struttura stessa. Quello che ne consegue è una composizione stratificata che ricorda quei manoscritti di papiro o pergamena, di epoca antica o medievale, dove il testo originario veniva lavato per fare spazio a un altro scritto.

Memory of Love di Sam Havadtoy testimonia il forte legame di Havadtoy con l’Italia.

L’esposizione testimonia il forte legame di Havadtoy con l’Italia, “il mio paese di adozione”, com’ebbe modo di affermare. È proprio in Italia, nel 2008, che il suo lavoro subisce una decisa trasformazione, che si traduce in una tavolozza di colori fino ad allora sconosciuta. Invitato da amici a trasferirsi in una casa affacciata sul mar Mediterraneo, Havadtoy seppe cogliere le suggestioni che gli provenivano dal paesaggio circostante.

La tecnica divisionista che caratterizzava la sua opera si arricchisce di una luminosità più gioiosa e serena. Lo stesso artista ricorda come “Dipingere sul mare, attorniato dai miei nuovi amici mi ha fatto comprendere che il prezzo della mia nuova vita doveva essere la perdita o eventualmente la trasformazione di quella vecchia. Tutti i ricordi del passato, evocati da quei puntini che mi hanno aiutato ad arrivare a questo momento della mia esistenza, mi hanno dato una nuova direzione. Non significavano più perdita, piuttosto crescita e realizzazione”.

L’Italia presente nelle opere della mostra Memory of Love di Sam Havadtoy

Anche dal punto di vista tematico, l’Italia è molto presente nelle opere di Sam Havadtoy. Non è un caso che il simbolo della mostra sia una vera Fiat 500 d’epoca, decorata con la sua caratteristica tecnica a merletto, a accogliere il visitatore. Così come la scultura di Pinocchio concentra la sua attenzione su un personaggio di fantasia della letteratura italiana che ha saputo farsi conoscere ben oltre i confini della nazione.

Il luogo che accoglie la mostra, il Ninfeo della Certosa e Museo di San Martino, racchiude, inoltre, un significato altamente simbolico per Havadtoy, in quanto esso si trova lungo il percorso della cosiddetta “Passeggiata dei Monaci”, ossia il desertum della Certosa, lo spazio deputato alla meditazione e alla preghiera. Viene qui esposta la serie inedita Doors. Sono porte dipinte, 14 come le stazioni della Via crucis, che simboleggiano i momenti di passaggio e di sofferenza che ogni uomo esperimenta lungo tutto il corso della sua vita.

Memory of Love di Sam Havadtoy fino al 20 novembre

Memory of Love di Sam Havadtoy – Informazioni

Certosa e Museo di San Martino – Largo S. Martino, 5 80129 Napoli
tel. 081 229 4510-532-538 / accoglienza.sanmartino@beniculturali.it

Date: 19 Ottobre – 20 Novembre 2018
Orario: 9.30-12.30; chiusa il mercoledì
Biglietto: € 6,00

I servizi da tavola del Settecento esposti al Museo Duca di Martina

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Domenica 21 ottobre in occasione del primo appuntamento de “il te si fa cibo” Maia Confalone ci guiderà attraverso i servizi da tavola del Settecento

I servizi da tavola del settecento ci vengono presentati da Maia Confanfalone in occasione di Colorful Hummus. L’approfondimento sulle salsiere e mostardiere delle collezioni del Museo e sulla storia della loro comparsa nei sontuosi servizi da tavola del Settecento, rispondente alle nuove mode alimentari introdotte nella cucina europea, si conclude con lo show-cooking dedicato alla preparazione di Hummus.

E’ Il nuovo ciclo di incontri domenicali intitolati “Il Tè si fa Cibo”. Programmati da ottobre 2018 a febbraio 2019, gli incontri sono dedicati alla conoscenza del tè e delle sue caratteristiche. Quattro appuntamenti per quattro diverse esperienze sensoriali. Incontri durante i quali la bellezza e la raffinatezza delle opere delle collezioni del Duca di Martina si coniugheranno con il gusto e la creatività di ricette realizzate e abbinate con il tè.

I servizi da tavola del settecento quindi al centro dalle visite guidate a tema, condotte dalle storiche dell’arte di Progetto Museo. Ai visitatori saranno illustrati alcune tipologie di vasellame di volta in volta funzionalmente associate alla ‘pietanza del giorno’. Gli incontri si concluderanno con piacevoli show-cooking. Momenti durante i quali Antonia Grippa e Rossella Montolo racconteranno e realizzeranno, mostrandone le varie fasi esecutive, speciali ricette appartenenti alla tradizione culinaria occidentale e orientale. Al termine della dimostrazione, i partecipanti potranno completare l’esperienza gustando i piatti cucinati e abbinati al giusto tè.

Antonia Grippa tea stylist presenta il nuovo ciclo di incontri sul tè

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Antonia Grippa ci spiega il piacere di offrire il tè con un nuovo ciclo di incontri al Museo Duca di Martina in Villa Floridiana.

Antonia Grippa presenta Il tè si fa cibo: quattro modi di mangiare con il tè fra Oriente e Occidente. Il nuovo ciclo di incontri domenicali dedicati alla conoscenza ed alla cultura del tè organizzati da Antonia Grippa al Museo Duca di Martina in Villa Floridiana.

Particolari blend e ricette di pietanze che vedono il tè come protagonista assoluto. Il primo incontro domenica 21 ottobre con uno show-cooking dedicato alla preparazione di Hummus. Una crema di ispirazione mediorientale a base di ceci e sesamo, scenograficamente colorate con zucca mandolina, spinaci e rape rosse. L’Hummus viene poi abbinato al Tè Bianco Pau mu tan. Prima dello show-cooking un approfondimento sulle salsiere e mostardiere delle collezioni del Museo.

Il tè si fa cibo: quattro modi di mangiare con il tè fra Oriente e Occidente

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Il tè si fa cibo: quattro modi di mangiare con il tè fra Oriente e Occidente. La conoscenza di miscele e ricette di pietanze che vedono il tè come protagonista assoluto.

Il tè si fa cibo inizia con una visita di approfondimento, prima dello show-cooking, rivolta alle salsiere e mostardiere delle collezioni del Museo e sulla storia della loro comparsa nei sontuosi servizi da tavola del Settecento. Seguirà la lezione con la chef Rossella Mòntolo dedicata alla preparazione e alla degustazione di Hummus abbinato al Tè Bianco Pau mu tan.

Il tè si fa cibo è Il nuovo ciclo di incontri domenicali dedicati alla conoscenza del tè.

Il nuovo ciclo di incontri domenicali dedicati alla conoscenza di particolari blend e ricette di pietanze che vedono il tè come protagonista assoluto. Uno show-cooking con la chef Rossella Mòntolo dedicato alla preparazione di Hummus. L’Hummus è una crema di ispirazione mediorientale a base di ceci e sesamo, scenograficamente colorate con zucca mandolina, spinaci e rape rosse. L’Hummus viene abbinato al Tè Bianco Pau mu tan che ci sarà fatto degustare dalla nota tea stylist Antonia Grippa.

Il tè si fa cibo: quattro modi di mangiare con il tè fra Oriente e Occidente

Il tè si fa cibo inizia con le visite guidate condotte dalla storica dell’arte Maia Confalone.

Partendo quindi dalle visite guidate a tema, condotte dalle storiche dell’arte di Progetto Museo, che quest’anno illustreranno ai visitatori alcune tipologie di vasellame di volta in volta funzionalmente associate alla ‘pietanza del giorno’, gli incontri si concluderanno con piacevoli show-cooking, durante i quali Antonia Grippa e Rossella Montolo racconteranno e realizzeranno, mostrandone le varie fasi esecutive, speciali ricette appartenenti alla tradizione culinaria occidentale e orientale. Al termine della dimostrazione, i partecipanti potranno completare l’esperienza gustando i piatti cucinati e abbinati al giusto tè.

Il tè si fa cibo quattro appuntamenti per quattro diverse esperienze sensoriali.

La bellezza e la raffinatezza delle opere delle collezioni del Duca di Martina si coniugheranno con il gusto e la creatività di ricette realizzate e abbinate con il tè.
L’arte del tè. Il progetto, giunto alla IV edizione, promosso dal Polo museale della Campania, è ideato e curato da Luisa Ambrosio, direttore del Museo, Maia Confalone, storica dell’arte di Progetto Museo, Antonia Grippa, tea stylist del Tea Corner Il piacere di offrire il tè, e Rossella Montolo, Private Chef del Concerto del Gusto.

Il tè si fa cibo Informazioni

Durata: h 2 circa (visita guidata + show-cooking + degustazione)
Costo: € 12,00 a persona a incontro (min 14 – max 30)
Pacchetto 4 incontri € 40,00 a persona
Il costo è comprensivo del biglietto di ingresso ridotto al Museo
Info e prenotazioni Progetto Museo: www.progettomuseo.com | info@progettomuseo.com | tel. 081440438 (lun.-ven. h 10.00-14.00) | WhatsApp 333 9564880

De Gustibus. Cibi e sapori antichi nell’Agro al Museo archeologico di Sarno

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Museo archeologico di Sarno De Gustibus. Cibi e sapori antichi nell’Agro

Fino al 21 Dicembre al Museo archeologico di Sarno De Gustibus. Cibi e sapori antichi nell’Agro

De Gustibus Cibi e sapori antichi nell’Agro al Museo archeologico nazionale della Valle del Sarno, la mostra dedicata ai cibi e sapori antichi nell’Agro. Una mostra dedicata alla produzione e al consumo del cibo nelle ville rustiche che costellavano il territorio in epoca romana.

De Gustibus racconterà l’evoluzione del gusto dall’antichità a oggi

Nell’anno del cibo italiano, l’esposizione racconterà l’evoluzione del gusto dall’antichità a oggi e lo stretto legame tra alimentazione, archeologia e paesaggio. Saranno esposti, per la prima volta, utensili, oggetti personali, affreschi, attrezzi, vasellame in terracotta, vetro e bronzo, legati alla produzione, alla lavorazione, alla conservazione, alla cottura e al consumo degli alimenti.

De Gustibus intende valorizzare e promuovere anche una riflessione sui simboli e sul significato del comportamento alimentare da ieri a oggi, sulle funzioni sociali e culturali del cibo e della convivialità che rappresenta un “luogo” privilegiato dell’incontro e dello scambio di conoscenze, parte integrante del patrimonio e dell’identità di ogni civiltà.

De Gustibus. Informazioni

Museo archeologico di Sarno, Via Cavour (Palazzo Capua), 7
Telefono 081 941451 – email pm-cam.sarno@beniculturali.it

Dal 19 ottobre al 21 dicembre 2018
Orario: 9.00-19.00 – chiuso lunedì
Ingresso gratuito

De gustibus

Laboratorio itinerante di scrittura creativa alla Certosa di San Martino

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Laboratorio itinerante di scrittura creativa alla Certosa di San Martino

“Che loco è quello !” Laboratorio itinerante di scrittura creativa. Sabato 20 ottobre 2018, ore 11.00 alla Certosa e Museo di San Martino

Laboratorio itinerante di scrittura creativa dal titolo “Che loco è quello !” Sabato 20 ottobre 2018, primo appuntamento del nuovo Laboratorio di scrittura creativa, a cura di Aldo Putignano, scrittore e fondatore della casa editrice Homo scrivens e del Servizio Educativo della Certosa.

Il Laboratorio itinerante di scrittura creativa si articola in tre appuntamenti. Un percorso che porterà i partecipanti, attraverso una conoscenza progressiva del luogo e delle tecniche di scrittura. Prima sperimentando con un momento di espressione libera su tre parole chiave in forma di micro narrazione. Poi con una riflessione più particolareggiata e mirata, giungendo alla costruzione di un testo complesso.

Bellezza, Arte e Morte: le tre parole al centro del laboratorio itinerante di scrittura creativa

Le tre parole al centro del laboratorio sono: la Bellezza, l’Arte e la Morte nella luce e nel colore degli ambienti, nei cortili che risuonano di passi, nel vento che accarezza le foglie e il viso. La Certosa di San Martino è luogo di sensazioni e suggestioni, di emozioni intense e sottili: agli scrittori di un giorno o di una vita l’occasione di trasformare in parola scritta emozioni, storie e di sogni.

Calendario degli appuntamenti per il Laboratorio itinerante di scrittura creativa.

Sabato 20 ottobre ore 11.00-13.00
Venerdì 16 novembre ore 16.00-18.00
Sabato 1 dicembre ore 11.00-13.00.

Laboratori per un massimo di 20 persone.
Prenotazione obbligatoria all’indirizzo: accoglienza.sanmartino@beniculturali.it
La partecipazione è gratuita con biglietto di ingresso al Museo.

L’Alieno al Cinema il nuovo album del cantautore Francesco Lettieri

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Al Piccolo Bellini giovedì 18 ottobre arriva L’Alieno al Cinema, con l’esordio del giovane cantautore Francesco Lettieri tornano gli appuntamenti teatrali con il Be Quiet

Con L’Alieno al Cinema, prodotto dalla Polosud Records, il cantautore Francesco Lettieri debutta, al teatro Piccolo Bellini, giovedì 18 ottobre, alle ore 21. S’inaugura così la nuova stagione teatrale dell’associazione Be Quiet che, ancora una volta, accende le luci su un giovane, promettente talento della musica partenopea.

Il disco L’alieno al Cinema è composto di nove tracce di cui una per solo piano.

“L’alieno al cinema è il mondo raccontato da qualcuno che si stupisce di tutto quello che vede intorno a sé. Si stupisce soprattutto dell’assenza di stupore negli altri, l’assuefazione. Si stupisce tanto da arrivare a sentirsi estraneo al mondo, straniero alla terra, un alieno capitato in un cinema in cui le persone regalano il loro tempo a uno schermo, proiettandovi sopra i loro drammi e dimenticando l’unica cosa seria: la felicità” spiega il cantautore, raccontando il suo primo lavoro.

Il famoso filo rosso che di solito lega tra loro i brani di un disco, qui, è in continua evoluzione. Le tematiche sono sempre diverse così come gli arrangiamenti creati dall’artista per ogni pezzo. Ciascuna canzone è un unicum. “Rido, rido sempre, mi fa ridere la gente che mi scruta, che mi osserva, col suo fare circospetto, prova a categorizzarmi e non si accorge che già sono altrove” è la frase tratta dal brano “Il circo delle tue verità” che, in un clima da Tim Burton, meglio sintetizza lo stile dell’intero album.

L'alieno al cinema di Francesco Lettieri

 

Teatro Elicantropo di Napoli al via la Stagione Teatrale 2018/2019

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Teatro Elicantropo di Napoli inizia la ventitreesima stagione di attività con la direzione artistica di Carlo Cerciello

Il Teatro Elicantropo di Napoli inaugura la sua stagione teatrale portando in scena questa sera Terrore e miseria del Terzo Reich, di Bertolt Brecht. Lo spettacolo è coprodotto da Teatro Elicantropo e Elledieffe, nell’ambito del progetto Ministeriale triennale 2018/2021 – art. 41 di Perfezionamento Professionale e avviamento al lavoro, con allievi ed ex allievi del Laboratorio Teatrale Permanente.

Carlo Cerciello, direttore artistico del Teatro spiega “Le linee programmatiche confermano la vocazione al teatro politico d’impegno civile e sociale, rivolto al contemporaneo, all’analisi e alla denuncia delle tragedie dei nostri tempi, affrontando i più svariati temi di profonda e scottante attualità. Sin dagli inizi rivolgiamo il nostro sguardo al rapporto diretto e immediato con il pubblico, puntando sull’intelligenza e la sensibilità di chi non ha, ancora, rinunciato alla riflessione e alla passione”.

Il teatro Elicantropo dedica la sua stagione al maestro Gennaro Vitiello

Il sipario si apre sulla ventitreesima stagione con l’obiettivo, di offrire spazio e vetrina ad artisti e compagnie provenienti da tutta Italia.
Il teatro Elicantropo dedica la sua stagione al maestro Gennaro Vitiello, cui sarà dedicato un evento nel mese di marzo 2019. Il Laboratorio Teatrale del teatro Elicantropo rafforza altresì con maggiore energia e rinnovato impegno verso la formazione. Lo studio della drammaturgia contemporanea e la valorizzazione di giovani talenti artistici attraverso il progetto di Perfezionamento Professionale 2018/2021, recentemente approvato e riconosciuto dal MIBACT.

al Teatro Elicantropo si inaugura la XXIII stagione teatrale con Terrore e Misera nel Terzo Raich

Al Teatro Elicantropo in scena alcune fra le più espressive realtà italiane.

La programmazione sarà caratterizzata, come sempre, da alcune fra le più espressive realtà italiane, portate in scena. Fra gli altri, Imma Villa, Aldo Rapè, Iolanda Salvato, Sergio Basile, Luca Mazzone, Daniele La Torre, e ancora Sergio Savastano, Federico Torre, Davide Sacco, Roberto Azzurro, Alessandro Tedesco, Agostino Pannone, Giovanni Meola, Peppe Fonzo, unitamente alla presenza di attori e attrici giovani.
Dopo l’appuntamento inaugurale diretto da Carlo Cerciello, in scena fino all’11 novembre, la programmazione del Teatro Elicantropo di Napoli proseguirà, giovedì 15 novembre, con Virus Teatrali che presenterà Io so e ho le prove, scritto e diretto e interpretato da Giovanni Meola, liberamente tratto dall’omonimo libro di Vincenzo Imperatore.

Teatro Elicantropo di Napoli, stagione teatrale 2018/2019

Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (dal giovedì al sabato), ore 18.00 (domenica)
Info e prenotazioni al 3491925942 (mattina), 081296640 (pomeriggio)
www.teatroelicantropo.com

Buco Nell’Acqua scritto e diretto da Mirko Di Martino

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Buco Nell'Acqua scritto e diretto da Mirko de Martino

Il Teatro TRAM apre la sua stagione affrontando un tema di assoluta attualità: Buco nell’Acqua con una comicità corrosiva racconta il paradosso di quando la libertà si trasforma in repressione.

Buco nell’Acqua scritto e diretto da Mirko Di Martino apre la stagione del Teatro TRAM. Il testo dello spettacolo già vincitore del Premio “Emma Sorace” alla drammaturgia nel 2016, vede la realizzazione scene a cura degli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Napoli.

Nero, Più Nero e Meno Nero i tre personaggi di Buco nell’Acqua

Tre migranti su un barcone in mezzo al mare: tre emarginati, tre esclusi, tre poveracci letteralmente alla deriva che hanno perso tutto, perfino il nome. Nero, Più Nero e Meno Nero stanno navigando verso Lampedusa sostenuti dalla speranza in una nuova vita.

Durante il viaggio, parlano di ciò che hanno superato e di ciò che li aspetta, con un linguaggio carico di surreale comicità, amara come la vita che hanno vissuto. Non si conoscono, sono tre uomini molto diversi tra loro, eppure si considerano fratelli perché hanno sopportato gli stessi digiuni, soprusi e violenze. Ma un problema inatteso complica il viaggio al punto che occorre rivolgersi a Dio: sono tre uomini molto religiosi, Dio li ascolterà senz’altro. Certo: a condizione di rivolgersi a quello giusto.

Buco nell’Acqua si parla di migranti e di religioni,  della nostra Europa che si sente assediata.

In questo spettacolo si parla di migranti e di religioni, ma forse, soprattutto, si parla di noi stessi, della nostra Europa che si sente assediata. Della nostra Civiltà sull’orlo del collasso. Forse siamo noi quelli alla deriva, noi Italiani, noi Europei, noi Occidentali. Forse siamo noi quelli che hanno smarrito la strada, che non riusciamo più a riconoscerci nel nostro passato, nelle nostre leggi, nella nostra comunità aperta e accogliente.

Nel tema dei migranti confluiscono idee e motivazioni molto diverse tra loro, ma al di sotto si nasconde una questione molto più profonda: la paura del diverso. La paura di quelli che non hanno abbastanza soldi per omologarsi, di quelli che pregano un Dio diverso. Le religioni, da fattori di unità, sono diventate focolai di odio.

Buco nell’Acqua con una comicità corrosiva affronta grandi temi di assoluta attualità.

Buco nell’Acqua racconta in maniera simbolica, con una forte dose di comicità corrosiva, questo paradosso tutto moderno per il quale la libertà si trasforma in repressione, la religione in fanatismo, l’accoglienza in xenofobia. Alla fine, il barcone su cui viaggiano i tre migranti ricorda molto la nostra Civiltà Occidentale: anche il nostro viaggio è giunto alla fine, anche noi, invece di collaborare per chiudere il buco nell’imbarcazione, pensiamo a distruggerci a vicenda. Anche la nostra nave affonda lentamente, trascinando con sé la nostra civiltà superiore.

Buco nell’Acqua date e orari di rappresentazione

18,19, 20, 24, 25, 26 ottobre ore 21,00
21, 28 ottobre, ore 18,00
Costo biglietto € 12,00

Teatro TRAM
via Port’Alba 30, Napoli
tel. 081 18752126 (ore 16.00 – 20.00)
whatsapp 342 1785930
email info@teatrotram.it