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Il Nuovo Teatro Sancarluccio presenta la stagione teatrale 2018 – 2019

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La stagione del teatrale del Nuovo Teatro Sancarluccio riparte con un programma variegato e soprattutto ricco di protagonisti.

Anche quest’anno il cartellone si presenta diviso in sezioni: “Il Teatro Rinnovato”, “I Teatri Comici”, “Il Teatro in Musica”, “Il Teatro Danza”.

Al nuovo Teatro Sancarluccio e la sezione del Teatro Rinnovato.

Fanno parte della sezione “Il Teatro Rinnovato”: “Mamma Mà!” di Massimo Andrei con Daniela Ioia per la regia di Gennaro Silvestro. “Io sono Claudia”, scritto e diretto da Eduardo Cocciardo coprotagonista della pièce insieme ad Anna Monti e Salvio di Massa.

“Chiudi fa corrente” con Salvatore Esposito e Daniela Cenciotti, che ne cura anche la regia; “Socrate superstar” con Ciro D’Errico, Gianni Caputo, Antonio De Rosa, Federica Grimaldi e Antonio Gargiulio, anche autore e regista della pièce; “Locas” con Marcella Vitiello e Laura Pagliara per la regia di Niko Mucci; “L’altrui misura” con Guido Del Vneto e Tullia di Nardo, scritto e diretto da Lucilla Lupaioli e Alessandro Di Marco.

“La quinta ora” con Adele Pandolfi, di Anna Mazza per la regia di Carlo Guitto; “Big Fish” con Franco Nappi, scritto e diretto da Andrea Cioffi. “Il tavolo verde” con Salvatore Mincione Guarino ,Giovanni Gazzanni , Asia Franceschelli, Claudia Cervio, Alessio Gialorenzo, Gaia Rossi, Simona Gagliardi, Gabriel Gasbarro scritto e diretto da Salvatore Mincione Guarino.

“Per una bomba in meno” di e con Ernesto Mahieux; “Operazione balena” di Gianfranco Vergoni con Loredana Piedimonte, Ilaria Nestovito, Emanuele Di Luca, Irene Cedroni, Matteo Volpotti, Giulia Di Tommaso e Daniele Derogatis per la regia Marco Simeoli.

I Comici del Nuovo Teatro Sancarluccio

Della sezione “l Teatri Comici” gli spettacoli: “Peppe Maiulli vs Ernesto a Foria …ovvero song’ allergico ‘e fravole” di e con Peppe Maiulli. “Donna Pereta fora ‘o balcone” di e con Alan De Luca; “Usciti pazzi” di Antonio Scavone con Antonio D’Avino, Laura Pagliara e Valeria Impagliazzo per la regia di Niko Mucci. “A mare con tutti i panni” di e con Enzo Catapano.

“Tutto esaurito… ovvero sord out” con Enzo Nicolò coautore del testo insieme a Marco Lanzuise e Salatore Turco; “Veemenza senile” di e con Giancarlo Valentino e Gino Magurno.

Al Nuovo Teatro Sancarluccio musica e danza.

Rientrano invece nella sezione “Il Teatro in Musica”: “Serenvivity” di e con Viviana Cangiano e Serena Pisa; “Stasera in scena…BusCaMo?” di e con Christian Mirone; “Mi chiamo Mimì” di Sarah Falanga protagonista dello spettacolo unitamente a Christian Mirone, Francesca Morgante, Giusy Paolillo, Marco Gallotti, Damiano Agresti, Lorenzo Cappiapuoti.

Infine, nella sezione “Il Teatro Danza” rientrano i seguenti spettacoli: “Saffo e Artemisia” con Giorgia Palombi e Pasquale Lanzillotti per la regia di Rosario Liguoro; “Elegia (…about men)” con Valerio De Vita, Emiliano Perazzini e Ricky Bonavita che ne cura anche la regia; “Hòios eì/donna” con Tina Femiano, Sabrina D’Aguanno e Sonia Di Gennaro Ideazione artistica e regia Elena D’Aguanno e Tina Femiano.

Gli spettacolo fuori abbonamento del Nuovo Teatro Sancarluccio.

“Totò uomo d’amore” con Sasà Mendoza e Vincenzo Peluso; “Chi tene ‘o mare” con Antonello Cascone e Marianna Corrado per la regia di Bruno Lanza; “Homenaje a Paco” con Max Puglia, Nico di Battista e Francesco Cavaliere; “Io e Te” di e con Antonella de Rosa; “Racconto Musicale” con i Soul-Food e la partecipazione di Stefania De Francesco; “Tutte le strade portano a…” di e con Silvia Nardelli e Romeo Barbaro; “Cantami d’Amore” di e con Francesca Curti Giardina; “Max e la dea S… bendata” di e con Massimiliano Cimino; “Tra swing e bossa nova” di e con Maresa Galli; “In…canto napoletano” di e con Mario Maglione; “Meraviglioso” di e con Trio Esperidi; “Assolo d’autore-emozioni e poesia in musica” di e con Panamagroup; “Napolievolution” di e con Sara Tramma.

Il Teatro per l’infanzia, la scuola di recitazione ed il laboratorio permanente di teatro sono alcune delle numerosi attività del Nuovo Teatro Sancarluccio.

Anche quest’anno la stagione del Sancarluccio sarà arricchita da numerose nuove attività ancillari al cartellone:
La lanterna magica, stagione di teatro per l’infanzia suddivisa in un calendario domenicale composto da sei spettacoli e dedicati esclusivamente agli spettatori più piccoli e alle loro famiglie a cura de Il teatro nel baule;

La Falegnameria dell’attore, scuola di recitazione teatrale e cinematografica, per giovani e adulti, diretta da Gigliola De Feo con la partecipazione di numerosi artisti di calibro nazionale;

Laboratorio teatrale permanente a cura di Sarah Falanga che consentirà a dieci allievi, grazie all’assegnazione di borse di studio, di frequentare le lezioni gratuitamente.

OndaWeb “Radio Live” – il teatro si sente alla radio: format inedito, a cura di Francesco Palmieri e Rosanna Bennardo, suddiviso in tre serate tematiche (Onda web RadioLive Italia- Onda web RadioLive international e Onda web RadioLive Napoli) nel corso delle quali verrà dato spazio a giovani e talentuosi artisti partenopei che vestiranno gli abiti di veri e propri speaker.

Il Malocchio con Giacomo Rizzo in scena al Teatro Bracco

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Giacomo Rizzo nella la commedia degli equivoci Il malocchio

Il Malocchio al Teatro Bracco dal venerdì 26 ottobre. Ogni week end, compreso il ponte di Ognissanti, e fino a domenica 11 novembre Giacomo Rizzo e Caterina De Santis al Teatro Bracco di Napoli.

Assieme a Giacomo Rizzo e Caterina De Santis saranno in scena anche Daniela Cenciotti, Salvatore Esposito e Corrado Taranto, con la commedia degli equivoci “Il malocchio”. Una produzione Ar.Te.Te.Ca.-Teatro Bracco tutta incentrata sulla superstizione e sulla credenza popolare che vorrebbe l’esistenza di alcune persone in grado di esercitare su altre influssi iettatorii.

Protagonista della commedia è il personaggio di Totonno Passaguaje, un uomo ossessionato dalla jella. Totonno Passaguaje si convince di essere vittima di una fattura ed imputa, così, ogni sua disgrazia, e finanche il più piccolo dei contrattempi, a questa malefica influenza piovutagli addosso.

Il Malocchio, testo scritto a quattro mani da Germano Benincaso e dallo stesso Rizzo

Giacomo Rizzo cura anche l’adattamento e la regia dello spettacolo. Il testo si presenta con un fulcro centrale, il tema del malocchio. Si articola, poi in un aggrovigliatissimo intreccio di situazioni surreali, che offrono al regista e all’attore innumerevoli spunti comici.

Altrettanto efficace appare, inoltre, la caratterizzazione dei personaggi. Una vasta gamma di tipi, alcuni bizzarri, altri improbabili o creduloni, tutti ugualmente partecipi al trionfo finale della superstizione. Un tourbillon di esilaranti equivoci in grado di trascinare lo spettatore in un testacoda di emozioni e risate, scandito dal ritmo della Commedia dell’Arte e finalizzato a garantire al pubblico sicuro divertimento.

Il Malocchio porta in scena tutta la Compagnia Stabile del Teatro Bracco

In scena insieme al grande interprete della scena napoletana e del grande schermo Giacomo Rizzo e alla direttrice artistica della sala della Pignasecca Caterina De Santis, ci sarà la Compagnia Stabile del Teatro Bracco al completo, da Andreina Raucci a Guglielmo Capasso, da Emanuela Giordano a Gianpietro Ianneo, da Giuseppe D’Amato a Marco Serra, Nancy Aquino a Maria Russo fino a Mario Arienzo. Le scene sono di Giuseppe Grasso, mentre i costumi della Sartoria Pennacchio.

Il Malocchio con Giacomo Rizzo e Caterina De Santis

Spettacoli il venerdì e il sabato alle ore 21, la domenica alle ore 18,30.
Telefono 0815645323 – 3481012824
www.teatrobracco.it

Tra Ninnananne e Tammurriate…L’Italia al Duca di Martina

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Sabato 27 ottobre nel Salone delle Feste del Museo Duca di Martina si terrà il concerto del Coro “Insieme per In…Canto” dal titolo Tra Ninnananne e Tammurriate…L’Italia, con Monica Assante di Tatisso, Patrizia Spinosi e Michele Bonè.

Tra Ninnananne e Tammurriate…L’Italia un viaggio musicale nell’Italia popolare. Brani che raccontano storie dal fronte della Grande Guerra fino a quelle dei migranti dei giorni nostri, attraverso la musica come unico elemento che unisce. Il progetto, promosso dalla Direzione del Museo Duca di Martina, diretto da Luisa Ambrosio, è curato da Monica Assante di Tatisso, Patrizia Spinosi e Michele Bonè.

Un coro che insieme per In…Canto, incanta con le sue Ninnananne e Tammurriate

Un coro perlopiù composto da signore diversamente giovani, con il sogno di cantare Gabriella Altamura, Paola Angelieri, Ornella Beltrame, Paolo Buffulini, Gloria Caruso, Maria Teresa Chindemi, Rossana Coen, Giuliana Costa, Rosalba Del Buono, Gisa De Maio, Adriana De Santis, Antonia Gottaldi, Marisa Monetti, Ornella Oliva, Gabriella Profeta, Liliana Rellini, Ermanno Ricci, Elvira Sellitto, Susi Stozzetti, Giovanna Teta, Paola Vanzi. L’ ensamble musicale invece è composto da Michele Bonè e Gennaro Esposito alle chitarre chitarre;
Alessio Cannavacciuolo alle percussioni. Michele Bonè  è anche autore degli arrangiamenti e rielaborazioni musicali.

Tra Ninnananne e Tammurriate…L’Italia – Programma

Lettere dal Fronte.  La prima, è una lettera testamento che Stefano Rum, un giovane isolano impegnato nella Grande Guerra, invia al suo bambino di 4 anni dal fronte nel 1916. La seconda è scritta da un soldato alla propria madre. L’ultima da un soldato a suo padre.
NinnaNanna di Carlo Faiello – “…E je so’ cuntenta ‘o stesso, pecché tu rieste cca’ vicino a mme…”

Partire Partirò di Anton Francesco Menchi. Un canto rivoluzionario del Risorgimento, che racconta la coscrizione obbligatoria sotto il dominio di Napoleone Bonaparte. Il racconto di un giovane costretto a partire e a lasciare la sua amata Gigina cara, Gigina bella…
Pensieri sull’Italia di persone autorevoli al loro passaggio nella nostra nazione
‘A è na Taranta di Pasquale Ziccardi e Corrado Sfogli “…gira, vota, pizzeca, te mozzeca…”
Nannarè Lirica di Carlo D’Angiò

Ninnananne e Tammurriate…L’Italia in Sardegna.

Introduzione con pensieri e citazioni. No photo reposare poesia di Salvatore Sini, Musicata nel 1920 dal compositore Giuseppe Rachel. Canto d’autore di ispirazione folklorica da tempo entrato a far parte della cultura e della tradizione sarda.

Ninnananne e Tammurriate…L’Italia in Puglia.

Introduzione con pensieri e citazioni. Pizzica di San Vito – La pizzica costituiva il principale accompagnamento del rito del tarantismo. Essa veniva eseguita con tamburello e violino per le loro caratteristiche ritmiche e melodiche con lo scopo di “esorcizzare” le donne tarantate e guarirle dal loro male attraverso il ballo scatenato.

Ninnananne e Tammurriate…L’Italia in Piemonte.

Citazione dalla poesia Piemonte di Giosuè Carducci Sciur Padrun da li beli braghi bianchi Canto popolare originario del Nord Italia (Piemonte e Lombardia) composto da un autore anonimo tra il XIX e XX secolo. E’ annoverato tra le più famose canzoni intonate dalle mondine durante il lavoro nelle risaie.

Ninnananne e Tammurriate…L’Italia a Roma.

Pensieri e citazioni. Il Valzer della Toppa di P.P. Pasolini e Piero Umiliani. Una sbronza allontana per un attimo una prostituta di Roma dalla sua squallida vita. Un’improvvisa allegria disperata che le dà il coraggio di allontanare in malo modo i clienti e di riassaporare una bellezza e una purezza ormai perdute.

Ninnananne e Tammurriate…L’Italia a Bologna.

Citazioni sulla città. Romagna Mia. Valzer popolare di Aurelio Casadei detto Secondo

Ninnananne e Tammurriate…L’Italia in Sicilia.

Introduzione con pensieri e citazioni. E vui durmiti ancora, poesia siciliana scritta da Giovanni Formisano, scritta nel 1910 e musicata da Gaetano Emanuel Calì. Fu considerato una “mattutina”, che così si distingue dalla “notturna”, la serenata serale. Fu una grande interpretazione di Tecla Scarano al Teatro Sangiorgi di Catania.

Ninnananne e Tammurriate…L’Italia in chiusura.

Terra di Carlo Faiello e Corrado Sfogli. Pezzo Underground Metropolitano, dove si mescolano sonorità popolari a ritmi moderni che sfociano in un Rap che grida la condizione degli extra-comunitari. Sotto il Velo del Cielo di Carlo Faiello e Corrado Sfogli – Un canto propiziatorio che vede la musica come elemento che unisce, che dona sollievo, anche a coloro che vivono nella povertà e nel bisogno. “Sarrà sta musica che vene e se ne va… Vulesse ca stu cielo s’arapesse pe’ tutta ‘a gente ca nun tene niente…”

Ninnananne e Tammurriate…L’Italia – Informazioni

Museo Duca di Martina – Villa Floridiana
Sabato 27 ottobre 2018 , ore 11.00
La partecipazione al concerto è con il biglietto ridotto del museo (2 euro).
Ingressi in Via Cimarosa 77 o Via A. Falcone 171
80127 Napoli
tel. 0812294700-0815788418
www.polomusealecampania.beniculturali.it – facebook.com/museoducadimartina

Marinella Pomarici approfondimento sulla rassegna Squilibri

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“L’edizione di quest’anno dedicata al tema delle Frontiere si collega idealmente ad un progetto di Alessandro Leogrande, bravo giornalista d’inchiesta e scrittore morto prematuramente a soli 40 anni nel novembre scorso. Il progetto, realizzato nel corso di quest’anno dal Salone del Libro di Torino, Robinson/Repubblica, Radio3 e la casa editrice Laterza, ha provato a mettere in discussione il racconto ufficiale sull’immigrazione, che vede l’arrivo degli stranieri solo nei termini di emergenza e pericolo”, racconta Marinella Pomarici, presidente di A Voce Alta. Da qui il tema della XII edizione di Squilibri e della Pagina che non c’era.

Squilibri – Ingresso gratuito per gli incontri:
Biblioteca Nazionale, P.zza Plebiscito, 1
Infoline: bn-na.urp@beniculturali.it

La Pagina che non c’era e Squilibri

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Mercoledì 24 Ottobre alle ore 16.00, per la sezione Frontiere Linguistiche, Maria Laura Vanorio introduce l’incontro con Claudia Zonghetti, traduttrice di Anna Karenina.

Il cuore della manifestazione sono sempre i lettori, in particolare i ragazzi delle scuole secondarie con le loro scelte di lettura: i concorsi “La pagina più amata” e “La pagina che non c’era” sono infatti al centro del progetto. 80 scuole hanno partecipato ai due concorsi ogni anno, senza tuttavia dimenticare i tanti lettori appassionati di ogni età. L’obiettivo rimane promuovere la lettura, sensibilizzare e stimolare in particolare i giovani che saranno i veri protagonisti della rassegna.

“La pagina che non c’era” offrirà anche quest’anno l’occasione agli studenti delle scuole italiane di incontrare scrittori e interpreti del mondo contemporaneo. Ci piace definire il nostro come un progetto di “lettura creativa”: gli studenti leggono libri per riuscire a trovare la propria voce. Portiamo dunque gli scrittori tra i banchi promuovendo un concorso nazionale di scrittura per gli alunni delle scuole secondarie di I e II grado”, dichiara Maria Laura Vanorio, ideatrice del progetto.

Per la rassegna Squilibri dal 24 al 27 Ottobre alla Biblioteca Nazionale di Napoli
Ingresso gratuito per gli incontri:
Biblioteca Nazionale, P.zza Plebiscito, 1
Infoline: bn-na.urp@beniculturali.it

Squilibri Incontri di lettura dal 24 al 27 ottobre alla Biblioteca Nazionale

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Squilibri Incontri di lettura alla Biblioteca Nazionale di Napoli. L’edizione di quest’anno dedicata al tema delle Frontiere si collega idealmente ad un progetto di Alessandro Leogrande.

“…quella parola indica una linea lunga chilometri e spessa anni.
un solco che attraversa la materia e il tempo, le notti e i giorni, le generazioni e le stesse voci che ne parlano, si inseguono, si accavallano, si contraddicono, si comprimono, si dilatano.
è la frontiera.
(da La Frontiera di A. Leogrande)

Squilibri Incontri di lettura, a Napoli, dal 24 al 27 ottobre 2018

La rassegna Squilibri Incontri di lettura, è promossa dalle associazioni culturali A Voce Alta, Soup, La Pagina che non c’era, Officine Gomitoli. In stretta collaborazione con la Biblioteca Nazionale, LaterzAgorà di Napoli, gli istituti scolastici, gli istituti di cultura e le librerie. Con il patrocinio del Comune di Napoli, della Regione Campania, sotto gli auspici del Centro per il Libro e la Lettura, e il sostegno di alcuni sponsor privati.

“Parlare di libri, leggere le Pagine più Amate, cercare la Pagina che non c’era, dove, se non in Biblioteca?” così esordisce Francesco Mercurio, direttore della Biblioteca Nazionale. “Forse c’è ancora qualcuno che pensa che la Biblioteca sia un luogo esclusivo per soli eruditi, che comunque sono sempre i benvenuti. La Biblioteca è la memoria di una comunità, il luogo della conoscenza, il luogo dove si può ricostruire la storia delle radici identitarie.”

Con Squilibri mettiamo in contatto libro e lettore, biblioteca e comunità di riferimento.

Continua Francesco Mercurio. “Il tema Frontiere scelto dalla rassegna Squilibri Incontri di lettura, che volentieri ospitiamo in questi spazi per il secondo anno, rimanda a tutta la complessità e alla conoscenza che solo un luogo ricco di memoria e storia antica, come la Biblioteca Nazionale, può offrire alla comprensione e alla declinazione di Frontiere.  E il compito di un bibliotecario è quello di mettere in contatto libro e lettore, biblioteca e comunità di riferimento. L’idea, dunque, di costruire insieme alle associazioni A Voce Alta, Soup, La pagina che non c’era, Officine Gomitoli, percorsi di lettura ed incontri, per mettere in relazione i ragazzi delle scuole secondarie e gli scrittori, ma anche giornalisti, attori, filosofi, rafforza il nostro compito di apertura alla società e alle tematiche di grande attualità. Ancora una volta antico e contemporaneo si incontrano in Biblioteca per intraprendere percorsi sempre inediti nella disseminazione della conoscenza e della lettura”.

Squilibri affronta il tema delle frontiere ricordando il lavoro del giornalista  Alessandro Leogrande

“L’edizione di quest’anno dedicata al tema delle Frontiere si collega idealmente ad un progetto di Alessandro Leogrande. Alessandro un bravo giornalista d’inchiesta e scrittore morto prematuramente a soli 40 anni nel novembre scorso. Il progetto, realizzato nel corso di quest’anno dal Salone del Libro di Torino, Robinson/Repubblica, Radio3 e la casa editrice Laterza, ha provato a mettere in discussione il racconto ufficiale sull’immigrazione, che vede l’arrivo degli stranieri solo nei termini di emergenza e pericolo”, racconta Marinella Pomarici, presidente di A Voce Alta. Da qui il tema della XII edizione di Squilibri e della Pagina che non c’era.

Squilibri affronta il tema delle frontiere ricordando il lavoro del giornalista  Alessandro Leogrande

Squilibri vuole offrire parole nuove per descrivere un fenomeno enorme, contribuendo a innescare una discussione diversa su di argomento fondamentale

E’ il tentativo – attraverso una più articolata declinazione del tema Frontiere – di offrire parole nuove per descrivere un fenomeno enorme, contribuendo a innescare una discussione diversa su di argomento fondamentale del nostro mondo contemporaneo. Se i dati sugli andamenti demografici globali sono credibili è fondamentale ragionare specificamente sui modi in cui la letteratura – attraverso le traduzioni, ad esempio – da sempre incontra il tema della migrazione, o il cinema, proponendo alcuni film sul tema e/o incontri con attori e registi sensibili all’argomento.

I libri scelti infatti per quest’edizione rimandano tutti all’idea della frontiera intesa in senso ampio e con tutte le implicazioni del caso. Per la sezione scuole superiori leggeremo di Eraldo Affinati, Tutti i nomi del mondo, Mondadori, 2018; di Fabrizio Coscia, La bellezza che resta, Melville Edizioni, 2017; di Alessandro Leogrande, La frontiera, Feltrinelli 2015 e Dalle macerie. Cronache sul fronte meridionale, Feltrinelli 2018; per la sezione grandi classici in traduzione, Lev Tolstoj, Anna Karenina, Einaudi 2016, nella traduzione di Claudia Zonghetti; per la sezione scuole medie di Lorenzo Marone Un ragazzo normale, Feltrinelli, 2018.

Squilibri incontri di lettura ma anche incontri tra scrittori e studenti

“L’incontro con gli scrittori, ma anche quello tra i vari studenti, appartenenti a scuole, città e realtà differenti, diventa una preziosa occasione di confronto intorno alla parola (letta, immaginata, raccontata e, infine, scritta). Un confronto fecondo – racconta Maria Laura Vanorio – che consente agli studenti di entrare in contatto con gli autori dei romanzi senza la mediazione degli adulti e senza distanze gerarchiche, e che costituisce un momento fondamentale del successivo processo creativo”.

Intervista a Pamela Villoresi in scena dal 31 gennaio con “Viva la Vida!”

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Pamela Villoresi in un monologo fulminante che ripercorre i patimenti della reclusione forzata di Frida Khalo.

Pamela Villoresi, diretta da Gigi Di Luca interpreta la sintesi infuocata di un’esistenza piena e tormentata. La parabola di una grande pittrice dal vertice estremo dei suoi sogni. La Villoresi in “Viva la Vida!” descrive la voracità con cuoi  Frida Khalo ha divorato se stessa nel bene e nel male. Consumata dal dolore fisico, frida si aggrappa con tutta se stessa alla vita.

Un monologo, intimista basato sulla forza interiore di questa donna, sulla passione per l’arte, per il Messico, per tutte le relazioni umane vissute con impeto ed intensità.

Pamela Villoresi sarà in scena al Ridotto del Mercadante con “Viva la Vida!” dal 31 gennaio al 10 Febbraio

Muhammad Ali da mercoledì 24 ottobre 2018, Teatro Nuovo di Napoli

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Mercoledì 24 ottobre 2018, Teatro Nuovo di Napoli Muhammad Ali di Pino Carbone e Francesco Di Leva.

Mercoledì 24 ottobre 2018, Teatro Nuovo di Napoli Muhammad Ali di Pino Carbone e Francesco Di Leva. Attore e regista si confrontano, in scena, con il senso dell’impossibile e della sfida, traendo ispirazione dal corpo dell’indimenticabile pugile.

Muhammad Ali interpretato ancora da Francesco Di Leva dopo il debutto nella scorsa edizione del Napoli Teatro Festival. Francesco Di Leva torna a vestire i panni del celebre pugile statunitense Cassius Marcellus Clay Jr. nello spettacolo Muhammad Ali. Ideato con Pino Carbone, che ne cura la regia, in scena da mercoledì 24 ottobre 2018 alle ore 21.00 in replicha fino a domenica 28 al Teatro Nuovo di Napoli.

Lo spettacolo di Muhammad Ali nasce dalla passione per il pugile statunitense da parte dell’attore partenopeo

Presentato da Ente Teatro Cronaca Vesuvioteatro, l’allestimento, con la drammaturgia di Linda Dalisi. Lo spettacolo di Muhammad Ali nasce dalla passione per il pugile statunitense da parte dell’attore partenopeo, cui, spesso, si è ispirato per l’interpretazione dei suoi personaggi teatrali. “Ho lottato contro un coccodrillo, ho lottato con una balena, ho ammanettato i lampi, sbattuto in galera i tuoni. L’altra settimana ho ammazzato una roccia, ferito una pietra, spedito all’ospedale un mattone. Io mando in tilt la medicina”.
Parole di Muhammad Ali, il più grande boxeur della storia. Un uomo che si fece cambiare il nome, “perché Cassius Clay è un nome da schiavo”, e, come Ali, conquistò il mondo, vincendo sul ring tutto quello che c’era da vincere.

Muhammad Ali, un attivista che difese fino all’ultimo giorno della sua vita i diritti dei black.

Un ragazzo dalla pelle nera che si rifiutò di andare a combattere in Vietnam, e che per questo finì in prigione. Un attivista che, nel suo un inglese strano, imperfetto, magnifico, difese fino all’ultimo giorno della sua vita i diritti dei black.

Lo spettacolo prova a portare in scena le sue parole. Parole mai dette a caso, veloci, pesanti, leggere, fondamentali, così come si “analizza” ogni aspetto della sua vita: il privato, il pubblico, la sicurezza, il carisma.  “Abbiamo immaginato – chiariscono Francesco Di leva e Pino Carbone – di scomporre il suo corpo, pezzo per pezzo, con la stessa attenzione che richiede l’osservazione dell’avversario prima di un incontro. Con lo stesso interesse che merita il vincitore dopo un incontro, accostando a ogni pezzo del suo corpo un aspetto della sua personalità, a ogni pezzo del suo corpo una sfida”.

L’ispirazione nasce concretamente dal corpo di Muhammad Ali, un corpo allenato, messo in gioco, sfidato, osannato, osservato, acclamato.

Frammenti dell’autobiografia, cronache di giornale, discorsi pubblici, poesie, vanno a comporre il puzzle di un uomo che, sulle orme di Malcolm X, fino all’ultimo momento, anche quando ormai soffriva di Parkinson, ha saputo usare la sua popolarità per dire ‘basta’ al razzismo. Chi non conosce la sua storia, le sue origini, resterà sopraffatto dalla potenza fisica, ma soprattutto umana, di questa figura “mitologica”.
Allenamento, costanza e forza di volontà, queste le costanti della vita del pugile che – secondo Di Leva e Carbone – dovrebbero essere fonte d’ispirazione per tutti.

Muhammad Ali di Pino Carbone e Francesco Di Leva

Muhammad Ali di Pino Carbone e Francesco Di Leva

Napoli, Teatro Nuovo – da mercoledì 24 a domenica 28 ottobre 2018
Inizio spettacoli ore 21.00 mercoledì e giovedì
ore 18.30 venerdì e domenica, ore 19.00 sabato
Info e prenotazioni al numero 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it

Tutto il teatro che vuoi! La stagione del Ridotto del Mercadante

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Il direttore Luca De Fusco presenta la stagione del Ridotto del Mercadante. Il Ridotto con il Mercadante e il San Ferdinando offrono “Tutto il teatro che vuoi!”

La presentazione degli spettacoli che andranno in scena al Ridotto del Mercadante completa il grande cartellone della stagione teatrale dello Stabile di Napoli dal titolo Tutto il teatro che vuoi!

Allestimenti ancora una volta all’insegna della novità autorale e della ricerca, affidati a compagnie e registi di più nuova generazione dia area napoletana. Anche questa programmazione vede proseguire la collaborazione dello Stabile con l’Accademia delle Belle Arti di Napoli nelle cattedre di Scenografia del prof. Luigi Ferrigno e Costumi della professoressa Zaira De Vincentiis.

Memory of Love di Sam Havadtoy alla Certosa e Museo di San Martino

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La Certosa e Museo di San Martino di Napoli, diretta da Rita Pastorelli presenta la mostra Memory of Love di Sam Havadtoy.

Memory of Love di Sam Havadtoy, la mostra realizzata dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, in collaborazione con Piero Addis, Direzione Generale della Reggia di Monza e allestita presso la Certosa e Museo di San Martino di Napoli, diretta da Rita Pastorelli. Nei suggestivi ambienti del Ninfeo, la mostra Memory of Love di Sam Havadtoy sarà visitabile fino al 20 Novembre.

Sam Havadtoy, nato a Londra nel 1952, cresciuto nell’Ungheria post 1956, si è trasferito negli Stati Uniti nel 1972. Sam ha iniziato lavorando come arredatore d’interni. Divenne subito protagonista di quella straordinaria stagione creativa, sviluppatasi nella seconda metà del Novecento a New York. In questi anni ebbe modo di conoscere e diventare intimo amico di John Lennone e Yoko Ono. Sam Havadtoy divenne compagno della stessa Yoko Ono, dopo la tragica scomparsa del musicista inglese. Sam Havadtoy frequentava ed era amico di personalità protagonisti di quel periodo tra i quali Andy Warhol, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Jasper Johns, Robert Rauschenberg, John Cage e molti altri.

Memory of Love di Sam Havadtoy, la produzione recente di uno degli artisti più interessanti e originali della scena newyorkese.

L’esposizione ripercorre, attraverso 25 opere, tra dipinti e sculture, la produzione recente di uno degli artisti più interessanti e originali della scena newyorkese, tra gli anni Settanta e Ottanta. La cifra espressiva più caratteristica del lavoro di Sam Havadtoy risiede nell’utilizzo del merletto. Il merletto un materiale insolito per l’arte contemporanea, ma il cui impiego trova riscontro nella memoria dei popoli dell’est Europa. Proprio nell’est Europa il merletto rappresenta complessi riferimenti a classe, religione, storia e moda.
Nella sua pratica artistica Havadtoy incolla frammenti di leggero pizzo su diversi supporti. Strato dopo strato, poi ricopre il pizzo di colore. Il gioco di vuoto e pieno che si crea, diventi l’elemento strutturale dell’immagine che ne risulta.

I suoi lavori si manifestano attraverso un processo di occultamento, che ricorda la formula di Paul Klee di “rendere visibile l’invisibile”. Sam inizia spesso con un testo personale scritto direttamente sul supporto. Il testo sarà poi cancellato con strisce di merletto, colore e con una successiva sovrapittura che dona tridimensionalità alla struttura stessa. Quello che ne consegue è una composizione stratificata che ricorda quei manoscritti di papiro o pergamena, di epoca antica o medievale, dove il testo originario veniva lavato per fare spazio a un altro scritto.

Memory of Love di Sam Havadtoy testimonia il forte legame di Havadtoy con l’Italia.

L’esposizione testimonia il forte legame di Havadtoy con l’Italia, “il mio paese di adozione”, com’ebbe modo di affermare. È proprio in Italia, nel 2008, che il suo lavoro subisce una decisa trasformazione, che si traduce in una tavolozza di colori fino ad allora sconosciuta. Invitato da amici a trasferirsi in una casa affacciata sul mar Mediterraneo, Havadtoy seppe cogliere le suggestioni che gli provenivano dal paesaggio circostante.

La tecnica divisionista che caratterizzava la sua opera si arricchisce di una luminosità più gioiosa e serena. Lo stesso artista ricorda come “Dipingere sul mare, attorniato dai miei nuovi amici mi ha fatto comprendere che il prezzo della mia nuova vita doveva essere la perdita o eventualmente la trasformazione di quella vecchia. Tutti i ricordi del passato, evocati da quei puntini che mi hanno aiutato ad arrivare a questo momento della mia esistenza, mi hanno dato una nuova direzione. Non significavano più perdita, piuttosto crescita e realizzazione”.

L’Italia presente nelle opere della mostra Memory of Love di Sam Havadtoy

Anche dal punto di vista tematico, l’Italia è molto presente nelle opere di Sam Havadtoy. Non è un caso che il simbolo della mostra sia una vera Fiat 500 d’epoca, decorata con la sua caratteristica tecnica a merletto, a accogliere il visitatore. Così come la scultura di Pinocchio concentra la sua attenzione su un personaggio di fantasia della letteratura italiana che ha saputo farsi conoscere ben oltre i confini della nazione.

Il luogo che accoglie la mostra, il Ninfeo della Certosa e Museo di San Martino, racchiude, inoltre, un significato altamente simbolico per Havadtoy, in quanto esso si trova lungo il percorso della cosiddetta “Passeggiata dei Monaci”, ossia il desertum della Certosa, lo spazio deputato alla meditazione e alla preghiera. Viene qui esposta la serie inedita Doors. Sono porte dipinte, 14 come le stazioni della Via crucis, che simboleggiano i momenti di passaggio e di sofferenza che ogni uomo esperimenta lungo tutto il corso della sua vita.

Memory of Love di Sam Havadtoy fino al 20 novembre

Memory of Love di Sam Havadtoy – Informazioni

Certosa e Museo di San Martino – Largo S. Martino, 5 80129 Napoli
tel. 081 229 4510-532-538 / accoglienza.sanmartino@beniculturali.it

Date: 19 Ottobre – 20 Novembre 2018
Orario: 9.30-12.30; chiusa il mercoledì
Biglietto: € 6,00

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