A Napoli Dante per Tutti con il Patrocinio Comitato Nazionale 700 anni dalla morte
L’anniversario dantesco a Napoli assume un aspetto nuovo ed inedito con la costituzione di un comitato locale che si distingue per la ricchezza delle collaborazioni. Istituzioni pubbliche e soggetti culturali uniti con l’obiettivo di promuovere a tutto tondo la conoscenza di Dante e dei valori civili, storici, linguistici associati alla sua figura e alle sue opere.
La biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III e la biblioteca Universitaria con due grandi mostre su Dante
Alle celebrazioni dantesche a Napoli compartecipano le due biblioteche del Ministero della Cultura. La Nazionale Vittorio Emanuele III e la Universitaria con due grandi mostre che si inaugurano a settembre e che daranno la possibilità al grande pubblico di accostarsi a preziosi manoscritti ed edizioni rare. Con le biblioteche fanno parte del comitato napoletano il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e la Società dei Naturalisti; accanto a queste istituzioni le associazioni Mine Creative, Patto Locale per la Lettura “Reading Forcella”, con capofila la Biblioteca Annalisa Durante e l’arte dello scultore Pietro Marino con un’istallazione in alfabeto braille. Il 29 giugno i rappresentanti delle istituzioni ed associazioni organizzatrici alle ore 10 nell’Aula Convegni del Dipartimento di Giurisprudenza, via G. Paladino 39 (Cortile delle statue) presenteranno l’iniziativa .
Dante Alighieri a Napoli ha avuto una rilevante influenza culturale nel corso dei secoli
Napoli pur non essendo tra le città dantesche è uno dei luoghi dove Dante Alighieri ha avuto una rilevante influenza culturale nel corso dei secoli, come dimostra l’accoglimento della sua produzione poetica già a partire dal trecento, secolo in cui la Divina Commedia fu composta. L’opera, infatti, come si può ricavare dai vari codici quattrocenteschi e cinquecenteschi conservati nelle due biblioteche, fu accolta con un apprezzamento da parte di illustri autori che cercarono di conoscere il poeta e di artisti italiani e stranieri che si cimentano nell’illustrarne l’opera, dando vita ad edizioni pregiate che arricchiscono le collezioni napoletane, ma sopratutto nella nostra città nel 700 e poi in epoca risorgimentale e post unitaria sono vivaci gli studi sul poeta che assumono i significati etici e libertari.
Il 24 giugno la Società dei Naturalisti con la prima Conversazione, tra Dante, Galilei e l’odierna astrofisica.
A dare il via formalmente al programma sarà il 24 giugno la Società dei Naturalisti con la prima Conversazione, dove Dante, Galilei e l’odierna astrofisica “dialogano” tra loro, trasmessa su tutti i canali dell’emittente web “Radiò”, e, pochi giorni dopo, l’inaugurazione dell’installazione d’arte Editio princeps. Cocito, di Pietro Marino, con la collaborazione di Michele Prudente, che si terrà il 29 giugno nel Cortile delle Statue di Mezzocannone 8.
Le iniziative si snodano da giugno alla fine del 2021. Da inizio mese sono già in corso le attività della Biblioteca Durante con gli alunni della scuola media Astori.
Un’articolazione di realtà diverse che ha consentito di proporre “Dante” attraverso una molteplicità di prospettive socio-culturali e iniziative molto diverse tra loro, accessibile ad una platea di persone con interessi e background culturali quanto mai eterogenei: dagli studenti universitari di diritto, agli alunni delle scuole medie alla scoperta del loro quartiere, ai non vedenti e ipovedenti (e dai corti circuiti comunicativi coi quali devono fare i conti) , fino agli stessi esperti e studiosi danteschi amanti delle edizioni rare, ed al pubblico di persone colte appassionate di mostre virtuali e ormai abituate forme nuove di partecipazione sul web.
Inizia mercoledì 23 giugno 2021 a Palazzo Firrao di Napoli la rassegna Teatro di Cortile 2021. In programma il viaggio in musica di Servillo, Girotto, Mangalavite e l’originale allestimento della Compagnia Finzi Pasca.
Saranno le atmosfere musicali di Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite a inaugurare la seconda edizione di Teatro di Cortile nel suggestivo palcoscenico di Palazzo Firrao Napoli. La rassegna ideata e organizzata dal Teatro Pubblico Campano quest’anno, s’inserisce nella programmazione de “La Campania è Teatro, Danza e Musica”.
L’intera rassegna, declinata verso forme teatrali primarie, intime, quasi confidenziali, farà segno alla prossimità tra palco e platea come condizione necessaria di ogni rappresentazione, ma anche strutture minime e più complesse per l’impegno di attori, registi, musicisti e di tante altre figure professionali, a testimoniare l’originario impegno dietro ogni gesto, ogni parola, ogni suono. Due allestimenti in scena, mercoledì 23 e giovedì 24 giugno alle ore 21.00, animeranno la prima settimana di programmazione nel cortile del palazzo storico, tra i più belli del capoluogo partenopeo, che provano a suggerire come il teatro debba ripensare se stesso insieme con il pubblico, trovando, o semplicemente riscoprendo, una forma di parola e di ascolto nuove e più intense, e che traggono forza e significato anche dal particolare e difficile momento storico dello spettacolo dal vivo.
A inaugurare la rassegna Teatro di Cortile 2021, mercoledì 23 giugno, saranno Peppe Servillo (voce), Javier Girotto (sax soprano e baritono) e Natalio Mangalavite (piano, tastiere, voce) in L’anno che verrà canzoni di Lucio Dalla, che sapeva indagare il futuro con le sue canzoni da profeta. Dalla ha sempre intercettato il comune sentire traducendolo in forma poetica e popolare, e le sue grandi doti di interprete hanno contribuito non poco a ciò. Per questo motivo il trio prova a ripercorrerle, canzoni antiche come la terra, ma con dentro un motore che guarda il domani.
Il 24 giugno sarà la volta della Compagnia Finzi Pasca che presenta 52 con Pablo Gershanik
Giovedì 24 giugno, la Compagnia Finzi Pasca presenta 52 con Pablo Gershanik, ideazione e regia di Daniele Finzi Pasca. Lo spettacolo avrà una replica speciale, alle ore 18.45 con prenotazione obbligatoria, dedicata ai ragazzi dai 10 ai 18 anni con un accompagnatore. Il costo dell’ingresso è gratuito per i ragazzi e di 5 euro per l’adulto. Nel 2017, seguendo un processo di guarigione, Pablo Gershanik costruisce una maquette di 1,84m x 1.84m della propria città natale La Plata (Argentina), ricreando in miniatura diverse scene che succedono contemporaneamente, in una determinata data, e interrogandosi come l’arte può curare un dramma, personale e collettivo. La maquette rappresenta un quartiere della città argentina in tutti i suoi dettagli. Per maggiori informazioni su Teatro di Cortile 2021 sono attivi il numero 3405813551 (dal lunedì al venerdì, ore 10.00/19.00) e l’indirizzo email info@teatrofirrao.it. I biglietti sono disponibili online sul sito www.teatrofirrao.it e su www.vivaticket.com
Teatro di Cortile informazioni e calendario
Teatro di Cortile 2021 @ Palazzo Firrao Napoli Mercoledì 23 e giovedì 24 giugno 2021 Via Santa Maria di Costantinopoli, 98 (piazza Bellini) Inizio spettacoli ore 21.00, biglietti euro 15
Mercoledì 23 giugno 2021, ore 21.00
Servillo/Girotto/Mangalavite in “L’anno che verrà“ canzoni di Lucio Dalla Peppe Servillo – voce Javier Girotto – Sax soprano e baritono Natalio Mangalavite – piano, tastiere, voce
L’anno che verrà ci sembrava il titolo più indicato, visto l’anno che abbiamo passato e ci auguriamo davvero che … sarà tre volte Natale e festa tutto l’anno! Lucio Dalla sapeva indagare il futuro con le sue canzoni da profeta e per questo ci avviamo con la lampada a ripercorrerle, canzoni antiche come la terra, ma con dentro un motore che guarda il domani. Dalla ha sempre intercettato il comune sentire traducendolo in forma poetica e popolare, e le sue grandi doti di interprete hanno contribuito non poco a ciò. A noi, il tentativo di rileggere i suoi brani tenendo conto di tutto questo, sperando di indagare e ritrovare nella sua scrittura la capacità di fare della canzone un segnale imprescindibile del nostro cercare la vita, del fare poesia.
Giovedì 24 giugno 2021, ore 21.00
(replica speciale alle ore 18.45 per ragazzi dai 10 ai 18 anni con accompagnatore) Compagnia Finzi Pasca presenta “52“ ideazione e regia Daniele Finzi Pasca con Pablo Gershanik Teatro di narrazione
Nel 2017, seguendo un processo di guarigione, Pablo Gershanik, un collaboratore di lunga data della Compagnia Finzi Pasca, costruisce una maquette della propria città natale La Plata (Argentina). Costruendo così in miniatura diverse scene che succedono contemporaneamente, in una determinata data, e interrogandosi come l’arte può curare un dramma, personale e collettivo, e come in generale si crea il processo di resilienza.
Il risultato di questo processo di guarigione è la costruzione di una maquette di 1,84m x 1.84m, la statura di Mario. La maquette, fatta alla dimensione d’un padre, rappresenta un quartiere della città argentina La Plata in tutti i suoi dettagli. Infatti vengono rappresentate e ricostruite in miniatura molte scene e gli eventi che accadono lo stesso giorno. L’idea che sta alla base è quella di costruire una storia parallela, di creare una storia nuova successa nello stesso momento che possa in qualche modo accompagnare, inglobare, impastare l’evento traumatico. Mettiamo in scena la contemporaneità degli eventi, cerchiamo di raccontare con la leggerezza di una piuma temi complessi. Nella maquette originaria di Pablo sono rappresentati alcuni avvenimenti che hanno luogo in un quartiere della città de La Plata (Argentina) e simultaneamente nel resto del mondo una notte di 35 anni fa.
I numeri di una tombola immaginaria apriranno capitoli che evocano coincidenze, la storia di un medico, la passione per il rugby e l’efferata esecuzione di un giovane padre. Tardo pomeriggio, inizio notte, un matrimonio è appena celebrato nella cattedrale e segue una festa durante la quale due famiglie incrociano dialoghi, storie e piccoli aneddoti. Lo sposo è argentino mentre la sposa e la famiglia che l’accompagna viene da lontano. Al centro della scena una gigantesca torta nuziale, e, ad incarnare i vari personaggi, un attore poliedrico e carismatico.
Questa nuova creazione ci permette di tornare alle radici del nostro modo di pensare il teatro fatto di vicinanza con il pubblico, ricerca di empatia, leggerezza e incanto. Sarà anche un modo per riflettere sul tutto il lavoro svolto in questi 38 anni di continuo giocoso creare. 52 è il numero di una strada che non esiste nella planimetria immaginata da visionari urbanisti. E’ la ricostruzione di una notte dove un padre, medico, giocatore di rugby viene trucidato da un gruppo di sicari, è pure la descrizione di un metodo che Pablo ha scoperto in un modo e che con la Compagnia abbiamo inventato dall’altro per far emergere storie che curano.
Dal 21 al 28 giugno si terrà il festival internazionale che coinvolge giovani e scuole: nelle giurie studenti da istituti di Napoli, Roma e Milano
Prevenire il bullismo omofobico, le discriminazioni e le violenze di genere attraverso il cinema. Questo l’obiettivo di iKen Onlus attraverso il progetto Omovies@School, Festival Internazionale di Cinema rivolto alle scuole e ai giovani. Il festival si propone come incubatore culturale per la promozione di opere realizzate sia da registi che dalle scuole secondarie di primo e secondo grado di ogni parte del mondo.
La prima edizione del festival, con la direzione artistica di Carlo Cremona, si terrà dal 21 al 28 giugno. I film saranno disponibili gratuitamente per gli studenti di tutto il mondo sulla piattaforma www.omoviesonline.com. Il gala premiazione è in programma lunedì 28 al teatro Sannazaro di Napoli alle ore 18.
L’importanza del simobolo ‘@’ come connessione tra linguaggio cinematografico e quello giovanile
“Abbiamo usato il simbolo ‘@’ come connessione tra linguaggio cinematografico e quello giovanile – ha spiegato Cremona – uno scambio osmotico che vede da una parte la settima arte entrare nelle scuole come educational per docenti, dirigenti e studenti, e dall’altra le scuole protagoniste nella realizzazione di opere che denunciano il bullismo nella scuola per prevenirlo. La scuola ha l’onere delle politiche di prevenzione, e con il festival permettono di partecipare ad una vetrina internazionale gli studenti che diventano protagonisti anche nei ruoli di attori, registi, sceneggiatori, montatori. In questo modo i giovani entrano in una rete globale tra le scuole per fare squadra, cosa che la pandemia gli ha privato. L’obiettivo è uno scambio culturale, perché in qualsiasi parte del mondo sono comprese le parole omofobia, misoginia e transfobia”.
125 opere in concorso provenienti da 15 paesi nel mondo
Un festival concepito quindi per le scuole, con le scuole. Infatti, a giudicare i film saranno due giurie composte da studenti e da docenti, che dovranno stabilire le più meritevoli tra le 125 opere in concorso provenienti da 15 paesi nel mondo. La direzione artistica insieme ai volontari del Servizio Civile Universale hanno revisionato ben 4 volte tutti i film pre selezionando due categorie. La categoria dei giovani con film depurati di scene violente, esplicita, e l’altra completa per i docenti e la giuria tecnica composta da alcuni vincitori delle scorse edizioni di Omovies e professionisti del mondo dello spettacolo. Premio un’opera del maestro Pasquale Manzo raffigurante i pantaloni rosa, in memoria di Andrea Spezzacatena 15enne morto suicida per bullismo.
“Porteremo nelle scuole i temi che il decreto Zan sta cercando di far diventare legge, ossia mettere sullo stesso piano la discriminazione per orientamento sessuale, identità di genere, sesso e disabilità a quella razziale, etnica e religiosa. Crediamo che i dibattiti che ne nasceranno al termine delle proiezioni inneschino dei meccanismi virtuosi, affinché i ragazzi elaborino pensieri inclusivi che ripudiano quella violenza troppo spesso presente nella cronaca di questi giorni”, conclude Cremona.
La ripresa prudente e graduale verso la ‘normalità’ ha bisogno di partire proprio dal terreno più insidioso
“Compito primario della scuola è quello della formazione completa degli studenti, mediante l’acquisizione di una consapevolezza personale e della condivisione del valore aggiunto dato dalle differenze”, così Immacolata Iadicicco, dirigente scolastica dell’IIS Francesco Saverio Nitti di Portici tra i licei coinvolti nel concorso. “L’emergenza pandemica ha creato le condizioni perché molte situazioni di profondo disagio venissero amplificate dal forzato isolamento che pure è stato necessario per combattere la guerra contro il Coronavirus. La ripresa prudente e graduale verso la ‘normalità’ ha bisogno di partire proprio dal terreno più insidioso: quello dove si annidano i malesseri profondi che devono essere riconosciuti ed estirpati per consentire a tutti i cittadini, come insegna la Costituzione, di essere davvero uguali”, conclude la preside Iadicicco.
“In nostro liceo è da sempre promotore di iniziative volte alla sensibilizzazione circa le problematiche sociali e di educazione alla convivenza civile, alla tolleranza e allo sviluppo della personalità in piena libertà di scelta, nell’ottica europeista di “Unione nella Diversità”, aderisce al progetto dell’Associazione iKen. Il cinema è indubbiamente luogo e strumento ideale per trattare tematiche sociali e per favorire lo sviluppo di una coscienza civile”, ha dichiarato Maria Clotilde Paisio, dirigente scolastica del “G. B. Vico” di Napoli. Tra gli altri istituti coinvolti direttamente anche il “Sauro Errico Pascoli”, il “Ristori” e il “Miraglia – Sogliano” di Napoli, il “Nizzola” di Trezzo sull’Adda in provincia di Milano, il “Baccelli” di Tivoli per un totale di 5300 studenti.
“Siamo felici di poter dare il nostro contributo ad un’iniziativa educativa ed informativa così importante. Ancora una volta il Servizio Civile Universale si fa strumento di cambiamento e crescita, sociale e culturale. I volontari Amesci, impegnati presso il Raimbow Center di Napoli nella realizzazione del progetto ‘Freedom’, che punta a rimuovere pregiudizi e discriminazioni per stimolare e rafforzare un’interazione positiva e qualificata con le differenze e le diversità, qualunque esse siano, soprattutto da parte delle giovani generazioni, saranno infatti in prima linea per il Festival Internazionale di Cinema per le Scuole e Giovani. Una straordinaria occasione di impegno per la propria comunità, ma anche l’opportunità di acquisire nuove competenze attraverso il laboratorio culturale di cui saranno parte attiva” dichiara Enrico Maria Borrelli, presidente Amesci e socio onorario di i Ken.
Tutte le opere saranno fruibili in lingua originale con i sottotitoli in italiano a cura del progetto inTRANSlation, che ha coinvolto decine di docenti e centinaia di studenti dell’Università L’Orientale e dell’Università degli studi di Catania. In programma anche workshop a cura della Scuola del Cinema di Napoli i cui studenti hanno realizzato lo spot per la promozione del festival.
In anteprima assoluta il cortometraggio “A modo mio”
Tra gli eventi speciali la proiezione in anteprima assoluta del cortometraggio “A modo mio” di Danilo Rovani con Cosimo Alberti e Denise Capuano, prodotto da IDN – Itinerari di Napoli di Massimiliano Sacchetto e Carmela Autiero e iKen ONLUS, ispirato alla storia di Maria Paola Gaglione e il suo compagno, due giovani del Parco Verde di Caivano in provincia di Napoli balzati agli onori della cronaca perché il loro amore è diventato una tragedia. È il racconto di due persone che vogliono vivere un amore senza limiti e senza giudizi, e che, come spesso accade, scoprono che in questo mondo la libertà è un concetto che ha valore solo sulla carta.
Omovies@school, nato come progetto didattico nella sezione educational di OMOVIES FILM FESTIVAL – Festival internazionale di Cinema LGBT e Questioning, è finanziato nell’ambito del “Piano Nazionale Cinema per la Scuola” promosso dal Ministero dei Beni Culturali e dal Ministero dell’Istruzione, in collaborazione con il centro di ricerca interuniversitario I-LanD, l’Università di Catania, la cooperativa Fly up, L’Associazione CFCC – Coordinamento Festival Cinematrografici Campania, La Scuola di Cinema di Napoli, e l’Associazione A.R.T.U.R, con il patrocinio di Amesci, dell’Unar (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), dell’Università Federico II di Napoli e del Forum dei giovani della Campania.
Il 22 giugno nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano al Campania Teatro Festival 2021 Ellegipì TEATRO 20 debutta con ALLUCCAMM
ALLUCCAMM debutta martedì 22 giugno, alle ore 22:30, a Capodimonte, nel Giardino Paesaggistico di Porta Miano (Porta Miano). Lo spettacolo di Ellepigì TEATRO 20 rientra nel programma del Campania Teatro Festival, diretto da Ruggero Cappuccio, realizzata con il sostegno della Regione Campania e organizzata dalla Fondazione Campania dei Festival, presieduta da Alessandro Barbano.
Lo spettacolo è scritto e diretto da Luca Pizzurro, con Andrea Fiorillo e Mauro Collina, con le musiche originali di Enzo Gragnaniello. Le coreografie sono a cura di Luana Iaquaniello, i costumi di Graziella Pera, le scenografie di Fabrizio Piergiovanni e l’assistente alla regia di Sandro Gallo. Per la compagnia, è la prima produzione in assoluto e vanta il patrocinio del Di’Gay Project DGP. Il testo integrale dello spettacolo è pubblicato da Gremese Editore e si è subito aggiudicato il secondo posto al Premio Letterario Internazionale Città di Castrovillari.
Potrebbe essere solo una delle tante storie disperate della vita durante la seconda guerra mondiale. O potrebbe anche voler raccontare come nacque ed esplose quella rivolta conosciuta con le 4 giornate di Napoli. Ma potrebbe essere una storia di infanzia rubata, di ricerca di identità, di violenza, quelle storie che ben conoscono i femminelli di Napoli. Ma, forse, vuole essere qualcosa di più di questo. Vuole essere qualcosa di più di un racconto. Vuol essere un viaggio nei sentimenti, nelle emozioni, di chi vive in un corpo che non sente adeguato, di chi vorrebbe essere in grado di conoscere la gioia di una maternità, che è loro negata. Sì, tutto questo, ma è soprattutto una storia di umanità, di vita, nonostante tutto.
ALLUCCAMM: note di regia
La storia si svolge a Napoli, dopo l’armistizio dell’8 settembre del ’43. Dentro un basso di Vico Lungo del Gelso, nel cuore dei quartieri spagnoli, vive Dolores, in arte Reginella, ex sciantosa del Café Chantant napoletano. Dolores costretta dagli eventi e dalla miseria portata dalla guerra, a prostituirsi. Passa il suo tempo lavorando e rassettando la casa, senza mai uscire, perché́ il 12 settembre, camminando per strada, è stata costretta, assieme a tutti i napoletani presenti sul posto, ad assistere all’esecuzione di un marinaio sulle scale dell’Università̀ degli studi di Napoli Federico II, e, come se non bastasse, ad applaudire, insieme a tutti gli altri presenti, mentre l’Istituto Luce germanico girava un documentario di propaganda. Dolores decide di chiudersi in casa e non uscire più̀.
Napoli, dopo l’armistizio, è una città abbandonata dal governo in mano ai tedeschi, che incattiviti dalla scelta del governo italiano di firmare l’armistizio con gli americani, sfoga sulla popolazione tutta la sua rabbia, tutta la sua follia. Il suo basso è l’unico luogo dove Dolores si senta al sicuro. Più̀ volte, durante le sirene che annunciavano gli attacchi aerei, decide di rimanere in casa invece di andare nei rifugi, come fa invece il resto della popolazione.
È una donna sola, che si sente protetta soltanto tra le quattro mura della sua casa. Il contatto con l’esterno si manifesta in casa di Dolores attraverso alcuni incontri. Quello con i suoi clienti, che pagano mezz’ora d’amore con generi alimentari. O quello con la magliara, personaggio che ha saputo sfruttare il momento di difficoltà della guerra attivando il commercio della borsa nera, quello con Jolanda, amica di vecchia data di Dolores, prostituta anch’essa, che passa gran parte del suo tempo in casa di Dolores, poiché́ nel suo basso ha ospitato una forestiera, che a fine giornata le lascia parte di quello che riesce anch’essa a guadagnare dai suoi clienti. Le occasioni di incontro tra Dolores e Jolanda sono momenti di grande vitalità̀, con spaccati di profonda umanità̀, che consentono allo spettatore di individuare con grande chiarezza le differenze caratteriali tra le due protagoniste.
Due mondi che si attraggono e si respingono nello stesso momento
Dolores, 45 anni, bella, vanitosa, dal carattere spigoloso, burbera, analfabeta. Jolanda, 35 anni, bruttina, solare, sa leggere e scrivere, ama girare per le strade della città, sogna di fare la commessa in un grande magazzino. Sono due mondi che si attraggono e si respingono nello stesso momento; l’unico punto in comune risiede nella condivisione della fame, della disperazione, del bisogno di calore umano. Questo testo è una matrioska di storie: Esiste una Storia generale, quella della seconda Guerra Mondiale, che fa di sfondo all’opera. Esiste una storia particolare, quella delle quattro giornate di Napoli, che rappresenta il contesto in cui i personaggi agiscono. Esiste una storia personale, quella di queste due fragili presenze, che rappresentano uno sprofondamento dentro l’anima, la loro e la nostra.
Napoli è una città che comincia a reagire ai soprusi dei tedeschi, costringendo il Comando nazista a sbarazzarsi degli uomini napoletani, tramite un editto, che ordina il rastrellamento degli uomini e il loro invio nei campi di lavoro in Germania. L’alternativa è la fucilazione immediata. La condizione di sopravvivenza, senza la presenza di uomini, per due prostitute, diventa sempre più̀ precaria. Di fronte alla disperazione, Jolanda si mette in moto per trovare una soluzione, e viene a sapere, da “Wanda Osiris” pseudonimo di un’altra prostituta che lavora nel vico, e che aveva da tempo a vendersi ai soldati tedeschi, che al Comando il Colonnello Scholl sta organizzando un festeggiamento per l’arrivo del Generale Kesserling.
Consci della grande tradizione teatrale napoletana, pensano di fare cosa gradita al Generale nell’organizzare uno spettacolo di Varietà̀. Pertanto sono alla ricerca di qualcuno che possa fare al caso loro. Jolanda convince Dolores a riprendere il baule con i suoi costumi e le sue parrucche, per preparare lo spettacolo, che prevede la ricompensa di sacchi di generi alimentari e una quantità̀ di carte annonarie tali da garantire un approvvigionamento costante. Dolores, all’inizio si dimostra assolutamente contraria alla possibilità̀ di rimettere piede su un palcoscenico, ma messa alle strette dalle condizioni di assoluta precarietà̀, accetta.
Il basso di Dolores si trasforma in una vera e propria sala prove, dove Jolanda, con non poche difficoltà, tenta di apprendere i rudimenti dell’arte della recitazione, del canto e del ballo, sotto la guida di una severissima Dolores. Alla tanto attesa prova con i costumi, Dolores tira fuori un vecchio baule contenente parrucche e costumi di quando faceva la sciantosa. L’apertura di quel baule rappresenta per Dolores uno sprofondamento nel suo passato tanto da condurla ad uno stato quali allucinatorio, vedendo Jolanda che ne frattempo si è vestita con i costumi di Dolores, un’altra se.
Dolores si scaglia prima verbalmente poi fisicamente contro Jolanda rimproverandole di aver voluto cambiare la natura costringendosi ad essere una donna nel corpo di un uomo. Dopo una furibonda litigata che vede Dolores accanirsi contro se stessa- Jolanda, le due protagoniste arrivano a prendersi per i capelli, fino a che nelle mani dell’una non resterà̀ la parrucca dell’altra, rivelando in modo crudo e spietato la vera identità̀ delle nostre due protagoniste: Jolanda e Dolores sono due FEMMINELLI. La lite delle due viene interrotta dal rumore di qualcuno che bussa alla porta. Piomba una tensione palpabile tra le due ed il primo pensiero è che sia la ronda dei tedeschi richiamata dalle grida. Lentamente si avvicinano alla porta e aprono l’uscio quanto basta per vedere un fagotto lasciato da qualcuno. È un neonato, abbandonato. Il cuore della storia, adesso, comincia a battere a un altro ritmo.
Il ritrovamento inaspettato di questo bambino, porterà̀ le due donne a porsi una serie di quesiti sull’esistenza, la morte, l’abbandono, dando il coraggio di raccontarsi reciprocamente le proprie esperienze di bambini “diversi”. Durerà̀ 48 ore la convivenza con questa creatura, il tempo sufficiente per far emergere un nascosto istinto di maternità̀. Il testo inizia dunque ad indagare in maniera puntuale ed attenta, il tema del desiderio di maternità̀ nel mondo transessuale, la trasformazione del corpo, il voler assomigliare il più̀ possibile ad un ideale femminile nel quale ci si riconosca, senza poter raggiungere quella capacità di procreare che esiste solo nelle donne, e che non si può̀ raggiungere con nessun artificio. Resta quindi un desiderio irrealizzabile, un vuoto incolmabile.
I due giorni passeranno in una continua alternanza tra euforia e sconforto, convinzione di potercela fare e impossibilità di dare nutrimento e cura ad un neonato che necessita di pasti regolari e adeguate condizioni igieniche. Quindi la decisione di Dolores è quella di andare a depositare il bambino alla ruota degli Esposti, alla Chiesa dell’Annunziata, anche perché́ l’indomani sarà̀ il giorno in cui dovranno rappresentare il loro spettacolo per le truppe tedesche.
I dubbi iniziali di Dolores sulla opportunità̀ di presentarsi al Comando tedesco erano tutt’altro che infondati. Lo spettacolo diviene solo un pretesto per dare la possibilità̀ ai soldati tedeschi di sfogare sui corpi dei nostri due femminelli tutta la loro brutalità̀ animale, ed inoltre pongono Jolanda e Dolores in una situazione di grande pericolo, dal momento che, nonostante l’aspetto sia quello di due donne, una volta nude, uomini a tutti gli effetti e quindi colpevoli di non avere obbedito a quanto ordinato nell’editto.
Jolanda e Dolores stanno per essere fucilate, ma riescono a scappare. La situazione è diventata pericolosa per le due, che riescono a raggiungere il basso. Doloranti, confuse ed impaurite non sanno più cosa fare, proprio in quel momento dai vicoli si alza una voce: “Gli Americani so Sbarcati”. Il popolo, forte della presenza degli americani, insorge ed anche Jolanda e Dolores imbracciano le armi e combattono le “loro” quattro giornate di Napoli, “Alluccando”, gridando. In nome della libertà. In difesa della diversità. ̀ Per i bambini felici che non sono stati Per i figli amati che non sono stati Per i figli che non avranno. Mai.
Dal 18 al 20 giugno torna l’appuntamento con le Giornate Europee dell’Archeologia, nate su iniziativa del Ministero della Cultura francese e organizzate dall’Inrap
Anche quest’anno la Direzione regionale Musei Campania rinnova la sua partecipazione alle Giornate Europee dell’Archeologia con un programma di eventi e iniziative nei musei archeologici della rete sul tema della ricerca e divulgazione archeologica. Un fine settimana all’insegna della conoscenza del patrimonio archeologico e delle radici storiche alla base della comune cultura europea.
Esposizione per la prima volta al pubblico di una statuetta fittile di Ermafrodito
Si inizia venerdì 18 giugno con il Museo archeologico nazionale di Ebolie della Media Valle del Sele che in occasione delle GEA esporrà per la prima volta al pubblico una statuetta fittile di Ermafrodito. La statuetta andrà ad arricchire la vetrina dedicata al deposito votivo di Montedoro. “Strani personaggi in cerca di teche” si inserisce nel programma di valorizzazione delle collezioni museali del museo che, attraverso l’esposizione di reperti inediti custoditi nei depositi, mira ad ampliare gradualmente l’offerta scientifica e divulgativa del museo.
Dialogo sull’archeologia beneventana
Sempre venerdì 18, al Teatro romano di Benevento, dalle 9.30 alle 11.30 avrà luogo “Dialogo sull’archeologia beneventana”. Un incontro di studio e approfondimento sull’archeologia del territorio beneventano, organizzato in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle province di Caserta e Benevento. Durante l’incontro il direttore del sito, Ferdinando Creta, insieme ai funzionari archeologi SABAP, Simone Foresta e Andrea Martelli, presenteranno i dati relativi all’attività di tutela e di promozione del territorio, ponendo l’accento sulle linee programmatiche del Ministero della Cultura per una gestione del patrimonio archeologico beneventano consapevole e partecipato.
Dalla parte dei bambini. Nuove scoperte per nuovi racconti
La giornata proseguirà al Museo archeologico nazionale di Pontecagnano, dove alle 19 sarà inaugurata la mostra “Dalla parte dei bambini. Nuove scoperte per nuovi racconti”. I corredi di due tombe infantili del IV secolo a.C. introducono alla scoperta del mondo dei bambini nell’antichità e del loro ruolo nella società. I vasi miniaturistici e le statuette li proiettano verso identità che non hanno avuto il tempo di ricoprire, il cinturone e lo strigile alludono al ruolo guerriero del maschio adulto che condivide gli ideali della pratica atletica e del simposio, il lebete nuziale e gli oggetti da toeletta tipici della donna sposa e madre per la bambina.
Sabato 19 giugno alle 10 riapertura del Museo Archeologico dell’agro Attellano
In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, sabato 19 giugno alle 10, la Direzione regionale Musei Campania, nell’ambito del progressivo piano di riaperture dei luoghi della cultura, riaprirà al pubblico il Museo archeologico dell’Agro Atellano, a Succivo, e il Teatro romano di Teanum Sidicinum, a Teano. La data simbolica evidenzia il ruolo inclusivo della cultura e la funzione dei luoghi della cultura come strumenti di coesione sociale. Anche dietro le porte chiuse le attività non si sono mai fermate, garantendo la ordinaria tutela e manutenzione. Con questo nuovo inizio riprenderanno appuntamenti ed eventi che coinvolgeranno visitatori e turisti per favorire la conoscenza e la valorizzazione delle collezioni e dei monumenti del nostro territorio.
Domenica 20 giugno alle 16 “Rango e Rito” un’esperienza digitale consentirà ai visitatori online di conoscere e approfondire i rapporti che le élites locali intrattenevano con i coloni greci
Il weekend dedicato all’archeologia si chiude con “Rango e rito”. Un’iniziativa digitale del Museo archeologico nazionale della Valle del Sarno che, domenica 20 alle 16, presenterà online alcuni preziosi e raffinati oggetti del corredo funerario di un uomo di rango elevato dell’VIII secolo a.C. L’esperienza digitale consentirà ai visitatori online di conoscere e approfondire i rapporti che le élites locali intrattenevano con i coloni greci e scoprire riti e rituali che appartenevano alle più alte civiltà del Mediterraneo antico, fatti propri dall’aristocrazia locale. Tutte le iniziative in programma sono disponibili sul sito ufficiale delle Giornate Europee dell’Archeologia (journees-archeologie.fr) e sul sito MiC (www.beniculturali.it).
Il 18 19 e 20 giugno sono le Giornate Europee dell’Archeologia. La Direzione Regionale Musei Campania propone visite guidate all’Anfiteatro campano, al Museo archeologico dell’antica Capua e al Museo dei Gladiatori
La Direzione Regionale Musei Campania, in occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia, propone un calendario di visite guidate nell’ambito del Circuito archeologico dell’antica Capua. Per le giornate del 18 19 e 20 giugno 2021 sono previste visite guidate all’Anfiteatro campano, al Museo archeologico dell’antica Capua e al Museo dei Gladiatori. Le visite si svolgeranno anche nell’area verde in cui è immerso l’Anfiteatro campano, una vasta area archeologica in cui i ruderi si sposano con la vegetazione naturale e spontanea che cresce in quegli spazi e che conserva anche specie molto rare come l’orchidea selvatica.
Venerdì 18 giugno la prima giornata Europea dell’Archeologia con visite organizzate dai soci dell’Archeoclub di Santa Maria Capua Vetere
Il 18 giugno i soci dell’Archeoclub di Santa Maria Capua Vetere coinvolgeranno il pubblico con visite guidate gratuite alla scoperta del sito archeologico dell’antica Capua. L’orario delle visite è compreso fra le 10:00 e le 13:00 e dalle 16:00 alle 18:00. I gruppi si raduneranno nel piazzale antistante al museo dei Gladiatori e saranno accolti dalle guide dell’associazione. L’iniziativa vedrà la presenza del presidente nazionale Rosario Santonastasio, del responsabile regionale Michele Martucci e del dirigente nazionale Antonio Crisci. Saranno esposte opere in scultura su marmo del maestro Mario Amendola tra cui “Spartaco” e “Il parto viscerale”.
IX edizione della manifestazione “La Città sotto la Città” con visite guidate al Museo archeologico dell’antica Capua, all’Arco Adriano, all’Anfiteatro campano e al Museo dei gladiatori
Il 19 e il 20 giugno in occasione di “La Città sotto la Città”. La manifestazione giunta alla IX edizione organizzata dall’Amministrazione comunale di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito del Programma di eventi regionali finanziati dal POC Campania 2014-2020 “Rigenerazione urbana, politiche per il turismo e cultura”. In occasione della manifestazione saranno effettuate visite guidate gratuite, su prenotazione, al Museo archeologico dell’antica Capua, all’Arco Adriano, all’Anfiteatro campano e al Museo dei gladiatori per valorizzare e promuovere la storia ed il territorio sammaritano e di quella che fu definita da Cicerone l’Altera Roma. Ogni gruppo potrà essere formato al massimo da venticinque persone.
Il 19 e il 20 giugno 2021, al Museo archeologico dell’antica Capua a al Museo dei gladiatori sarà proiettato un video anteprima di presentazione del progetto ARCCA, promosso dalla Regione Campania e dalla Società Scabec insieme alla Direzione regionale Musei Campania, con il quale sono in programma specifiche azioni di ricerca e sviluppo tecnologico, con l’allestimento dell’architettura informativa regionale ARCCA – Architettura della Conoscenza Campana, interamente fruibile online e applicata al patrimonio culturale.
Il progetto include la catalogazione e la ricostruzione in 3D di tombe dipinte provenienti da diversi siti della Campania, non solo quelli afferenti alla Direzione regionale Musei Campania, che contribuiranno a sperimentare nuovi modelli di valorizzazione per le aree archeologiche campane e a favorire l’inserimento delle conoscenze elaborate nei percorsi turistici regionali.
Di particolare rilievo sono le tombe dipinte di Capua, attuale Santa Maria Capua Vetere, venute già alla luce nella seconda metà dell’Ottocento
Molte delle tombe dipinte furono quindi decontestualizzate, altre, sulla spinta di attenti studiosi come Minervini e Helbig, furono oggetto di una mostra sulle antichità capuane a Caserta, altre furono invece esposte al Museo Campano di Capua in seguito a donazioni e vendite di collezionisti locali, ma purtroppo prive di indicazioni di contesto.
Il primo grande scavo sistematico di Capua antica portò alla luce nel 1971 una nuova necropoli in località Ponte S. Prisco da Werner Johannowsky, seguita dai rinvenimenti in località Cappella del Lupi. All’inizio degli anni Novanta l’attività di ricerca proseguì con un altro scavo di grande importanza, eseguito nell’area nord-orientale di S. Maria Capua Vetere a via J. Palach, poco fuori il perimetro della città, che portò alla luce quasi esclusivamente tombe dipinte, che saranno oggetto di questo intervento. Nell’ambito di questo progetto saranno presentati diversi contesti funerari, alcuni dei quali mai esposti, attualmente riproposti in versione virtuale, in attesa di essere musealizzati.
Obiettivo dell’iniziativa e del progetto ARCCA da un lato è quello di fornire una base scientifica di dati disponibili a studiosi e ricercatori, dall’altro è quello di ampliare, innovare e diversificare l’offerta turistica della regione attraverso la diffusione della conoscenza e la creazione di nuovi canali di destinazione che spostino i flussi di visitatori da luoghi più noti verso mete poco valorizzate.
Ovviamente saranno rispettate tutte le misure per evitare il contagio e la diffusione del COVID-19 previste dalla normativa e dai protocolli interni. I visitatori dovranno presentarsi all’ingresso del sito provvisto di mascherine e indossarle costantemente. Si dovrà inoltre rispettare la distanza di sicurezza di almeno due metri e evitare assembramenti. Il personale del sito vigilerà sull’osservazione delle suddette norme.
Il diario di viaggio di un migrante, ‘O Viaggio di Alessandro Giannini con la partecipazione di M’Barka Ben Taleb
‘O Viaggio, il nuovo singolo del cantautore napoletano Alessandro Giannini, uscirà su tutte le piattaforme digitali il 30 marzo prossimo con l’etichetta discografica Zeus Record.
Alessandro Giannini sinonimo del suo sound partenopeo è caratterizzato dal suo profondo legame con la terra natia e dall’intimo desiderio di traghettare i suoni ed i ritmi del cuore di Napoli fuori dai confini nazionali. Il cantautore dei quartieri spagnoli, questa volta si cimenta in un lavoro discografico che va oltre i confini della sua città spingendosi fino al mediterraneo. Nel nuovo singolo ritroviamo proprio i suoni e le emozioni di questo nuovo viaggio di Alessandro Giannini.
Un’alternanza di ritmi africani che evocano terre lontane si fondono con i suoni della tradizione napoletana. Suoni e ritmi fusi in un abbraccio, a riprendere idealmente l’abbraccio del nostro stesso mare che racchiude terre lontane. Alessandro Giannini interpreta il viaggio di un uomo, Alì, che attraversa l’immensità del mare. Alì con gli occhi fissi all’orizzonte cerca una terra dove approdare. Una terra che lo accolga e che cancelli il suo dolore, così da poter ritrovare se stesso. A sottolineare l’incontro e la fusione di suoni e di culture, l’intervento dell’artista tunisina M’Barka Ben Taleb. M’Barka esprime un’identità fatta di lingue e culture di popoli diversi che nelle sue preziose interpretazioni evocano sentimenti di fratellanza e unità.
M’Barka Ben Taleb con Alessandro Giannini sottolineano la fusione di suoni e culture che hanno sempre caratterizzato la città di Napoli
M’Barka Ben Taleb, cantante e musicista è anche danzatrice e attrice di fama. Tra le mille collaborazioni della sua carriera ricordiamo quella con John Turturron nel film Passione. Nella famosa pellicola M’Barka interpreta le canzoni Nun te scurda’ con Raiz e Pietra Montecorvino, Tammuriata nera con Peppe Barra e Max Casella e da solista ‘O sole mio. Il regista italo-americano ha voluto M’Barka anche nel suo film Gigolò per caso che vede nel cast Woody Allen, Sharon Stone, John Turturro, Sofía Vergara e Vanessa Paradis. In questo film M’Barka Ben Taleb interpreta il personaggio Mimou cantare I’m Fool to Want You e Luna rossa.
‘O Viaggio, è un opera musicale che prende il titolo dal viaggio introspettivo che Alessandro Giannini ha fatto dentro di se affrontando l’importante tema sociale dei migranti al nostro tempo. Alessandro con la sensibilità che lo distingue, e determinato dalla voglia di riscatto per i nostri fratelli migranti, veicola con la sua musica spunti e riflessioni su un argomento che sembra non avere soluzione.
‘O viaggio da Napoli al Mix-To-Beat di Londra, dal rock ai suoni etnici
Il singolo ‘O Viaggio è stato registrato alla Giannini Sound di Napoli e mixato al Mix-To-Beat di Londra. ‘O Viaggio vantaiIl prezioso contributo di musicisti di paesi diversi. Dall’America alla Corea, quali esecutori del pezzo, insieme alla virtuosa M’Barka Ben Taleb offrono momenti di ascolto inaspettati e originali in un connubio musicale tra rock e suoni etnici. Gli arrangiamenti sono stati curati dallo stesso Alessandro Giannini e da Salvatore Petrone, la musica e il testo sono di Alessandro Giannini.
In onda da giovedì 25 marzo alle 21 il nuovo format de I Senza Regole per la regia di Fabio Canciell
Il mondo dell’arte e dello spettacolo reagisce alla chiusura dei teatri reinventandosi, e così come le biblioteche ed i musei sbarcano sui social esponendo le loro opere, il teatro approda sempre più allo streaming video. E’ questo lo spirito che anima i due giovani artisti, Fabio Canciello e Giovanni Chiaccio che lanciano il loro nuovo progetto teatrale in streaming.
“Con questo nuovo progetto non pensiamo minimamente di sostituire il calore del pubblico dal vivo ma ci dà la possibilità di esprimerci e sentirci vivi. Abbiamo creato un “gioiellino” che contiene tutta la nostra arte, c’è musica, ci sono momenti comici ma anche emozionanti. Inoltre abbiamo voluto riservare sulla durata totale un omaggio al maestro del teatro: Eduardo. Sarà per noi una grande occasione per far innamorare le persone del nostro lavoro e magari vederle dal vivo quando tutto questo sarà finito”. Sono le parole dei Senza Regole, i due giovani attori partenopei che con Un’ora senza regole lanciano il nuovo progetto teatrale, in streaming sulla piattaforma OnTheatre per un mese, dalla prima di giovedì 25 marzo a venerdì 23 aprile.
Con I Senza Regole un’ora di Sana Ribellione
Scritto da Fabio Canciello e Giovanni Chiacchio, Un’ora senza regole è un format che reagisce alle chiusure dei teatri puntando sul mezzo digitale. Lo spettacolo si apre con la raffica di eventi nefasti che ha colpito il mondo artistico-culturale, infatti i Senza Regole interpretano un’ora di sana ribellione mettendo da parte tutto ciò che è riconducibile a questo momento storico (mascherine, distanziamento, autocertificazione, etc) per vivere una normalità che sembra assurda da pensare. I due misureranno le loro doti con monologhi inediti e non ma anche con episodi di teatro magico, alternati a risate ed emozioni in musica.
Fabio Canciello e Giovanni Chiacchio, rispettivamente 19 e 23 anni, prendono spunto dal meglio dalla storia del teatro e del cinema napoletano. Sono nati come duo in diversi laboratori teatrali tra cui l’Art Garage Teatro Sala Molière, con Nando Paone e Cetty Sommella. Hanno portato in scena spettacoli propri come Si fa o non si fa?, sempre insieme hanno prodotto, diretto e sceneggiato il corto sulla terra dei fuochi intitolato 77. I due giovani artisti hanno realizzato e prodotto lo spettacolo teatrale a porte chiuse Simme strane, è teatro. Il duo ha lavorato ad uno show al Palapartenope-Casa della Musica intitolato Ma e che stamme parlanne?, con le ospitate di Peppe Iodice e Andrea Radice. Lo scorso settembre hanno pubblicato il brano Partenope, un omaggio alla città di Napoli; stanno lavorando a un progetto cinematografico tra Roma e Napoli, in omaggio al teatro italiano.
Per assistere si dovrà acquistare un biglietto elettronico. Con una spesa minima pari a 40 euro su www.legeashop.it si otterrà subito uno sconto pari ad 8 euro iva inclusa. Lo show sarà disponibile su On Theatre per un mese. Gli acquirenti il biglietto avranno a disposizione lo show nella loro area privata, dal momento del “play” si hanno 48 ore di tempo per completare la visione. https://www.ontheatre.tv/Un-ora-senza-regole-03810000
La Biblioteca Nazionale di Napoli preesenta in alta risoluzione un prezioso miniato medievale della Commedia in occasione del Dante Dì.
Un prezioso miniato della Commedia nella sua teca originale on line sui social. La Biblioteca Nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli in occasione del “DANTE Dì 2021” presenta on line nella sua teca digitale, in nuova versione in alta risoluzione uno tra i più significativi e preziosi codici miniati medievali conservati nelle sue raccolte.
Il prezioso documento datato tra il 1350 ed il 1375 è uno tra i primi manoscritti della Commedia
E’ uno tra i primi manoscritti della Commedia datato 1350-1375, il pregiato manoscritto, pervenuto incompleto, contiene, infatti, ed in modo parziale solo alcuni canti dell’Inferno, del Purgatorio, del Paradiso. Superbamente illustrato, il miniato offre un contributo fondamentale per lo studio della storia della miniatura in Italia tra il ‘200 e ‘300. La nuova digitalizzazione in alta risoluzione del manoscritto ne permette ora un’analisi dettagliata e precisa.
ll codice presenta 76 disegni a penna, alcuni leggermente coloriti in rosso, che raffigurano le scene della Commedia e accompagnano il testo. Le illustrazioni, che troviamo solo nelle prime due cantiche del poema, generalmente nel margine inferiore del foglio, si inseriscono nella cultura figurativa corrente in Umbria nella seconda metà del Trecento.
Il miniato ritenuto erroneamente napoletano ora è attribuito a quattro artisti perugini
Inizialmente il codice era stato ritenuto per lungo tempo napoletano, e i disegni riferiti a due maestri partenopei (Rotili, 1972; p. 31). Invece alla fine del secolo scorso si è potuto attribuire le illustrazioni a quattro artisti perugini (Subbioni, 1998; pp. 23-36) e più recentemente si è anche pervenuti ad una diversa distribuzione ed attribuzione fra i quattro miniatori perugini (Capaldo,2017;2018).
“ L’ importanteed ampia presenza nelle raccolte della Biblioteca dell’opera dantesca – afferma il direttore della Biblioteca, Salvatore Buonomo – testimonianola percezione dell’ Alighieriinteso come patrimonio comune di tutti gli italiani, espressione della preminenzaculturale del nostro paese. Particolarmente riccae vivaceapparesoprattutto la documentazione ottocentesca che affianca alla tradizione di studi critici, da Settembrini a De Sanctis, la visionedi Dante percepito come poeta civile, profetico anticipatore dell’Italia,unita e indipendente , testi illustrati pregiati, pubblicazioni ed articoli originali e esclusivi “.
La Biblioteca Nazionale di Napoli, in occasione del Dante Dì presenta sulle sue pagine social una vetrina di ritratti di Dante
In attesa di poter esporre il vasto materiale posseduto in una mostra bibliografica e iconografica nell’ambito del “DANTE PER TUTTI” -Celebrazione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri-, la Biblioteca Nazionale di Napoli sempre per il “DANTE Dì” presenta sulle sue pagine social una vetrina di RITRATTI DI DANTE , tratti dalle pubblicazioni conservate in Biblioteca trai più significativi , ma anche trai più particolari e curiosi.
Dante Alighieri, Divina Commedia Manoscritto membranaceo, sec. XIV (1350-1375) Perugia (Ms. XIII C 4) [Inferno , dall’ultimo verso del Canto XIII dell’Inferno fino al verso 132 del Canto XXXII; Purgatorio, dal verso 118 dell’VIII canto del Purgatorio al 126 del Canto XII; Paradiso, dal verso 100 del XXXI Canto al verso 72 del Canto XXXIII.]
UN CONCERTO DÀ IL VIA ALLE CELEBRAZIONI PER I 250 ANNI DALLA MORTE DEL PRINCIPE RAIMONDO DI SANGRO
Le celebrazioni 2021 per i 250 anni dalla morte di Raimondo di Sangro, settimo principe di Sansevero, inizieranno con l’evento online “Concerto per il principe”. L’iniziativa, presentata dal Museo Cappella Sansevero e dall’Associazione Alessandro Scarlatti, vedrà protagonista L’Ensemble Barocco di Napoli all’interno del tempio settecentesco noto in tutto il mondo per il Cristo velato.
Il concerto sarà trasmesso in prima visione sabato 20 marzo 2021 alle 19:30. Sarà visibile in contemporanea sul canale Facebook del Museo Cappella Sansevero e sul canale YouTube dell’Associazione Scarlatti.
Raimondo di Sangro (Torremaggiore, 30 gennaio 1710 – Napoli, 22 marzo 1771), geniale ideatore del progetto iconografico della Cappella Sansevero e ingegno multiforme. Di Sangro intrattenne rapporti con i più grandi compositori del Settecento napoletano e nutrì anche per la musica un profondo interesse personale.
La suggestiva esecuzione dell’Ensemble Barocco di Napoli
“Concerto per il principe”, nella suggestiva esecuzione dell’Ensemble Barocco di Napoli, propone brani da Alessandro Scarlatti, Domenico Gallo, Francesco Mancini e Leonardo Leo. Quattro compositori fortemente rappresentativi dell’epoca in cui visse il principe e che, in alcuni casi, ebbero relazioni dirette con la famiglia di Sangro.
“Ha un particolare significato – dichiara Fabrizio Masucci, direttore del Museo Cappella Sansevero – che l’apertura delle celebrazioni sia affidata alla musica e siamo felici di tributare questo primo omaggio al principe insieme all’Associazione Alessandro Scarlatti. La musica rivestì nella vita di Raimondo di Sangro un ruolo non secondario, sia per i rapporti che lo legarono ai principali compositori dell’epoca, sia perché essa ebbe parte in una delle sue invenzioni più originali: il grande orologio a carillon che egli progettò e fece costruire sul ponte che collegava la Cappella al suo palazzo, le cui campane potevano eseguire qualunque aria si desiderasse”.
“In un momento in cui per il mondo della musica è ancora molto difficile vedere la luce in fondo al tunnel e lo streaming è ancora l’unico mezzo per condividere le emozioni di un concerto con il pubblico, – aggiunge Tommaso Rossi, direttore artistico dell’Associazione Alessandro Scarlatti – abbiamo immaginato con gli amici del Museo Cappella Sansevero un’occasione per vivere, seppure solo sul web, le emozioni della musica e dell’arte ponendo al centro la figura di Raimondo di Sangro e la grande musica del Settecento napoletano”.
La scrittura dei concerti è una scrittura a parti reali, flauto, due violini e basso continuo. Il concerto poi viene realizzato con il supporto del clavicembalo, del violoncello e del contrabbasso.
L’Ensemble Barocco di Napoli è nato nel 2010. Si dedica da anni al repertorio barocco napoletano, con la presenza solistica al flauto di Tommaso Rossi, direttore artistico dell’Associazione Alessandro Scarlatti. Al fianco di Tommaso troviamo Rossella Croce e Marco Piantoni (violini), Manuela Albano (violoncello), Giorgio Sanvito (contrabbasso) e Patrizia Varone (clavicembalo).
Scarlatti figura chiave della storia della musica napoletana tra ‘600 e ’700
“Concerto per il principe” si aprirà con la Sonata IX in la minore per flauto, due violini e basso continuo di Alessandro Scarlatti. Figura chiave della storia della musica napoletana tra ‘600 e ’700, Scarlatti conobbe ed ebbe rapporti con la famiglia del principe di Sansevero. Infatti presso la Biblioteca Nazionale di Francia è conservata una cantata di sua composizione per voce e basso continuo dedicata a Paolo di Sangro, sesto principe di Sansevero e nonno di Raimondo.
Il programma del concerto proseguirà con la Sonata n. 1 in sol maggiore per archi di Domenico Gallo, le cui sonate furono erroneamente attribuite per anni a Giovan Battista Pergolesi. La sonata scelta, in particolare, presenta, nel primo movimento, uno dei temi più famosi utilizzati da Igor Stravinskij nel suo Pulcinella. L’opera fu decisiva, alla metà del XX secolo, per rimettere all’attenzione del mondo musicale internazionale la Scuola Napoletana.
A seguire in programma la Sonata IV in la minore per flauto e basso continuo di Francesco Mancini. Francesco Mancini fu dal 1708 al 1725 vice-maestro della Cappella Reale e, alla morte di Scarlatti, subentrò a lui nella carica di Maestro di Cappella. Mancini mantenne l’incarico fino al 1737, anno della sua morte. Francesco Mancini fu particolarmente attivo nell’ambito della committenza nobiliare, scrivendo decine di cantate e serenate per l’aristocrazia napoletana.
Chiuderà l’appuntamento celebrativo la musica di Leonardo Leo,compositore che fu particolarmente vicino alla famiglia di Sangro. Infatti Leonardo Leo potè musicare una serenata per le nozze del principe Raimondo con Carlotta Gaetani dell’Aquila d’Aragona, la Pasitea, la cui partitura è andata purtroppo perduta. In programma per “Concerto per il principe” il suo Concerto in sol maggiore per traversiere, due violini e basso continuo.
Attraverso le note dell’Ensemble Barocco di Napoli si apre così l’anno delle celebrazioni per il 250° anniversario della morte di Raimondo di Sangro. Ricordiamo che Raimondo De Sangro fù un valoroso uomo d’armi, letterato, editore. Oltre ad essere primo Gran Maestro della Massoneria napoletana, prolifico inventore e intraprendente mecenate. Il Museo Cappella Sansevero insieme all’Associazione Alessandro Scarlatti gli rende omaggio proprio nello scrigno d’arte che il principe ha regalato all’umanità.
L’anno della ricorrenza proseguirà nei prossimi mesi con un programma di diverse iniziative dedicate al principe di Sansevero. Dopo l’appuntamento del concerto, sarà la volta di un breve video-tributo alla figura di Raimondo di Sangro, prodotto per l’occasione e realizzato da NFI – Napoli Film Industry, che sarà lanciato sui canali social del museo lunedì 22 marzo, proprio nella data della sua scomparsa.
Concerto per il principe Raimondo De Sangro. L’Ensemble Barocco di Napoli alla Cappella Sansevero
Sabato 20 marzo 2021 ore 19:30 – Evento onlinegratuito Facebook | Museo Cappella Sansevero YouTube | Associazione Scarlatti – Ente Morale
Programma – Alessandro Scarlatti (1660-1725) Sonata IX in la minore per flauto, due violini e basso continuo (da “24 Concerti di flauto, violini, violetta e basso di diversi autori”) Allegro – Largo – Fuga – Piano – Allegro
Domenico Gallo (1730-1768) Trio sonata n. 1 in sol maggiore Moderato – Andantino – Presto
Francesco Mancini (1672-1737) Sonata IV in la minore per flauto e basso continuo Spiritoso – Largo – Allegro – Largo – Allegro spiccato
Leonardo Leo (1694-1744) Concerto in sol maggiore per traversiere, due violini e basso continuo Allegro – Siciliana – Allegro
Ensemble Barocco di Napoli Tommaso Rossi, flauto dolce e traversiere Rossella Croce e Marco Piantoni, violini Manuela Albano, violoncello Giorgio Sanvito, contrabbasso Patrizia Varone, clavicembalo