martedì 1 Aprile 2025
Murzillo Chic
Home Blog Pagina 20

L’arte ri… Parte: gemme letterarie

0
Due giorni di presentazioni di libri organizzata da Talentum production di Marcello Radano e l’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema di Gianni Sallustro. Il 25 e 26 settembre al teatro Tin Teatro con la direzione artistica della giornalista Roberta D’Agostino

Due giorni di presentazioni di libri organizzata da Talentum production di Marcello Radano e l’Accademia Vesuviana del Teatro e del Cinema di Gianni Sallustro. Il 25 e 26 settembre al teatro Tin Teatro con la direzione artistica della giornalista Roberta D’Agostino

Sabato 25 alle ore 11 appuntamento con Grand Central Terminal di Stella Cervasio e Alessandro Vaccaro

L’arte ri…parte sabato 25 alle ore 11.00 con i giornalisti Stella Cervasio ed Alessandro Vaccaro che presentano il loro libro “Grand Central Dream”. Il libro è pubblicato da Francesco D’Amato editore nella collana “Orsa maggiore”. È un viaggio nella monumentale stazione di New York tra arte, cinema e letteratura, con excursus storici e filosofici. Particolare di “Grand Central Dream” è l’invito concreto a lasciarsi cullare dalla musica: infatti inquadrando con lo smartphone il codice QR stampato all’interno del libro si accederà a un’originale playlist su Spotify. Un’ideale colonna sonora in grado di restituire durante la lettura le atmosfere di un edificio e di una metropoli che non dormono mai.

Grand Central Terminal, a New York, è la stazione con più binari al mondo. Un luogo della mente, un riferimento per l’immaginario collettivo. Lo incontriamo nei best seller e nei romanzi di autori esordienti, nei capolavori del cinema e nelle pellicole meno note. Come in un gioco di specchi, libri e film rinviano a una realtà diversa da quella che conosciamo: un portale, che immette nel cuore di un sogno.

Carmine Aymone presenta “Yes i know… Pino Daniele” Tra pazzia e blues: storia di un Masaniello newpolitano

Sempre il 25 ma alle 17.00 il giornalista Carmine Aymone presenta il suo libro “YES I KNOW… PINO DANIELE. Tra pazzia e blues: storia di un Masaniello newpolitano” (Hoepli), con la prefazione di Maurizio de Giovanni e la postfazione di Peppe Lanzetta; il libro è a cura di Ezio Guaitamacchi, direttore della collana di musica della Hoepli, le foto sono di Lino Vairetti e Dino Borelli. A 5 anni dalla scomparsa e a 65 anni dalla nascita del grande Pino Daniele, il volume è uno dei più esaustivi sulla vita dell’artista napoletano più influente della musica italiana. Tante le testimonianze inedite e più di sessanta interviste al jet set italiano e internazionale.

Camine Aymone ha intervistato e raccolto, in 30 anni di giornalismo “on the road” i contributi di: Chick Corea, Al Di Meola, Peter Erskine, Jim Kerr (Simple Mind), Phil Manzanera, Pat Metheny, Marcus Miller, Phil Palmer, Gino Vannelli, Edoardo Bennato, Roberto Vecchioni, Gino Paoli, Lucio Dalla, Negrita, Giuliano Sangiorgi, Niccolò Fabi…e di tutti gli eroi del neapolitan power.
 Il libro si avvale della preziosa collaborazione del figlio Alessandro Daniele e della “Pino Daniele Trust ONLUS” che hanno condiviso, con l’autore, ricordi e aneddoti legati alla vita del “mascalzone latino”.

Conclude la due giorni, la presentazione del libro di Nausica Ronca e Tonino Scala Scrivenno Magnanno

Domenica 26 settembre alle 11.00, conclude la due giorni, la presentazione del libro di Nausica Ronca e Tonino Scala Scrivenno Magnanno. Con gli autori sarà presente Franco Simeri. Quando una chef incontra uno scrittore, i due non possono che iniziare a scrivere mangiando.

Nasce così Scrivenno Magnanno da un incontro che si trasforma in un viaggio. Un gran bel viaggio nella storia, nelle leggende, nella cultura enogastronomica di piatti semplici, ma ricchi, della tradizione campana. Una miscellanea di aneddoti pregni di colori, di tinte sfumate, di calore, un gioco di richiami e rimandi suggestivi ad un passato che vive nel presente.
Scrivenno Magnanno, con ironia, accompagna il lettore in un affascinante itinerario gastronomico svelando le prospettive del tempo, rievocando immagini e profumi di luoghi e persone. Piccole e grandi storie che son la storia, non solo culinaria, della Campania.

L’arte ri..parte – note per gli spettatori

Ingresso libero fino ad esaurimento posti
All’ingresso sarà misurata la temperatura corporea
Ingresso consentito solo ai possessori di green pass o di tampone eseguito nelle ultime 48 ore come da disposizioni ministeriali.
La capienza del teatro è limitata al 50 per cento dei posti disponibili

Radice. Il primo album dei Simple Mood pubblicato da Soter

0
Simple Mood - Radice

Mercoledì 22 Settembre alla Feltrinelli di Napoli sarà presentato il primo album dei Simple Mood: Radice. Lo showcase sarà moderato dal giornalista Giuliano Delli Paoli

Verrà presentato mercoledì 22 settembre, alle ore 18, presso la Feltrinelli di Napoli (via Santa Caterina a Chiaia, 23, in piazza dei Martiri) “Radice”, il primo album dei Simple Mood. Radice è pubblicato dall’etichetta Soter e distribuito da Self, ed è disponibile in tutti i negozi di dischi.

A moderare la presentazione del lavoro al pubblico sarà il giornalista Giuliano Delli Paoli (Corriere del Mezzogiorno). La copertina del disco rappresenta l’intento del duo, quello di far diventare il progetto una robusta pianta di note continue. Incentrato sulla verità dei sentimenti, vissuti da un individuo ma comuni a tutti.

Il lavoro discografico vede al timone Daniele Franzese, noto producer dell’indie campano (Aleam, Devil A, Greg Rega). Franzese è anche l’abile hit maker di Clementino e per la recente versione del quarantennale di Polisex (40th), brano cult di Ivan Cattaneo e varie produzioni fra le quali, per Riserva Moac ed altri.

Franzese ha rinnovato la proposta funky dei Simple Mood, rispettandone le radici blues e soul, ma rendendola sapientemente pop e comunicativa, coinvolgendo alla batteria Salvatore Zannella. Salvatore che ricordiamo collaborare già con gli Almamegretta e Capone & BungtBangt.

Radice. Il disco

Travolgente l’apertura del disco con il ritmo crescente di Penso troppo in cui la prima battaglia nell’accettazione di una verità scomoda, è scandita dalle vigorose batteria e chitarre. Il disco propone un totale di 11 tracce per un viaggio all’interno delle emozioni che ci travolgono nelle varie stagioni della nostra vita, partendo dall’infanzia con “Neve” per arrivare a “Comodo” il singolo che ha annunciato l’album.

Comodo è un brano prodotto artisticamente e arrangiato dal pluripremiato cantautore e musicista Giovanni Block con Stefano Formato e con Ceppe alla regia del relativo videoclip. Un invito a non giacere nella inetta e ‘comoda’ solitudine, soltanto perché scottati profondamente in un’esperienza vissuta con autenticità.

AliArte al MAN dal 17 al 19 settembre

0
AliArte al Man

31 gli artisti per AliArte la mostra che mette in luce gli incredibili risultati che si ottengono con percorsi di detenzione alternativi.


Sono trentuno gli artisti, scultori, pittori, fotografi, soci UCAI e non, che hanno donato il loro talento per questa nobile causa.
Grazie alla generosa sensibilità di tanti artisti, inizia una collaborazione importante tra l’Unione Cattolica Artisti Italiani di Napoli presieduta dal M° Luigi Grima e la Pastorale Carceraria, diretta da Don Franco Esposito.
La mostra AliArte infatti nasce per raccogliere fondi per la Pastorale Carceraria, ma ha anche lo scopo di mettere in luce gli incredibili risultati che si ottengono con percorsi di detenzione alternativi, che possono realmente mutare le sorti dei nostri fratelli meno fortunati.

Intorno alla mostra è stata organizzata una tre giorni di arte e cultura. Tanti gli ospiti che prenderanno parte alla manifestazione. Si inizia con lo scrittore Maurizio De Giovanni, lo scultore Jago e don Tonino Palmese, Vicario episcopale Carità e Giustizia. Ci saranno presentazioni dei libri di Antimo Cesaro, “L’utile idiota” e di Antonio Mattone, “La vendetta del boss”. Si registra molto interesse per le conferenze di Gennaro Maria Guaccio, Clementina Gily, don Salvatore Giuliano e reading di poesie.

Per AliArte le performance di Peppe Barra e Antonella Stefanucci

Peppe Barra e Antonella Stefanucci saranno presenti con delle loro performance. Mentre gli allievi del Liceo Margherita di Savoia saranno protagonisti di una serie di momenti musicali. Gli allievi del Savoia con i ballerini della Compagnia Giovanile Centro Artistico di Portici, di Irma Cardano, accoglieranno il nostro Arcivescovo, don Mimmo Battaglia. Sarà proprio l’Arcivescovo che inaugurerà la Mostra AliArte venerdì 17 alle ore 10 al Museo Archeologico Nazionale.

Tra i tanti eventi che accompagneranno i tre giorni della mostra anche un percorso narrativo attraverso la “Divina Commedia”, a cura di Maria Pia Musella. La voce recitante di Giuliana Sepe, omaggerà i 700 anni danteschi, mentre il monologo “Pregiudizi convergenti”, di Domenico Ciruzzi ed il racconto breve di Gabriella Giglio “Il carcere: la gente che ne sa”, ci faranno riflettere su quello che è la vita all’interno delle carceri.

Spunti di riflessione con i direttori delle carceri di Nisida e Secondigliano

Gli interventi di Gianluca Guida, Direttore del carcere minorile di Nisida, Giulia Russo, direttrice del carcere “P. Mandato” di Secondigliano e Marco Puglia, magistrato di sorveglianza, offriranno spunti di discussione e di riflessione che consentiranno una conoscenza più approfondita di una realtà che, spesso, sembra non riguardarci da vicino.

Pasquale Manzo direttore artistico della mostra

L’assistente Ecclesiastico dell’UCAI, Mons. Vincenzo De Gregorio, assieme a don Antonio Loffredo, daranno il via all’anteprima della mostra, che vede il socio UCAI Pasquale Manzo quale responsabile artistico.

Ci spiega Pasquale Manzo – “In occasione della Festa di San Gennaro sono stato coinvolto nella realizzazione della mostra Aliarte, un’occasione importante in cui mi sono messo in gioco come direttore artistico. Un’esperienza coinvolgente entusiasmante che mi ha permesso di confrontarmi con artisti, fotografi e personalità dello spettacolo arricchendomi con il loro bagaglio di conoscenze e sensibilità.”

Particolarmente significativa la presenza di una fotografia donata dal maestro Mimmo Jodice, che è stata anche impiegata come copertina del pregevole catalogo curato dalla Edizioni San Gennaro.

Due i momenti artistici che concluderanno la densa manifestazione: un concerto di musica classica, con Rosa Montano ed Egidio Mastrominico, ed uno straordinario Percorso di Musica e Musicoterapia dei NOIDISCISAR, guidati da Carolina Carpentieri.
Tre giorni intensi, nati per raccontare come l’Arte possa davvero donare le Ali ad ognuno di noi, facendoci volare oltre ogni barriera.

AliArte programma

Young Symphonia la rassegna dedicata alla musica classica

0
Young simphonia

Con Adriana Cardinale e Francesco Marziani, alle ore 20, il primo dei sei appuntamenti della rassegna Young Symphonia, nel suggestivo Cortile dell’Orologio

Inizia domani, venerdì 17 settembre, alle ore 20, presso il Cortile dell’Orologio di Pomigliano D’Arco (centro storico), la rassegna “Young Symphonia” (all’interno di Pomigliano Estate 2021), piccolo salotto musicale dove incontrarsi nella bellezza della musica classica & dintorni, organizzato dall’associazione Luna di Seta.

Adriana Cardinale e Francesco Marziani daranno il via ai sei appuntamenti con “Classical Movie” in una prima serata che permetterà di viaggiare all’interno delle più belle colonne sonore e canzoni tratte da film.

Gli eventi sono gratuiti e realizzati nel rispetto delle disposizioni anti-covid.

Young Symphonia – Calendario

Venerdì 17 Settembre – Classical Movie (Adriana Cardinale e Francesco Marziani)

Sabato 18 Settembre – Valse Macabre (Matteo Cocca)

Domenica 19 Settembre – I canoni e la bellezza (Dario Salvatori)

Venerdì 24 Settembre – Classical Tales (Adriana Cardinale e Francesco Marziani)

Sabato 25 Settembre – Incontro con Johann Sebastian Bach (Luca Signorini)

Domenica 26 Settembre – All you need is love – temporaneamente all’inferno di Dante (scritto da Carolina Sellitto/ diretto e interpretato da Roberto Azzurro/al pianoforte Matteo Cocca)

Tango Sensations. Festival della musica e della cultura per Napoli

1
Tango Sensations

Terzo appuntamento per “Tango Sensations”. Un percorso avvincente e denso attraverso la storia del tango

Domenica 19 settembre alle ore 19:30, nella grande cornice del Cortile delle Statue dell’Università di Napoli, in Via Paladino 39, si terrà il concerto “Tango Sensations”. E’ il terzo appuntamento di Unimusic, Festival della musica e della cultura per Napoli. Ideato dalla Nuova Orchestra Scarlatti in partnership con la Federico II, giunto quest’anno alla terza edizione.

Violino solista e direttore della Nuova Orchestra Scarlatti sarà Luigi De Filippi. Il maestro, anche in veste di compositore, proporrà un percorso avvincente e denso come un romanzo attraverso la storia del tango, icona sonora del XX secolo. La storia del tango cresciuta nei quartieri popolari di Buenos Aires e tuttora vivissima con la sua anima multietnica nutrita di influssi italiani, tedeschi, francesi, slavi, arabi, gauchos, klezmer.

Da Los amores de Gardel alla versione orchestrale di Histoire du Tango, i migliori pezzi della storia del tango

Pezzi forti del programma saranno Los amores de Gardel. Inedita suite per orchestra ricca di ritmi e di colori composta dallo stesso Luigi De Filippi su alcune delle più amate melodie di Carlos Gardel, mito dell’età d’oro del tango classico (da Volver a Mi Buenos Aires querido).

Tra i pezzi più gettonati anche un’originale versione orchestrale di Histoire du Tango. celebre suite composta nel 1986 da Astor Piazzolla, dove il grande musicista argentino, di cui proprio quest’anno ricorre il centenario della nascita, traccia in quattro capitoli (Bordel 1900, Café 1930, Night-club 1960, Concert d’aujourd’hui) la straordinaria avventura di questa musica, dai bassifondi delle origini alla raffinata poesia del ‘nuevo tango’.

Segnaliamo anche Open Music, le prove aperte dei gruppi cameristici della Comunità delle Orchestra Scarlatti, il 17 settembre dalle ore 17:30 alle 19:30, con ingresso gratuito e green pass obbligatorio, presso la Chiesa dei SS. Marcellino e Festo.

Gli appuntamenti proseguiranno fino al 2 ottobre

23 settembre, Cortile delle Statue: Concerto dell’Orchestra Scarlatti Young, musiche di Schubert e altri.

24 settembre, Complesso di San Marcellino della Federico II: Suoni dall’Europa, appuntamento in occasione della “Notte dei Ricercatori”.

26 settembre, Chiesa dei SS. Marcellino e Festo: Interplay, un raro e godibile programma per quattro clarinetti proposto dallo Strange Clarinet Quartet.

28 settembre, Chiesa dei SS. Marcellino e Festo: Open Music, prove aperte dei gruppi cameristici della Comunità delle Orchestra Scarlatti.

2 ottobre, Cortile delle Statue: Le sorelle di Mozart, excursus attraverso la creatività musicale al femminile, con la Nuova Orchestra Scarlatti diretta da Beatrice Venezi.

Nell’ambito dell’iniziativa Musica & Musei, in collaborazione con l‘Università Federico II, i biglietti dei concerti consentono entrata gratuita nei musei scientifici nei giorni 16, 23 e 30 settembre 2021 dalle ore 09.00 alle 13.30.

Biglietti disponibili su azzurroservice.net e presso i punti vendita autorizzati.

Informazioni su unimusic.it e nuovaorchestrascarlatti.it, o ai recapiti 0812535984, info@unimusic.it, info@nuovaorchestrascarlatti.it.

“Gli Ozi di Ercole” dove protagonisti sono cibo e corpo

0
Gli ozi di Ercole

Materia e corpi, tra antico e moderno al Parco Archeologico di Ercolano. La rassegna “Gli ozi di Ercole” fortemente voluta dal direttore Francesco Sirano, che ne ha affidato la cura a Gennaro Carillo.

La rassegna “Gli ozi di Ercole” porterà a Ercolano, fino al 16 ottobre, protagonisti della cultura e dello spettacolo.

«Il territorio di Ercolano ancora una volta protagonista con un tessuto di luoghi coinvolti per questo evento, che propone appuntamenti dislocati tra le Terme Maschili all’interno dell’area archeologica, il Parco Maiuri e la Villa Campolieto – dichiara il direttore Francesco Sirano– ».

Continua il direttore del parco archeologico di Ercolano. «La rassegna “Ozi di Ercole”, dove protagonisti sono cibo e corpo, tra reading, convegni e dialoghi, permetterà di entrare nel mondo e modo di vivere degli antichi romani, stimolando interazione su temi che ci uniscono e, nel contempo, ci allontanano dal mondo antico attraverso l’arma di indagine più potente: il dialogo. Vogliamo rendere le strade di Herculaneum un luogo dove nuovamente si incontrano otium e negotium, dove ritrovare una dimensione temporale e culturale che abbiamo già dentro di noi ma che va richiamata alla superficie della nostra consapevolezza».

tra materia e corpi tra antico e moderno

Gennaro Carillo: Un percorso coerente, con tutti gli incontri che si rimandino l’uno all’altro

Spiega il curatore della rassegna Gennaro Carillo. «L’ambizione è quella di delineare un percorso coerente, con tutti gli incontri che si rimandino l’uno all’altro, scomponendo da prospettive diverse il ‘prisma’ che abbiamo scelto come tema comune: il binomio materia-corpi. Sarà molto forte la tensione dell’antico con il moderno, nella convinzione che l’uno sia impensabile senza l’altro.

Ci si porrà di fronte all’antico non in termini antiquari ma provando a coglierne sia la distanza sia le ambigue rifrazioni sul presente. E soprattutto l’antico si rivelerà per essere un universo che non ha nulla della fissità marmorea con cui se lo rappresenta un classicismo banalizzante. All’opposto, si guarderà all’antico come a un campo di tensioni violente e mai fino in fondo pacificate, in particolare quella tra la forma (intesa come ordine, compostezza e bellezza) e l’informe, la potenza travolgente del desiderio, dell’istinto, che Platone definiva nella Repubblica la “bestia policefala” o, nel Fedro, il “cavallo nero”».

“Gli ozi di Ercole”. Il programma

Sabato 18 settembre – ore 20
Parco Archeologico di Ercolano – Terme Maschili
Gennaro Rispoli e Francesco Sirano
“Scaricare il peso della natura. Sulle deiezioni tra archeologia e scienza”

Giovedì 23 settembre – ore 20.00
Parco Archeologico di Ercolano – Terme Maschili
Laura Pepe e Valentina Carnelutti
“Dietro la porta chiusa. Eros tra Ercolano e Pompei”

Mercoledì 29 settembre – ore 20.00
Villa Campolieto
Giovanni Bietti
“Barbaro appetito: sul Don Giovanni di Da Porte/Mozart” (lezione concerto)

Sabato 2 ottobre – ore 11.30
Parco Archeologico di Ercolano – Terme Maschili
Corrado Bologna
“Le salsicce di Sancho”

Domenica 3 ottobre – ore 11.30
Parco Archeologico di Ercolano – Terme Maschili
Ivano Dionigi e Massimo Popolizio
“Lucrezio: la natura senza veli”

Sabato 9 ottobre – ore 11.30
Parco Archeologico di Ercolano – Terme Maschili
Edoardo Camurri
“Le porte della parcezione”

Sabato 16 ottobre – ore 11.30
Parco Archeologico di Ercolano – Parco Maiuri
Alfonso Iaccarino, Marino Niola e Edoardo Camurri
“Lo chef stellato sopra di me. Critica della ragion cuoca”

Ingresso libero fino a esaurimento posti con prenotazione.
Per info: www.gliozidiercole.it – tel 3929851289 – email: gliozidiercole@gmail.com
L’accesso ai singoli incontri sarà vincolato al rispetto delle norme anti-covid vigenti.

Rione Terra a Pozzuoli. Il punto di partenza per visitare i Campi Flegrei

0

Campi Flegrei, una vasta area geografica capace di regalare ad ogni angolo tesori nascosti. Il punto di partenza per andare alla scoperta dei Campi Flegrei è il percorso archeologico del Rione Terra a Pozzuoli.

Pozzuoli, nasce come proiezione di Roma sul Tirreno, con l’insediamento iniziale di circa trecento famiglie romane nel secondo secolo avanti cristo. E’ proprio nel Rione Terra che subito viene instaurato il punto nevralgico della città di Pozzuoli di allora. Il Rione Terra è stato prima centro decisionale dell’antica Puteoli. In seguito divenne castrum, ovvero una città racchiusa nell’esiguo perimetro delle sue mura. Quando la città iniziò a prendere forma ai piedi della rocca tufacea, il Rione Terra restò cuore religioso di Pozzuoli, con il Duomo di San Procolo.

Nel territorio dei Campi Flegrei, il Rione Terra è stato senza dubbio il protagonista di tutte le evoluzioni storiche, dalla colonizzazione greca e romana fino all’epoca moderna. E oggi al Rione Terra è visitabile un intero percorso archeologico sotterraneo quasi perfettamente conservato che ricalca la città romana. Questo è sicuramente un valido motivo per iniziare la visita dei Campi Flegrei proprio dalla Rocca del Rione Terra di Pozzuoli.

Le costruzioni stratificate del Duomo risalenti al secondo secolo avanti cristo

In epoca romana Pozzuoli e la rocca conobbero il loro periodo di maggior splendore. La città, infatti, è stata per secoli, fino alla nascita di Ostia, il maggior porto commerciale di Roma. L’allora Puteoli venne dedotta a colonia romana nel 194 a.C. ed aveva proprio nella rocca il suo cuore pulsante.

Chiusa sulla sommità dell’altura su cui insiste e senza possibilità di espansione al di fuori di essa, la città iniziò quindi a stratificarsi. Le culture che si sono succedute hanno costruito le loro botteghe e le loro abitazioni su quelle che un tempo erano le mura romane.

La prova più evidente di questa stratificazione è sicuramente il duomo della città di Pozzuoli, edificato proprio sulle mura del tempio di Augusto. Il duomo, infatti ingloba il tempio di epoca romana, che a sua volta inglobava un tempio di età repubblicana risalente al 194 a.C., che venne già ristrutturato da Silla nel 78 a.C.

Rione Terra in Pozzuoli. The starting point for visiting the Phlegraean Fields

If you prefer, watch the videos in English

Pasquale Riccardo, archaeologist and tour guide, introduces us to the archaeological itinerary of the Rione Terra in Pozzuoli
Fulvio Ferrigno, director of Tourism and Services, invites us to visit Pozzuoli and the Rione Terra

Le opere di Pasquale Manzo tra gli archivi della Soprintendenza

0

Pasquale Manzo, l’artista della cartapesta, espone le sue opere oltre che in importanti musei anche nelle stanze degli archivi storici della soprintendenza

Ci troviamo a Palazzo Carafa, nella sede degli archivi storici della soprintendenza archivistica di Napoli. Qui veniamo accolti dal soprintendente Gabriele Capone, che guidandoci tra le sale dell’archivio storico ci porta a vedere le installazioni delle opere di Pasquale Manzo.

Pasquale è conosciuto come l’artista della cartapesta, perché è il materiale che predilige per le sue sculture. Opere che tengono ad allungarsi formando ponti verso un infinito, creando congiunzioni con i nostri sentimenti più forti.

L’artista della cartapesta lavora con i simboli che caratterizzano la città di Napoli. Simboli come “pulcinella” che con il corpo a forma di uovo per confermare la sua genesi di pulcino ha gli arti. Braccia e gambe che si allungano verso l’ignoto e che a volte portano il nostro pulcinella a trasformarsi in altri pulcinella, a volte demoni altre volte gioiosi pagliacci di un circo.

Gli archivi storici costudiscono e proteggono le storie di vita delle persone di Napoli

E’ proprio per questa particolare caratteristica delle opere di Pasquale Manzo, che Gabriele Capone ha deciso di installare due opere nelle sale degli archivi. Il soprintendente ci spiega infatti che come pulcinella racchiude nel suo corpo la storia e gli elementi della citta di Napoli allungandosi con gli arti a cercare infinite congiunzioni possibili. Così gli archivi storici racchiudono nel loro ventre l’umanità di Napoli. Le storie a volte felici altre volte tragiche delle persone che hanno vissuto e che vivono la città. E nell’archiviare queste storie di vita le proteggono fin tanto che poi possano essere studiate da chi ne possa trarre insegnamento.

A sottolineare la volontà di custodire e tramandare il cuore pulsante di questa città, di Pasquale Manzo e della Soprintendenza è forse proprio il luogo dove entrambi hanno le loro sedi: Palazzo Carafa. Infatti Palazzo Carafa venne fondato nel XV secolo da Diomede Carafa primo conte di Maddaloni con lo scopo di ospitare i reperti dell’antichità rinvenuti nella città, e il complesso fu completato nel 1466 come testimonia un’epigrafe latina sul cortile d’onore

Palazzo Carafa fondato con lo scopo di ospitare i reperti dell’antichità rinvenuti nella città

Il palazzo successivamente passò al figlio di Diomede e ancora dopo, poiché i conti di Maddaloni non ebbero eredi, divenne proprietà del ramo dei Carafa di Columbrano, che lo ristrutturarono riportandolo ai vecchi splendori dopo anni di abbandono. È un “palazzo a blocco” privo di partizioni verticali ed interamente rivestito da bugne in tufo giallo e pietra grigia che si alternano tra loro, di gusto medievale.

Il portale presenta una corona rotonda di foglie di alloro che sporge sul piano liscio dell’architrave mentre più sopra, nella fascia centrale della trabeazione sono presenti del fregi che riportano i simboli della famiglia  Carafa , gli stemmi familiari e la stadera, che si ripetono anche sui dodici battenti del portone ligneo quattrocentesco sottostante, mentre agli angoli interni del portale sono due angeli reggenti lo scudo familiare.

Nel cortile del palazzo è custodita inoltre la copia in terracotta della Testa di cavallo bronzea, parte di un monumento equestre che  Donatello  non ultimò mai per il re Alfonso V d’Aragona. La scultura donatelliana rimase in loco fino al 1809, quando l’ultimo principe Carafa di Colubrano la donò al Museo archeologico nazionale di Napoli, sostituendo così l’originale con la copia in terracotta, che fu in quest’occasione addossata alla parete di fondo del cortile.

Storie al Verde. 27 e 28 luglio all’orto botanico

0
Federica Filibotto per Storie al Verde il 27 e 28 luglio all'Orto Botanico di Napoli

Ultimo appuntamento per le “Storie al Verde” del Teatro TRAM

Giordano Bruno, Eleonora Pimentel Fonseca, Giambattista della Porta e una “Janara”: sono i quattro personaggi dell’ultimo appuntamento con “Storie al verde”. La rassegna itinerante del Teatro Tram nei giardini di Napoli che ha preso il via a inizio luglio nel Giardino Segreto di via Foria con lo spettacolo “Vino Stories”. La rassegna si è poi spostata a Casa Tolentino al Corso Vittorio Emanuele, dove è andato in scena “Indomite”.

27 e 28 Luglio all’Orto Botanico

Ultimo appuntamento della rassegna martedì 27 e mercoledì 28 luglio. Storie al Verde chiude all’Orto Botanico, in Via Foria 223, dove la formula dei quattro monologhi che ha caratterizzato la rassegna vedrà debuttare “Controvento. Quattro pezzi eretici”, spettacolo inedito scritto e diretto da Gennaro Esposito con Giuseppe Di Gennaro, Antonio D’Avino, Federica Flibotto, Angela Bertamino.

In quattro diversi punti della scena, i quattro attori vestiranno, rispettivamente, i panni di Giordano Bruno, il filosofo nolano condannato al rogo dall’Inquisizione. Giambattista della Porta, scienziato e umanista (nonché commediografo) partenopeo. Eleonora Pimentel Fonseca, patriota e figura chiave della Rivoluzione partenopea del 1799, e una “Janara”, nella tradizione campana (beneventana, per la precisione) è una donna che possiede la conoscenza dell’occulto e dei riti magici.

Storie di uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita alla ricerca di un ideale, finendo vittime del pregiudizio e dell’intolleranza. Lo spettacolo rientra nella programmazione di “Brividi d’Estate” organizzata da Il Pozzo e il pendolo teatro.

“Controvento è stata per me l’occasione di poter ‘giocare’, di potermi divertire a dar voce ad alcuni dei personaggi simboli della nostra storia, nazionale e cittadina.” – Racconta il regista Esposito, classe ’92. – “Nel pensarli nella nostra contemporaneità, senza però per questo perdere la forte matrice delle loro storie e del loro tempi. Mi sono chiesto quali pensieri avrebbero su di noi, su di loro e sul risultato del loro lavoro e delle loro fatiche, misurandole con la nostra quotidianità. Penso che per gli spettatori sarà interessante vederli in diversi momenti della loro intimità, mentre, convinti di ‘non essere visti’ si liberano dai loro pensieri, dei loro pesi e delle loro storie”.

Storie al Verde un progetto di Teatro TRAM e compagnia Teatro dell’Osso

L’amore per la libertà, il desiderio di verità e giustizia. La storia ci propone tante figure di uomini e donne che hanno sacrificato la loro vita alla ricerca di un ideale, finendo vittime del pregiudizio e dell’intolleranza. “Controvento” porta in scena quattro personaggi, quattro anime pronte a mettersi a nudo per raccontare le loro personali esperienze. Attraverso un piccolo scorcio delle loro vite, i quattro protagonisti ci permettono di ricordare chi eravamo. Così ci aiutano a comprendere come siamo divenuti quel che siamo. Giordano Bruno e Eleonora Pimentel Fonseca sono le figure storiche che, a causa delle loro idee, hanno subito una fine ingiusta e violenta. Una rivisitazione del grande umanista napoletano Giambattista della Porta e la ricostruzione immaginaria di una Janara aggiungono un punto di vista originale al racconto del nostro passato e un vivido monito per il nostro futuro.

Storie al Verde. Un progetto del Teatro Tram

Primo monologo: “Libera”

Una giovane donne, imprigionata in quanto possibile Janara, si ritrova sola e ignara del suo destino. Le cose cambiano quando si rende conto di avere accanto a sé un ospite inatteso, al quale decide di raccontare la sua storia dall’inizio, cercando così di far un po’ di chiarezza sulla sua vita.

Secondo monologo: “’O bbruno”

Ancora ragazzo, il giovane Giordano Bruno già mostra i segni distintivi di un uomo destinato a segnare la storia. Ingenuo e desideroso di aumentare le sue conoscenze, Giordano si dovrà confrontare con le visione chiuse e dogmatiche delle persone che lo circondano.

Terzo monologo: “Il caffè”

Una giornata di fine Aprile, nel mezzo della Repubblica Napoletana. Si lascia andare ad una riflessione personale sui giorni passati e su quelli che verranno, tra il continuo desiderio di una nuova forma di governo e il dubbio sui propri alleati e la loro reale fedeltà e convinzione.

Quarto monologo: “Il professore dei segreti”

Ottenuta, contro sua volontà, l’attenzione dell’Inquisizione, il Della Porta si trova a dover prendere una decisione importante sulla sua vita e sul futuro della sua Accademia dei Segreti. Così inizia a scrivere una storia di ancorate lettere ai suoi più cari e vicini amici per confrontarsi.

Gennaro Esposito, autore e regista

Gennaro Esposito, classe ‘92, debutta nel 2017 presso lo ZTN, con lo spettacolo La Morte Rinata. Nel 2019 viene selezionato per la prima call di Professione Teatro, un bando indetto dal Nuovo Teatro Sanità di Napoli per la formazione di una compagnia teatrale. Col NTS partecipa a vari laboratori, mettendo mano ai testi della prima messa in scena del fortunato format Tour de Vasc. Dal 2020 si lega al Tram Teatro, per il quale diventa regista della compagnia Under30, con cui arriva finalista al Premio Leo De Bernardinis col testo “Le Buste”.

27/28 luglio 2021 – CONTROVENTO. Quattro pezzi eretici

Orto Botanico, via Foria 223 Napoli. Orari degli spettacoli: 19.30 – 20.45 – 22.00. La durata complessiva per ciascuno spettacolo è di circa 60 minuti.

Biglietti: intero € 15,00 – ridotto € 12,00 (under 30 e over 65) Acquista online: www.teatrotram.it
Prenotazioni: cell. 342 1785 930 (whatsapp) – email tram.biglietteria@gmail.com

Racconto di una giornata sul monte Faito e di un teatro a impatto zero

0

Una location di sicuro impatto come quella del monte Faito. L’idea di un teatro ad impatto zero fatto per tutti. Sono gli elementi per una tempesta perfetta

Partiamo di buon ora in direzione della penisola sorrentina, destinazione Monte Faito a Vico Equense. L’occasione è di quelle particolari, vedere uno spettacolo teatrale in mezzo alla natura. Lo spettacolo è “Tempesta” da Shakespeare con Massimiliano Foà, Luca Iervolino, Paola Zecca, accompagnati dalle sonorità dal vivo di Massimo Cordovani e dalle istallazioni artistiche di Antonella Romano.

Il monte Faito prende il suo nome dalle faggete

Dopo un’oretta di macchina arriviamo al rifugio San Michele, sulle Neviere del monte Faito. Ad accoglierci troviamo Roberta, una guida ambientale escursionistica, che ci accompagnerà in una passeggiata tra i sentieri del monte fino al luogo della rappresentazione. Durante il cammino Roberta ci racconta di come il monte Faito prenda il suo nome proprio dalla folta faggeta che popola il monte stesso. Il monte Faito è una montagna facente parte della catena montuosa dei monti Lattari: alto 1.131 metri, ha accesso sia da Castellammare di Stabia, che da Vico Equense ed è inoltre raggiungibile con l’omonima funivia, gestita dall’Ente Autonomo Volturno, dalla stazione di Castellammare di Stabia.

Un teatro per tutti a impatto zero capace di parlare a tutti

Tranquillamente, e rinfrancati dalla frescura che ci viene regalata dall’ombra delle piante e dall’altitudine arriviamo sul luogo della rappresentazione, che inizia naturalmente fra i chiaroscuri del bosco. Come poltrone troviamo dei comodi tronchi d’albero e come colonna sonora dello spettacolo i rumori del bosco e silenzi riempiti dalle sonorità di Massimo Cordovani.

Uno spettacolo vivo capace di parlare a più tipi di persone, sia ai giovanissimi che agli adulti ferventi appassionati di teatro. Un modo di fare teatro diverso ma capace di far dialogare generazioni diverse in un confronto costruttivo. Un teatro ricercato che non si può improvvisare e che come ci spiega Giovanni di dio Petrone, presidente di Casa del Contemporaneo, nasce dall’unione di più forze e di più competenze.

Il santuario di San Michele

Al termine dello spettacolo, ormai eravamo rapiti dalla magia di quella giornata. Quindi abbiamo voluto proseguire per visitare il santuario di San Michele. Infatti la tradizione racconta che sul monte Faito, si raccolsero in preghiera i santi Catello e Antonino, a cui apparve l’arcangelo Michele.