martedì 1 Aprile 2025
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Il museo Pignatelli inaugura la rassegna Pignatelli in Jazz

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Pignatelli in Jazz

La prima edizione di Pignatelli in Jazz,vede la direzione artistica di Emilia Zamuner  e la collaborazione di Eduardo Scarfoglio

La prima edizione di Pignatelli in Jazz,  dedicata ad alcuni tra i più importanti musicisti del panorama italiano.  Realizzata dall’associazione Emilia Gubitosi con  il Polo museale della Campania, Pignatelli in Jazz vede la direzione artistica di Emilia Zamuner  e la collaborazione di Eduardo Scarfoglio.
Nella raffinata veranda neoclassica di  Villa Pignatelli, si esibiranno: Giuliana Soscia & Pino Jodice Duet, Andrea Rea e Mino Lanzieri, Luca Signorini, Bruno Persico, Massimo Mercogliano e Enrico Del Gaudio, Giulio Martino, Rocco Zaccagnino, Alexandre Cerba e Leonardo De Lorenzo, Mario Nappi & Emilia Zamuner con Corrado Cirillo e Luca Mignano.

Pignatelli in Jazz è una fusione inedita tra jazz e classicità, sperimentazione e tradizione

Emilia Zamuner, cantante jazz e vincitrice del premio “Massimo Urbani 2016” ha voluto dar seguito alla sua passione per questo campo artistico organizzando un festival dal carattere moderno e di grande spessore in una cornice e in un orario non consueti per eventi di questo tipo. Una fusione inedita tra jazz e classicità, sperimentazione e tradizione.
Pignatelli in Jazz intende descrivere al pubblico la bellezza e la molteplicità del jazz in tutte le sue forme. Verranno proposti al pubblico concerti estremamente diversi: dal suggestivo tango-jazz, alle intramontabili sonorità del jazz più classico. Le sperimentazioni senza confini sono affidate al duo Rea-Lanzieri.

A Napoli il jazz si suona e si ascolta troppo poco

“Ho voluto organizzare il festival per portare il jazz fuori dai contesti ai quali solitamente appartiene: club e locali notturni. A Napoli il jazz si suona e si ascolta troppo poco. Mi sono innamorata di quest’arte qualche anno fa e da allora è diventata la mia vita e la mia professione. Ho deciso di portarla alla luce del sole nella mia città attraverso le altissime competenze dei musicisti che abbiamo coinvolto, la splendida location di Villa Pignatelli ed il generoso e fondamentale supporto di Banca Credem che ha investito e creduto in questo progetto fin da subito sponsorizzando a pieno l’intera rassegna” Emilia Zamuner.

Informazioni

La stagione jazzistica proseguirà nelle domeniche 12, 19 e 26 marzo alle ore 11.30.
Ai concerti si potrà assistere acquistando il biglietto del museo (€ 5,00) con la possibilità di visitare la Villa.

Domenica 5 marzo,  l’ingresso sarà gratuito in occasione della manifestazione  ‘Domenica al Museo’. Accesso consentito in sala fino ad esaurimento posti.

Madame Pink scritto e diretto dal regista franco-argentino Alfredo Arias

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Nuova produzione del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale, Madame Pink è lo spettacolo diretto dal regista franco-argentino Alfredo Arias.

Madame Pink scritto da Alfredo Arias in collaborazione con René de Ceccatty, sarà in scena al Teatro Mercadante di Napoli sino a domenica 12 marzo. Dal 14 al 19 marzo lo spettacolo andrà si sposterà al Teatro Argentina a Roma.
Lo spettacolo è interpretato da Gaia Aprea nel ruolo della Madame del titolo, Flo (Roxie), Mauro Gioia (Goodman), Gianluca Musiu (Badman), Paolo Serra (Regularman; Dr. Tore; Inspector Shake). Accompagnati in scena dai musicisti Giuseppe Burgarella (alle tastiere), Ben Croze (alle chitarre), Marco Di Palo (al basso) e Salvatore Minale (alla batteria).

Con Madame Pink si consolida la collaborazione tra Alfredo Arias e lo Stabile.

Con questo suo nuovo allestimento Alfredo Arias consolida la collaborazione con lo Stabile partenopeo dopo il felice allestimento di Circo Equestre Sgueglia di Raffaele Viviani nel 2013.
Per questa creazione il regista ha coinvolto un gruppo di artisti di peso del panorama italiano, e non solo.

Iacurci protagonista dello street at mondiale firma le scene di Madame Pink

Oltre la collaudata “intesa” con il cantante e attore Mauro Gioia e la direzione del cast di attori in forza allo Stabile, Madame Pink si avvale del prezioso contributo di Agostino Iacurci. Agostino Iacurci il 31enne pittore, scultore e scenografo foggiano tra i più considerati protagonisti della street art mondiale. Iacurci per Madame Pink firma le scene dello spettacolo e l’immagine di locandina. Marco De Vincenzo, il 38enne stilista di Messina, nuovo astro della moda italiana osannato dalla stampa americana e inglese, indossato da Beyoncé, è autore dei costumi di scena. Agostino Iacurci e Marco De Vincenzo sono entrambi alla loro prima “incursione” nel mondo del teatro.

Per Madame Pink musiche inedite ispirate agli anni ’70 ed ’80

Le musiche dello spettacolo sono state composte dallo statunitense Mark Plati (collaboratore storico di David Bowie e di Prince, The Cure, Natalie Imbruglia) insieme a Mauro Gioia, su liriche dello stesso Arias e di Mauro Gioia.
La maschera di scena è firmata da Erhard Stiefel. Stiefel scultore e scenografo franco-svizzero, storico collaboratore di Ariane Mnouchkine e Théâtre du Soleil, di Antoine Vitez. Già collaboratore dello stesso Arias, per il quale aveva realizzato le maschere di scena degli spettacoli Peines de coeur d’une chatte française nel 1999 e La Belle et les Bêtes nel 2005.
Il disegno luci è di Cesare Accetta, tra i più autorevoli light design della scena partenopea contemporanea.

 

In Madame Pink la complessità del melodramma nel cinema noir americano si sposa con lo spirito diretto ed innocente degli spettacoli di Broadway

«In Madame Pink – dichiara Alfredo Arias – la complessità del melodramma nel cinema noir americano si sposa con lo spirito diretto ed innocente degli spettacoli di Broadway. In un mondo di animali che parlano – come nei film di Walt Disney – accadono situazioni al limite dell’umano. Madame Pink può essere considerato un lavoro ispirato alla cultura americana anche se totalmente espressione della mia visione del mondo. E’ una commedia con canzoni, non un musical o una commedia musicale. Ci siamo ispirati alla musica americana degli anni ’70 e ’80 rivista da Mark Plati e Mauro Gioia.
Madame Pink, come tutte le eroine del melodramma, è una donna esposta alla crudeltà del mondo ma condannata a finire la sua vita con un “Happy End”. La povera Madame non immaginava che una cagnolina trasformasse la sua esistenza in una vita da cani».

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Informazioni

Teatro Stabile di Napoli: tel. 081.5524214 | www.teatrostabilenapoli.it
Biglietteria: tel. 081.5513396 | e.mail: biglietteria @teatrostabilenapoli.it

Calendario rappresentazioni

Teatro Mercadante | Napoli
1, 3, 7 e 10 marzo ore 21.00; 2, 8 e 9 marzo ore 17.00;
4 e 11 marzo ore 19.00; 5 e 12 marzo ore 18.00

Teatro Argentina|Roma
14 e 17 marzo ore 21.00; 15 e 18 marzo ore 19.00: 16 e 19 marzo ore 17.00

 

Un calcio in bocca fa miracoli con Giancarlo Cosentino nel ruolo del Vecchiaccio

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Dopo il successo al Teatro Pacini di Pescia e al Teatro Ambra alla Garbatella di Roma, finalmenteUn calcio in bocca fa miracoli

Teatro Bolivar prosegue la stagione teatrale 2016/17 con lo spettacolo Un calcio in bocca fa miracoli

Dopo il successo al Teatro Pacini di Pescia e al Teatro Ambra alla Garbatella di Roma, finalmente lo spettacolo torna a Napoli. Un calcio in bocca fa miracoli spettacolo, tratto dall’omonimo romanzo di Marco Presta, con la regia di Massimo Maraviglia, va in scena da Venerdì 3 a Domenica 5 Marzo.

Un calcio in bocca fa miracoli è la storia di un ex falegname, un “vecchiaccio” maniaco ladro di penne

È la storia di un ex falegname, un “vecchiaccio” maniaco ladro di penne che, prima di
chiudere bottega, decide di lasciare la sua arte e i suoi attrezzi a un giovane
apprendista. Pur di imparare un mestiere, il ragazzo sopporta le piccole angherie di
Vecchiaccio e soprattutto i suoi incresciosi soliloqui, che quasi sempre hanno come
protagonista Armando il Pizzicagnolo, “l’oracolo dello stracchino”. Armando, “anziano
pazzo e disadattato” (così lo definisce Vecchiaccio), è di fatto il suo alter-ego ed unico
amico, e in quanto tale un po’ non lo regge e un po’ lo segue e lo asseconda nei suoi
bislacchi piani, come quello di cercare due giovani a suo avviso tra loro compatibili e
adatti a una storia d’amore quasi d’altri tempi.

Armando scaltro (e improbabile) agente segreto

Così, nel racconto di Vecchiaccio, vediamo Armando girovagare per negozi, strade, bar,
fino a quando intercetta i due soggetti adatti al piano: Giacomo e Chiara, due ragazzi
come milioni al mondo, lei commessa di profumeria, lui giovane disoccupato. Come uno
scaltro (e improbabile) agente segreto, Armando spende la gran parte del suo tempo e i
risparmi di una vita a organizzare, concertare, controllare tutti i passi necessari a che
i due giovani s’incontrino e proseguano insieme. Il tutto, nell’ombra e con la complicità
dello stesso Vecchiaccio recalcitrante.
Al racconto principale s’intrecciano altri due piani di narrazione, in qualche modo
correlati tra loro: i disperati tentativi (dai toni grotteschi e a un tempo poetici) di
Vecchiaccio intento a conquistare la procace portinaia dello stabile in cui abita, e le
pericolose incursioni salutiste della figlia Anna, sua spina nel fianco, suo “grillo” e,
forse, suo unico grande amore.

Un calcio in bocca fa miracoli diviene il pretesto per raccontare d’altro.

Vecchiaccio parla di una vecchiaia che non rinsecchisce e che a dispetto di tutti
i conti da fare con i malanni, coi desideri mancati, i matrimoni falliti, gli amori negati,
il fracasso insopportabile della vita stessa, conserva e accarezza le cose importanti e
con esse si accompagna, tra un rimbrotto, uno scherzo di cattivo gusto, un ricordo
ridicolo, un gesto affettuoso, fino alle soglie del gran finale.

Un calcio in bocca fa miracoli rientra nella programmazione “Nuove Vele” del Bolivar

Lo spettacolo rientra nel primo filone della nuova stagione “Nuove Vele” dedicato al teatro d’ innovazione.  Da Cantami, o Diva… una sceneggiata tragica-familiare scritta e diretta da  Carmine Borrino al racconto della Francia anni ’30-’50 attraverso il personaggio di Edith Piaf, che arriva a Napoli dopo essere stato presentato in Messico, India, Brasile, Giappone, in USA a Bethlehem (Pensylvania) e a San Antonio (Texas). Dalle opere originali ai rifacimenti di opere antiche e shakespeariane, il filone dedicato al teatro d’innovazione ha un programma molto denso e interessante.
Una stagione teatrale intensa ideata dai due direttore artistici Ettore Nigro e David Jentgens  per il teatro Bolivar che intende accontentare tutti proponendo teatro di innovazione, di tradizione e danza d’autore.

Informazioni

Il teatro Bolivar è in via Bartolomeo Caracciolo 30, Napoli. A pochi passi dalla metropolitana Linea 1 – fermata Materdei. Prezzo biglietto 15 euro. Per info 081 544 26 16

Rosaria De Cicco in Regine, quattro monologhi di Regine in disgrazia

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rosaria de cicco in regine

Al teatro Bolivar di Napoli, Rosaria De Cicco in Regine.

Quattro monologhi di Regine in disgrazia. Figure femminili nuove e di scottante attualità, diretti da Giuseppe Bucci

Nati da una idea delle scrittrici Francesca Gerla e Chiara Tortorelli, e ispirati alla simbologia delle carte da gioco francesi, i monologhi di Regine sono le voci di eroine all’inverso, in disgrazia, rappresentative della società contemporanea.

Scritto da Arnolfo Petri, il monologo Mena rappresenta la regina di Quadr. Nuova prostituta, ora boss di camorra (figura femminile particolarmente attuale oggi). Mena ha ormai perso memoria della umanità e della e poetica di una mamma, come Filumena Marturano.

Da Chiara Tortorelli nasce il personaggio di È solo una favola

Da Chiara Tortorelli nasce il personaggio di È solo una favola, amore associato alla regina di Picche, nuova adolescente che il mondo dei social network o della emancipazione non mette al riparo da depressione, anoressia e isolamento causate da abusi in famiglia.

La donna immaginata da Francesca Gerla, in Io non so nuotare. Ha la fragilità e insieme la forza della regina di Fiori. Nuova mamma, eroina profuga che ha viaggiato incinta sui barconi e non capisce il rifiuto dell’Occidente a prestare aiuto a lei e al suo bambino.

L’amore omosessuale ispirato a La voce umana di Cocteau

L’amore omosessuale è il tema de La voce di Laura scritto dal regista Giuseppe Bucci e ispirato a La voce umana di Cocteau. La regina di Cuori, amante abbandonata al telefono, donna lesbica che, in una società ancora culturalmente molto omofoba, non può opporsi al desiderio di famiglia e figlio naturale della donna che ama.

Regine vede la partecipazione straordinaria dello scrittore Pino Imperatore, a cui è affidato un prologo e un poetico epilogo.

I costumi sono firmati Fabio Geda e selezionati dalla costumista Francesca Filardo.
Musiche di Luca Formicola. Scenografie di Pietro D’Anna. Fotografie di Sonia De Rosa.

[cml_media_alt id='3307']locandina di Regine al teatro Bolivar[/cml_media_alt]

Carnale di Vincenzo Pirozzi con Andrea Sannino al Teatro Bolivar

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Carnale lo spettacolo scritto e diretto da Vincenzo Pirozzi in scena al Teatro Bolivar.

Carnale rientra nel  secondo filone Terra Mia dedicato al teatro e alla musica di tradizione. Un filone in cui convergono tutti gli spettacoli della drammaturgia napoletana. La tradizione che si racconta, riappropriandosi del  passato e confrontandosi con il presente. Rappresentando  le trame stilistiche di artisti anche molto diversi tra  loro. Lo spettacolo Carnale andrà in scena Sabato 18 Febbraio alle ore 21 e Domenica 19 Febbraio alle ore 19.

Carnale è l’amore vero che va oltre le apparenze

Carnale non è altro che la visceralità nostrana, quella della Napoli dei vicoli. Carnale è anche l’amore che Carmine prova per Laura e viceversa, l’amore vero che va oltre le apparenze.
I protagonisti vivono il cambiamento che passa inosservato sotto i loro occhi. Si ritroveranno diversi, migliori guardando la vita sotto una prospettiva diversa, più bella e più matura.
L’amore impossibile  tra due persone appartenenti a ceti sociali diversi. Da un lato Carmine con la sua precarietà e i furti giornalieri, dall’altro Laura con la sua quasi  obesità e la sua vita piatta tipica di quei ricchi che spendono la propria vita solamente in contanti. Due lati opposti di una medaglia che magicamente riescono ad incontrarsi e divenire una cosa sola.

Comicità, dramma e canzoni inedite

La messinscena, volutamente anonima e con proiezioni di vicoli, strade, case, a volte anche disegnate come un fumetto, rendono la pièce un sogno che si alterna alla realtà. Il teatro, il cinema si fondono con l’ istinto e la verità dei personaggi. Comicità, dramma, canzoni inedite portano lo spettatore ad immergersi in una storia comica che  via, via diventa tragica. Il ritmo frenetico con gli attori che ogni tanto si estraneano per raccontare il proprio “io” perché fino alla fine, in questo testo, ognuno è sempre alla ricerca di se stesso, per conoscersi realmente. Su telo bianco vengono proiettate immagini, il mondo ci arriva attraverso le proiezioni che invadono le pareti, facendo si che lo spettatore venga catapultato in un mondo fatto di realtà e finzione, ma che ogni cosa equivale al vero. Il ritmo della messinscena, i tempi, la recitazione si fondono con una direzione quasi cinematografica.

Carnale racconta di Sasà, di Carmine, di Laura è di una Napoli Viscerale

Carnale racconta di Sasà e Carmine vivono i loro vent’ anni spensierati tra furti e rapine, abitano al centro storico tra mal’ affare e dolce far niente. Sasà è estroverso rispetto a Carmine che  è invece e taciturno e timido. Carmine vive con la sorella, è orfano di entrambe i genitori e questa cosa lo ha segnato profondamente. Un giorno, invitato insieme all’ amico Sasà ad una festa di “fighettini” come loro chiamano i figli della Napoli per bene, Carmine conosce Laura.

La ragazza è figlia di un famoso notaio, elegante e raffinata, bella dentro, ma esteriormente grassa e bassa. Carmine e Laura si innamorano ed entrambi scopriranno due cose. Carmine, imparerà che non è solo esteriore e scoprirà soprattutto che per amore si cambia. Laura, invece, imparerà a conoscere la Napoli viscerale che nasconde non solo tanti difetti, ma anche tanti pregi. Ma non è sempre detto che tutte le storie d’amore per avere un lieto fine debbano terminare con sempre con “è vissero felici e contenti”.

Informazioni e biglietti

Il teatro Bolivar è in via Bartolomeo Caracciolo 30, Napoli. A pochi passi dalla metropolitana Linea 1 – fermata Materdei.
Prezzo biglietto 15 euro. Per info 081 544 26 16 – www.teatrobolivar.com

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Dialoghi tra archeologia e arte contemporanea “Hoc opus fecit…Pietro Lista”

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L’archeologia come fonte di ispirazione per l’arte contemporanea.

L’archeologia come fonte di ispirazione per l’arte contemporanea.

Venerdì 27 gennaio 2017,  in occasione della mostra “Hoc opus fecit…Pietro Lista”, ha inizio un ciclo di incontri. L’obiettivo è di avvicinare i visitatori del Museo alla conoscenza del contemporaneo. Stimolare la riflessione sull’interazione tra attualità dell’arte antica e impulso innovativo delle esperienze artistiche odierne.

Gli incontri costituiscono una sorta di appendice critica della mostra “Hoc opus fecit… Pietro Lista”, realizzata nell’ambito del Piano per l’arte contemporanea della Direzione Generale  Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo e promossa dal Polo Museale della Campania e dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Salerno ed Avellino.

Archeologia, Arte e Spritz-Art

Nel corso dei ‘dialoghi’, curatori, giornalisti, direttori di museo, esperti in comunicazione, artisti e archeologi analizzeranno gli esiti di tale binomio, dall’utilizzo di fonti e modelli mutuati dall’antico all’impiego delle più avanzate tecnologie, dalla riduzione del distacco tra arte del passato e contemporaneità alla creazione di un nuovo lessico estetico che consenta di guardare l’antico con gli occhi del presente.
Dopo gli incontri sono previsti momenti conviviali: tea-art, chocolat-art, spritz-art.

Al Museo archeologico dell’antica Calatia a Maddaloni Conversazioni sull’Appia

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Conversazioni sull’Appia

Primi due appuntamenti di Conversazioni sull’Appia, eventi collaterali della mostra L’Appia ritrovata.

In cammino da Roma a Brindisi di Paolo Rumiz, ospitata fino a marzo al Museo archeologico dell’antica Capua a Santa Maria Capua Vetere.
L’Appia Ritrovata è il racconto del viaggio di Rumiz per scoprire quella che fu la più antica arteria d’Europa e la più importante strada verso l’Oriente.
L’esposizione è promossa e finanziata dalla Regione Campania nell’ambito del progetto “Itinerari culturali e religiosi” attraverso la Scabec società campana beni culturali, realizzata in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Polo museale della Campania ed è a cura della Società Geografica Italiana onlus e Festival della Letteratura di Viaggio.

Sabato 28 gennaio alle 10, al Museo archeologico dell’antica Calatia a Maddaloni, incontriamo Paolo Rumiz e Irene Zambon

Sabato 28 gennaio alle 10, al Museo archeologico dell’antica Calatia a Maddaloni, incontro di Paolo Rumiz e Irene Zambon con gli studenti dei licei della provincia di Caserta. Verrà raccontata l’esperienza fatta con i loro compagni di viaggio, conclusasi il 13 giugno 2015 dopo 611 chilometri, 29 giorni di cammino e circa un milione di passi. Un progetto nato con l’idea di tracciare finalmente il percorso integrale della madre di tutte le vie.

Nel pomeriggio alle ore 17 a parlare dell’Appia e della sua storia al Museo archeologico dell’Antica Capua.

A Santa Maria Capua Vetere, saranno il professor Lorenzo Quilici, ordinario di topografia dell’Italia antica all’Università di Bologna, i curatori della mostra  Paolo Rumiz e Irene Zambon e l’attore e lo crittore Giuseppe Cederna, l’autore de “Il Grande Viaggio” (edizioni Feltrinelli), in cui racconta il suo pellegrinaggio nel nord ovest dell’India ed è figlio di Antonio, archeologo, intellettuale e ambientalista, che fu tra i fondatori di Italia Nostra e grande sostenitore della difesa dei territori italiani dalle speculazioni edilizie.

La mostra “L’Appia ritrovata. In cammino da Roma a Brindisi”

Scoprire l’Appia antica attraverso il racconto di Rumiz e compagni. Le fotografie di Riccardo Carnovalini integrate da un reportage di Antonio Politano, realizzato per il National Geographic Italia e da istantanee estratte dai filmati “on the road” di Alessandro Scillitani. Inaugurata il 17 dicembre scorso è già stata visitata da oltre 3000 persone.

Ulteriori eventi di promozione dell’Appia e del suo percorso si terranno nei prossimi mesi a Benevento e a Mirabella Eclano (AV) in collaborazione con il Polo museale della Campania e le Soprintendenze territoriali.
Ogni sabato e domenica alle ore 12 sono in programma le visite guidate, gratuite, a cura de Le Nuvole. Prenotazione obbligatoria a info@lenuvole.com o telefonando al numero + 39 081 239 56 53

Eros Pagni superlativo protagonista dello spettacolo Minetti di Thomas Bernhard

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Minetti al centro Eros Pagni

Al Teatro Mercadante dal 31 gennaio al 5 febbraio Eros Pagni superlativo protagonista dello spettacolo Minetti di Thomas Bernhard con la regia di Marco Sciaccaluga

Dal 31 gennaio al 5 febbraio torna sul palcoscenico del Teatro Mercadante l’attore Eros Pagni protagonista dello spettacolo Minetti, testo di Thomas Bernhard, nella versione italiana di Umberto Gandini e la produzione del Teatro Stabile di Genova, con la regia di Marco Sciaccaluga.
Con un grande, impeccabile Eros Pagni, elogiato dalla critica, recitano Federica Granata, Marco Avogadro, Nicolò Giacalone e altri 10 giovani attori.
Le scene e i costumi sono di Catherine Rankl, le musiche di Andrea Nicolini, le luci di Sandro Sussi.

Quale ruolo ha l’arte, e in particolare il teatro, nella società odierna?

Minetti è stata rappresentata la prima volta nel 1976 ed è una commedia costruita intorno all’interrogativo: quale ruolo ha l’arte, e in particolare il teatro, nella società odierna? Come può il palcoscenico essere ancora oggi riflesso del mondo? Alla ricerca di una risposta, Thomas Bernhard (1931-1989) intreccia il comico e il tragico, la realtà con la sua trasfigurazione poetica; descrive, con rabbia e con passione, un mondo grottesco, assediato da una metaforica tempesta di neve.

Minetti è un grande attore del passato, ma anche un grande personaggio moderno

Nella notte di San Silvestro (maschere, luci, petardi, musica, ecc.), il vecchio Minetti indugia nella hall di un albergo di Ostenda. Attende un direttore di teatro che vuole riportarlo sulla scena nel ruolo di Re Lear. Nell’attesa parla di sé e della propria arte. Evoca frammenti della sua vita (reale o immaginaria?), rivolgendosi al personale dell’hotel, a una signora e a una ragazza. Minetti è un grande attore del passato, ma anche un grande personaggio moderno, testimone vivente dell’attualità tematica e linguistica di un grande drammaturgo quale fu Thomas Bernhard, che ventisei anni dopo la sua morte continua a indicare al pubblico una possibile via verso il futuro (del teatro come della vita stessa).

Al centro di Minetti c’è il teatro e l’arte dell’attore

Il regista Marco Sciaccaluga annota: “Al centro di Minetti c’è il teatro e l’arte dell’attore, il suo senso, la sua necessità, la sua radicalità di fronte al mondo. Per ogni teatrante Minetti è un autoritratto ma anche una commedia che scommette su un’idea provocatoria: mostrare che l’Attore è l’Uomo e che il Teatro si fa autoritratto del Mondo, anche quando entrambi, come in questo caso, raccontano la loro fatale caduta.”

Teatro Mercadante | Napoli. Piazza Municipio

dal 31 gennaio al 5 febbraio 2017
Orario rappresentazioni
31 gen. e 3 feb. ore 21.00; 1 e 2 feb. ore 17.00; 4 feb. ore 19.00; 5 feb. ore 18.00
Info: www. teatrostabilenapoli.it
Biglietteria: tel. 081.5513396; biglietteria@ teatrostabilenapoli.it

Da martedì 17 a domenica 22 gennaio al Ridotto è di scena Calcedonio

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Da martedì 17 a domenica 22 gennaio al Ridotto del Mercadante andrà in scena Calcedonio

Da martedì 17 a domenica 22 gennaio al Ridotto del Mercadante andrà in scena Calcedonio.

Calcedonio, testo del 1989 del drammaturgo Manlio Santanelli; regista ed interprete di Orlando Cinque insieme a Federica Aiello e Angelo Laurino.
Le scene sono di Laura Simonet della Scuola di Scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Napoli afferente al corso del prof. Luigi Ferrigno. I costumi di Alessandra Gaudioso, le luci di Cesare Accetta, le musiche di Luisa Boffa. Lo spettacolo è prodotto dal Teatro Stabile di Napoli –Teatro Nazionale.

Calcedonio, enigmatico compagno di liceo dei tre di cui si son perse le tracce

“Una coppia non più giovane, marito e moglie, invita a cena un vecchio amico”, racconta Cinque in una sua nota. “Quando gli argomenti cominciano a scarseggiare, e si avvicina il momento dei saluti, il discorso finisce, in modo apparentemente casuale, su Calcedonio, enigmatico compagno di liceo dei tre di cui si son perse le tracce.

Il successivo tentativo di ricostruirne l’età e la biografia darà il via ad un rocambolesco e divertentissimo gioco di calcoli. Deduzioni e supposizioni che, saccheggiando la Storia ufficiale, tentando di restituire un senso alle storie private dei tre amici.

Calcedonio è un thriller esistenziale, immerso in una disperata ironia

Calcedonio è un thriller esistenziale, immerso in una disperata ironia, in cui però “l’assassino” è già noto, non viene mai nominato, quasi rimosso; ma ciò che si cerca di scoprire è invece chi sia la “vittima”. Cosa è andato perduto per sempre, quali sono le promesse non mantenute che rendono invivibile il presente? A cosa o chi si deve dire addio e cosa invece si può ancora salvare? Cosa possiamo perdonare? cosa dobbiamo riconoscere perché si possa prendere serenamente congedo dal passato ed aprire una pagina nuova nella propria vita e nel proprio tempo?”.

Orario rappresentazioni:
17, 18 e 20 gennaio ore 21.00
19 e 22 gennaio ore 18.00
21 gennaio ore 19.00

Informazioni: www.teatrostabilenapoli.it
Biglietteria: tel. 081.5513396 | biglietteria@teatrostabilenapoli.it

Al Teatro Bolivar danza d’autore con “Voci, studi sul dialogo interiore”

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Al Teatro Bolivar di Materdei prosegue la stagione teatrale con lo spettacolo di danza d’autore “Voci-studi sul dialogo interiore”.

Lo spettacolo rientra nel terzo filone della nuova stagione “B.author” dedicato alla nuova danza d’autore.  B.author e ideato da Chiara Alborino e Fabrizio Varriale, madrina Laura Valente.  Un festival dedicato alla scena contemporanea nell’ambito della danza d’Autore e la Nuova Danza.

Uno sguardo sulle realtà emergenti e quelle già consolidate della scena nazionale della danza d’autore.

Il festival crea una condizione nella quale l’artista può essere e divenire autore/to be and to become author. E’ un contesto nel quale coesistono dinamicità e dialogo, spettacolo e confronto, sostegno e produzione attraverso l’organizzazione di spettacoli, masterclass e residenze coreografiche capaci di offrire al pubblico e ai danzatori della città di Napoli un panorama eterogeneo della danza di livello innovativo.
Una stagione teatrale intensa ideata dai due direttore artistici Ettore Nigro e David Jentgens per il teatro Bolivar che intende accontentare tutti proponendo teatro di innovazione, di tradizione e danza d’autore

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Informazioni

Il teatro Bolivar è in via Bartolomeo Caracciolo 30, Napoli. A pochi passi dalla metropolitana Linea 1 – fermata Materdei. Prezzo biglietto 15 euro. Per info 081 544 26 16 – www.teatrobolivar.com