domenica 14 Dicembre 2025
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SuMemArt La Memoria dell’Arte al Museo Archeologico dell’antica Capua

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SuMemArt La Memoria dell'Arte al Museo Archeologico dell'Antica Capua

Al Museo Archeologico dell’antica Capua SuMemArt, Sumus memoriam artis la mostra fotografica di Luigi Bilancio

SuMemArt, La Memoria dell’Arte al Museo archeologico dell’antica Capua si inaugura la mostra fotografica di Luigi Bilancio. L’esposizione con fotografie di Luigi Bilancio rappresenta l’arte nell’arte, le linee estetiche della danza immerse nella maestosità del monumenti antichi. SuMemArt suscita così nello spettatore consapevolezza e sensibilità verso il nostro patrimonio materiale e immateriale.

La danza, attraverso le immagini Luigi Bilancio racconta il territorio campano ricco di storia da far conoscere al grande pubblico. L’idea progettuale del fotografo è dunque sollecitare interesse e curiosità per la memoria dell’arte e della storia.

L’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere, secondo per grandezza solo al Colosseo ospita i corpi dei danzatori del Teatro San Carlo a Napoli, punto di riferimento internazionale per la danza e non solo, nell’intento di avvicinare, attraverso un linguaggio visivo moderno, i diversi pubblici, soprattutto le nuove generazioni, all’arte e alla nostra storia.

Nell’Anfiteatro di Santa Maria Capua Vetere le arti e i loro linguaggi si fondono nell’intento di promuovere il patrimonio archeologico

In questo luogo così affascinante il fotografo Luigi Bilancio ha coinvolto i danzatori Danilo Notaro, Tommaso Palladino e Sara Gison. Con loro Bilancio è riuscito a fondere in un unico spazio visioni artistiche che dialogano tra loro.

“L’anfiteatro Campano è stato scelto come prima ambientazione di una serie scatti che vedranno il coinvolgimento di altri siti culturali della Campania, questo rappresenta il frutto di un lavoro di promozione del patrimonio archeologico di Santa Maria Capua Vetere che investe vari settori della cultura e della società” afferma Ida Gennarelli, direttore del Museo Archeologico dell’Antica Capua.
La manifestazione è promossa dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, con il Museo dell’antica Capua, diretto da Ida Gennarelli.

Gori e Pellino divisi a Berlino al Nuovo Teatro Sancarluccio

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Gori e Pellino divisi a Berlino

Venerdì 10 e Sabato 11 al Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli Gori e Pellino divisi a Berlino. Uno spettacolo per riflettere e per sorridere con un omaggio nel titolo a al grande Principe De Curtis.

Gori e Pellino divisi a Berlino. Giorgio e Luisa l’uno di fronte l’altro davanti ad un quadro firmato dalla giovane artista Valeria Andinolfi, un quadro che rappresenta un muro di mattoni. Un momento di sfida, una sfida dell’uomo e della donna.

Gori e Pellino divisi a Berlino è un momento di sfida, una sfida come tante troviamo nella quotidianità che viviamo tutti i giorni ricercando l’amore. Le donne allontanano l’uomo dalla propria vita. L’uomo cerca di riconquistare la propria metà, come sosteneva Platone siamo alla ricerca della “mezza mela”, la nostra metà. Ma l’uomo riesce ad abbattere questo muro e venire incontro alla donna, ma soprattutto a rispettarla nel lavoro, nella vita e nell’amore.

La vera domanda che ci dobbiamo porre è come mai spesso esiste un muro tra l’uomo e la donna, due metà di una stessa mela

Luisa Pellino assieme a Enza Pellecchia e Giulia Tomacelli rappresenteranno la condizione della donna e la sua grazia e la classe, attraverso coreografie con una scelta della musica ben definitiva.

Giorgio Gori; assieme al suo cast di attori composto da Dino Porzio, Francesco Borrelli, Daniela Tamburro, Castrese Amoroso, Mara Tommasino; butta giù la quarta parete per dialogare in maniera comica con il proprio pubblico. Da chiedersi come mai esiste un muro tra un uomo e una donna fino a scoprire l’universo femminile attraverso monologhi, poesie e qualche sorpresa per il pubblico in sala.

Gori e Pellino divisi a Berlino è uno spettacolo per sorridere e per riflettere

Lo scopo dello spettacolo è far capire al pubblico l’inutilità dei muri, ogni muro, che sia tra uomo e donna, bianco o nero, destra o sinistra, deve avere la stessa fine del Muro di Berlino. Un richiamo storico ma anche un gioco di rime tra i due protagonisti. Gori prende spunto dal titolo Totò e Peppino divisi a Berlino per spiegare in realtà tutt’altro attraverso la complicità del teatro e della danza con le coreografie di Luisa Pellino.

Actor Dei, musical sulla vita di Padre Pio al Teatro Trianon di Napoli

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Actor Dei al Teatro Trianon dal 25 dicembre al 6 gennaio

Protagonista e autore Attilio Fontana, in Actor Dei interpreta il santo più popolare dei nostri tempi raccontato in scena come l’Attore di Dio

Actor Dei un musical con una grande compagnia di trenta attori e ballerini. Valori religiosi e umani per il Natale di tutta la famiglia al teatro Trianon Viviani dal 25 dicembre al 6 gennaio. Un musical su San Pio da Pietrelcina è la proposta in cartellone del Trianon Viviani per le festività natalizie.

Actor Dei ossia L’Attore di Dio racconta la storia del santo più amato e discusso degli ultimi decenni per la sua fama di taumaturgo. San Pio da Pietrelcina familiarmente ancora chiamato “Padre Pio” nonostante la canonizzazione avvenuta diciassette anni fa.

Attilio Fontana autore del musical è qui impegnato non solo nel ruolo del protagonista, ma anche nella direzione musicale e nella scrittura dei testi con Mariagrazia Fontana, Francesco Ventura, Antonio Carluccio, Michela Andreozzi e Federico Capranica.

Actor Dei propone un percorso poetico in musica e danza di alcuni momenti della vita di Padre Pio

Fontana, che ha appena pubblicato l’ultimo singolo Gesù (L’ultimo comunista), con Actor Dei propone un percorso poetico in musica e danza di alcuni momenti della vita del santo, al secolo Francesco Forgione, nato a Pietrelcina nel 1887 e morto a San Giovanni Rotondo nel 1968. Un uomo semplice e coraggioso continuamente provato da pene fisiche e spirituali, spinto dalla volontà di sollevare il genere umano dalle sofferenze.

Con musiche che spaziano dal sacro al tradizionale della pizzica salentina e al pop coreografate da Orazio Caiti. Actor Dei ci restituisce così la giovinezza di Padre Pio, dall’infanzia al miracolo delle stimmate; quindi la sua maturazione spirituale a San Giovanni Rotondo fino alla morte della madre; per arrivare al racconto delle mille traversie per la creazione della Casa sollievo della Sofferenza.

Actor Dei con Attilio fontana

Sul palco del Trianon trenta elementi tra attori e ballerini. Regia di Bruno Garofalo

Actor Dei è uno spettacolo coinvolgente con videoimmagini scenografiche, animato da una compagnia composta da una trentina di attori, cantanti e ballerini. La regia e le scene sono di Bruno Garofalo. Nelle vesti di Padre Pio, Fontana conferma quella poliedricità e completezza d’artista che non si accontenta di un solo linguaggio e prosegue il suo percorso di instancabile ricerca umana e artistica.

In Actor Dei nella parte del Diavolo Lello Giulivo

Con Fontana in scena, nella parte dell’antagonista, il Diavolo, Lello Giulivo.
Actor Dei è stato allestito da Rosario Imparato per Immaginando produzioni, con l’organizzazione di Mario Minopoli. Il vocal coach della compagnia è Maria Grazia Fontana. I costumi sono firmati da Maria Grazia Nicotra e le videoimmagini scenografiche sono curate da Claudio Garofalo. Regista assistente Gennaro Monti.

Un musical che con il racconto dell’umile frate di Pietrelcina potrà anche far riflettere sui valori religiosi e umani sottesi al Natale. Actor Dei andrà in scena da mercoledì 25 dicembre a lunedì 6 gennaio, tutti i giorni tranne lunedì 30 e martedì 31 dicembre. Le rappresentazioni saranno serali, alle 21, ad eccezione di quelle domenicali, programmate alle 18.

Actor Dei, la storia di un uomo semplice e coraggioso spinto dalla volontà di sollevare il genere umano dalle sofferenze

Francesco Forgione, da semplice e coraggioso uomo continuamente provato da pene fisiche e spirituali. Spinto dalla volontà di sollevare il genere umano dalle sue sofferenze e di aggregare la vasta comunità attorno a un grande obiettivo, diventa “Padre Pio”, ovvero il simbolo dell’umanità positiva capace di riscattarsi dal dolore e dalla solitudine per dare vita a un grande sogno.

L’opera è suddivisa in tre grandi momenti. La giovinezza (dall’infanzia al miracolo delle stimmate), la maturazione spirituale (la sua vita a San Giovanni Rotondo fino alla morte della madre), e l’ospedale (il racconto delle mille traversie, dalla nascita della Casa sollievo della Sofferenza fino alla sua completa realizzazione).

Lo spettacolo si apre con un sogno fatto da Padre Pio da giovane. Un duello che ingaggia con il diavolo, suo alter ego, rappresentato attraverso una scacchiera bianca e nera in cui si fronteggiano l’esercito del bene e quello del male. Dopo la cornice onirica, che con un andamento circolare apre e chiude il racconto dell’opera, si torna su un piano realistico ripercorrendo alcune vicende salienti della vita del santo.

actor dei l'attore di dio

Immacolata al Parco Archeologico di Ercolano con visita al Teatro Antico

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Per la festa dell'immacolata visita al Teatro Antico di Ercolano

Con il weekend dell’Immacolata parte l’offerta natalizia del Parco di Ercolano, e l’idea del regalo culturale per Natale

Immacolata al Parco Archeologico di Ercolano. Il Parco Archeologico di Ercolano, con il weekend dell’Immacolata, lancia la propria offerta natalizia con la proroga della mostra SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano, in esposizione nell’Antiquarium del Parco e la riproposizione del raddoppio delle giornate di apertura del Teatro Antico.

La Mostra SplendOri è una preziosa collezione di circa 200 reperti, messaggeri di storia di antico artigianato e manifattura, oltre che dell’ulteriore valore acquisito per essere appartenuti agli abitanti dell’antica città sepolta dall’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Mentre il percorso sotterraneo del Teatro Antico trasforma i visitatori in veri e propri esploratori con caschi, mantelline e torce fornite dal Parco, attraversano un viaggio alla scoperta dell’antico. Occasione unica in Italia per visitare un monumento romano in eccezionale stato di conservazione. Inoltre la visita è realizzata secondo un itinerario che ripete quello utilizzato sin dai primi viaggiatori dal 1739 in poi. (L’AtI coinvolta è composta da Ideazione allestimento e progetto: Emanuela Todini – Roma; Progetto grafico e multimediale: Studio 21 snc di Lisa Tavarnesi e Alessandro Dei – Siena; Allestimento: ArticolArte srl – Monte Compatri (Rm); Contributi scientifici sezione didattica: Pamela Cerino – Roma)

A partire dal weekend dell’Immacolata il Teatro Antico sarà aperto al pubblico tutti i fine settimana di dicembre

Dal 7 dicembre, per tutti i fine settimana del mese, il teatro sarà visitabile il sabato e la domenica. Tre i turni di visita che permettono un accesso esclusivo a gruppi formati da non più di 15 persone per volta, accompagnati dal personale del Parco adeguatamente preparato per rendere questa esperienza davvero unica e quasi personale. 
I visitatori potranno inoltre approfittare sia del biglietto singolo che di quello integrato. Con il biglietto integrato ad un prezzo molto conveniente sarò possibile sia la visita al Teatro che al Parco. I turni di visita saranno tre: alle ore 10.00, alle ore 11.00 e alle ore 12.00; anche con un turno in lingua inglese.

Un percorso sulle tracce dei visitatori che nei secoli hanno attraversato alla luce delle fiaccole i pozzi e le gallerie creati dagli ingegneri dell’esercito borbonico.

Il Teatro Antico è ancora oggi accessibile attraverso le scale realizzate in età borbonica. Si scende a più di 20 metri sotto il materiale eruttivo e gli ospiti sono accolti negli ambienti che nel 1700 e nel 1800 rappresentavano il vero e unico ingresso agli Scavi di Ercolano. Il plastico ricostruttivo del teatro risalente al 1804 aiuta a comprendere sin da subito a quale grande avventura archeologica si sta per prendere parte. Un’imperdibile avventura in un luogo di rara suggestione alla scoperta di questo edificio da spettacolo risalente all’età dell’imperatore Augusto. Un percorso realizzato sulle stesse tracce dei visitatori che nei secoli hanno attraversato alla luce delle fiaccole i pozzi e le gallerie creati dagli ingegneri dell’esercito borbonico. Queste gallerie ancora oggi stupiscono per l’accuratezza e la maestosità.

Giorgio Gori firma il cartellone del Teatro Lazzari Felici

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Al Teatro Lazzari Felici, Giorgio Gori presenta il cartellone per la stagione teatrale 2019-2020. Aprirà la stagione lo spettacolo di Ben Maggio il 13 dicembre

Giorgio Gori firma l’organizzazione dell’evento di presentazione e del cartellone. Gori sottolinea più volte la volontà del teatro di proporsi come luogo di aggregazione tra arte e cultura. Giovani attori e compagnie presenti nel cartellone teatrale, che offre sei spettacoli, spaziando dal varietà alla prosa classica.

Ben Maggio, nipote di Beniamino Maggio è il direttore artistico del Teatro Lazzari Felici

La direzione artistica è stata affidata a Ben Maggio, nipote di Beniamino Maggio. Lo stesso Direttore Artistico ha espresso la sua volontà di far crescere questo spazio teatrale al centro di Napoli, tramite una scelta accurata degli spettacoli e della ricerca della tradizione napoletana.

Gli appuntamenti sono di venerdì, una volta al mese. Si parte il 13 dicembre con Ben Maggio che porta in scena un suo inedito, dal titolo “E’ Vita”. Seguirà il mese successivo, Guglielmo Capasso con il varietà “Lo facciamo per voi” il 17 gennaio. Il 21 febbraio sul palcoscenico del Teatro dei Lazzari Felici salirà Dante Maggio che porterà in scena la tradizione della famiglia Maggio a teatro con un altro varietà “Na sera ‘e Maggio”. In primavera, il 20 marzo sarà il turno di Antonio Gargiulo con la commedia “Almeno una Volta”. La stagione prosegue il 17 aprile Emanuele Guarino e le sue allieve in “Mela” di Dacia Maraini. Il cartellone terminerà con Dino Porzio, Francesco Borrelli, Luca Meo e Ciro Cappiello in “Tre Fratelli” una commedia liberamente tratta da E fuori Nevica di Vincenzo Salemme in scena l’8 ed il 10 maggio.

Il Panettone artigianale farcito con la famosa albicocca del Vesuvio la Pellecchiella

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Il Panettone artigianale farcito con la Pellecchiella del Vesuvio reinventa il panettone, classico dolce tradizionale natalizio milanese.

Il panettone artigianale rinasce nella terra del sole, alle falde del Vesuvio, e racchiude al suo interno anche il sapore dolce del vulcano, l’albicocca Pellecchiella.

L’albicocca pellechiella del Vesuvio, prodotto IGP

L’albicocca Pellecchiella, chiamata così proprio per la sua particolare peluria, cresce esclusivamente alle falde del Vesuvio ed è tardiva rispetto alle altre albicocche. È proprio il terreno vulcanico ricco di minerali e potassio a infondere sapore a questa varietà di albicocca, tanto che ha conquistato l’ambito IGP, Indicazione Geografica Protetta

A mettere in relazione l’albicocca pellecchiella con il panettone artigianale, è stato il maestro pasticcere Antonio Masulli, titolare anche del famoso Caffè Masulli presente a Somma Vesuviana dal 1927.

Solo materie prime di altissima qualità per il Panettone artigianale alla pellecchiella

La ricetta del Panettone artigianale farcito all’albicocca Pellechiella, si basa su tecniche artigianali legate alle più antiche tradizioni dolciarie. Una lievitazione naturale di 72 ore. Solo la migliore selezione di albicocche pellechielle maturate al caldo sole del Vesuvio, e successivamente candite con un procedimento del tutto artigianale. Il panettone artigianale alla pellecchiella è il risultato dell’impasto di farina di frumento, tuorli di uova fresche e di primissima categoria, burro e panna di Bufala, zucchero, mandorle, albicocche “Pellechiella” e miele.

L’impasto lievita naturalmente e mantenuto in vita con regolari rinfreschi giornalieri. Completa il panettone un decoro di croccanti e profumatissime mandorle impreziosisce la parte esterna di questo meraviglioso prodotto dell’artigianato dolciario.

E’ possibile acquistare l’originale panettone artigianale alla pellecchiella anche su itineraridellacampania.it

Il Panettone alla Pellecchiella di Masulli potete gustarlo andando a Somma Vesuviana direttamente al Caffè Masulli. Se invece siete lontani da Napoli e da Somma Vesuviana potete acquistarlo online su itineraridellacampania.it

Mamma Napoli Mood di Emiliano De Martino al Nuovo Teatro Sancarluccio

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Mamma Napoli Mood ha inaugurato la nuova stagione al Nuovo Teatro Sancarluccio di Napoli

Mamma Napoli Mood apre ufficialmente la stagione 2019/2020 del teatro Sancarluccio sotto la direzione artistica di Giuliana Tabacchini. Dopo l’anteprima di Mario Maglione sul palco del Sancarluccio lo spettacolo di Emiliano De Martino. Mamma Napoli Mood, con la partecipazione straordinaria di Franco Ricciardi: un atto d’amore verso la città e i suoi figli, la sua cultura e la sua umanità. Testo e regia di Emiliano De Martino.

Il Nuovo Teatro Sancarluccio di Chiaia, dalla tradizione classica alla sperimentazione. Solo grandi spettacoli

Il Nuovo Teatro Sancarluccio si conferma come il vero teatro di Napoli. Capace di coniugare la tradizione classica napoletana incarnata nel grande Mauro Maglione, con l’innovazione e la sperimentazione rappresentata da Scatti di Pippo Cangiano, così come da Mamma Napoli Mood di Emiliano De Martino.

Mamma Napoli Mood un grido, una chiamata alla sensibilità di tutti

Lo spettacolo è anche un grido, una chiamata alla sensibilità di tutti. Un’esortazione a non restare impassibili davanti ai problemi che da sempre feriscono la città partenopea. Fra commedia e dramma, filosofia del vivere. L’omaggio a Salvatore Di Giacomo e l’importante ricordo di una tragedia volutamente dimenticata. Mamma Napoli Mood di Emiliano De Martino è la rappresentazione di quella parte di noi che ancora si commuove per il sorriso di un anziano o di un bambino sporco e maleducata. La parte di noi che non vuole arrendersi all’ingranaggio stritolante di una società che ingloba e uniforma le diversità.

Un viaggio tra immagini evocate ed emozioni fatte riaffiorare dai quadri rappresentati e le canzoni, edite e inedite, eseguite live con voce, chitarra e percussioni da Marco De Vincentiis, Valentina Proietto Scipioni e Nico Caruccio.

Terminata la seconda edizione del Festival del Cinema di Castel Volturno

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Si è conclusa con una serata di gala svolasti all’Imat, Italian Maritime Academy Technologies, la seconda edizione del Festival del Cinema di Castel Volturno.

Festival del cinema e IMAT una collaborazione che garantisce iniziata sin dalla prima edizione. “L’IMAT- ha dichiarato Fabrizio Monticelli, Amministratore Unico dell’Istituto- ha sposato questo progetto dalla prima edizione; quando gli organizzatori ce ne hanno parlato, abbiamo subito intuito che potesse essere un’idea estremamente interessante per la valorizzazione del territorio. Non a caso anche il nostro progetto è basato sulla responsabilità sociale d’impresa che tende a valorizzare i contenuti migliori del territorio”.

Fabiana Sera speaker d’ecezzione al Festival del Cinema di Castel Volturno

Il Festival del Cinema di Castel Volturno ha avuto come speaker Fabiana Sera. La serata di gala si è aperta con la proiezione di un video in ricordo all’attore Carlo Croccolo, recentemente scomparso, corredato di interviste di colleghi e amici e di spezzoni di suoi storici film che ha suscitato la commozione di tutti i presenti.
In onore del Maestro, che lo scorso anno fu direttore artistico del Festival insieme alla moglie Daniela Cenciotti, è stato anche istituito un premio speciale consegnato ad un giovane talento che, secondo il pensiero di Croccolo, maggiormente incarna l’idea di artista a tutto tondo.

Al Festival del Cinema di Castel Volturno Viviana Cangiano, giovane cantante e attrice di talento riceve il premio “Carlo Croccolo”

Il premio è stato assegnato alla cantattrice Viviana Cangiano, giovane talento partenopeo conosciuta, tra le altre cose, per aver preso parte all’ultimo film di Mario Martone “Il Sindaco del Rione Sanità” e per aver formato, insieme alla collega Serena Pisa, il fortunato duo “Ebbanesis” con cui porta in giro per il mondo una rivisitazione delle canzoni della tradizione napoletana.

A consegnarglielo è stata la direttrice artistica Daniela Cenciotti in Croccolo che ha dichiarato: “Abbiamo scelto di dare questo riconoscimento a Viviana perché è una ragazza dai più talenti che si esprimono tanto su di un palcoscenico quanto dietro una macchina da presa. Siamo molto felici che questo primo premio dedicato a Carlo Croccolo lo riceva lei convinti che incarni perfettamente lo spirito artistico di Carlo e con l’augurio di una lunga, e sempre più florida, carriera”.

Le premiazioni sono state intervallate da momenti musicali in cui si si sono esibiti la cantrattrice Patrizia Spinosi e il musicista Michele Bonè.

Tra i tantissimi ospiti intervenuti anche Cosimo Alberti, il famoso vigile di un Posto al sole

Ha iniziato a recitare nell’oratorio di San Carlo, e ha capito molto presto che quella era la sua strada Cosimo Alberti. Oggi è uno degli attori più amati di Un posto al sole, interprete del personaggio Salvatore ‘Cerry’ Cerruti. Fuori dal set Cosimo Alberti è maestro della recitazione.

Festival del Cinema di Castel Volturno. Seconda edizione

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Ideato dal giornalista Vincenzo Ammaliato e dell’Associazione Titania Teatro il Festival del cinema di Castel Volturno è alla sua seconda edizione

Festival del Cinema di Castel Volturno, dall’11 al 15 novembre 2019, si terrà la seconda edizione. Ideato dal giornalista Vincenzo Ammaliato e dell’Associazione Titania Teatro, che lo produce, il Festival nasce dalla volontà di promuovere ancora di più Castel Volturno.

Il comune di Castel Volturno infatti è già sede di numerosi film, documentari, cortometraggi, video clip e serie tv, come luogo d’interesse e punto di riferimento per il cinema nazionale e internazionale.

SS7qART Storie e Strade della Settima Arte

Come per la prima edizione, anche quest’anno il Festival si articolerà in diverse attività: la rassegna cinematografica ispirata al cinema indipendente; I workshop sui “mestieri del cinema”, tenuti da professionisti del settore e rivolti ad un pubblico di studenti delle scuole superiori. Il concorso per cortometraggi nazionali e internazionali dal titolo “SS7qART – Storie e Strade della Settima Arte ”. I corti saranno poi valutati da una giuria di qualità e una giuria young formata da giovani dai 16 ai 20 anni, con premiazione finale.

Un omaggio a Carlo Croccolo, maestro di cinema e di teatro

Omaggio a Carlo Croccolo, maestro di cinema e teatro recentemente scomparso. La manifestazione si terrà il 7 novembre alle ore 19:00 presso il Crazy Horse di Castel Volturno. Al maestro Croccolo, che lo scorso anno insieme alla moglie Daniela Cenciotti fu co-direttore artistico del Festival, sarà interamente dedicata questa seconda edizione della kermesse cinematografica.

Saranno numerose le iniziative volte a celebrare questo straordinario artista e a farlo conoscere ai tantissimi giovani che parteciperanno alla manifestazione. Saranno quindi proiettati alcuni dei suoi lavori più rappresentativi (lungometraggi, short film ed interviste). La mostra dedicata a Carlo Croccolo dove saranno esposte opere di fumettisti e fotografi del calibro di Riccardo Mazzoli, Marco Fiorenza, Arturo Picca, Dario Assisi, Giovanni Izzo, Luigi Russo e Dimitri Russo. La mostra è allestita dai ragazzi delle scuole di Castel Volturno, luogo in cui Croccolo ha scelto di vivere gli ultimi anni della sua vita ricevendo in dono le chiavi della Città.

Dal Festival del Cinema di Castel Volturno un premio per ricordare lo spirito artistico di Carlo Croccolo

Sarà istituito un premio a suo nome da assegnare ad uno degli ospiti della serata di gala che più degli altri rappresenta il suo spirito artistico. “È molto difficile- dichiara Daniela Cenciotti – continuare un progetto come il Festival senza un direttore artistico del calibro di Carlo Croccolo. Ma lui non si fermava di fronte a nulla. Per questo, per onorarne la memoria, per non farlo dimenticare, per sentirlo ancora vicino a noi abbiamo preso la decisione di continuare con questo progetto artistico e di ricordarlo nell’unico modo che ci è concesso. Come compagna di vita posso solo dire che questo è un bel modo per sentirlo ancora accanto a me.”
“La perdita di questo grande artista – proseguono gli organizzatori- ha comportato non solo un grave lutto professionale e affettivo all’interno dell’intera organizzazione del Festival, ma è motivo di cordoglio per l’intero settore cinematografico, che riconosce all’attore, regista, sceneggiatore e doppiatore campano, un indiscusso valore nazionale e internazionale”.

Corso di aggiornamento giornalistico “Cinema, informazione e deontologia”

A cura di Vincenzo Ammaliato, si terrà il 9 novembre alle ore 11:00 presso il Centro Aggregazione Castel Volturno un corso di aggiornamento giornalistico. L’evento intitolato “Cinema, informazione e deontologia” sarà moderato dal Presidente dell’ordine dei giornalisti Ottavio Lucarelli. Vedrà inoltre gli interventi dei registi Edoardo De Angelis, Romano Montesarchio e Toni d’Angelo, del giornalista Geo Nocchetti e della critica cinematografica Marcella Cerciello.

“La città di Napoli e l’area di Castel Volturno – spiega Vincenzo Ammaliato – sono diventate da alcuni anni stabilmente set a cielo aperto di eterogenee pellicole cinematografiche. Per molte produzioni, soprattutto quelle che raccontano le ferite dei territori, Napoli e Castel Volturno sono di fatto coprotagoniste degli stessi film ma, dopo l’ultimo ciack cosa resta alle zone? Per i detrattori del genere solo “danno d’immagine” e per chi le sostiene, la dimostrazione che un’esistenza, il riscatto è possibile. Il cinema- conclude Ammaliato – deve assumere un ruolo pratico nel cercare di dare delle risposte ai problemi rappresentati, o si deve limitare all’aspetto artistico ed è compito di altri la cura e la tutela del territorio!? Di questo si discuterà coi protagonisti del settore il 9 novembre in una struttura pubblica sulla spiaggia di Castel Volturno, realizzata con fondi stanziati dal ministero degli interni come ristoro per parte dei disagi sociali di cui soffre l’area”.

Alla direzione artistica della rassegna Daniela Cenciotti

La rassegna, che si svolgerà dall’11 al 14 novembre presso la Sala Consiliare del Comune di Castel Volturno, prevede la proiezione delle 8 opere selezionate.
Anche per questa seconda edizione la direzione artistica è affidata a Daniela Cenciotti, attrice e regista, che ha selezionato i film appartenenti al cinema indipendente in base alla qualità dell’opera e al loro contenuto significativo.
Sarà possibile assistere gratuitamente alle proiezioni, nel corso delle quali interverranno i registi, gli attori e i produttori dei film per rispondere alle domande del pubblico in sala.

La piantagione di bambini. La scultura sociale di Joseph Beuys

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La piantagione dei bambini dal 7 novembre all'8 dicembre alla Certosa e Museo di San Martino

La Certosa e Museo di San Martino ospita dal 7 novembre 2019 l’esposizione La piantagione dei bambini. La scultura sociale di Joseph Beuys come mito e impegno creativo.

La piantagione dei bambini, la scultura sociale di Joseph Beuys come mito e impegno creativo. Realizzata nell’ambito del PON FSE “Educazione al patrimonio artistico, culturale e paesaggistico” attivato in rete da quattro scuole del territorio partenopeo. Sono il Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, con il Servizio Educativo della Certosa e Museo di San Martino, diretto da Francesco Delizia, con Castel Sant’Elmo e il Museo del Novecento a Napoli, diretto da Annamaria Romano, ad organizzare l’evento.

I laboratori, progettati e condotti dall’associazione culturale étant donnés, sono stati realizzati da Luigi Filadoro. Esperto di didattica dell’arte contemporanea, nelle istituzioni scolastiche IC 49° Toti Borsi Giurleo – IC Ruggiero Bonghi – IC 31° Paolo Borsellino – 69° Circolo Didattico Stefano Barbato.

La piantagione dei bambini richiama all’impegno ambientalista ed ecologista di Joseph Beuys

L’esposizione è legata all’impegno ambientalista ed ecologista di Joseph Beuys. L’artista è ispiratore del movimento de “I Verdi” in Germania e anticipatore di molte questioni legate alla difesa dell’ambiente già dai primissimi anni ‘60 del secolo scorso. Il tema diventa pretesto per favorire la comprensione, da parte degli allievi di scuola primaria, di elementi e forme dell’arte contemporanea (happening, azione, ready made).

Beuys e la concezione dell’arte come accrescimento dello spazio esistenziale

Sarà presentato un itinerario sull’autore e la sua poetica. Il percorso include l’elemento biografico, le operazioni in difesa della Natura, la Piantagione Paradise per la tutela della biodiversità e la rilettura di alcune opere. Beuys, maestro di Scultura Sociale, porta avanti con il suo lavoro, le sue idee e le sue opere, la concezione dell’arte come accrescimento dello spazio esistenziale e connota le sue “azioni” in maniera fortemente relazionale e collaborativa.
Storica la performance “La rivoluzione siamo noi”, che i bambini hanno rielaborato come icona.

La Certosa e Museo di San Martino sono i luoghi scelti per l’esposizione. Infatti sono luogo di incontro e armonia tra arte e natura. Il giardino che richiama l’hortus conclusus dei monasteri di origine medievale, e Castel Sant’Elmo, che nel Museo del Novecento a Napoli raccoglie i temi e i nuclei principali della ricerca artistica del secolo scorso.
I laboratori realizzati con metodologie cooperative prevedono la partecipazione attiva degli allievi in tutte le fasi del progetto.

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