sabato 28 Dicembre 2024
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“Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa” dall’8 dicembre al Sannazaro

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Per la regia e la drammaturgia di Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses e Julia Varley. Interpretato da Lorenzo Gleijeses, “Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa” sarà al teatro Sannazaro dall’8 all’11 dicembre.

“Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa” debutta al teatro Sannazaro giovedì 8 dicembre e resterà in scena fino a domenica 11. La regia e drammaturgia firmata Eugenio Barba, Lorenzo Gleijeses, e Julia Varley. Le musiche originali e partiture luminose sono di Mirto Baliani. La consulenza drammaturgica è di Chiara Lagani mentre le scene sono di Roberto Crea. Voci off di Eugenio Barba, Geppy Gleijeses, Maria Alberta Navello, Julia Varley. Una produzione Teatro Biondo, Gitiesse Artisti Riuniti, Nordisk Teater Laboratorium.

Per comprendere meglio la cifra dello spettacolo che il Sannazaro ci propone basta citare La Repubblica che definisce come Lorenzo Gleijeses con la guida di un maestro della ricerca come Eugenio Barba ha svelato l’intimità di un percorso-performance di relazioni esistenziali con la Metamorfosi di Kafka in ‘Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa’, e come impressiona, la meccanicità dei suoi arti, dei polsi e delle mani, del suo energico accovacciarsi a terra, del suo padroneggiare con moduli moderni la grazia al maschile di una Iben Nagel Rassmussen, musa fisica di Barba.

Una giornata qualunque del danzatore Gregorio Samsa dall'8 dicembre al Sannazaro

Note di Lorenzo Gleijeses sullo spettacolo

“Gregorio Samsa è convinto che attraverso una ripetizione ossessiva delle sue partiture sia possibile arrivare ad un altro livello di precisione tecnica e di qualità interpretativa ma, di contro, il suo perfezionismo lo catapulta in un limbo in cui si erodono i confini tra reale e immaginario, lavoro e spazio intimo, tra teatro e vita quotidiana.

Si scontrano, allora, le esigenze del mondo esterno e le sue profonde necessità personali. Samsa ripete le sue sequenze coreografiche, come un novello Sisifo, per una pulsione psicopatologica? Oppure è semplicemente mosso dal desiderio di spingere al massimo i risultati del suo lavoro e dal sogno utopico di superare i limiti imposti dalla sua natura umana? I movimenti che Gregorio prova senza posa sono frutto di un impegno professionale e di un lavoro di concezione minuzioso tale da acquisire una ponderatezza e un equilibrio che le azioni della sua vita reale non possiedono. Gregorio è come un ragno che non può evitare di tessere la propria tela.

La sua ricerca artistica che mira alla libertà doppia la sua stessa vita, acquisisce una ricchezza labirintica che sarà squarciata dalla volontà di inseguire sé stesso”

Lorenzo Gleijeses
Lorenzo Gleijeses

Uno spettacolo in cui si intersecano tre diversi nuclei narrativi

Eugenio Barba accompagna Lorenzo Gleijeses da molti anni intercettando e esaltando le qualità e le intuizioni di un percorso di formazione e conoscenza, contaminato con il metodo della storica compagnia di Hostelbro e nato all’interno dell’Odin quando Lorenzo era ancora un ragazzo. Risultato di questo ‘percorso di accompagnamento’ sono stati spettacoli, incontri e seminari in Italia e in Europa che hanno cementato e rafforzato il rapporto unico tra Barba, Julia Varley e Lorenzo Gleijeses, fino a questa prima regia firmata da Barba (con Gleijeses) al di fuori dell’Odin Teatret.

La scintilla che ha messo in moto il processo di creazione è scaturita dallo stridore e dalle assonanze generati dall’accostamento dell’opera di Kafka con gli oggetti coreografici creati da Michele Di Stefano con Lorenzo Gleijeses. Ne è nato uno spettacolo in cui si intersecano tre diversi nuclei narrativi: alcuni elementi biografici dello stesso Kafka; la vicenda del personaggio centrale de La Metamorfosi, Gregorio Samsa e quella di un immaginario danzatore omonimo che rimane prigioniero della ripetizione ossessiva dei propri materiali performativi in vista di un imminente debutto.

Informazioni e orari.

Per informazioni: 081 411723 – 081 418824 o visita il sito web www.teatrosannazaro.it
Orari spettacolo:
– giovedì 8 dicembre ore 21.00
– venerdì 9 dicembre ore 21.00
– sabato 10 dicembre ore 21.00
– domenica 11 dicembre ore 18.00

Intervista a Stefano Pagliani e Ilya Grubert

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Intervista a Stefano Pagliani e Ilya Grubert in occasione del Concerto RAI della Nuova Orchestra Scarlatti.

Stefano Pagliani già primo violino solista della Scala di Milano e della Filarmonica della Scala, dagli inizi degli anni ’90 ha intrapreso una prestigiosa attività come direttore d’orchestra in Italia e all’estero

Ilya Grubert è uno dei massimi virtuosi del momento: il violinista di origini lettone è concertista di fama mondiale.

Concerto Benessere, Musica e Danza il 7 dicembre al Teatro Mediterraneo

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Ingresso gratuito per il penultimo appuntamento con i concerti sociali della Nuova Orchestra Scarlatti, che per l’occasione condividerà il palcoscenico con le coreografie a cura di Emma Cianchi di Art Garage

Concerto Benessere, Musica e Danza della Nuova Orchestra Scarlatti con le coreografie di Emma Cianchi di Art Garage e le musiche di J. Pachelbel, A. Vivaldi, T. Albinoni, F. J. Haydn, W. A. Mozart, G. Verdi, J. Strauss, D. Šostakovič e altri. Mercoledì 7 dicembre 2022 alle ore 20:00, con ingresso gratuito senza prenotazione al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli, Viale Kennedy 54.

Concerto Benessere, Musica e Danza il 7 dicembre al Teatro Mediterraneo
Nuova Orchestra Scarlatti al Teatro Mediterraneo. Photo Klaus Bunker

Un evento pieno di colori e movimento per concerto che vuole regalare un momento di benessere

Al “Concerto Benessere” la musica è gioia, un evento pieno di colori e movimento, con una ricca e varia scelta fra i più amati evergreen del repertorio classico, dal celebre Canone di Pachelbel all’Inverno di Vivaldi, da pagine dei più bei Concerti di Haydn e Mozart a Strauss e Šostakovič, eseguiti dal vivo dalla Nuova Orchestra Scarlatti.

Alcuni dei brani in programma saranno interpretati da inedite coreografie a cura di Emma Cianchi di Art Garage: centro di produzione danza, teatro e altre forme di arte contemporanea, anche nella sperimentazione di nuove tecnologie audiovisive, con performance live e installazioni sonore, attivo da molti anni e con numerose collaborazioni internazionali.

E’ un appuntamento musicale de I Campi Flegrei – “Sotto il cielo più puro”, concerti sociali per la X Municipalità, rassegna realizzata dalla Nuova Orchestra Scarlatti per il progetto Affabulazione del Comune di Napoli, attuato con fondi del MIC. Media partner RAI Campania. L’intera manifestazione è dedicata al M.° Yuriy Kerpatenko.

Per ulteriori informazioni nuovaorchestrascarlatti.it – 0812535984 – info@nuovaorchestrascarlatti.it

Il frutto del fuoco. Venerdì 2 dicembre Salone delle Feste di Villa Campolieto

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Il frutto del fuoco a Villa Campolieto con Laura Pepe e Elena Bucci

Per l’ultimo appuntamento degli incontri di Gli Ozi di Ercole, Laura Pepe e Elena Bucci con “Il frutto del fuoco. Prometeo, Dedalo e altri miti della tecnica”

Il frutto del fuoco con Laura Pepe e Elena Bucci che cercheranno di capire come veniva intesa la tecnica nel mondo greco-antico. Ingresso libero fino ad esaurimento posti, con prenotazione obbligatoria.

Il pensiero antico riteneva che la techne fosse appannaggio esclusivo dell’uomo, che solo l’uomo potesse trasformare la natura, fino a usarle violenza. La techne implica dunque la possibilità della hybris, della dismisura, di un’oltranza oltraggiosa che sopprima indebitamente la distanza dagli dèi. Il trasgressore del limite sarà atteso da un castigo, da un contrappasso che ripristini l’ordine infranto.

Ultimo appuntamento per la seconda edizione di Gli Ozi di Ercole

Per l’ultimo degli incontri di Gli Ozi di Ercole – arrivati alla seconda edizione, prodotti dal Parco Archeologico di Ercolano, da un’idea del direttore Francesco Sirano con Gennaro Carillo, direttore artistico – ovvero Il frutto del fuoco. Prometeo, Dedalo e altri miti della tecnica (venerdì 2 dicembre, alle 20 nel Salone delle feste di Villa Campolieto) Laura Pepe e Elena Bucci a partire da una serie di testi che Bucci leggerà e Pepe chioserà e commenterà, cercheranno di capire come veniva intesa la tecnica nel mondo greco-antico: i filosofi la aberravano in quanto qualcosa di non naturale e che costringe l’uomo ad andare oltre i suoi confini, eppure la tecnica è condizione necessaria per il progresso.

il frutto del fuoco con Laura Pepe e Elena Bucci per Gli Ozi di Ercole

Laura Pepe – «i timori del mondo antico si sono materializzati nel nostro»

«Questo però – sottolinea Pepe – comporta fortissime insidie: i timori del mondo antico si sono materializzati nel nostro. La conoscenza dell’atomo, ad esempio. L’apertura del nostro incontro sarà su un brano che sembra preconizzare l’intelligenza artificiale, con tutto ciò che comporta in primo luogo la gestione di questa intelligenza».

È un po’ il destino di Prometeo, punito per il furto del fuoco, per il dono della sapienza tecnica (entechnos sophia) ai mortali, e poi promosso a nume tutelare di quella libertas inquirendi che contraddistingue la scienza moderna: nel segno di una hybris “felice”, presupposto di ogni avanzamento del sapere, impensabile senza una volontà di sconfinamento che tuttavia può diventare letale.

«È estremamente interessante come Laura attraversa questi temi –aggiunge Pepe – riportandoli al presente. Metterli in relazione con il passato crea quella corrente per cui l’attualità si rivela figlia di tutto un patrimonio classico che sovente viene catalogato e archiviato frettolosamente. Nelle culture dove c’è una continuità o dovrebbe esserci, questo invece, la rilettura rispetto ai nostri tempi, è percepito in maniera molto forte, in una continuità che si rinnova.

Oggi purtroppo ci sono come delle bolle, delle fratture, dove si percepisce una spaccatura nella continuità della trasmissione. E questo genera una forma di cecità, funzionale solo al mercato, ma non certo alla felicità, all’equilibrio. Insieme alla techne, deve esserci anche l’ars politica senza la quale l’essere umano si trova sguarnito e incapace di coordinarsi con gli altri in un progetto che sia di vita e non di sopraffazione».

Laura Pepe è una storica, latinista, grecista e accademica italiana.

Per Laterza, ha scritto libri importanti come Gli eroi bevono vino. Il mondo antico in un bicchiere e La voce delle sirene, mentre per Zanichelli Atene a Processo. Il diritto ateniese attraverso le orazioni giudiziarie. Il pubblico italiano l’ha vista anche in tv su Focus, nei panni di divulgatrice scientifica.

Elena Bucci è un’attrice, drammaturga e regista teatrale italiana.

Fra i più recenti riconoscimenti: Premio Ubu 2016, Premio Eleonora Duse 2016, Premio Hystrio – Anct 2017.

Gli Ozi di Ercole – Informazioni

Info: www.gliozidiercole.it e gliozidiercole@gmail.com; cell. 3472931317
Nel caso di posti esauriti l’evento si potrà seguire on line con diretta sulla pagina FB del Parco 

Le Zirre Napoli® e Murzillo Chic di Carmela Autiero insieme per il thè di Natale giovedì 1 dicembre

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Le Zirre Napoli e Murzillo chic di Carmela Autiero insieme per il tè di Natale

Il glamour delle creazioni firmate Le Zirre si sposa con le coccole culinarie di Murzillo Chic per una fusione vincente.

Le Zirre Napoli® e Murzillo Chic di Carmela Autiero insieme per il thè di Natale. Giovedì 1 dicembre alle 17 nello store Le Zirre Napoli®, di via san Pasquale 27 ci sarà il consueto scambio di auguri organizzato dal marchio made in Naples. In questa occasione ci saranno le coccole culinarie preparate da Murzillo chic di Carmela Autiero e una beauty experience con la Nail art di Nailing Queen.

Murzillo Chic una linea culinaria in cui arte, cultura, musica, moda e teatro si incontrano con il cibo

Con Murzillo Chic – dice Carmela Autiero – sto creando una linea culinaria in cui coniugo arte, cultura, musica, moda, teatro con il cibo. Ho pensato che trovare dei collegamenti tra arte e cibo fosse una cosa da approfondire. Mi lascio ammaliare dalle note di una canzone, dal testo di uno spettacolo, da una linea moda e creo. La mia particolarità è di certo la coccola culinaria quella attenzione al contesto in cui nasce o si svolge un evento, un libro, o uno spettacolo. Non è facile ma questo è il mio momento creativo.

Come si dice chi ama il suo lavoro non lavora nemmeno un giorno nella vita. Spero di continuare a vivere il mio lavoro come piccoli momenti di creatività e gioia, momenti di estasi culinaria.

Un evento esclusivo che sostiene la lotta contro l’abbandono degli animali

Un invito alla gioia, allo stare insieme è quello delle Zirre – dice Paola Greco titolare de Le Zirre. – In occasione del Natale è per noi molto significativo scambiarsi gli auguri. Non è scontato, come abbiamo imparato in questi anni, stare insieme ed è importante farlo quanto più è possibile. Mettiamo insieme in questa occasione il glamour, il cibo sfizioso e un tocco di civetteria che non guasta. Non dimentichiamo mai i nostri amici animali.

Attori, vip, blogger e tanti amici sono dunque attesi per questo evento esclusivo, riservato a pochissimi.
La collezione Emozioni FW 22/23 de Le Zirre Napoli®, sostiene la lotta contro l’abbandono degli animali e sponsorizza l’adozione da canili e gattili.

Concerto RAI il 30 Novembre con Ilya Grubert e la direzione di Stefano Pagliani

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Ilya Grubert violino solista per il Concerto RAI della Nuova Orchestra Scarlatti

Grande musica mercoledì 30 novembre, con ingresso gratuito, al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare. “Concerto RAI” Con la Nuova Orchestra Scarlatti e il violinista solista Ilya Grubert, la direzione di Stefano Pagliani. Musiche di Max Bruch e Ludwig van Beethoven.

Concerto RAI, un evento che si rifà alle stagioni concertistiche dell’Orchestra Scarlatti presso l’Auditorium della RAI di Napoli. A suonare con la Nuova Orchestra Scarlatti, uno dei massimi virtuosi del momento: il violinista lettone Ilya Grubert, concertista di fama mondiale.

Dirigerà la Nuova Orchestra Scarlatti Stefano Pagliani, già primo violino solista della Scala di Milano e della Filarmonica della Scala, che dagli inizi degli anni ’90 ha intrapreso una prestigiosa attività come direttore d’orchestra in Italia e all’estero. Nell’occasione, i Maestri Grubert e Pagliani terranno due masterclass per giovani strumentisti del territorio.

La possente Ouverture Coriolano, composta da Beethoven nel 1807 aprirà il “Concerto RAI”

In programma evergreen classici come il celebre e amato Concerto per violino e orchestra in sol minore n. 1 op. 26 di Max Bruch e due capolavori sinfonici di Beethoven, l’ouverture Coriolano e la Quarta Sinfonia.

Il Concerto per violino e orchestra in sol minore n. 1 op. 26 del compositore tedesco Max Bruch (1838-1920) è un trionfo di brillante virtuosismo e appassionata cantabilità, arricchito dall’invenzione melodica commossa e commovente dell’Adagio centrale.

Aprirà il concerto la scultorea, possente Ouverture Coriolano, composta da Beethoven nel 1807 come intermezzo per l’omonima tragedia di Heinrich Joseph von Collin, vertice dello stile epico del sommo compositore tedesco; chiuderà il programma ancora Beethoven con la sua Quarta Sinfonia, luminoso capolavoro di una giovane grande anima ancora legata al mondo e felice di condividere con esso la sua gioia.

Stefano Pagliani, già primo violino solista della Scala di Milano e della Filarmonica della Scala
Stefano Pagliani, già primo violino solista della Scala di Milano e della Filarmonica della Scala

Sotto il cielo più puro

E’ un appuntamento musicale de I Campi Flegrei – “Sotto il cielo più puro”, concerti sociali per la X Municipalità, rassegna realizzata dalla Nuova Orchestra Scarlatti per il progetto Affabulazione del Comune di Napoli, attuato con fondi del MIC. Media partner RAI Campania.

L’intera manifestazione è dedicata al M.° Yuriy Kerpatenko, ucciso a Kherson (Ucraina), ottobre 2022. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: nuovaorchestrascarlatti.it – 0812535984 – info@nuovaorchestrascarlatti.it

Le visite teatralizzate riprendono al Teatro San Ferdinando da sabato 26 novembre

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visite teatralizzate al San Ferdinando

Performance itinerante tra apparizioni, illusioni, citazioni e fantasie: un percorso, inedito e originale, per raccontare e far scoprire il Teatro di Eduardo coinvolgendo i diversi spazi, dal Foyer al sotto palco, fino al famoso camerino dell’attore

Le visite teatralizzate riprendono al Teatro San Ferdinando da sabato 26 novembre: un percorso, inedito e originale, per raccontare e far scoprire il Teatro di Eduardo coinvolgendo i diversi spazi, dal Foyer al sotto palco, fino al famoso camerino dell’attore. Una vera e propria performance artistica itinerante che in occasione delle festività natalizie partirà dai luoghi simbolo per raccontare il rapporto inscindibile che lega il teatro San Ferdinando, il suo fondatore Eduardo e la città.

Tutto è nato da un laboratorio creativo coordinato dall’attore Antonello Cossia in cui gli ex allievi, oggi attori, diplomati alla Scuola del Teatro di Napoli – triennio 2018 -2021, hanno partecipato attivamente alla fase di elaborazione del progetto, scegliendo insieme i testi da recitare ed elaborandoli per immaginare una performance originale a metà tra visita guidata e teatro. La visita guidata, legata alla performance, sarà curata da Artèpolis.

Il teatro, più di ogni altro spazio architettonico, è quello che contiene in sé l’idea di questa magia della sospensione

Esistono luoghi cui l’energia delle persone che li ha attraversati nel tempo, vi resta imprigionata, impregnata nelle mura, donando a quegli spazi una particolare atmosfera intensa, rendendoli elettrici e carichi di suggestioni. Il teatro, più di ogni altro spazio architettonico, è quello che contiene in sé l’idea di questa magia della sospensione, della sensazione che il tempo sia fermo seppure in continuo movimento e progressione.

Quante cose accadono all’interno delle mura di un teatro, quante vite si succedono l’una all’altra mischiandosi, confondendosi tra loro, vite che penetrano i significati dell’esistenza nell’esercizio del ‘gioco’ in palcoscenico e allo stesso tempo si stratificano negli spazi che le contengono, che le vedono passare, trasformarsi, moltiplicarsi quasi all’infinito come in una lente caleidoscopica, in cui l’immagine pur restando unica, si ripropone in tante altre riproduzioni di sé stessa. Se l’oggetto di questa riflessione diventa il teatro San Ferdinando, quale altro esempio può tornare più immediato per chiarire il senso di queste affermazioni.

Un vero e proprio museo, allestito e curato da Giulio Baffi, che racconta la storia del teatro dal café-chantant all’avanspettacolo.

In quell’ambito viene addirittura ospitata la splendida e necessaria esposizione permanente dedicata all’Attore Napoletano; un vero e proprio museo, allestito e curato da Giulio Baffi, che racconta la storia del teatro dal café-chantant all’avanspettacolo, dalla sceneggiata alla commedia fino al teatro sperimentale d’avanguardia attraverso, costumi, oggetti, manoscritti, circa 400 cimeli. Un solido e corposo strumento di memoria e restituzione della gloria e ricchezza del patrimonio artistico sviluppatosi all’ombra del Vesuvio.

Il San Ferdinando diventa così un simbolo, uno spazio sacro nella laicità della pratica teatrale contemporanea, un riferimento per esaltare la forza e l’ostinazione di una maestria artigianale, sviluppatasi lungo l’arco di una intera vita, quella di Eduardo De Filippo.

Qui prendono corpo i fantasmi delle personalità, delle donne e degli uomini che appunto vi abitarono. “Io non credo ai fantasmi. Questo è tutto. Muore un parente, ci mettiamo in lutto e aspettiamo il fantasma del parente. Se ci credete li vedete voi, io credo che i fantasmi siamo noi. I fantasmi li vede chi ci crede e Pasquale Lojacono li vede”.

Così Eduardo introduce la messa in onda televisiva, negli anni sessanta, della sua spassosissima e umana commedia – Questi Fantasmi, che sviluppa, articolandoli proprio i temi dell’illusione, della credenza, – del credere – a ciò che non si vuol vedere o che si vede ma si fa finta di ignorare, che ci illude, che ci cattura, che ci seduce, proprio come accade a teatro.

Io partendo dal felice suggerimento di un bel film del 1961, diretto da Antonio Pietrangeli, ho immaginato che da alcune opere di Eduardo De Filippo, venissero fuori i fantasmi dei suoi personaggi, liberi di circolare in tutti gli spazi del teatro, non solo di essere rappresentati su quel meraviglioso palcoscenico, ma di accompagnare in una visita gli spettatori\visitatori, ingaggiandosi a giocare con gli ospiti, sul tema del falso e del vero, in cui la finzione scenica riproduce la realtà restituendo ciò che teatro non è ma lo alimenta… La vita.

visitare il teatro di Eduardo De Filippo

Visite teatralizzate al San Ferdinando

Le visite teatralizzate si terranno sabato e domenica 26 novembre, 3 – 4 dicembre, 10 – 11 dicembre, 17 – 18 dicembre.
Il sabato ci sarà una doppia recita ore 11:00 e 12:15; la domenica ore 11:00.

Ingresso euro 5,00 – biglietti in vendita online su vivaticket.it e presso le biglietterie del Teatro di Napoli
Per ulteriori informazioni e orari: teatrodinapoli.it

Diego Armando Maradona, dal 24 Novembre il TRAM lo spettacolo “Con la luce negli occhi”

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Con la luce negli occhi al Teatro TRAM uno spettacolo per celebrare Diego Armando Maradona

Il Teatro Tram celebra, a due anni dalla scomparsa, il mito di Diego Armando Maradona con lo spettacolo “Con la luce negli occhi” in scena da giovedì 24 a domenica 27 novembre.

Diego Armando Maradona il 25 Novembre 2020, in pieno lockdown, viene a mancare, la notizia della morte del Pibe de Oro viene diffusa verso le quattro del pomeriggio. In questa settimana, a due anni dalla scomparsa di uno dei più grandi protagonisti del calcio, Napoli lo ricorda. È una settimana di celebrazione per la città di Napoli: così anche il Teatro Tram celebra, a due anni dalla scomparsa, il mito di Diego Armando Maradona con lo spettacolo “Con la luce negli occhi” in scena da giovedì 24 a domenica 27 novembre.

Lo spettacolo è un’evoluzione di un progetto portato in scena al premio per regia Fantasio, il racconto scritto e diretto da Riccardo Pisani mescola la biografia del Pibe de oro con il suo significato per la città e per i tantissimi ragazzi che si sono ispirati a lui, che spiega anche il sottotitolo “Sognando Diego Armando Maradona”. Il protagonista, interpretato da Marco Aspride, è un tifoso del Napoli colto nel momento in cui apprende la morte del grande calciatore.

Cento scatti che raccontano D10S saranno proiettati nel foyer del TRAM in attesa dello spettacolo

Il lavoro si completa con due progetti audiovisuali: il primo è una raccolta di foto e/o selfie con immagini o simboli maradoniani, scattati tra Napoli e Buenos Aires per strada, nei negozi, nelle case e ovunque ci fosse la presenza del D10S. I 100 scatti selezionati sono stati raccolti in un video e saranno proiettati in scena. Nel foyer della sala di via Port’Alba, in attesa dello spettacolo, verrà inoltre proiettato un ulteriore omaggio a Diego.

“Il 25 novembre 2020, in pieno lockdown, verso le quattro del pomeriggio ora italiana, viene diffusa la notizia della morte di Diego Armando Maradona – spiega Pisani -. In scena un giovane napoletano, emigrato al nord, ma cresciuto a Napoli negli anni in cui il Pibe de Oro giocava all’ombra del Vesuvio, è immerso nella sua quotidianità, ascolta la radio, e quando viene a sapere della dipartita del più grande di tutti, incomincia un viaggio onirico tra i ricordi del passato e le difficoltà del presente.

Una riflessione sull’uomo e sul calciatore, dove l’amore per D10S assume un valore universale

Ne scaturisce una riflessione sulla figura di Diego Armando Maradona sia come uomo che come calciatore, dove l’amore per il D10S umano smette di essere una questione privata e assume un valore universale, in quanto Diego vive aldilà della morte”.

Diego Armando Maradona è stato ed è, per milioni di persone, un simbolo di rivalsa, identità e appartenenza. Diego ha letteralmente ribaltato le prospettive e ha resto possibile l’impossibile, in campo e fuori, e la sua morte è l’occasione per celebrare l’uomo, con tutte le sue fragilità e, soprattutto, in assenza di giudizio.

“Con la luce negli occhi è allo stesso tempo un atto d’amore verso il D10S umano, e un atto di denuncia contro chi, per tutta la vita, ha cercato di demonizzarlo – conclude Pisani -. E per farlo abbiamo deciso di raccontare Diego attraverso la voce e il corpo di chi l’ha saputo amare, perché ‘chi ama non dimentica’ è ben più di un semplice slogan, ma un’affermazione forte e concreta.

Marco Aspride da una scena di Con la luce negli occhi
Marco Aspride da una scena di “Con la luce negli occhi”

Sopra il Vulcano. Piccola storia sonora di Napoli dai Campi Flegrei con la Nuova Orchestra Scarlatti

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Sopra il Vulcano con la Nuova Orchestra Scarlatti, il M.° Gaetano Russo al clarinetto, la voce popolare e le tammorre di Giusy Lo Sapio, il soprano Chiara Polese e la partecipazione straordinaria dell’attrice Beatrice Baino

Al Teatro Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli, Viale Kennedy 54, mercoledì 23 novembre 2022 alle ore 20.00, con ingresso gratuito senza prenotazione, si svolgerà il concerto “Sopra il Vulcano. Piccola storia sonora di Napoli dai Campi Flegrei”. Musiche vocali e strumentali di G. B. Pergolesi, G. Paisiello, D. Cimarosa, G. Donizetti e altri.

“Sopra il Vulcano” è un concentrato e inedito tour di suoni e di voci attraverso i secoli dell’universo partenopeo dal ‘200 ai giorni nostri, caratterizzato da una profonda e feconda contaminazione tra ‘alto’ e ‘basso’, colto e popolare, nel segno continuo di una vitalità che sembra trarre linfa dalla geografia stessa della nostra terra. Il programma sarà oggetto anche di un incontro/laboratorio musicale espressamente concepito per i ragazzi delle Scuole primarie e secondarie di primo grado del territorio flegreo che si terrà al Teatro Mediterraneo la mattina stessa del 23 novembre.

La soprano Chiara Polese, Giusy Lo Sapio con le sue tammorre e Beatrice Baino le guest star dell’evento

Accanto alla Nuova Orchestra Scarlatti partecipano il soprano Chiara Polese, una delle più belle voci della nuova scena lirica partenopea; Giusy Lo Sapio con la sua voce popolare e le tammorre, strumenti che risalgono alle antiche radici mediterranee della nostra musica; e il clarinettista Gaetano Russo. Arricchirà il programma un momento di teatro con Beatrice Baino (direttrice del CRASC, il Centro di Ricerca sull’Attore e Sperimentazione Culturale) che reciterà un suo monologo.

Il programma si snoderà come una piccola e movimentatissima storia sonora, da un canto d’amore e di protesta dei tempi di Federico II all’arie d’opera del ‘700, da Pergolesi a Cimarosa, da Paisiello alla canzone classica napoletana, passando per Donizetti fino ad arrivare a un’attualissima versione di Cicerenella, la magica e conturbante tarantella di Posillipo: da non perdere.

Il Concerto è un appuntamento della rassegna I Campi Flegrei – “Sotto il cielo più puro”, concerti sociali per la X Municipalità, realizzata dalla Nuova Orchestra Scarlatti per il progetto Affabulazione del Comune di Napoli, attuato con fondi del MIC, media partner RAI Campania, e dedicata al M.° Yuriy Kerpatenko.

Beatrice Baino, direttrice del CRASC, il Centro di Ricerca sull’Attore e Sperimentazione Culturale reciterà un pezzo per Sopra il Vulcano
Beatrice Baino, direttrice del CRASC, il Centro di Ricerca sull’Attore e Sperimentazione Culturale

Carlo Buccirosso dal 25 Novembre all’Augusteo con “L’erba del vicino è sempre più verde!”

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Carlo Buccirosso al Teatro Augusteo da venerdì 25 novembre a domenica 4 dicembre 2022

Carlo Buccirosso sarà in scena al teatro Augusteo fino al 4 Dicembre con lo spettacolo “L’erba del vicino è sempre più verde!”. Con lui ci saranno anche Fabrizio Miano, Donatella de Felice, Peppe Miale, Elvira Zingone, Maria Bolignano, Fiorella Zullo.

Carlo Buccirosso sarà in scena al teatro Augusteo di Napoli da venerdì 25 novembre a domenica 4 dicembre 2022, con lo spettacolo “L’erba del vicino è sempre più verde!”, commedia scritta e diretta dallo stesso Carlo Buccirosso. Sul palcoscenico ad interpretare la commedia con Buccirosso ci sarnno anche (in ordine di apparizione) Fabrizio Miano, Donatella de Felice, Peppe Miale, Elvira Zingone, Maria Bolignano, Fiorella Zullo.

Scene di Gilda Cerullo e Renato Lori, costumi di Zaira de Vincentiis, disegno luci di Luigi Della Monica. Musiche di Cosimo Lombardi. Aiuto regia Fabrizio Miano. Produzione Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro e A.G. Spettacoli.

“L’erba del vicino è sempre più verde!” ovvero quel senso di attrazione verso chi è diverso da te.

Mario Martusciello, funzionario benestante di banca, da tempo in aperta burrascosa crisi matrimoniale con sua moglie, si è rifugiato da alcuni mesi in un moderno monolocale, depresso e insoddisfatto della propria vita e di sua sorella, rea di preoccuparsi eccessivamente del suo inaspettato isolamento.

In continua spasmodica ricerca di cambiamenti e nuove esperienze di vita, Mario guarda il mondo e le persone che lo circondano alla stessa stregua di un fanciullo smanioso di cimentarsi con le attrazioni più insidiose di un immenso parco giochi, cui non ha mai avuto l’opportunità di accedere.

Così, pervaso dall’adrenalina della novità, si ritroverà soggiogato dalla sindrome dell’’Erba del vicino’, ovvero la sopravvalutazione di tutto quanto non gli appartenga e di ogni essere umano diverso da sé, e di qualsiasi tipo di emozione possa procurargli una donna che non sia uguale a sua moglie, come una giovane avvenente influencer conosciuta solo per caso.

Ma quel senso di attrazione verso chi è diverso da te, che riesce in tutto più di te, potrebbe anche trasformarsi in un’irrefrenabile follia omicida, e a quel punto… sotto a chi tocca! In un simile spiazzante panorama, chiunque avesse la malaugurata idea di suonare alla porta di casa Martusciello, per qualsivoglia motivo, si troverebbe invischiato in una situazione ingestibile. In definitiva, ‘l’erba del vicino’ sarà pure più verde, ma ciò che conta è che non si macchi di rosso sangue…

L'erba del vicino è sempre più verde! Commedia scritta e diretta da Carlo Buccirosso. Sul palcoscenico anche Fabrizio Miano, Donatella de Felice, Peppe Miale, Elvira Zingone, Maria Bolignano, Fiorella Zullo