giovedì 1 Maggio 2025
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NapulAnnúra per “Suoni contro muri” con Eugenio Bennato, Fiorenza Calogero ed Enrico Benetta

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NapulAnnúra da mercoledì 17 marzo alle 19
Fiorenza Calogero - Trianon Streaming - ph©Pino Miraglia

Secondo appuntamento della rassegna del Trianon Viviani in cui la musica incontra l’arte in streaming ideata da Marisa Laurito, in collaborazione col museo Madre – “NapulAnnúra”, da mercoledì 17 marzo, alle 19

Eugenio Bennato, Fiorenza Calogero e Enrico Benetta sono i protagonisti, domani, mercoledì 17 marzo, alle 19 secondo appuntamento di Suoni contro muri, la nuova rassegna in streaming del Trianon Viviani che vede l’incontro tra la musica e l’arte, ideata da Marisa Laurito, direttore artistico del teatro della Canzone napoletana, in collaborazione col museo Madre.

«6 testimonial per 6 musicisti accompagnati da 6 artisti di arte contemporanea in 6 concerti» sei concerti di musicisti partenopei, che interpretano le canzoni partenopee di ieri e di oggi. Ogni concerto sarà presentato da un noto musicista o scrittore, ai quali si associa il lavoro di un artista selezionato dal museo Madre.

NapulAnnúra, un recital nel quale mette a nudo l’anima di Napoli

Fiorenza Calogero propone NapulAnnúra, un recital nel quale mette a nudo l’anima di Napoli facendola vibrare di passione. In esso rivisita, secondo lo stile peculiare che da tempo la contraddistingue, le opere dei grandi maestri della canzone napoletana. L’artista passa da Renato Carosone a Sergio Bruni, da Angela Luce a Concetta Barra, spingendosi fino al Settecento napoletano. Un periodo di grande vivacità culturale che ha contribuito a rendere Napoli la capitale europea dell’arte, del teatro e soprattutto della musica.

«Fiorenza Calogero appartiene a una ristretta schiera di interpreti di canzone napoletana che si sono sottratti a quel cliché, a volte negativo e pesante, che grava sulla città – spiega Eugenio Bennato nella sua presentazione di questo concerto –. Lei si affida a interpretazioni di grande eleganza e di grande stile. Una caratteristica fondamentale della sua performance è la direzione musicale affidata a Marcello Vitale, chitarrista di chitarra battente. All’inizio di Taranta power compimmo insieme un percorso di riscoperta di questo straordinario strumento che viene dal passato del nostro sud, vissuto oggi, da me come da lui e da tanti altri, in chiave contemporanea e moderna per adeguarlo a una realtà metropolitana odierna».

Con Marcello Vitale, gli altri musicisti che accompagnano la cantante-attrice stabiese sono Carmine Terracciano (chitarra napoletana), Vito Ranucci (sax soprano e vocoder) e Gabriele Borrelli (percussioni). Le elaborazioni musicali sono curate da Vitale e Terracciano.

Enrico Benetta e l’artista associato al concerto

In contrappunto al concerto il lavoro di Enrico Benetta, la cui pratica artistica è caratterizzata da un linguaggio che si muove su diversi registri stilistici e la fusione di fonti culturali lontane tra di loro. Tratto distintivo delle sue opere è il carattere di stampa Bodoni, divenuto la sua cifra stilistica, base per la creazione di un’originale e casuale “trama” visiva e l’acciaio corten, materiale naturale usato per le sculture.

Enrico Benetta associato al concerto di Calogero

Tutto disponibile gratuitamente in straming

NapulAnnúra sarà trasmesso in streaming (gratuito) sul sito e i canali social del teatro Trianon Viviani – il teatro della Canzone napoletana, teatrotrianon.org, e condiviso sui siti di Cultura Campania – ecosistema digitale per la Cultura (cultura.regione.campania.it), e InStreaming.eu, nonché i canali social di museo Madre e Scabec. Altre repliche: venerdì 19, alle 20, e domenica 21 marzo, alle 18.

La regia televisiva della rassegna è di Maurizio Palumbo, il coordinamento generale di Giovanni Pinto.

Suoni contro muri si avvale del sostegno del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020). Sponsoring di Enel. Patrocinio di Rai Campania. Partner tecnico ProgettoPiano di Alberto Napolitano. Collaborazione di Essenzialmente Laura.

Risorse per approfondimenti

Scarica il programma completo della manifestazione

Lapilli sotto la cenere. Parte oggi 5 agosto la nuova serie social sui tesori di Ercolano

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Lapilli sotto la cenere

Lapilli sotto la cenere dal 5 agosto parte la nuova serie di contenuti social, anche in versione 3D. Alla scoperta dei tesori nascosti di Ercolano. La visita digitale integra così quella reale

Parte oggi 5 agosto, una nuova fase degli approfondimenti condotti sul sito dal Direttore, esperti e personale specializzato.
Dopo il grande successo di lapilli, il Parco Archeologico di Ercolano si trova alla virata di boa con passaggio ad una nuova fase: dai Lapilli del Parco, che hanno costituito un momento di virtualizzazione della visita, quando essa era negata dalle circostanze di chiusura al pubblico – per i quali i risultati sono stati travolgenti – ai Lapilli sotto la cenere, alla scoperta dei tesori nascosti del Parco.

Ora che il Parco è nuovamente aperto, il digitale viene ancora una volta riformulato ed arricchito di nuove valenze ed il programma lapilli si rinnova portando alla rivelazione di siti inesplorati dal pubblico, dalle domus oggetto di restauro ai depositi del Parco, vera fonte di ispirazione e luogo dove maturano conoscenze e si scoprono sempre nuove storie.

Con il Direttore Sirano e il suo team di esperti spiegazioni approfondimenti e curiosità sul Parco di Ercolano

Spiegazioni, approfondimenti, curiosità da parte del direttore e dei funzionari del Parco, interventi di esperti, ricostruzioni “Herculaneum 3D Scan”, a cura dell’Herculaneum Conservation Project, ma anche una serie specifica dedicata alla figura di Ercole, come eroe che unisce la città antica e quella moderna, che continueranno, in un appuntamento settimanale, a illustrare, intrattenere e arricchire la conoscenza del Parco di Ercolano. 

“Con i “Lapilli sotto la cenere” la visita digitale integra quella reale –interviene il Direttore Francesco Sirano- ampliando ulteriormente la fruizione dei visitatori portandoli anche ad esplorare realtà che per necessità conservative, di restauro o contingenze non sono accessibili. Il format ripropone le modalità oramai care alla community che ogni settimana si ritrova sui canali social del Parco come in una piazza virtuale, commentando i contenuti e scambiandosi opinioni e idee.

E nei prossimi mesi l’offerta digitale sarà arricchita e diversificata grazie ai progetti su cui stiamo lavorando da tempo insieme all’Herculaneum Conservation Project con il sostegno sia della Fondazione Packard sia delle istituzioni pubbliche grazie alle quali il Parco non solo partecipa al progetto della Regione Campania “Move to cloud”, ma soprattutto ha ricevuto un importante finanziamento del MiBACT nell’ambito dei fondi europei per il ”Museo Digitale dell’Antica Herculaneum.”

Il Dirrettore del Parco Archeologico di Ercolano. Il Dott. Sirano
Il direttore del Parco Archeologico di Ercolano, il dott. Sirano

Un importante processo di cambiamento nel rapporto tra pubblico e Parco archeologico di Ercolano

“Siamo felici di essere parte di questo importante processo di cambiamento nel rapporto tra pubblico e Parco archeologico di Ercolano. – dichiara Jane Thompsono Project mangaer dell’Herculaneum Conservation Project – Sono sempre più evidenti i benefici che l’adozione di strumenti tecnologici possono apportare nella vita degli istituti culturali, a partire dalle pratiche di conservazione e restauro fino ad arrivare alle attività di comunicazione e valorizzazione online e on-site.

Questi strumenti aprono la possibilità di stimolare una partecipazione attiva del pubblico che diventa parte essenziale dell’esperienza di visita e, inoltre, offrono la possibilità, anche insieme ad altri progetti che stiamo portando avanti con il Parco Archeologico, oltre ad Herculaneum 3D, di un reale impatto in termini di promozione dell’inclusione sociale, offrendo una possibilità di accesso su più ampia scala e con minori costi da sostenere per il visitatore.”

Durante l’estate il Parco Archeologico di Ercolano aumenta a 50 persone il numero massimo di visitatori per fascia oraria

Con l’avanzare dell’estate aumentano inoltre i visitatori al sito ed il Parco Archeologico si adegua al nuovo flusso, aumentando a 50 il numero massimo di persone per fascia oraria. ll biglietto di ingresso è acquistabile on-line sul sito www.ticketone.it e presso la biglietteria del Parco. Al fine di permettere un fluido contingentamento degli ingressi al sito, nel rispetto della vigente normativa anti-covid, al momento dell’acquisto il visitatore sceglie la fascia oraria di ingresso, prevista ogni 15 minuti per un massimo di 50 persone per turno.

“Intanto al Parco si tirano le somme della crescita del pubblico social del sito, – aggiunge Sirano – molto forte l’incremento nei mesi del lockdown. Durante questi mesi abbiamo rivoluzionato il nostro modo di lavorare con grandi risultati per Ercolano: per questo la scelta di continuare ad arricchire i contenuti virtuali per appassionare sempre di più il nostro pubblico e continuare a intessere i nodi per formare una rete di contatti, di relazioni, di contenuti, di passione”.

22 luglio I Pennelli di Vermeer per la rassegna “Muse d’Estate al Parnaso”

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Dalle ore 21,30 nella Villa Parnaso di Torre Annunziata, I Pennelli di Vermeer si esibiscono in concerto proponendo l’ultimo singolo “Bruco di gomma”

Domani, mercoledì 22 luglio, a partire dalle ore 21,30, I Pennelli di Vermeer si esibiranno in concerto nella Villa Parnaso di Torre Annunziata (Litoranea Marconi 12), in occasione della rassegna teatrale e musicale “Muse Destate al Parnaso” organizzata da Balagancik di Libero De Martino.

Pennelli di Vermeer in concerto a Villa Parnaso
Pennelli di Vermeer

Nel corso del concerto, in cui riproporrà tutti i suoi cavalli di battaglia e qualche sorpresa, la band eseguirà l’ultimo singolo che ironizza sull’uso nascosto dei sex-toys. Pubblicato solo ora dall’etichetta discografica Soter in versione dance al Casetta Studio, il pezzo, ironico, leggero ed irriverente insieme, è in realtà presente da tempo nella produzione de I Pennelli di Vermeer.

Di seguito anche il dinamico videoclip del “Bruco di gomma” per la regia di Ceppe, giovane geniale videomaker.

L’amore oltre il tempo diretto da Emanuele Pellecchia è Globo d’Oro 2020

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L'amore contro il Tempo globo d'oro 2020 per miglior cortometraggio

Vince il Globo d’Oro 2020 il corto “L’amore oltre il tempo” diretto da Emanuele Pellecchia e prodotto dalla vomerese Phoenix Film Production, anche casa editrice di saggi, romanzi e fumetti nel ramo Phoenix Publishing.

Il cortometraggio intitolato “L’amore oltre il tempo” è un lavoro muto e in bianco e nero. E’ un omaggio al cinema del primo Novecento di Charlie Chaplin, Buster Keaton e Georges Méliès.

“L’amore oltre il tempo spicca per la sua originalità e creatività. In un periodo in cui si utilizzano sempre più le tecnologie avanzate per ottenere effetti speciali, Emanuele Pellecchia ha deciso di optare per un ritorno al corto muto in bianco e nero, dove la mimica e la colonna sonora sono in perfetta sintonia.”

“Il corto è giocoso, con risvolti sorprendenti e inaspettati e un finale bellissimo che fa onore al suo titolo, con l’amore che rimane in tutti i tempi. Per questo motivo la giuria ritiene che L’amore oltre il tempo meriti il premio del miglior cortometraggio del Globo d’Oro 2020”.

Emanuele Pellecchia riceve il Globo d'Oro 2020 per miglior cortometraggio
Emanuele Pellecchia riceve il Globo d’Oro da Maarten Van Aalderen per l’Amore oltre il tempo

Per Emanuele Pellecchia il premio come miglior cortometraggio è come realizzare un sogno

Questa la motivazione con cui i giornalisti della stampa estera hanno assegnato il massimo riconoscimento della categoria al talento del napoletano Emanuele Pellecchia, che risponde: «Per un giovane regista ottenere un riscontro così prestigioso al proprio lavoro significa innanzitutto realizzare un sogno. Ho capito che se credi in quello che fai e coinvolgi il cuore, le sfide perdono la loro carica minacciosa e diventano la scintilla che accende la fiamma e dà la forza di non mollare».

L’amore oltre il tempo è un cortometraggio con risvolti sorprendenti e inaspettati e un finale bellissimo

Nel corto, un uomo e una donna provenienti da epoche diverse s’incontrano a causa di una interferenza telefonica. I due avranno un solo obiettivo, restare insieme oltre il tempo. Da un’idea dello stesso Pellecchia e di Luna Cecilia Kwok. Tra gli attori Luca Lombardi, Denise Capuano, Enzo Perrotta, Francesco Saverio Tisi, Gianluca Testaverde, Elena Erardi, Nicola Mondino,
la partecipazione di Vincenzo Merolla.

Un ritorno alla magia del cinema muto in bianco e nero, dunque, con il cortometraggio “L’amore oltre il tempo”, prodotto dalla vomerese Phoenix Film Production, che ha girato le scene a pochi metri dalla sede della storica Lombardo film che mosse i primi passi proprio a Napoli negli anni Venti del secolo scorso, la celebre casa cinematografica che assunse un ruolo fondamentale in Italia e che trasferitasi a Roma prese il nome, a noi familiare, di Titanus.

“L’amore oltre il tempo” è un ritorno al passato anche per le modalità con cui è stato girato, ovvero secondo le antiche tecniche a camera fissa e con movimenti di macchina a mano.
Protagonista è l’amore non solo tra due individui, ma anche e soprattutto tra l’uomo e questa immensa forma d’arte che è il cinema. Distribuito nei Festival da Premiere Film.

L'amore oltre il tempo globo d'oro 2020
Un frame del cortometraggio premiato con il Globo d’Oro 2020

Fine di stagione per Teatro di Cortile a Palazzo Firrao

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21 luglio Maria Nazionale apre la settimana di chiusura della rassegna Teatro di Cortile

Da martedì 21 luglio a Palazzo Firrao Napoli l’ultima settimana di Teatro di Cortile. Maria Nazionale, Massimo De Matteo e il Quartetto di corde dell’Orchestra di Piazza Vittorio per l’ultima settimana di programmazione della rassegna

Teatro di Cortile, saranno le atmosfere in musica di Maria Nazionale a inaugurare l’ultima settimana di programmazione per la rassegna a Palazzo Firrao Napoli. Palazzo Firrao che continua a essere suggestivo palcoscenico della rassegna ideata ed organizzata dal Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo.

L’intera rassegna è stata declinata verso forme teatrali primarie, intime, quasi confidenziali, facendo segno alla prossimità tra palco e platea come condizione necessaria di ogni rappresentazione, ma anche strutture minime e più complesse per l’impegno di attori, registi, musicisti e di tante altre figure professionali, a testimoniare l’originario impegno dietro ogni gesto, ogni parola, ogni suono.

Tre appuntamenti musicali in scena, da martedì 21 a giovedì 23 luglio 2020 alle ore 21.00, animeranno, per l’ultima settimana di programmazione, il cortile del palazzo storico, tra i più belli del capoluogo partenopeo, che provano a suggerire come il teatro debba ripensare se stesso insieme con il pubblico, trovando, o semplicemente riscoprendo, una forma di parola e di ascolto nuove e più intense, e che traggono forza e significato anche dal particolare e difficile momento storico dello spettacolo dal vivo.

Martedì 21 luglio, la straordinaria voce di Maria Nazionale, accompagnata alla chitarra da Aniello Palomba, sarà protagonista di Passione, un viaggio fra le più belle canzoni del repertorio della Canzone Classica Napoletana.

Mercoledì 22 luglio, Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro presenta Massimo De Matteo e, al pianoforte, Floriano Bocchino in Fred di Mario Gelardi e Giuseppe Miale Di Mauro, per la regia di Peppe Miale.

Una vita e un successo lampo quella di Fed Buscaglione, finita con altrettanta immediatezza. Una vita tra il fumo dei locali italiani ed europei a interpretare il ruolo del taciturno e imprevedibile cantante da night, un ruolo che forse non gli apparteneva tanto.

3 febbraio 1960, una Ford Thunderbird sfreccia per le strade di Roma alle sei e venti del mattino. La folle corsa di quell’auto verrà fermata da un camion con cui si scontrerà. Non occorre molto perché gli inconsapevoli spettatori di quella scena si rendano conto che, alla guida di quell’auto, c’è Fred Buscaglione.

Una vita ed un successo lampo, finita con altrettanta immediatezza, una vita tra il fumo dei locali italiani ed europei a interpretare il ruolo del taciturno e imprevedibile cantante da night, un ruolo che forse non gli apparteneva tanto. Una storia raccontata da un testimone casuale, di quella vita breve, appena quarant’anni, un fan qualunque come ce ne sono ancora oggi.

Il recital che porteremo in scena è tratto dallo spettacolo “L’ultima corsa di Fred, tre febbraio millenovecentosessanta” di Mario Gelardi e Giuseppe Miale di Mauro

Massimo De Matteo in FRED a Teatro di Cortile il 22 luglio
Massimo De Matteo interpreta FRED

Giovedì 23 luglio chiusura della rassegna Teatro di Cortile con il quartetto di corde dell’Orchestra di Piazza Vittorio

A chiudere la rassegna Teatro di Cortile, giovedì 23 luglio, saranno le emozioni e le sensazioni musicali del Quartetto di corde dell’Orchestra di Piazza Vittorio, con i musicisti Kaw Dialy Mady Sissoko, Ziad Trabelsi, Emanuele Bultrini, Pino Pecorelli. Il concerto è una rielaborazione dell’ampio materiale musicale, qui proposto in forma più essenziale, per restituire le emozioni e le sensazioni che i musicisti provano quando un’idea e uno spunto di un singolo artista diventa la canzone di tutti i musicisti dell’Orchestra.

Quando l’OPV lavora alla scrittura di una canzone, pensa naturalmente a come funzionerà sul palco. E’ sul palco che questo gruppo si è formato, è cresciuto ed ha costruito il proprio linguaggio variando, nei suoi 18 anni di attività, dimensioni, strumentazione e linguaggi.

Negli ultimi anni, accanto alle produzioni di natura più teatrale, come Il Flauto Magico, Il Giro del Mondo in 80 minuti, Carmen, Don Giovanni e il Credo, che hanno portato l’Orchestra a esibirsi con fortuna nei teatri più prestigiosi in Italia e in Europa, sono nati organici più tascabili, vogliosi di sperimentare dal vivo le nuove composizioni nate in sala prove, come il “Quartetto di Corde”, dove l’intimo dialogo dei tanti strumenti a corda che costituiscono il cuore armonico del gruppo fa da tappeto sonoro alle canzoni di cui i musicisti stessi sono autori e primi interpreti.

L’Orchestra si è sempre basata su due aspetti fondamentali: il viaggio e l’incontro. Il viaggio dei musicisti dalla terra nativa verso Roma, l’incontro dei musicisti e dei loro repertori. Il viaggio dell’Orchestra per strade nuove, spesso in tour in Italia e nel mondo. Nel corso di un viaggio i luoghi cambiano, ma anche i viaggiatori. Le numerose performance live negli anni hanno aiutato i musicisti a conoscersi e capire se stessi come artisti, definendo le musica dell’Orchestra e allargando il suo repertorio.

Lo scrittore Jean Genet diceva di sentirsi vivo solo quando incontrava altre persone. E’ questa l’idea su cui si fonda l’Orchestra di Piazza Vittorio. Nel tempo ogni elemento ha cambiato il proprio modo di pensare alla musica lavorando insieme per lo stesso obiettivo, cercando di dare vita volta per volta a qualcosa di nuovo, come nel caso del quartetto di corde.

Ognuno di loro ha avuto la capacità di definire se stesso musicalmente attraverso la propria cultura e differenza artistica. Il repertorio è il risultato di questi anni passati a suonare insieme, in una costante rielaborazione del materiale musicale, qui proposto in forma più essenziale, restituendo all’ascoltatore le emozioni e le sensazioni che i musicisti provano quando un’idea e uno spunto di un singolo artista diventa la canzone di tutti i musicisti dell’Orchestra.

Quartetto di Corde dell'Orchesta di Piazza Vittorio
Kaw Dialy Mady Sissoko (Kora, Voce) Senegal – Ziad Trabelsi (Oud, W’Tar, Voce) Tunisia – Emanuele Bultrini (Chitarra elettrica, chitarra classica, Voce) Italia – Pino Pecorelli (Basso elettrico, Uku Bass) Italia

Per maggiori informazioni sulla rassegna Teatro di Cortile sono attivi il numero 0817345210 e l’indirizzo email info@teatrofirrao.it. I biglietti sono disponibili online sul sito www.teatrofirrao.it e su www.vivaticket.com

Teatro in Cammino dal 16 luglio all’8 agosto

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teatro in cammino dal 16 luglio all'8agosto 2020

Al via la prima edizione di Teatro in Cammino. Carovana artistica, percorsi teatrali per famiglie e ragazzi dal 16 luglio all’8 agosto 2020

Teatro in Cammino la rassegna teatrale per famiglie e ragazzi sarà in scena dal 16 luglio fino all’8 agosto in vari comuni della Campania. Tra cui Napoli, Pomigliano d’Arco, Santa Maria Capua Vetere, Benevento, Piano di Sorrento, Massa Lubrense e Lacedonia

Giovedì 16 luglio prende il via la 1° edizione di Teatro in Cammino, Carovana artistica, percorsi teatrali per famiglie e ragazzi, che offre ad un ampio pubblico rappresentazioni teatrali e performance di teatro di strada. La rassegna, che prevede diciannove appuntamenti fino all’8 agosto, è realizzata con il contributo del Teatro Pubblico Campano. Teatro in Cammino gode anche di importanti collaborazioni. La rassegna è realizzata infatti in collaborazione con ARTEC Associazione Regionale Teatrale della Campania e Regione Campania. Oltre le Amministrazioni Comunali di Pomigliano d’Arco (NA), Santa Maria Capua Vetere (CE), Benevento, Piano di Sorrento (NA), Massa Lubrense (NA), Lacedonia (AV). Il coordinamento e la direzione artistica sono affidati a I Teatrini; Baracca dei Buffoni; Le Nuvole; Teatro Eidos; Magazzini di Fine Millennio; La Mansarda Teatro dell’Orco; Mutamenti/Teatro Civico 14 e Solot Compagnia Stabile di Benevento.

Il costo dei biglietti d’ingresso è di soli 3 euro. La prenotazione è obbligatoria ai numeri indicati.

Teatro in Cammino un grande progetto che coinvolge circa 150 persone tra artisti, tecnici ed operatori dello spettacolo

Il progetto coinvolge sette diversi comuni campani, otto compagnie e circa 150 addetti tra artisti tecnici ed operatori dello spettacolo. Comincia dopo un mese intenso di lavoro per creare una rete di collaborazione post emergenza fra le diverse realtà del teatro ragazzi in Campania. Teatro in cammino nasce con l’idea di portare il teatro nelle piazze e nei luoghi all’aperto per regalare momenti di bellezza e divertimento.

Gli spazi di vita pubblica si trasformano in teatri all’aperto, per dare stimoli e sensazioni più vive. Riappropriarsi dei luoghi, magari non più vissuti in questi recenti mesi di chiusura, significa anche restituirli ai cittadini. E’ in particolare un messaggio alle nuove generazioni, dimostrando questi spazi possono essere e divenire luoghi di socializzazione e allo stesso tempo di cultura.

16 luglio alle ore 18.30 Le favole della Saggezza al Parco Corto Maltese, in via Hugo Pratt a Napoli

Si comincia il 16 luglio, alle ore 18:30, al Parco Corto Maltese, in Via Hugo Pratt a Napoli, con Le favole della saggezza. Lo spettacolo prodotto da I Teatrini, uno spettacolo di Giovanna Facciolo, da Esopo, Fedro e La Fontaine, con Adele Amato de Serpis e Melania Balsamo, le percussioni dal vivo di Dario Mennella e le maschere e gli oggetti di scena di Marco Di Napoli. Ai piedi di un bellissimo albero prendono vita le più famose favole di animali parlanti che dall’antichità hanno attraversato i secoli e le civiltà. Favole che ancora oggi tutti conosciamo sin dalla prima infanzia: La volpe e l’uva, La volpe e la Cicogna, Il Lupo e l’Agnello, La volpe e il Corvo, La Cicala e la Formica, La Lepre e la Tartaruga, Gli animali malati di peste, Il lupo e la gru. Info e prenotazioni: 081.5851096

17 luglio ore 18.30 la compagnia Magazzini di Fine Millennio si esibisce in “Mascherata Universale” al TAN

Il 17 luglio, alle ore 18:30, il TAN Teatro Area Nord, in Via Nuova Dietro la Vigna, 20, ospita Magazzini di Fine Millennio in Mascherata Universale. Da “La storia di tutte le storie” di Gianni Rodari, per la regia di Michele Monetta, che ne cura l’adattamento con Salvatore Cipolletta e vede in scena Igor Canto, Valeria Impagliazzo, Paola Maddalena, Maurizio Parlati, Cristina Recupito. La compagnia mette in scena un pirotecnico testo/canovaccio, come avveniva con i comici della Commedia dell’Arte che “scrivevano in piedi”. Ossia che sviluppavano i loro testi attraverso “parole-azioni”, in un sapiente gioco di improvvisazioni da codificare e non come un componimento poetico a tavolino. (Info e prenotazioni: 081.5851096)

La vecchia scortecata andrà in scena al Parco Giovanni Paolo II di Pmigliano d’Arco

Sempre il 17 luglio, alle ore 18:30, al Parco Giovanni Paolo II di Pomigliano d’Arco ci sarà un doppio appuntamento. Mutamenti/Teatro Civico 14 in La vecchia scortecata, ideato da Rosario Lerro, con Vincenzo Bellaiuto e Michele Brasilio, per l’adattamento di Luigi Imperato. Due vecchine brutte e antipatiche, un re un po’ credulone, un dito e sette fate. Sono gli ingredienti di una delle più celebri favole de “Lo Cunto de li Cunti”, un racconto fatto di immagini potenti, crude e allo stesso tempo avvolte dall’atmosfera magica e onirica. Un’atomosfera che è sempre presente nelle opere di Basile e che viene qui ripresa con un tocco di ironia.

Teatro Eidos presenta poi La vera storia di Cappuccetto Rosso. Scritto e diretto da Virginio De Matteo, con Raffaella Mirra, Mimmo Soricelli, Vincenzo De Matteo, Eduarda Iscaro. Cappuccetto Rosso era una bambina allegra e gioviale ma anche un po’ disubbidiente, tanto che un giorno, andando a trovare la nonna, non seguì i buoni consigli che le aveva dato la sua mamma e cambiò strada, incontrando il lupo. Qui, attraverso tra gag e avventure, la storia viene raccontata in maniera diversa rispetto alle versioni che girano in Europa. Info e prenotazioni: Fondazione Imbriani 340.1040120

18 luglio si esibisce la Baracca dei Buffoni in fleur. A seguire Magazzini di Fine Millennio. Il Teatro in Cammino questa volta è a Pomigliano d’Arco

Il 18 luglio, alle ore 18:30 si ritorna al Parco di Pomigliano d’Arco con La Baracca dei Buffoni in Fleur, performance poetico sensoriale. Un costruttore d’incanto con il suo magico innaffiatoio, diventa giardiniere, accompagnato da fiori giganti indossati da trampolieri e magici personaggi porta con se musica e profumi. A seguire Magazzini di Fine Millennio con Mascherata Universale. (Info e prenotazioni: Fondazione Imbriani 340.1040120)

fleur di baracca dei buffoni per la rassegna Teatro in cammino
Fleur di Baracca dei Buffoni

19 luglio La Mansarda Teatro dell’Orco presenta “Il Teatrino di Magiafuoco” A seguire “Bianca, Neve e i tre Settenani” scritto e diretto da Roberto Solofria

Sempre al Parco di Pomigliano il 19 luglio, alle ore 18:30, La Mansarda Teatro dell’Orco presenta Il teatrino di Mangiafuoco. Scene da Pinocchio, liberamente tratto da Collodi, drammaturgia di Roberta Sandias, per la regia di Maurizio Azzurro e i costumi e pupazzi sono realizzati da Emilio Bianconi per Alchimia. Lo Spettacolo propone alcune tra le avventure più significative del burattino. Rappresentando i suoi incontri con il Grillo Parlante, voce inascoltata della sua coscienza, il Temibile Mangiafuoco ed il suo teatro dei Burattini, che ci insegna a non fermarci alle apparenze, la celeberrima coppia del gatto e la volpe, esilarante quanto terribile e truffaldina, la Fata turchina, nume tutelare che affianca Pinocchio nel suo percorso di crescita, e Lucignolo. che lo conduce nel mirabolante paese dei Balocchi.

Subito dopo Mutamenti/Teatro Civico 14 è in scena con Bianca, Neve e i tre Settenani, liberamente ispirato a “Biancaneve e i sette nani” dei fratelli Grimm. Scritto e diretto da Roberto Solofria, che è in scena con Antimo Navarra, Vincenzo Bellaiuto, Martina Porfidia. Nel castello di Lohr in Bassa Franconia, Bianca visita la splendida collezione di specchi, tra questi ce n’è uno quasi magico che ripete le parole di chi si specchia. La ragazza, incantata, non si accorge della chiusura del museo e strani personaggi la coinvolgono in un’avventura che ricorda tanto quella di Biancaneve. Info e prenotazioni: Fondazione Imbriani 340.1040120

Contemporaneamente il 19 luglio, alle ore 18:30 Piazza Bovio a Santa Maria Capua Vetere fa da cornice a due spettacoli. Il primo vede La Baracca dei Buffoni in Il fachiro e il professore. Dopo I Teatrini sono in scena con Le favole della saggezza. (Info e prenotazioni: 0823.813179)

bianca neve e i tre settenani per Teatro in Cammino
Biana Neve e i tre Settenani

Teatro in Cammino sempre il 19 luglio sarà presente anche al Teatro Pacifico di Benevento

Il 23 luglio, alle ore 18:30, il teatro Mulino Pacifico di Benevento ospita La Baracca dei Buffoni in Fleur e Magazzini di Fine Millennio in Mascherata universale. (Info e prenotazioni: 0824.47037 / 338.1457688)

26 luglio Teatro Eidos presenta “La cicala, la formica e…” al Parco di Pomigliano d’Arco. La stessa sera La Mansarda Teatro dell’Orco mette in scela Cappuccetto Rosso

Al Parco di Pomigliano d’Arco si ritorna il 26 luglio, sempre alle ore 18:30. Teatro Eidos presenta La cicala, la formica e… liberamente tratto da “La favole” di Jean de La Fontaine, scritto e diretto da Virginio De Matteo e con Raffaella Mirra, Mimmo Soricelli e Virginio De Matteo. Lo spettacolo, pensato appositamente per i più piccoli, è un omaggio a Jean de La Fontaine e si snoda con freschezza e ritmicità. Con insuperabile ironia e acutezza e attraverso gli animali, La Fontaine tratta la natura delle cose e analizza la complessità della natura umana mettendone a nudo debolezze, pregi e difetti.

La Mansarda Teatro dell’Orco mette in scena Cappuccetto rosso, drammaturgia di Roberta Sandias. Regia di Maurizio Azzurro e con Diane Patierno, Maurizio Azzurro, Gennaro Di Colandrea, Roberta Sandias. Cappuccetto Rosso è dispettosa e disubbidiente, ed anche un po’ pasticciona, ed il lupo è un povero predatore solitario, costretto alla caccia per la sopravvivenza. Più scuro il personaggio del cacciatore, eroe e salvatore suo malgrado, ma avvezzo a collezionare trofei con il suo schioppetto.
Il pentimento della bambina al termine della vicenda, e la chiosa del povero Lupo, unica vera vittima della storia, sottolineano il carattere dei personaggi e invitano alla riflessione. Info e prenotazioni: 0823.813179

Teatro in Cammino dal 16 luglio all'8 agosto 1
La cicala, la formica e…

Teatro in Cammino il 29 luglio si sposta a Piano di Sorrento al Chiostro dell’Immacolata

Il 29 luglio, alle ore 18:30, la rassegna si sposta al Chiostro dell’Immacolata di Piano di Sorrento, dove Mutamenti/Teatro Civico 14 è in scena con Bianca, Neve e i tre Settenani. (Info e prenotazioni: Teatro delle Rose 081.8786165 – 5341859)

La Carovana Artistica di Teatro in Cammino il 30 luglio si sposta a Massa Lubrense

Il 30 luglio, alle ore 18:30, I Teatrini sono in scena con Le favole della saggezza a Piazza Sant’Agata a Massa Lubrense. (Info e prenotazioni: Teatro delle Rose 081.8786165 – 5341859)

Il Teatro in Cammino vede le date conclusive del 7 e 8 agosto a Piazzetta san Nicola a Lacedonia

A Piazzetta San Nicola a Lacedonia è la tappa conclusiva della prima edizione di Teatro in Cammino, dove il 7 agosto, alle ore 18:30, La Baracca dei Buffoni rappresenta Il fachiro e il professore e Teatro Eidos La vera storia di Cappuccetto Rosso.inInfine, l’8 agosto, sempre a Lacedonia alle ore 18:30, la Mansarda presenta Gedeone cuor di fifone, drammaturgia di Roberta Sandias, regia di Maurizio Azzurro, che è in scena con Antonio Vitale. Due fratelli, Gedeone e Pancrazio, sbarcano il lunario girando di fiera in fiera con il loro carretto da rigattiere, ma il loro vivere quotidiano è limitato dalle paure di Gedeone, un vero fifone che arriva a temere perfino la propria ombra, e trova conforto solo nel suo orsacchiotto Amilcare. Pancrazio, esasperato dall’atteggiamento del fratello, escogita un piano per aiutarlo a supera- re le proprie paure. Info e prenotazioni: 339.4414338 – 392 9643670

Olimpia a Palazzo Reale solo per oggi 16 luglio. Regia Luisa Corcione

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Giovedì 16 luglio a Palazzo Reale di Napoli Olimpia

Giovedì 16 luglio 2020, a Palazzo Reale di Napoli, Olimpia tragedia del passaggio. Regia Luisa Corcione

Olimpia, per la regia di Luisa Corcione. In scena un percorso visionario intorno alla figura divina che immerge la condizione umana nella propria natura, tra l’infinito e il mortale. Articolato e poetico è il percorso artistico multiforme di Olimpia. Una tragedia del passaggio, uno studio nato dall’incontro della poesia di Luigia Sorrentino con la regia di Luisa Corcione. L’opera debutterà, in prima assoluta, giovedì 16 luglio 2020 alle ore 22.30 nella suggestiva cornice del Giardino Romantico di Palazzo Reale a Napoli, per il Napoli Teatro Festival Italia.

Presentato da Estudio, Napoli Teatro Festival Italia in coproduzione con Art Garage. Olimpia ha un particolare allestimento scenico che rappresenta una sfida importante raccolta dalla giovane regista. Nonostante le norme di sicurezza che, oggi, regolano lo spettacolo dal vivo. Una scenografia composta da una pavimentazione dal colore delle rocce vulcaniche e un fondale dipinto a olio dall’artista Luisa Corcione, dove l’immagine di una figura che ricorda l’antica sirena Partenope; in origine rappresentata come un uccello, attraversa il lago di Averno che si staglia sul palco.

Emilio Vacca e Noemi Francesca rappresentano la natura vulcanica catalizzatrice di tutta la poetica della scena.

In questa visione della città di Napoli con le sue vene fatte di rami, dove la natura entra con tutta la sua violenza, gli attori Emilio Vacca e Noemi Francesca rappresentano quella natura vulcanica catalizzatrice di tutta la poetica della scena. Il palco, come corpo dell’artista, raggruppa in sé le arti per lenire la ferita che, in questo periodo, ci ha costretto alla lontananza. Tutte le forme d’arte, in Olimpia, tragedia del passaggio, diventano simbolo. Il coro poetico, prende vita dalle musiche di Peppe Voltarelli. Le musiche sono eseguite al piano da Luigi Cioffi, ed è impreziosito dal sound design e gli interventi musicali di Marco Vidino. L’interpretazione coreografica è di Fabrizio Varriale.

Il coro si presenta in scena anche come installazione artistica, a cura di Rosaria Corcione; composta da teste costruite con documenti burocratici, appunti e vecchi progetti, a raccontare il tempo tolto alla creazione artistica per i lavoratori dell’arte. Di Rosaria Corcione sono anche i costumi e gli elementi di scena. Elementi che richiamano il nostro legame con la natura e l’unione con essa, attraverso il calco dei corpi e degli alberi.

Peppe Voltarelli, Emilio Vacca e Noemi Francesca in Olimpia
Da sinistra Peppe Voltarelli, Emilio Vacca e Noemi Francesca

In Olimpia, tragedia del passaggio, l’artista si trova nella fluidità del pensiero, dove nasce e matura l’arte

Il trucco di Vincenzo Cucchiara sottolinea il tempo e i segni che lascia sulla memoria dell’uomo. Così come anche i colori utilizzati in scena dagli attori stessi. L’installazione dell’artista Anna Corcione, opera delicata e viva, sarà esposta nel Giardino Romantico di Palazzo Reale, a racchiudere il messaggio e la forza della messa in scena, cui hanno collaborato alla regia Enrico Manzo e Federica De Filippo.

“In Olimpia, tragedia del passaggio – evidenzia Luisa Corcione – l’artista si trova nella fluidità del pensiero, dove nasce e matura l’arte. Gli elementi scenografici e quelli di costume, sono sostituiti da opere pittoriche, scultoree e istallazioni. Le musiche si uniscono alla danza e alla poesia per lasciarsi alle spalle un passato d’individualismo, isolamento e vuoto emotivo, per dare spazio ad energia vitale nella quale ritrovare una gioia possibile».

Olimpia, tragedia del passaggio, nata dall’incontro della drammaturgia di Luigia Sorrentino con la regia di Luisa Corcione, e dalla collaborazione di diverse esperienze artistiche, è un’opera unica e corale. Il collante è la poesia: un linguaggio perduto nella contemporaneità. Emblematica la figura di Iperione, confinato nella non-luce, e poi Empedocle, l’artifex che supera la soglia fra l’umano e il divino. Il lavoro sul testo, rivela che persino l’arte che abbiamo creduto eterna, è destinata alla distruzione, nella vulnerabilità di tutto ciò che è vivente.

In Olimpia il palco si trasforma in un grembo all’interno del quale tutto diventa armonico

Il palco/grembo è il corpo di Olimpia: in esso tutto diventa armonico. La musica diviene canto di ritorno alla città, è la città è una Napoli greca e presente. Una Napoli dove l’umanità ritrova il sé sacro nella consapevolezza che il passaggio dell’umano è al tempo stesso, infinito e mortale.

«Nell’Olimpia, tragedia del passaggio che metto in scena – afferma Luisa Corcione – l’artista si trova nella fluidità del pensiero, dove nasce e matura l’arte. Gli elementi scenografici e quelli di costume, sono sostituiti da opere pittoriche, scultoree e istallazioni. Le musiche si uniscono alla danza e alla poesia per lasciarsi alle spalle un passato di individualismo, isolamento e vuoto emotivo e dare spazio all’energia vitale nella quale ritrovare una gioia possibile». Il palco/grembo, è il corpo di Olimpia: in essa tutti i corpi diventano armonici. La musica invece richiama il canto del ritorno alla città, nella consapevolezza che il passaggio dell’umano e dell’artista è al tempo stesso, infinito e mortale.

Luisa corcione regista di Olimpia in scena a Palazzo Reale
In foto Luisa Corcione, regista di Olimpia

Olimpia, tragedia del passaggio, un percorso tra l’infinito e il mortale

Tutto ruota intorno alla figura di Olimpia, una creatura divina che immerge la condizione umana nella propria natura. Un percorso tra l’infinito e il mortale. Il contro canto corale è emanazione di una forza verbale, corporea, psichica, che cala lo spettatore in una materia incandescente. Così la continua opposizione tra ciò che è eterno – immoto e immobile – e ciò che è mortale – in moto e mobile.

Un percorso visionario: si parte dalla nascita di Olimpia, per giungere alla piena esposizione di sé nelle forze del mondo, attraverso i cori di Iperione, che rimandano all’Iperione di Hölderlin, fino a giungere all’incontro vivo e pulsante con Empedocle, che pure ispirò il grande poeta tedesco. Empedocle qui, è l’artista sacrilego: celebra l’ingegno nell’errore, nella consapevolezza che anche l’arte è destinata alla distruzione, al caos cosmico. Il ponte che Empedocle erigerà, desidera affermare l’Armonia fra i popoli, ma il suo crollo finirà con il separare irrimediabilmente, anziché unire, civiltà e culture.

Teatro nel Cortile a Palazzo Firrao

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Teatro nel Cortile a Palazzo Firrao dal 30 giugno al 2 luglio

Da martedì 30 giugno 2020 a Palazzo Firrao Napoli la seconda settimana di Teatro di cortile. Questa settimana saranno in scena Il viaggio in musica di Enzo Moscato; il mito di Edith Piaf e il passo a due firmato Antonio Marfella e Giovanni Esposito.

Teatro nel Cortile a Palazzo Firrao inizia la seconda settimana della rassegna con le atmosfere musicali di Enzo Moscato. La rassegna Teatro nel Cortile continua così ad essere il suggestivo palcoscenico della rassegna ideata ed organizzata dal Teatro Pubblico Campano diretto da Alfredo Balsamo.

L’intera rassegna, declinata verso forme teatrali primarie, intime, quasi confidenziali, farà segno alla prossimità tra palco e platea come condizione necessaria di ogni rappresentazione. Ma anche strutture minime e più complesse per l’impegno di attori, registi, musicisti e di tante altre figure professionali, a testimoniare l’originario impegno dietro ogni gesto, ogni parola, ogni suono.

Tre allestimenti in scena, dal 30 giugno al 2 luglio 2020 alle ore 21.00, animeranno il cortile del palazzo storico, tra i più belli del capoluogo partenopeo. Così provando a suggerire come il teatro debba ripensare se stesso insieme con il pubblico. Trovando, o semplicemente riscoprendo, una forma di parola e di ascolto nuove e più intense, e che traggono forza e significato anche dal particolare e difficile momento storico dello spettacolo dal vivo.

Martedì 30 giugno, Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo presenta Enzo Moscato con i musicisti Paolo Cimmino, Antonio Pepe, Antonio Colica e Antonio Romano in Modo Minore. La direzione musicale è di Pasquale Scialò. Un viaggio mnemonico-musicale, che, scanzonatamente, ma non senza il rigore dell’attenzione e dell’approfondimento filologico, si muove nel complesso, e al contempo leggerissimo e giocoso, impero canoro napoletano ed internazionale, relativo agli ultimi tre decenni del ‘900.

La programmazione proseguirà, mercoledì 1 luglio, con Francesca Marini e Massimo Masiello in Verso il mito Edith Piaf. La regia di Gaetano Liguori, lo spettacolo è presentato da Teatro Totò srl. La donna Edith si confronta con il suo mito, l’immortalità della sua figura e della sua arte con la fine della sua vita umana. Le canzoni, gli uomini, e gli episodi della sua vita si susseguono sulla scena con leggerezza e surrealismo.

Giovedì 2 luglio il palcoscenico sarà per Giovanni Esposito e Susy Del Giudice in Exit (Grazie dei fiori) di Giovanni Esposito, anche regista, e Antonio Marfella, presentato da La Pirandelliana srl. La solitudine, i sogni non realizzati, le reciproche accuse e la gabbia soffocante dell’incomunicabilità portano una madre e sua figlia a sfidarsi a colpi di perfida ironia. La loro vita è un goffo passo a due: sarcastico e grottesco, a volte, malinconico e tragico, certe altre.

Per maggiori informazioni sulla rassegna Teatro di Cortile sono attivi il numero 0817345210 e l’indirizzo email info@teatrofirrao.it. I biglietti sono disponibili online sul sito www.teatrofirrao.it e su www.vivaticket.com
Teatro di Cortile @ Palazzo Firrao Napoli
Martedì 30 giugno>giovedì 2 luglio 2020


Martedì 30 giugno, ore 21.00 Modo Minore

Compagnia Teatrale Enzo Moscato/Casa del Contemporaneo. Interpretazione, testo e regia Enzo Moscato. Progetto, arrangiamenti e direzione musicale Pasquale Scialò

Del Modo Minore Enzo Moscato spiega: -“Dall’ultimo (e romantico Carosone) di Giacca rossa ‘e russetto; dall’ imperituro (e quasi modernista) Sergio Bruni di ‘O jukebox ‘e Carmela; dall’ ironico Ugo Calise al malinconico Enzo Di Domenico; da Antonio Basurto a Teddy Reno, Mario Trevi, Mimmo Rocco, Bruno Martino, Giorgio Gaber, Luigi Tenco, Pino Donaggio, Sonny and cher, l’ Equipe ’84, Dalida e Gloria Christian…

Ecco, in sintesi, la sfilata, o defilé, di artisti, autori e ‘glamorous’ canzoni d’ epoca, che attraversa ‘ Modo Minore ‘, viaggio mnemonico – musicale, che, scanzonatamente, ma non senza il rigore dell’ attenzione e dell’ approfondimento filologico – si muove, anzi si sposta danzando discretamente – in modo minore, appunto, vale a dire in umiltà – dal cuore agli arti, dal centro al margine ( e viceversa) del complesso e al contempo leggerissimo e giocoso impero canoro – napoletano ( ed internazionale ) relativo  agli ultimi tre decenni del ‘900.” 

Approfondisce Pasquale Scialò: – “Modo minore: dal significato musicale a quello associato a componimenti poco noti o caduti nell’oblìo, quanto non considerati di bassa qualità. Con un organico strumentale da camera si attraversano diversi filoni della produzione vocale, dagli anni ’50 ai ’70, guidati da un’idea di “musica inclusiva”, che spazia dalla canzone urbana diffusaen plein airnei vicoli di Napoli a quella intonata nella penombra deinight clubs.

E ancora, che accade se si pone in successione TheKöln Concertdel 1975di Keith Jarrett eNun t’aggia perderedi Moxedano-Iglio del 1976, lanciata da Pino Mauro? In questo incessante navigare, tra memoria episodica e continui stimoli dalle reti digitali, si delinea un bricolagesonoro da cui affiorano piccole perle dimenticate: da Serenata arraggiata di Mallozzi-Colosimo del 1958 a‘O bar ‘e ll’università di Annona-Di Domenico del 1971, fino a un paradossale Mandolino d’ ’o Texas di Gentile-Capotosti del 1958, in bilico tra una surreale creatività e luoghi comuni.”  

Mercoledì 1 luglio, ore 21.00 Verso il Mito Edith Piaf

Teatro Totò srl presenta Francesca Marini e Massimo Masiello in Verso il Mito Edith Piaf di Gianmarco Cesario, Antonio Mocciola e Gaetano Liguori. Regia Gaetano Liguori

Ottobre 1963. A poche ore dalla sua morte un incontro trasporterà Edith Piaf attraverso i ricordi , facendole ritrovare quelli che sono stati gli uomini della sua vita. Lo spettacolo vuole parlare della della Piaf senza entrare nell’ iperrealismo, evitando il rischio della narrazione didascalica che occhieggi alla fiction (già abbondantemente utilizzata sia in cinema sia in teatro).

La donna Edith si confronta con il suo mito, l’immortalità della sua figura e della sua arte con la fine della sua vita umana. Le canzoni, gli uomini, e gli episodi della sua vita si susseguono sulla scena con leggerezza e surrealismo. In un solo uomo (Azrael) lei rivede tutti quelli che l’hanno incontrata, aiutata, sfruttata, amata, odiata: George Moustaki, Yves Montand, Charles Aznavour, Gilbert Becaup e Theo Sarapo.

Tutti, in qualche modo, uguali, tranne lui, Marcel Cerdan l’unico grande amore di Edith. L’unico a non aver sfruttato il suo nome per diventare famoso, lui che veniva da un mondo diverso, quello dello sport, e che era già famosissimo, ma che un tragico destino le tolse e dal quale non si sarebbe mai separata, fino ed oltre la morte.

Il testo, pensato e scritto per due interpreti di grande spessore, quali Francesca Marini e Massimo Masiello, rispettivamente nei ruoli della Piaf e di tutti gli uomini (o uno solo?) che con lei hanno cantato e vissuto, e che grazie a lei hanno avuto la possibilità di provare cosa significhi attraversare l’amore, l’arte, la gioia e il dolore.

Uno spettacolo elegante e misurato, che vuole arrivare al cuore dello spettatore trasmettendogli tutte le emozioni vissute da un artista unica e straordinaria. L’allestimento scenico firmato da Tonino Di Ronza , i costumi di Maria Pennacchio , il disegno luci di Gaetano Liguori e, non ultimo, le meravigliose musiche del Maestro Lino Cannavacciuolo, fanno di questo spettacolo un piccolo capolavoro da non perdere.

Giovedì 2 luglio, ore 21.00 Exit (Grazie dei Fiori)

La Pirandelliana srl presenta Exit (Grazie dei Fiori) di Antonio Marfella e Giovanni Esposito con Giovanni Esposito e Susy Del Giudice
aiuto regia Felice Panico. Costumi Rossella Aprea. Scene Luigi Ferrigno. Progetto luci Nadia Baldi. Regia Giovanni Esposito

A Gattolino, un torrido e desolato paese, da un po’ di tempo comandano i topi. Attratti dal mangime di una vecchia colombaia abbandonata, i ratti hanno invaso strade e case, rosicchiato fili elettrici, condannando gli abitanti ad un’asfittica quotidianità vieppiù fiaccata da un rigido razionamento energetico. E in tale deprimente semioscurità che agiscono Azu e sua madre.

La prima, consumata da un dispettoso mal di vivere, colpevolizza sua madre per i propositi di suicidio che non riesce a portare a termine. La seconda è ancora aggrappata al suo squillante passato da corista del Teatro di San Carlo, e si esercita ogni giorno in striduli vocalizzi nella fibrillante attesa d’una fantomatica rentrée.

La loro vita è un goffo passo a due: sarcastico e grottesco, a volte. Malinconico e tragico, certe altre. La solitudine, i sogni non realizzati, le reciproche accuse e la gabbia soffocante dell’incomunicabilità portano la madre e la figlia a sfidarsi a colpi di perfida ironia. Il terrazzo di famiglia divenuto quasi una zattera sballottata in un mare incerto e il palcoscenico estivo delle vivaci discussioni delle due donne, il luogo in cui la figlia pretende d’aver finalmente strappato alla madre la solenne promessa di suicidarla, si tratta solo di aspettare il momento buono, quello in cui tutto sarà pronto.

Ma intanto, fra la delusione dell’una, di non essere mai stata la Callas e la smania dell’altra, di farla finalmente finita con quell’inferno di vita, i giorni passano. Con l’illusione che il tempo sia da venire. Con la speranza che sia ormai finito.

Marta Ragozzino. Rompere il distanziamento sociale

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Marta Ragozzino, direttrice regionale Musei Campania, spiega come in tutta sicurezza si debba rompere il distanziamento sociale riprendendo a vivere pienamente i luoghi della cultura

La D.ssa Marta Ragozzino, direttrice regionale Musei Campania, in occasione della celebrazione della riapertura dei musei spiega come si debba tornare a vivere i luoghi di cultura. La direzione regionale Musei Campania, in collaborazione con il Comune di Napoli e lavorando in rete con i vari direttori dei musei ha inaugurato la riapertura dei musei. La riapertura inizia dagli spazi esterni per procedere progressivamente con l’apertura anche delle sale.

L’importanza di riappropiarsi dei luoghi di cultura e degli spazi della città per rompere il distanziamento sociale, distinguendolo dal distanziamento fisico. Vivere in sicurezza gli spazi comuni della città, con l’uso di mascherine e attenzione ai contatti interpersonali, ma rompendo il distanziamento sociale.

Anche oggi mercoledì 3 giugno, nell’ottica di rafforzare la rete museale diffusa sul territorio regionale, il percorso di riaperture proseguirà al Museo archeologico di Pontecagnano, dove oltre alle importanti collezioni degli “Etruschi di frontiera”, alle 17.30 sarà possibile visitare anche l’esposizione fotografica GIRLS NOT BRIDES. Spose bambine in Bangladesh, a cura di Romeo Civilli, realizzata in collaborazione con Legambiente Campania. Parteciperanno il Comune e le associazioni locali che collaborano da tempo con il Museo.

Mentre venerdì 5 giugno alle 17.30 l’ultima tappa del percorso dedicato alla seconda fase di riaperture sarà al Teatro romano di Benevento. Il sito archeologico è di nuovo accessibile al pubblico anche grazie all’accordo di valorizzazione stipulato con la Provincia, il Comune di Benevento, la Curia arcivescovile e la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per le province di Caserta e Benevento. L’accordo, che coinvolge tutte le realtà della rete museale cittadina, ha reso possibile, in questa occasione, la manutenzione del verde a cura degli operai forestali della Provincia.

De Magistris: “sono fiducioso! Napoli può tornare forte già da questa estate”

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In occasione della riapertura dei musei, abbiamo intervistato il Sindaco di Napoli che si dice fiducioso che Napoli tornerà forte già da questa estate

La riapertura dei musei della Campania iniziata ieri 2 giugno, in occasione della festa della Repubblica. Per il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, un segno concreto di riapertura della città e di un veloce ritorno alla normalità. Concreta è sicuramente la voglia dei napoletani di riappropriarsi della città e dei suoi meravigliosi spazi, come quello del parco della Floridiana al Vomero. Tante le persone e tantissimi i giovanissimi presenti alla manifestazione di riapertura.