sabato 27 Aprile 2024
Murzillo Chic
HomeIntervisteAlan Wurzburger si ferma a guardare la luna ed ecco il suo...

Alan Wurzburger si ferma a guardare la luna ed ecco il suo nuovo album

Ritornano le composizioni eleganti e originali di Alan Wurzburger con “Mi fermo a guardare la luna” prodotto dalla storica etichetta Marocco Music.

Alan Wurzburger il cantautore partenopeo di origine austriaca ci racconta il suo nuovo album. Nove brani, egregiamente arrangiati dal maestro Lino Cannavacciuolo. In “Mi fermo a guardare la luna” Cannavacciulo è anche autore delle musiche di “Stai tu sulo”, “Voglio giocare” e “Non voglio sapere”. Le foto del booklet sono state realizzate dal fotografo Gianfranco Ferraro. La scrittura di Alan si affida, in alcune canzoni, all’italiano con cui cerca di esprimere in modo personale concetti tipici della sua terra; in altre, al napoletano che ripropone nella sua versione classica, più antica e vera.

Il nuovo album di Alan Wurzburger trae ispirazione da vicende vissute e suggerisce un’analisi di questi tempi fin troppo frenetici.

Le canzoni di Alan nascono da ispirazioni quotidiane e da vicende vissute, molti temi abbracciano il sociale prendendo spunto da un’analisi di questi tempi, troppo frenetici e tecnologici, dove sembra che non ci sia neanche più il piacere di fermarsi a guardare la luna. Ancora una volta, le creazioni in musica di Alan Wurzburger trasudano la tenacia di chi non rinuncia alla propria autentica vena artistica per piegarsi alle regole del mercato e di chi, napoletano per nascita e per scelta, soffre le discriminazioni fatte anche dalla stessa classe politica nei confronti della sua città.

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
RELATED ARTICLES

Most Popular