domenica 27 Aprile 2025
Murzillo Chic
Home Blog Pagina 63

Viaggio in Italia di Roberto Rossellini

4
Viaggio in Italia è un film diretto da Roberto Rossellini con protagonisti Ingrid Bergman e George Sanders
Viaggio in Italia è un film diretto da Roberto Rossellini con protagonisti Ingrid Bergman e George Sanders

Viaggio in Italia è un film del 1953 diretto da Roberto Rossellini. In Viaggio in Italia, Katherine e Alex Joyce, una coppia di inglesi, giungono a Napoli per vendere una villa ricevuta in eredità. La permanenza in una terra che suscita nei due una certa ostilità, amplifica una crisi coniugale latente. Marito e moglie, estranei l’uno all’altra, esplorano separatamente la realtà che li circonda: lei alla ricerca delle radici storico-culturali, lui del divertimento. Un litigio li porta sull’orlo del divorzio. Di ritorno da una visita alle rovine di Pompei, durante la quale Katherine rimane sconvolta dalla riesumazione di una coppia sepolta dalla lava, si imbattono in una processione religiosa. Smarritisi tra la folla, i due si cercano angosciati e si ritrovano in un abbraccio che presagisce il nuovo corso della loro relazione.

Una location del film Viaggio in Italia è il Museo Archeologico Nazionale, in cui la straniera Katherine (Ingrid Bergman) è rapita dallo splendore delle sculture e dal fascino di una cultura millenaria. il Museo Archeologico Nazionale di Napoli vanta un ricco repertorio di opere d’arte che rivestono interesse archeologico. Il museo è suddiviso in varie sezioni tematiche e conserva opere databili dall’età preistorica alla tarda antichità. Il Museo Archeologico Nazionale custodisce sia numerosi reperti venuti alla luce a Pompei ed Ercolano sia la ricca collezione Farnese appartenuta alla dinastia reale dei Borbone, fondatori del museo.

Proibito rubare di Luigi Comencini

1
Proibito rubare è un film di Luigi Comencini
Proibito rubare è un film di Luigi Comencini

Proibito rubare, film del 1948, è diretto da Luigi Comencini. Proibito rubare narra le vicende di Don Pietro, il quale diretto in Africa come missionario, di passaggio a Napoli, si imbatte per il furto della sua valigia nella miseria dei vicoli napoletani. La visione dei tanti bambini che vivono per strada lo induce a rimanere, per fondare la città dei ragazzi, ma l’estraneità del mondo in cui si ritrova rende difficoltosa ogni comunicazione. A don Pietro vengono affidati dei ragazzi, altrimenti destinati al Riformatorio, i quali, per nascondere il cospicuo bottino di un furto, finiscono, dopo l’iniziale diffidenza, per accettare l’ospitalità del sacerdote. Il piccolo Peppiniello, per aiutare don Pietro, scoraggiato rispetto al proprio progetto, ricava dal bottino i soldi che fa poi risultare come anonima beneficenza. Alla vigilia dell’inaugurazione del centro di accoglienza, la provenienza dei soldi viene scoperta e don Pietro segue i suoi protetti in carcere, “reclamando” la sua colpevolezza nell’aver sfidato una realtà troppo radicata. Tutto però si risolve con il ritiro della denuncia del furto, rivelatosi strumento per la realizzazione di un’opera giusta.

La stazione di Mergellina è la location del film Proibito rubare, dove Luigi Comencini ambienta l’inizio del film: appena arrivato a Napoli, un giovane prete missionario (Adolfo Celi) deve fare i conti con degli astuti scugnizzi che gli faranno sparire la valigia.

Piazza del Gesù Nuovo set del cinema napoletano

1
Piazza del Gesù Nuovo set del cinema napoletano
Piazza del Gesù Nuovo è riconoscibile in una scena del film Pacco, doppio pacco e contropaccotto

Piazza del Gesù Nuovo set del cinema napoletano. Piazza del Gesù Nuovo è stato uno dei set più ricorrenti del cinema napoletano. La piazza è attraversata da Jack Lemmon durante una delle sue passeggiate napoletane in Maccheroni ed è riconoscibile in uno degli episodi di Pacco, doppiopacco e contropaccotto. In quest’ultimo film, un professore interpretato da Alessandro Haber scopre che la sua auto è usata quotidianamente da un senza tetto (interpretato da Angelo Orlando) per dormirci di notte. La piazza con la sua guglia centrale e la facciata a bugnato della chiesa del Gesù appare inoltre in Matrimonio all’italiana e nell’episodio “I giocatori” de L’oro di Napoli. Il conte Prospero si ritrova a sfogare il vizio del gioco, che lo ha rovinato, facendo delle partite a carte con un bambino, figlio del portiere. Costretto dal padre ad assecondare la debolezza del nobile, tuttavia, il bambino lo batte continuamente, provocando le sue aggressioni morali.

Piazza del Gesù Nuovo è una delle piazze più famose e conosciute della città partenopea. Piazza del Gesù Nuovo è un punto di accesso alla città greco-romana. Nel 1743, i gesuiti commissionano il progetto per la guglia dell’Immacolata, innalzata da Giuseppe di Fiore su disegno di Giuseppe Genuino. Passeggiare in Piazza del Gesù Nuovo permette di ammirare la guglia dell’Immacolata, collocata al centro della piazza, la chiesa del Gesù Nuovo e il Complesso monumentale di Santa Chiara. Inoltre, è possibile vedere famosi palazzi storici: Palazzo Pignatelli di Monteleone e Palazzo Pandola, set di molti film.

Piazza del Gesù Nuovo è una location molto amata dai registi. Appare in Matrimonio all’italiana, L’oro di Napoli, Maccheroni e Pacco, doppiopacco e contropaccotto.

Via San Gregorio Armeno la famosa via dei presepi

2
Via San Gregorio Armeno

Via San Gregorio Armeno è una traversa del Decumano maggiore, famosa  per essere la via dei presepi.

Via San Gregorio Armeno è una traversa del Decumano maggiore, famosa  per essere la via dei presepi. E’ conosciuta appunto per essere il cuore della Napoli artigiana e dei presepi. Via San Gregorio Armeno vanta una lunga tradizione presepiale. Sono realizzate statue artigianali non solo canoniche, ma anche originali. Ogni anno, gli artigiani del presepe realizzano nuovi personaggi prendendo ispirazione dai politici o dai vip. Sacro e profano si mescolano.

Via San Gregorio Armeno è la location di due fiabe come il film d’animazione Opopomoz e il cortometraggio The Wholly Family.

Entrambi i film hanno per protagonista un bambino che, partendo dai luoghi della tradizione napoletana, si troverà a compiere un viaggio immaginario. In Opopomoz, una famiglia napoletana sta per festeggiare il Natale e la nascita del secondo figlio. Tutta la famiglia è contenta, tranne il piccolo Rocco che è geloso dell’arrivo del fratellino. Sua Profondità approfitta della gelosia del bambino per proporgli un baratto: se il bambino impedisce la nascita di Gesù, entrando nel presepio con la formula ”opopomoz”, non avrà il fratellino. Rocco capisce l’errore e salva il Natale. The Wholly Family, scritto e diretto da Terry Gilliam, è un omaggio a Napoli. Il regista, rimasto affascinato dai presepi, ha voluto omaggiare la città di cui si è innamorato durante una vacanza.

Pensavo fosse amore invece era un calesse

1

Pensavo fosse amore invece era un calesse è un film diretto e interpretato da Massimo Troisi nel 1991. Pensavo fosse amore invece era un calesse racconta di Tommaso e Cecilia che vivono una relazione incerta, divisi tra la passione e i dubbi sulla natura profonda dei loro sentimenti. Cecilia decide di lasciare Tommaso, che sprofonda in una grande depressione. Tra riflessioni sull’amore ed episodi che coinvolgono anche il suo amico Amedeo, un bigotto che nei fatti rivela comportamenti insospettati, il tempo passa; intanto Cecilia ha avviato una nuova relazione con Enea, esuberante viaggiatore. Tommaso si rivolge a una fattucchiera che lo incita a combattere per il suo amore, dal momento che la sua ex è ancora attratta da lui. Di fatto Tommaso e Cecilia ritornano insieme, ma la routine spegne nuovamente il loro rapporto. Il giorno del matrimonio Tommaso non va in chiesa e, scoprendo che la fattucchiera non era intervenuta sul suo caso, deve fronteggiare la realtà dei suoi sentimenti. Nel bar dove dà appuntamento a Cecilia i due ancora con gli abiti nuziali dichiarano la rispettiva sfiducia nel matrimonio, ma si ripromettono di non perdersi.

Location del film Pensavo fosse amore invece era un calesse è Borgo Marinari. Il Borgo è il set principale in cui si muovono i protagonisti, Tommaso (interpretato da Massimo Troisi) con il suo ristorante che porta il nome di “Giulietta e Romeo” (in realtà il ristorante Transatlantico) e Cecilia (Francesca Neri) che gestisce una libreria. La libreria non esiste, e il suo esterno è stato ricostruito sulla facciata di una palazzina del Borgo. Il pittoresco Borgo Marinari compare in pellicole come Napoli milionaria, La mazzetta e Giallo napoletano.

 

Morte di un matematico napoletano

1
NapoliCiak sui luoghi di Morte di un matematico napoletano

Morte di un matematico napoletano: l’esordio del regista Mario Martone.

Il film Morte di un matematico napoletano del 1992, che vede l’esordio del regista Mario Martone,  ricostruisce liberamente gli ultimi giorni di vita del matematico Renato Caccioppoli, docente universitario ed ex militante del Pci: il rapporto col fratello Luigi, magistrato, che ha appena sposato Emilia, con la quale Renato ha avuto una storia e che è rimasta molto legata a lui; il trasloco vissuto con indifferenza (gli interessa solo conservare le lettere di Bakunin, loro nonno); le discussioni con l’allievo Piero sulla prova da presentare al concorso a cattedra; le sedute di esami e del Senato accademico, alle quali partecipa stordito dall’alcool; l’incontro con la moglie Anna, ora legata infelicemente ad un’altra persona, la visita alla vecchia zia anarchica, una cena con i giovani colleghi. Alla sua morte – si suicida sparandosi alla nuca – seguono la retorica della commemorazione funebre e le considerazioni del cinico proprietario di casa.

Il cortile delle statue dell’Università Federico II in via Paladino è il set del film Morte di un matematico napoletano, con il quale l’esordiente Mario Martone ricostruisce gli ultimi giorni di vita del professor Renato Caccioppoli.

Napoli milionaria di Eduardo De Filippo

3
Napoli milionaria è un film diretto e interpretato da Eduardo De Filippo. Tra gli attori del film si segnala Totò
Napoli milionaria è un film diretto e interpretato da Eduardo De Filippo. Tra gli attori del film si segnala Totò

Napoli milionaria è un film diretto e interpretato da Eduardo De Filippo nel 1950. Il tramviere Gennaro Iovine conduce una vita modesta con la sua famiglia, vivendo nel clima solidale e rumoroso del vicolo. La Guerra cambia tutto: al suo ritorno a casa, dopo essere rimasto per lungo tempo lontano come prigioniero dei Tedeschi, scopre che la moglie si è arricchita con la borsa nera, che il figlio è diventato un ladro e che la figlia è incinta. Tutti ignorano la sua dolorosa esperienza, presi dall’entusiasmo di un nascente benessere. Solo la malattia della figlia più piccola e il timore di perderla inducono a riflettere sui veri valori della vita. Intanto, nuovi scenari sociali si affacciano, coinvolgendo anche la famiglia di Gennaro.
Set del film Napoli milionaria è Borgo Marinari. Il pittoresco Borgo Marinari compare anche in Giallo napoletano e Pensavo fosse amore invece era un calesse.

Piazza del Gesù Nuovo

49
Veduta di Piazza del Gesù Nuovo con l'omonima chiesa e la guglia dell'Immacolata
Veduta di Piazza del Gesù Nuovo con l'omonima chiesa e la guglia dell'Immacolata

Piazza del Gesù Nuovo, collocata lungo il decumano inferiore, prende il nome dall’omonima chiesa. E’ una delle piazze più famose e conosciute della città partenopea. Piazza del Gesù Nuovo è un punto di accesso alla città greco-romana e con il tempo acquista importanza. Alla fine del Quattrocento, Ferrante Sanseverino, principe di Salerno, fa costruire il suo palazzo in stile rinascimentale e con un rivestimento in bugnato a punta di diamante. Nel XVI secolo, la piazza inizia ad avere una forma più vicina a quella attuale. Nel 1526, il principe di Sanseverino demolisce alcuni edifici comprati dalle Clarisse di Santa Chiara per creare uno spazio più ampio davanti al suo palazzo e far risaltare la facciata. Verso la metà del secolo, avviene il collegamento con il nuovo asse di via Toledo per rispondere alle esigenze del piano di ampliamento vicereale. Inizia, nella seconda metà del secolo, una ulteriore fase di cambiamento della piazza: la costruzione della chiesa del Gesù, che sorge sull’area del palazzo Sanseverino, incorporando facciata e portale. Nel 1705, al centro della piazza viene innalzato un monumento equestre in onore di Filippo V, ma con l’arrivo degli austriaci è abbattuta. Nel 1743, i gesuiti commissionano il progetto per la guglia dell’Immacolata, innalzata da Giuseppe di Fiore su disegno di Giuseppe Genuino. La guglia presenta statue, rilievi e medaglioni, realizzate da Matteo Bottigliero e Francesco Pagano, e al di sopra è collocata la statua in rame dorato dell’Immacolata. Una tappa in Piazza del Gesù Nuovo permette di ammirare la guglia dell’Immacolata, elemento centrale della piazza, la chiesa del Gesù Nuovo, il complesso monumentale di Santa Chiara. Ai lati della chiesa del Gesù Nuovo, si trovano il palazzo delle Congregazioni e la Casa Professa dei Padri Gesuiti, sede di licei. Inoltre, è possibile vedere famosi palazzi storici: Palazzo Pandola, location di molti film, e il palazzo Pignatelli di Monteleone.

Piazza del Gesù Nuovo è uno dei set più ricorrenti del cinema napoletano. Appare in Matrimonio all’italiana, L’oro di Napoli, Maccheroni e Pacco, doppiopacco e contropaccotto.

Chiesa del Purgatorio come set cinematografico

0
L'esterno della chiesa del Purgatorio è la location del film Denti. La pellicola ha come protagonista Sergio Rubini
L'esterno della chiesa del Purgatorio è la location del film Denti. La pellicola ha come protagonista Sergio Rubini

La Chiesa del Purgatorio è la location di alcune pellicole. Sotto i porticati, di fronte alla Chiesa del Purgatorio, Antonio (Sergio Rubini) si imbatte in un misterioso chiromante che gli predice il futuro in una sequenza di Denti. Nello stesso punto, in un episodio dei Soprano girato a Napoli, Paulie Gualtieri (Tony Sirico) gusta un buon caffè provando invano a familiarizzare con i costumi locali.

La Chiesa del Purgatorio si trova lungo il Decumano Maggiore, nel cuore del centro antico della città. La Chiesa del Purgatorio fa parte del complesso museale di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco. La barocca chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio, chiamata la chiesa de “ ‘e cape e morte”, è dedicata al culto delle anime del Purgatorio. Infatti, ogni parte del complesso monumentale (la chiesa, l’Ipogeo, il museo dell’Opera e l’archivio) è un rimando al culto dei defunti. Il culto delle “anime pezzentelle” è la cura dei resti dei defunti di identità sconosciuta, le anime “pezzentelle”, che vagano in Purgatorio in cerca dell’alleviamento delle pene: il “refrisco”. La chiesa si articola su due livelli: il primo rimanda alla dimensione terrena mentre il secondo al Purgatorio. L’interno accoglie opere di Massimo Stanzione, Luca Giordano, Andrea Vaccaro, Dionisio Lazzari, Giacomo Farelli e Girolamo De Magistro. Il Museo dell’Opera, collocato negli ambienti della sagrestia e dell’Oratorio dell’Immacolata, accoglie oggetti legati alle pratiche devozionali, una serie di manoscritti provenienti dall’Archivio Storico dell’Opera Pia Purgatorio ad Arco, dipinti e manufatti, realizzati tra il XVII e il XIX secolo. Poi c’è l’Ipogeo, dove si svolge il culto delle anime del Purgatorio.

Palazzo Pandola in Matrimonio all’italiana

2
Sofia Loren e Marcello Mastroianni in una scena tratta dal film Matrimonio all'italiana girata a Palazzo Pandola. Sullo sfondo si vede Piazza del Gesù Nuovo
Sofia Loren e Marcello Mastroianni in una scena tratta dal film Matrimonio all'italiana girata a Palazzo Pandola. Sullo sfondo si vede Piazza del Gesù Nuovo

Palazzo Pandola è uno dei set più ricorrenti del cinema napoletano. Il Palazzo Pandola ospita ad esempio il Conte Prospero B. (Vittorio De Sica), che ne L’oro di Napoli sfida ripetutamente a carte il figlio del portiere. L’edificio che guarda sulla celebre piazza del Gesù, diventa anche la casa di Filumena Marturano (Sofia Loren) in Matrimonio all’italiana. In entrambi i film si riconoscono l’elegante cortile interno e la facciata col grande balcone sull’arco di ingresso. Nel finale di Matrimonio all’italiana, la facciata di palazzo Pandola fa da cornice alle battute conclusive di Filumena, che seduta sul divano piange per la felicità. De Sica ricorda che nel primo ciak di questa scena Sofia Loren era emozionatissima, e che la frase in cui confessa a Domenico quanto è bello piangere le venne fuori con uno strano tono di voce baritonale, tanto da lasciare di sasso tutti gli astanti. Per non impressionare l’attrice, il regista continuò a girare questa scena così emozionante, per poi chiedere delicatamente alla Loren di usare un tono di voce leggero e con una tonalità più alta.

Palazzo Pandola, location di molti film, presenta il portale più avanzato rispetto al prospetto. Si entra in un cortile che ha una scala aperta con decorazioni pittoriche. Palazzo Pandola si affaccia su Piazza del Gesù Nuovo, una delle piazze più famose e conosciute della città partenopea. Una tappa in Piazza del Gesù Nuovo permette di ammirare la guglia dell’Immacolata, elemento centrale della piazza, la chiesa del Gesù Nuovo e il complesso monumentale di Santa Chiara.