Con Carlotta Carpentieri | Giada Laporta. Regia Francesco Gafforio
SINOSSI – Primo capitolo di unaTrilogia che costituisce un progetto nato dall’urgenza di raccontare l’infinità di storie nascoste tra le pagine polverose di archivi abbandonati. È esattamente quel sentimento di calda comprensione di una vita lontana nel tempo l’ispirazione e l’aspirazione di quest’opera. La parte uno è l’impellente racconto di Nunzia, pellegrina di manicomi, profeta di un amore ingenuo, narratrice delle dimenticate. La dimensione è il ricordo, da quello antico e profondo, che contrappone chi può sopravvivere alla Storia e chi non ne è meritevole, a quello prossimo, che arriva a sfiorarci, senza toccarci davvero.
NOTE DI REGIA: Costruire la semplicità –La prima volta che mi è capitato di leggere fino alla fine questo testo ricordo di aver trascorso alcuni minuti a riflettere, sorpreso dalla natura delle riflessioni che sorgevano spontanee. Di fronte all’apparente semplicità del contenuto sarei stato tentato di limitarmi a pensare agli aspetti tecnici della messinscena e affidare esclusivamente alla perizia delle interpreti la buona riuscita del progetto, ma in cuor mio sapevo che ciò non sarebbe bastato. Come si costruisce la semplicità? La risposta a questa apparente aporia in breve tempo mi apparve chiara: il training. Soltanto lunghe sessioni di gioco avrebbero permesso alle attrici di accedere al nucleo puro e limpido di sensazioni che i personaggi trasudano da ogni azione, verbale, non verbale o para-verbale che fosse.
Il luogo della mente – Soltanto dopo i primi incontri è parso chiaro a tutti che in scena si era creato un confine spaziale fra il presente di Nunzia, con la sua apparente incapacità di raccontare il suo mondo, e il presente infinito e indefinito della sua mente, nella quale si muovono gli altri personaggi, tutti interpretati dalla stessa attrice, una testimonianza tangibile e vivida di ciò che le parole di Nunzia faticano a raccontare. Ecco che la scena è occupata quasi totalmente da questo mondo nascosto che solo il teatro è riuscito a rendere visibile. La claustrofobica realtà del manicomio, rappresentata da un’attrice quasi immobile al centro della scena, fa esplodere i suoi confini e li confonde con quelli del mondo taciuto, fatto di immagini profonde e simboliche, di azioni che si eternano e hanno il sapore della libertà e del dolore incancrenito.
Non ti scordar di me I confini labili e invisibili fra questi due mondi sono gli stessi che nel testo si palesanonella dialettica fra il detto e il taciuto, fra la superficialità e la leggerezza, fra la memoria el’oblio. E proprio quest’ultima dicotomia rappresenta per me e per le attrici che simettono in gioco il vero punto di tensione (non esattamente di conflitto) che anima lascena: Nunzia ha l’esigenza di ricordare eventi e realtà che le sorde mura degli istitutisoffocano ogni giorno, nascondendo al mondo la profonda umanità degli interpretiinvolontari che la civiltà ha deciso di dimenticare. Ma Nunzia è un essere umano e per quanto si sforzi di ricordare alla perfezione i dettagli, per strapparli all’oblio e renderegiustizia alle sue compagne di prigionia dimenticate dal mondo, la memoria perdegradualmente terreno a favore dell’oblio: un lungo braccio di ferro che ciascuno di noi èdestinato a perdere contro la Storia.
Il Rito Queste considerazioni hanno guidato la costruzione della pièce. Nunzia e le immaginidella sua mente fanno la Storia, che è fatta di uomini e donne che decidono diraccontare: lo fa attraverso il rito della narrazione, che è poi il rito del teatro. Portare inscena la sua volontà di eternare la sua esperienza e questi volti altrimenti dimenticatipermette allo spettatore di ricordare che lontano dall’orizzonte delle nostre esperienzec’è un mondo che ha necessità di raccontare e raccontarsi per non svanire.
Aiuto regia Maria Chiara Pellitteri. Supporto tecnico Valerio Puppo
Ci troviamo in una stanza della mente. In un tempo non tempo, in un luogo non luogo, a ricordare. Colei che ricorda è Itria: una donna siciliana. Il suo è un ‘repitu’, un lamento funebre. Dal lamento parte il racconto, dal dolore viscerale. Tutto si accavalla come in un vortice di ricordi e di emozioni, un continuo susseguirsi di flashback e di bruschi ritorni al presente che fanno di Itria l’unica voce capace di evocare tutti i protagonisti di questa misteriosa pagina della storia italiana. La scena è pervasa dal tulle da sposa bianco.
Itria ricorda. Ricorda la purezza dell’amore e le brutture di un mondo che la vuole ancora schiava nella sua stessa terra. Ricorda le risate in famiglia, le parole taglienti del potere, la pioggia d’estate sotto la quale danza spensierata e gioiosa, ricorda l’assalto delle camionette, gli spari.
Il due Dicembre 1968, uno sciopero pacifico e non violento si trasforma in un eccidio. I braccianti di Avola scioperavano per chiedere la parità. Volevano essere pagati 3.480 lire e lavorare 7 ore e mezza esattamente come i braccianti della zona limitrofa. Volevano che giungesse anche nelle campagne della Sicilia Sud Orientale il controllo sulle assunzioni, e che il mercato di piazza non fosse più il metodo col quale scegliere i lavoratori, come fossero bestiame.
Itria ha tre figli ed è la moglie di Giuseppe Scibilia, bracciante di 46 anni, anche lui partecipe della protesta. Nella mente di Itria ogni ricordo è chiaro. Ogni istante. Dopo giorni e giorni di richieste da parte dei sindacati, i braccianti non riescono ad ottenere risposte dai proprietari terrieri, non c’è dialogo, non c’è apertura. Si decide per il blocco stradale. La celere irrompe ad Avola, nella statale 115, sparando ad altezza d’uomo. Decine e decine di feriti e due morti. Giuseppe Scibilia e Angelo Sigona perdono la vita.
Orde di giornalisti accorrono a raccontare l’accaduto. “I fatti di Avola” diventano l’emblema della lotta sindacale. I politici del tempo assicurarono: “si andrà fino in fondo alla faccenda”. Dopo oltre 50 anni dal fatto, e un’inchiesta secretata, nessuno ha mai saputo la verità. Nessun colpevole, nessuna risposta. Solo l’amara consolazione di essere stati il motore che ha portato alla stesura dello Statuto dei Lavoratori da parte del Ministro Brodolini. “Ma cu ammazzau a Peppe? A me maritu.”
Con Rossella Castellano e Luigi Parlato. Direttore di scena Fabiana Maresca. Costumi e oggetti di scena Barattoli Cosmici. Regia Rossella Castellano
SINOSSI – Nell’anno 1666 una terribile carestia si abbatte sul piccolo borgo di Malvignano: i campi sono aridi, i pozzi secchi, gli animali muoiono. Ridotto in miseria e affamato, il popolo fa sentire la sua voce, rivoltandosi contro l’autorità di Don Francisco Ferrante Mandraga, alto prelato ma di umili origini, dalla condotta discutibile, morbosamente attaccato alla ricchezza e al potere.
Ai margini della Selva di Pizzo Monte vive Aloysia, che dopo essere scappata dal convento in cui era stata rinchiusa, ha scelto di diventare una Janara, una strega, una donna reietta e perseguita perché diversa, donna libera ed emancipata quindi pericolosa per la società del tempo. Sentendosi minacciato dal popolo, Mandraga si autoproclama Inquisitore e accusa pubblicamente Aloysia di essere colpevole di stregoneria e unica responsabile della carestia, evidente castigo divino. Aloysia, vittima di ingiustizie passate, invece di tentare la fuga o nascondersi, decide di affrontare il proprio destino.
NOTE DI REGIA – La scelta registica si è orientata verso la costruzione di una scenografia ruotante per permettere veloci e serrati cambi di scena, contornati da tagli di luce netti in contrasto con zone d’ombra, per caratterizzare l’atmosfera cupa del Seicento, un secolo caratterizzato da violenza, superstizione, discriminazione e paura, che prendono forma come demoni inquietanti dell’immaginario popolare, materializzandosi nella figura esoterica del Voie Marrangone e attraverso il significato allegorico di elementi quali la troccola, le forbici arrugginite e le antiche litanie per allontanare gli spiriti maligni.
L’ennesimo atto di violenza ai danni di una donna sta per essere consumato: lo si percepisce nella strategia accusatoria dell’Inquisitore, nei gesti cadenzati del Boia, nel suono lamentoso della troccola, che richiama Vox Populi, elemento emblematico che abbiamo immaginato di rappresentare non fisicamente ma attraverso voci che risuonano sulla scena, come una folla in rivolta dove non è più possibile distinguere il singolo, ma un branco, tutti si lasciano trascinare dal sentimento dominante e unificante, nessuno ha il coraggio di opporsi.
Per la scelta dei costumi ci siamo attenuti a quelli tipici dell’epoca, ma abbiamo voluto deformare in maniera grottesca alcuni elementi per enfatizzare l’ambivalenza e le contraddizioni morali dei personaggi, come ad esempio l’orlatura della mantella dell’abito domenicano dell’Inquisitore. La giustapposizione e il capovolgimento del bianco e del nero nei tessuti, accompagnano di pari passo quello degli effetti di luce, a sancire lo scontro tra Janara e Inquisitore, magia e religione, conoscenza e superstizione, entrambi hanno una visione opposta e complementare di ciò che è bene e ciò che è male, ognuno mette in atto la propria trappola nella quale potrebbe rimanere irrimediabilmente invischiato.
Chiusa la rassegna diretta da Gianmarco Cesario è giunta l’ora dei conteggi per determinare i vincitori di questa diciassettesima edizione della rassegna di corti teatrali
Successo di pubblico e di critica per la XVII edizione de I Corti della Formica. Si è conclusa ieri sera la diciassettesima edizione de I Corti della Formica, rassegna dedicata ai corti teatrali, andata in scena al Teatro TRAM di Port’Alba. Iniziata giovedì la rassegna ha registrato un grande interesse sia da parte del pubblico che ha sempre affollato il teatro che da parte della stampa che è sempre stata presente in sala e che ha dato grande visibilità alla rassegna.
Quattro serate, sedici corti e un continuo crescendo di emozioni. I temi e il modo in cui si sono affrontati hanno emozionato, regalando molti spunti di riflessione, e se i professionisti del teatro hanno ancora una volta dimostrato di essere all’altezza della sfida i giovani si sono particolarmente distinti per la loro freschezza ma ancor più per la loro preparazione lasciando ben intendere che il teatro è in buone mani.
I giovani, quelli della generazione “zeta” sono proprio quelli che più si sono distinti, se pensiamo anche alla giuria composta dagli allievi delle scuole di teatro presenti sul territorio, che hanno dimostrato competenza e preparazione nel giudicare le opere e nell’interagire con gli artisti. E parlando di giurati e giurie, proprio in queste ore si sta decidendo quali corti teatrali premiare.
I premi in palio sono “miglior corto”, “miglior autore”, “miglior regia”, “miglior attrice” e “miglior attore”. Ci sarà poi il premio della giuria popolare che sarà determinato dalle preferenze del pubblico in sala sommate da quelle del pubblico del web. Dalle prossime ore sarà possibile dare la propria preferenza al corto teatrale che più vi è piaciuto guardando le opere sul nostro sito o sui canali social di facebook e di youtube. Sarà possibile votare il corto preferito da oggi pomeriggio fino alla mezzanotte di Domenica 23 Ottobre. La premiazione sarà poi effettuata a Pozzuoli, nella sala conferenze di Palazzo Migliaresi nella splendida cornice del Rione Terra.
Le classifiche provvisorie e le nomination
In attesa di conoscere i vincitori della XVII edizione de I Corti della Formica ecco le nomination ufficiali. Per il premio di MIGLIOR CORTO, sono stati nominati Il Pitone della Malesia, Itria, Jastemma, Madrioska e Vaporosa Nebbiolina. Stanno concorrendo al premio di MIGLIOR AUTORE Paolo Capozzo per Vaporosa Nebbiolina, Giovanni del Prete con Jastemma, Simone Miglietta con il Pitone della Malesia, Orlando Napolitano con Madrioska e Aurora Miriam Scala con Itria.
Per il premio MIGLIOR REGIA concorrono Mercello Manzella con Madrioska, Rossella Castellano con Aloysia, Marco Fandelli con La Notte prima delle Ferie, Simone Miglietta con Il Pitone della Malesia, e Aurora Miriam Scala con Itria. Concorrono per il premio MIGLIOR ATTRICE Rossella Castellano per Aloysia, Chiara Cianciola per Tempismo sbagliato, Destino Cambiato?, Valentina Elia per Madrioska, Federica Flibotto per Domenica e Aurora Miriam Scala per Itria. Per il premio di MIGLIOR ATTORE concorrono Palo Capozzo per Vaporosa Nebbiolina, Gregorio Del Prete per Occidente, Marco Fandelli per La notte prima delle Ferie, Simone Miglietta per Il Pitone della Malesia e Antonio Vitale con Jastemma.
La classifica provvisoria per il premio dato dalla Giuria Popolare invece è così composta
1) TEODORA DEGLI SPIRITI 2) LA NOTTE PRIMA DELLE FERIE 3) ITRIA 4) LA TENEREZZA 5) VAPOROSA NEBBIOLINA 6) C’È UNA PRIMA DONNA IN QUEL RAGAZZO 7) MADRIOSKA 8) OCCIDENTE 9) DOMENICA 10) USB 11) ALOYSIA 12) JASTEMMA 13) IL PITONE DELLA MALESIA 14) BENZOCAFFEINE 15) FONèS 16) TEMPISMO SBAGLIATO, DESTINO CAMBIATO?
17 edizioni per I Corti della Formica, la rassegna teatrale ideata e diretta da Gianmarco Cesario e quest’anno prodotta in collaborazione con IDN – Itinerari di Napoli
I Corti della Formica edizione numero 17 saranno al Teatro TRAM di Port’Alba dal 13 al 16 Ottobre portando in scena 16 corti teatrali, 4 per ogni sera. La storica rassegna teatrale ideata e diretta da Gianmarco Cesario nel corso degli anni ha dato voce e palcoscenico ad innumerevoli compagnie teatrali e giovani attori che sono poi diventati attori di professione e rinomati drammaturgi.
Quest’anno un’importante novità, al fianco di AIRES TEATRO EVENTI a produrre I Corti della Formica anche IDN – Itinerari di Napoli che offre anche la propria piattaforma per la votazione online dei corti in concorso.
Dalla “Corte della Formica” a “I Corti della Formica” storia di una rassegna iniziata diciassette anni fa
La storia inizia nel 2005 con l’idea di Gianmarco Cesario di creare un piccolo evento che per primo a Napoli portasse alla ribalta lo sconosciuto fenomeno dei corti teatrali. E’ così dunque che con il supporto dell’Associazione Teatro a Vapore e la direzione di Manuela Schiano Lomoriello nasce “La Corte Della Formica”. La prima edizione fu nella nella vecchia sede dello spazio teatrale “IL FORMICAIO”, in una zona periferica e poco considerata da eventi culturali come quella di Soccavo. Dodici mini spettacoli, provenienti, e questa era la cosa più inaspettata, un po’ da tutto lo stivale.
Grazie all’impulso dato dal grande successo di pubblico e di critica, il numero dei corti ammessi alla rassegna salì a quindici nella seconda edizione del 2006, offrendo un palcoscenico ad autori e compagnie provenienti, oltre naturalmente che dalla nostra Regione, da gran parte dell’Italia: Liguria, Lombardia, Toscana, Lazio, Puglia, Calabria, Sicilia sono state le regioni più presenti.
Dopo l’esperienza del FORMICAIO ed essere stata ospitata due volte all’ADRIAN CLUB, la rassegna approda al centro della città, a Chiaia, negli spazi della storica sala del Teatro Sancarluccio, che negli anni ’70 vide debuttare il grande Massimo Troisi e tutti i maggiori esponenti di quella generazione, dove ebbero luogo ben tre edizioni. Il successo continua a crescere e quattro edizioni, dalla settima alla decima furono ospitate dalla prestigiosa sala del Piccolo Bellini, e, in quegli anni, grazie alla presidenza della giuria che fu assunta dal regista Gerardo D’Andrea, nasce anche un gemellaggio col Positano Teatro Festival, di cui D’Andrea è stato ideatore e Direttore Artistico.
Nel corso, infatti, delle serate di rappresentazione, il presidente della giuria sceglieva, a sua personale discrezione, tre corti da riproporre l’estate successiva in occasione della kermesse positanese. Dopo un anno di pausa, l’undicesima edizione tornò completamente trasformata, senza più il sostegno del Teatro a Vapore, il nome fu cambiato in I CORTI DELLA FORMICA, mantenendo però intatta la formula competitiva e la direzione artistica di Cesario. Dopo il ritorno, per una stagione, al Teatro Sancarluccio, passato ad una nuova gestione, le sedi del piccolo festival teatrale sono state per tre edizioni al TRAM, piccola sala off sita in Port’Alba e, nelle ultime due, nonostante i limiti della pandemia, al Teatro Cortese, nella zona collinare della città.
I Corti della Formica XVII edizione
L’edizione n. 17 della manifestazione avrà luogo dal 13 al 16 ottobre 2022 di nuovo Teatro TRAM. Saranno in scena 16 corti, 4 per serata, selezionati attraverso un bando pubblico. Tutti i corti, così come succede da tre edizioni, saranno giudicati da una giuria formata da giovanissimi allievi provenienti dalla principali scuole di teatro della città e della città metropolitana. Questa edizione vede ancora una trasformazione ovvero l’intervento di IDN – Itinerari di Napoli, che seguendo sempre più l’idea di produrre progetti meritevoli come opere teatrali, cinematografiche o editoriali legate al territorio, affianca la storica produzione portando con se imprenditori illuminati che vogliono dare sempre più spazio all’arte ed alla cultura.
I sedici corti selezionati concorrono per i premi per il miglior corto, miglior regia, miglio testo, miglior attore e miglior attrice. Anche quest’anno la giuria tecnica della manifestazione è composta da allievi provenienti da 6 scuole di teatro attive nel territorio di Napoli e provincia: DE POCHE – ELICANTROPO – MIND THE GAP – B.MAGGIO – TALIA – TRAM.
Ognuna di queste scuole ha una sua specifica identità, così da offrire una pluralità di punti di vista, dai quali potrà risultare un giudizio quanto più obiettivo. Questa giuria designerà prima i finalisti poi i vincitori dei premi come Miglior Corto (che anche quest’anno sarà dedicato alla memoria del M°Gerardo D’Andrea) Miglior Regia, Miglior Attrice, Miglior Attore e Miglior Autore.
Una giuria di docenti e di operatori culturali designerà invece il vincitore del Premio Scuola che come ogni anno premierà il corto con il più importante messaggio didattico. Anche per questa edizione l’attrice Paola Maddalena, invece, sceglierà il vincitore della targa “Daniele Mattera – Parola e Gesto” in memoria dell’affezionato frequentatore del festival, artista e grande studioso del teatro che unisce movimento e parola in maniera sperimentale.
Quest’anno il premio della giuria popolare verrà dato da Itinerari di Napoli, in quanto gli spettatori potranno esprimere il loro giudizio attraverso la piattaforma di IDN. Tutti i corti teatrali saranno visibili dal giorno dopo sul sito itineraridinapoli.com e sulle pagine social di itinerari della campania, specificatamente su facebook.com/itineraridellacampania e su youtube/itineraridellacampania. I voti del web saranno sommati ai voti del pubblico in sala proclamando così il vincitore. La cerimonia di premiazione avverrà nella Sala Conferenze di Palazzo Miglioresi a Pozzuoli.
Dal 13 al 16 Ottobre al Teatro TRAM. Tutti i corti de I Corti della Formica
Quattro corti per quattro sere, da giovedì 13 a sabato 16 ottobre. Per prenotazioni e biglietti potete contattare direttamente la biglietteria del TRAM. Di seguito il programma sera per sera e per chi lo desidera seguendo il link può scaricare tutto il programma in pdf sul proprio telefono.
Giovedì 13 Ottobre
Barattoli cosmici ALOYSIA – Storia di una Janara di Luigi Parlato con Rossella Castellano e Luigi Parlato direttore di scena Fabiana Maresca costumi e oggetti di scena Barattoli Cosmici regia Rossella Castellano
BDPyoung ITRIA scritto diretto ed interpretato da Aurora Miriam Scala aiuto regia Maria Chiara Pellitteri supporto tecnico Valerio Puppo
Kalamos LA TENEREZZA di Carlotta Carpentieri con Carlotta Carpentieri | Giada Laporta regia Francesco Gafforio
Mentite Spoglie OCCIDENTE di Antonio Mocciola con Gregorio Del Prete Regia Giuseppe Cerrone
Venerdì 14 Ottobre
Under Nea Theatre LA NOTTE PRIMA DELLE FERIE di Valentina Varrella diretto e interpretato da Marco Fandelli aiuto regia Milena Pugliese voci registrate Marco Fandelli | Milena Pugliese
La chiave di Artemisia TEODORA DEGLI SPIRITI – Suite per un eccidio di Danilo Rovani con Denise Capuano Danzatore Cristian Luino Musiche Pasquale Ruocco Regia Danilo Rovani
S.M. USB di Salvatore Majorino con Peppe Carosella | Lucia Maglitto. regia Salvatore Majorino
Co.C.I.S. e Teatro 99Posti VAPOROSA NEBBIOLINA di Paolo Capozzo con Carmela Aria | Paolo Capozzo disegno luci Gianni Di Nardo musiche Pietro Turco realizzazione progetto scenografico Marina Parrilli foto di scena: Antonia Di Nardo regia Paolo Capozzo
Sabato 15 Ottobre
Formiche di Vetro Teatro FONèS scritto diretto ed interpretato da Francesca Muoio e Luca Trezza
TeatrArte Alla Ribalta JASTEMMA scritto diretto ed interpretato da Antonio Vitale
Gruppo Informale IL PITONE DELLA MALESIA di Simone Miglietta con Simone Miglietta | Valentina Martiniello scene e costumi Luca Cristiano audio/luci Luca Cristiano regia Simone Miglietta
Ortigia TEMPISMO SBAGLIATO, DESTINO CAMBIATO? di Davide Raffaello Lauro con Chiara Cianciola | Davide Raffaello Lauro aiuto regia Gennaro Madonna regia Chiara Cianciola | Davide Raffaello Lauro
Capitan Burger, il pub che strizza l’occhio al gourmet è stato premiato con il titolo di “eccellenza italiana”. A convincere la selezione della materia prima e i suoi piatti freschi ed innovativi.
Siamo a Pozzuoli, zona porto, per parlare con Ciro Torre capitano della ciurma del Capitan Burger. Il pub è stato recentemente premiato con il titolo di “eccellenza italiana” per l’attenzione nella scelta delle materie prime e per la particolare creatività messa nell’abbinarle. Anche se è subito evidente che Ciro avrebbe dovuto ricevere il premio anche per la calorosa accoglienza che riserva a tutti i suoi clienti.
Il Capitan Burger di Ciro lo conosciamo bene perché lo seguiamo da quando ha aperto e possiamo affermare che il titolo di “eccellenza italiana” è sicuramente meritato. Ciro è una persona che va in profondità in tutto quello che affronta, così i ragazzi che lavorano al Capitan Burger non sono semplici dipendenti ma sono la “ciurma”, la famiglia di Capitan Burger.
La ricerca continua, non solo delle materie prime, ma anche delle tecniche di preparazione e di ricette innovative, trasformano una semplice serata al pub in un’esperienza culinaria capace di soddisfare anche i palati più esigenti. I ragazzi di schlüsseldienst berlin vi consigliano di visitare questo posto e di provare gli hamburger più gustosi.
Per la prima volta una docente trans la prof.ssa Aiello condurrà il Gala con Carlo Cremona
Dal 23 Maggio al 27 si terrà il festival internazionale che coinvolge giovani e scuole: nelle giurie studenti da istituti della Campania e Lombardia Venerdì 27 il Gala al teatro dell’Augusto Righi Traduzioni a cura degli studenti dell’Università L’Orientale di Napoli e l’Università degli studi di Catania
Ospiti del Gala
Mario Autore Giuseppe Bucci Denise Capuano Laura Matrone testimonial Francesco Paolantoni Danilo Rovani Massimiliano Sacchetto Zärat duo musicale esordiente Tommaso un giovane studente fondatore di un Club inclusivo arcobaleno
Prevenire il bullismo omofobico, le discriminazioni e le violenze di genere attraverso il cinema.
Questo l’obiettivo di i Ken Onlus attraverso il progetto OMOVIES@SCHOOL, Festival Internazionale di Cinema rivolto alle scuole e ai giovani, un incubatore culturale per la promozione di opere realizzate sia da registi che dalle scuole di ogni ordine e grado di ogni parte del mondo.
La seconda edizione del festival, con la direzione artistica di Carlo Cremona, si terrà dal 23 al 27 maggio, e sarà condotta dal direttore artistico affiancato per la prima volta dalla prof.ssa Simona Ascione, la prima docente trans gender che, lasciata per un giorno la cattedra, salirà sul palco come simbolo di libertà e di una scuola inclusiva e dell’accoglienza.
OMOVIES@SCHOOL mostra i film in concorso gratuitamente sulla piattaforma www.omoviesonline.com.
Il Gala delle Premiazione è in programma il 27 Maggio al teatro dell’Istituto Righi di Napoli dalle ore 11:00, grazie alla disponibilità della Dirigente Scolastica prof.ssa Giovanna Martano.
Il percorso della didattica della inclusione e dell’antiviolenza ha toccato una platea sempre più vasta di alunni ed alunne, non lasciando fuori dal progetto i docenti e le docenti che hanno accompagnato e assistito le scolaresche coinvolte nelle giurie giovani.
Gli istituti coinvolti sono 11 per un totale di circa 8.000 studenti e studentesse:
ISTITUTO D.S. IC 76° F. MASTRIANI – NAPOLI Annamaria Franzoni IC A. RISTORI NAPOLI Stefania Colicelli IC S.E. PASCOLI – NAPOLI Piero De Luca IS F.S. NITTI – PORTICI (NA) Immacolata Iadicicco ISIS J. NIZZOLA – TREZZO SULL’ADDA ( MI) Francesco Perrini ISISI A. ROMANO’ – NAPOLI Saverio Petitti ITI A. RIGHI NAPOLI Giovanna Martano LICEO G.B. VICO NAPOLI Maria Clotilde Paisio SSS 1° GRAMSCI IMPASTATO – GIUGLIANO DI NAPOLI ( NA) Stefano Albano
“Abbiamo usato il simbolo ‘@’ nel nome del festival per richiamare il simbolo della connessione tra linguaggio cinematografico e quello giovanile – ha spiegato Cremona – uno scambio osmotico che vede da una parte la settima arte entrare nelle scuole come educational per docenti, dirigenti e studenti, e dall’altra le scuole protagoniste nella realizzazione di opere che denunciano il bullismo nella scuola per prevenirlo.
La scuola molte volte è lasciata sola a se stessa sui temi della vita dei ragazzi, sprovvista di confronto con gli esperti ed i docenti, spesso devono rapportarsi alle nuove esigenze di cittadinanza sociale senza adeguati strumenti.
Il nostro festival introduce e collabora alla emersione di queste nuove dimensioni dell’essere e supporta l’avvio di nuove politiche di prevenzione al bullismo al maltrattamento ed alla violenza.
Il festival permette di confrontarsi con altre parti del mondo, conoscere cosa accade e aiutare i percorsi di auto valutazione, dunque non solo permette alla scuola di partecipare ad una vetrina internazionale in cui gli studenti ed i docenti diventano protagonisti anche nei ruoli di attori, registi, sceneggiatori, montatori.
In questo modo i giovani entrano in una rete globale tra le scuole per fare squadra, cosa che la pandemia gli ha privato. L’obiettivo è uno scambio culturale, perché in qualsiasi parte del mondo sono comprese le parole omofobia, misoginia e transfobia”.
OMOVIES@SCHOOL è un festival cinematografico dedicato per le comunità scolastiche
infatti, a giudicare i film sono due giurie composte da studenti e da docenti, che dovranno stabilire le più meritevoli tra le opere in concorso provenienti da tutto il mondo. La direzione della programmazione coordinata da Marco Taglialatela ha revisionato ben 4 volte tutti i film pre selezionando due categorie, giovani e docenti.
Dal Premio un’opera del maestro Pasquale Manzo raffigurante i pantaloni rosa, in memoria di Andrea Spezzacatena 15enne morto suicida per bullismo.
“Porteremo nelle scuole i temi della violenza tra i giovani cercando di mettere sullo stesso piano la discriminazione ed i maltrattamenti motivati per questioni personali come l’orientamento sessuale, identità di genere, sesso e disabilità accostandoli a quelle maggiormente conosciute quali le violenze motivate da odio razziale, etnico e religioso.
Abbiamo girato tante scuole, dibattuto con docenti e corpo studentesco, affidato alla didattica la riflessione interna, offerto competenza, supporto e ascolto qualificato.
Crediamo che i dibattiti che ne nasceranno al termine delle proiezioni inneschino dei meccanismi virtuosi, affinché i ragazzi elaborino pensieri inclusivi che ripudiano quella violenza troppo spesso presente nella cronaca di questi giorni.
Un ringraziamento speciale alle docenti ed ai docenti referenti interni e senza dei quli nulla sarebbe potuto accadere: Mariastella Della Monica, Maddalena Costanza, Giovanna Giugliano, Rossella Merone, Francesca Numerati, Antonello Ascione, Germana Saccardi,Valeria Vitale e Gabriella Landi ( per citarne alcuni)”, conclude Cremona.
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.
Così recita l’articolo 3 della CostituzioneUguaglianza e differenza sono due obiettivi che la scuola deve perseguire: offrire pari opportunità a tutti e tutte, per sostanziare l’uguaglianza dei diritti e valorizzare la differenza e le differenze di ciascuno, per consentire una piena espressione individuale.
“Quando perdiamo il diritto di essere differenti, perdiamo il privilegio di essere liberi”, diceva Charles Evans Hughes. La collaborazione con I Ken Onlus e la giornata del 27 vanno in questa direzione.” Dichiara la DS prof.ssa Giovanna Martano dell’Isituto A. Righi di Napoli che ospiterà il Gala del 27 Maggio pv.
Tutte le opere saranno fruibili in lingua originale con i sottotitoli in italiano a cura del progetto inTRANSlation.
inTRANSlation ha coinvolto decine di docenti e centinaia di studenti dei corsi di traduzione specialistica dell’Università L’Orientale grazie all’apporto straordinario dei prof. Giuseppe Balirano, Katherine Russo, Marco Ottaiano Blerina Suta, Silvia Palermo, Giulia Minerva Boni, Raffaele Esposito, Valeria Varriano, Jana Altmanova, Maria Elena Avino e Gala Maria Follaco per Napoli e dei prof. Marco Venuti e Francesca Vigo dell’Università di Catania Tra gli eventi speciali
• proiezione del cortometraggio “A modo mio” di Danilo Rovani con Cosimo Alberti e Denise Capuano, prodotto da IDN – Itinerari di Napoli di Massimiliano Sacchetto e Carmela Autiero e iKen ONLUS, ispirato alla storia di Maria Paola Gaglione e il suo compagno, due giovani del Parco Verde di Caivano in provincia di Napoli balzati agli onori della cronaca perché il loro amore è diventato una tragedia.
È il racconto di due persone che vogliono vivere un amore senza limiti e senza giudizi, e che, come spesso accade, scoprono che in questo mondo la libertà è un concetto che ha valore solo sulla carta.
• Incontro con Cosimo Alberti , attore di un Posto al Sole ed attivista i Ken • Incontro con l’attore Mario Autore già vincitore del riconoscimento di Migliore attore giovane 2021 di Omovies film Festival e reduce dal grande successo nel ruolo di Eduardo nella fiction di Rai 1 i de Filippo.
La partecipazione dell’esperienza musicale del gruppo di teen Zärat composto da Marco Abete e Nicoletta Mazzei con il loro primo CD “Dov’è casa?”
Previsti anche 2 testimonianze di vita: • narrazione dell’esperienza dell’attivista trans Laura Matrone, vittima di trans fobia in età adolescenziale • incontro con l’attivista Tommaso del Isis Nizzola co fondatore del club scolastico rainbow All Inclusive.
Nato come progetto didattico nella sezione educational di OMOVIES FILM FESTIVAL – Festival internazionale di Cinema LGBT e Questioning, è stato finanziato nella sua prima edizione, nell’ambito del “Piano Nazionale Cinema per la Scuola” promosso dal Ministero dei Beni Culturali e dal Ministero dell’Istruzione.
Mentre quest’anno per garantirne continuità è stato realizzato interamente con risorse proprie dell’associazione di promozione sociale i Ken ONLUS e con la collaborazione delle scuole della rete. Facharbeit schrieben lassen ha lavorato all’articolo per voi.
L’Anfiteatro campano per la prima volta è nell’elenco dei luoghi della cultura di “Race for the cure”, la grande manifestazione per la lotta ai tumori del seno in Italia e nel mondo che negli ultimi 22 anni ha dato avvio ad oltre mille nuovi progetti di ricerca, prevenzione e sostegno alle donne.
Race for the Cure è anche un momento di condivisione, prevenzione, cultura e riflessione, che coinvolge due luoghi della cultura della Campania: l’Anfiteatro campano, insieme a Palazzo Reale di Napoli, parteciperà alle attività del Villaggio della Race, della corsa e della passeggiata, dal 20 al 22 maggio 2022.
In attuazione dell’Atto d’Intesa per la promozione e la valorizzazione del patrimonio museale statale, sottoscritto tra il Ministero della Cultura e la Susan Komen Italia-Onlus.
Nella tre giorni partenopea sarà consentito l’ingresso gratuito all’Anfiteatro campano a tutti partecipanti alla manifestazione, italiani e stranieri, che esibiranno i titoli di accreditamento all’evento e alla manifestazione (https://www.raceforthecure.it)
In occasione dell’evento sammaritano venerdì 20 maggio 2022, la Direzione regionale Musei Campania, in collaborazione con il Comune di Santa Maria Capua Vetere, invita a partecipare alla PedoMetroSMCV (linea rossa turistica KM 6) con una camminata aperta a tutti, con una guida speciale, che partirà alle 9:15 dall’Istituto comprensivo “Principe di Piemonte” in via Achille Grandi.
Che con il coinvolgimento di cinquanta alunni della scuola media, attraverserà il circuito archeologico dell’antica Capua e si concluderà con la visita all’Anfiteatro alle ore 10:30. L’iniziativa, organizzata dall’Asd Federazione Italiana Camminatori Sportivi, animerà il territorio con aneddoti, leggende, curiosità, storia, tradizione e cultura, sensibilizzando i partecipanti sull’importanza della prevenzione nella lotta ai tumori al seno.
Nella stessa mattinata l’Archeoclub accompagnerà i visitatori alla scoperta dell’antica Capua e i tirocinanti del progetto Accolti e Attivi, Innocent, Miakhel e Musadella Cooperativa Solidarci, parteciperanno al processo di costruzione di una comunità inclusiva, a sostegno dei valori democratici, fornendo a tutti l’opportunità di apprendimento, in una società civile attiva e impegnata nei progetti di salvaguardia del bene culturale inteso come bene comune.
La Race for the Cure è l’evento simbolo della Susan G. Komen Italia, organizzazione senza scopo di lucro basata sul volontariato che opera dal 2000 su tutto il territorio nazionale nella lotta ai tumori del seno. È una manifestazione di tre giorni ricca di iniziative dedicate a salute, sport, benessere e solidarietà che sarà a Napoli dal 20 maggio 2022 e culminerà la domenica 22 maggio con la tradizionale corsa di 5 km e la passeggiata di 2 km.
Il Ministero della Cultura anche quest’anno vuole essere in prima linea nel sostenere la prevenzione e la lotta ai tumori del seno e parteciperà con una propria squadra.
Chi fosse interessato può iscriversi entrando a far parte della squadra “Team MiC”,grazieallo stand allestito dal Fai delegazione di Caserta e dall’associazione culturale “Gli amici di Palazzo San Carlo” oppure partecipando singolarmente.
Le modalità d’iscrizione alla squadra “Team Mic” sono le seguenti:
– Accedi al seguente link: https://www.raceforthecure.it/
– Entra nel box della Race a cui intendi iscriverti
– Clicca su “Partecipa”
– Seleziona “Iscriviti ad una squadra già esistente”
– Inserisci “Team MiC” sul campo “Cerca il tuo Team”.
Ulteriori utili informazioni sui programmi delle Race e dei Villaggi della salute sono reperibili sul sito www.komen.it.
PROGRAMMA
Anfiteatro campano
Linea 4 della PedoMetroSMCV – 10:30: Passeggiando nell’Anfiteatro campano
A cura dell’Asd Federazione Italiana Camminatori Sportivi
Visite guidate – 9.30 a cura dell’Archeoclub di Santa Maria Capua Vetere con i tirocinanti del progetto “Accolti e Attivi”
Stand “Race for the cure” – 9.00-13.00 in collaborazione con il Fai delegazione di Caserta e con l’associazione culturale “Gli amici di Palazzo San Carlo”
Info
Orario feriali Anfiteatro mese di maggio: 9:00-13:50 (Ultimo ingresso 13:30)
Dispositivi di protezione delle vie respiratorie fortemente raccomandati nei luoghi della cultura, in particolare in caso di assembramento o di permanenza prolungata di più persone in ambienti circoscritti.
Ordini di servizio n. 47 e 49 della Direzione regionale Musei Campania
Ordinanza del Ministero della Salute del 28 aprile 2022
In ottemperanza all’ordine di servizio n. 49 della Direzione regionale Musei Campania, sono obbligatori i dispositivi di protezione delle vie respiratorie FFP2, in occasione di spettacoli ed eventi che si svolgano in ambienti chiusi presso le sedi afferenti della Drm-Cam.
Settimana ricca al Trianon Viviani, con ben quattro appuntamenti, tra musica, teatro e approfondimenti culturali.
Si parte mercoledì 18 maggio, alle 21, con la sesta conferenza cantata “Le mille e una notte”, di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede, che tratterà il tema delle villanelle. Ospite della serata Lello Giulivo.
Quindi, giovedì 19 maggio, alle 21, l’atteso concerto di James Senese, “James is back”.
La programmazione del teatro della Canzone napoletana prosegue con lo spettacolo di teatro-canzone “Captivo”, scritto, diretto e interpretato da Gianfranco Gallo, in scena venerdì 20 e sabato 21, alle 21, e domenica 22 maggio, alle 18.
Si chiude la settimana domenica 22 maggio, alle 11:30, con l’ultima conferenza cantata di Mauro Gioia, dedicata al tema della canzone, del cibo e dell’ecologia.
I biglietti sono acquistabili presso le prevendite autorizzate e online sul circuito AzzurroService.net. Il teatro della Canzone napoletana propone ancora la promozione per il pubblico giovanile, ovvero “under 30”, e per gli abitanti dei quartieri di Forcella, Maddalena e porta Capuana.
Con ingressi rispettivamente a 10 e 7 €, acquistabili esclusivamente presso il botteghino del teatro, aperto dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 13:30 e dalle 16 alle 19; la domenica e i giorni festivi dalle 10 alle 13:30.
Per accedere in teatro è obbligatorio l’uso della mascherina ffp2.
Il Trianon Viviani si avvale del sostegno del Programma operativo complementare della Regione Campania (Poc 2014-2020), della sponsorship tecnica di Enel e il patrocinio di Rai Campania.
Stanza delle Meraviglie – In questo mese di maggio, si segnala la nuova programmazione degli orari di apertura dello spazio immersivo dedicato alla canzone napoletana: visite gratuite effettuabili tutti i giorni, dal lunedì al sabato, di mattina dalle 10:30, 11:30 e 12:30, e nel pomeriggio dalle 16:00, 17:00 e 18:00; la domenica e i festivi solo negli orari mattutini.
La visita dura trenta minuti. È obbligatoria la prenotazione: telefonica, al numero 081 0128663, o via email all’indirizzo boxoffice@teatrotrianon.org.
Disegnata dal regista Bruno Garofalo da un’idea di Marisa Laurito, la Stanza è stata realizzata nell’ambito dell’Ecosistema digitale Cultura Campania, Progetto ArCCa, Architettura della Conoscenza Campana
Contesto Musica, il progetto di digitalizzazione del patrimonio culturale campano, materiale e immateriale, promosso dalla Regione Campania e attuato da Scabec, la società in house della Regione per i beni culturali.
Le mille e una Napoli: le villanelle
Le villanelle sono al centro del sesto e penultimo appuntamento de Le mille e una Napoli, il ciclo di “conferenze cantate” al Trianon Viviani di Francesca Colapietro e Mariano Bellopede (mercoledì 18 maggio, alle 20).
Nate da un’idea del direttore artistico Marisa Laurito, queste conversazioni-concerto vogliono narrare il fascino del capoluogo partenopeo e della sua cultura, tra canzoni, aneddoti e poesie.
La serata vedrà protagonista la canzone villanesca o “villanella”, la forma profana, nata in Italia nella prima metà del XVI secolo, alla quale anche autori fiamminghi che giravano per le corti, tra cui Roland de Lattre (conosciuto come Orlando di Lasso), autore della famosissima villanella Sto core mio.
Nel percorso musicale della serata, oltre alle classiche villanelle, come Madonna tu me fai lo scorucciato, Villanella ch’all’acqua vai e No police m’he entrato nella recchia, si ricostruirà come il genere abbia influenzato grandi autori, tra cui Gesualdo da Venosa.
Oltre alla musica, saranno presentati al pubblico momenti di approfondimento tematici, dando spazio al raffinato epistolario tra Torquato Tasso e Monteverdi. Non mancherà il riferimento ai cunti del Pentamerone di Basile, profondamente influenzato dalle composizioni popolari.
Ospite speciale Lello Giulivo, cant-attore con una lunga pratica interpretativa delle villanelle.
Con Francesca Colapietro (voce) e Mariano Bellopede (pianoforte e arrangiamenti musicali), sono in scena Luigi Fiscale (basso e contrabbasso) e Marco Fazzari (batteria). I testi sono di Carmine Borrino; la voce fuori campo di Gino Curcione.
Costo del biglietto 10 euro; ridotto 7 euro riservato agli studenti. I ticket sono acquistabili su www.azzurroservice.net.
James is back
James Senese in concerto al Trianon Viviani, con James is back, titolo che riprende quello del suo ventunesimo disco.
Il sassofonista partenopeo, classe 1945, è da oltre cinquant’anni sulla scena, un’icona artistica che è ancòra un punto di riferimento per le nuove generazioni musicali che vogliono urgenza espressiva e zero compromessi.
In mezzo secolo di carriera Senese ha attraversato generi, epoche, mode, con una coerenza artistica e intellettuale mai corrotta da scelte commerciali. I suoi numi tutelari sono Miles Davis e John Coltrane.
Dagli Showmen con Mario Musella, i Napoli Centrale, le collaborazioni con l’indimenticabile l’amico Pino Daniele, passando anche per il sodalizio artistico e fraterno che lo ha legato a Franco Del Prete, James Senese ha suonato e cantato i vinti, quelli che non hanno mai avuto voce, con l’energia e la rabbia del suo sax e della sua voce, che hanno contraddistinto la sua produzione di un “Nero a metà”, fatta di coraggio e determinazione.
«Nella società attuale – afferma l’artista – è diventato molto difficile far prevalere il bene sul male e ancora più complesso è parlare alle persone per cercare di far capire loro quella che per me è la strada giusta, quella dei sentimenti. Ogni persona ha un proprio credo e costruisce il proprio mondo in modo differente: ma uno dei problemi principali è che vi sono persone che hanno velleità dominanti».
«Per James is back ho guardato un po’ dappertutto, per trovare una voce comune che potesse entrare nel cuore della gente: un concerto molto sofferto ma pieno d’amore. Ed è proprio l’Amore quello che io cerco in ogni momento della mia vita e della mia arte. Il lavoro che ho fatto è stato di cercare un unico suono: quello della verità, il mio essere nero e bianco… per potermi ritrovare, e rintracciare la mia identità».
Nel programma della serata spiccano pezzi particolarmente amati da Senese: «In brani come Je sone, scelto come primo singolo, James is back, L’America, ‘O meglio amico mio e Jesce fore si sente il soffio del mio cuore: sembrano canzoni ma vanno oltre e mi danno una carica emozionale notevole, rappresentando per me il presente ma anche il futuro, perché sono lo specchio della mia vita».
Sul palco, James Senese è accompagnato da James Senese Jnc live.
Captivo
Le Conferenze cantate
Quinto e ultimo appuntamento di Mauro Gioia con il suo ciclo di Conferenze cantate, domenica 22 maggio, alle 11:30.
Tra materiali d’archivio, incisioni rare che tornano in vita grazie all’ascolto dal vivo di 78 giri storici e brani iconici, il conferenziere-cantante Mauro Gioia e i suoi ospiti propongono per questa ultima puntata, il tema della botanica, ovvero della Canzone napoletana tra fiori, frutta e piante.
Si racconterà, quindi, la “natura” delle canzoni napoletane attraverso un florilegio di incisioni e brani primaverili. E si parlerà di una curiosità: il carattere “vegano” ante litteram dei primi dischi a 78 giri. Certo l’idea non era quella di essere “biologici” o “verdi”, ma di rispettare una scienza – quella della fabbricazione dei dischi – a partire da materiali “organici”. Di qui la produzione di dischi di una plastica talmente “naturale” che qualche buontempone ha persino pensato di farceli bere in un cocktail.
Mauro Gioia è accompagnato da Antonio Pascale, che è anche autore del testo, e da Giuseppe Burgarella al piano. Gli arrangiamenti sono di Gigi De Rienzo. Il visual di Giovanni Ambrosio. La produzione è di Musica per Roma.
UGO GANGHERI & NOMADÌA: Uno spettacolo, firmato Nu’Tracks, che alternerà alle ballad, folk irriverente, denuncia sociale e poesia
Arrivano al teatro Bolivar, venerdì 6 maggio, “Ugo Gangheri & Nomadìa” con un evento targato Nu’Tracks. Il musicista napoletano, che da oltre vent’anni lavora al fianco di Giobbe Covatta, scrivendo e suonando le musiche di scena nei suoi spettacoli teatrali, si lascia affiancare, ormai da tempo, nelle produzioni discografiche, così come per i concerti dal vivo, da un gruppo di musicisti dando vita al progetto “Nomadìa”.
Nello spettacolo si spazierà tra ballad ed irriverenti folk, abbracciando tradizione e denuncia sociale, impegno e poesia, e sovrapponendo alla forza evocativa dei testi trame acustiche le cui suggestioni rimandano ad echi decisamente world music.
È negli anni ’70 che Ugo Gangheri inizia il suo percorso di musicista che esprimerà attraverso la forma canzone e che non abbandonerà mai. Una comunicazione “sonora” la sua, che si esprime su due binari paralleli, uno dove si ritrova compositore di brani strumentali e l’altro dove rappresenta l’essenza cantautorale per definizione.
In scena:
Ugo Gangheri – voce e corde
Antonella Maisto – voce e percussioni
Giosi Cincotti – pianoforte e fisarmonica
Umberto Maisto – corde
Pasquale Ziccardi – basso
Carlo di Gennaro – tamburi
DISCOGRAFIA :
Nel 2009 esce l’album “Ccà nun ce stanno liune” (ed. CNI) con il contributo artistico di Giobbe Covatta, Roy Paci, Patrizio Trampetti, Nino Buonocore, Kaballà, Andrea Pesce dei Tiromancino. Il missaggio del disco è stato realizzato grazie a Luciano Ligabue.
Il ricavato dell’intero progetto è stato destinati ad Amref, a sostegno del progetto “Children In Need Program”.
Nel settembre del 2012 esce il secondo progetto discografico contenente due dischi, dal titolo “L’Ammore e L’Arraggìa” (ed.CNI e ed. Record Me), con il contributo artistico di Giobbe Covatta, Enzo Iacchetti, Francesco Paolantoni, Stefano Sarcinelli, Nino Buonocore, Kaballà, Erriquez della BandaBardò, M’Barka Ben Taleb, Ginger Brew, Stefano Disegni, Principe e SocioM, Edoardo de Angelis.
Il ricavato è stato devoluto al progetto comune tra Amref ed Amnesty International sulla tutela e la salute delle donne dei paesi sottosviluppati.
Nel febbraio 2017 esce il cd “A Via d’’o Tiempo-timestreet” per la Graf music, con il contributo artistico di Erriquez della BandaBardò, Enzo Iacchetti, coro dei bambini del GOF di Timboni (Kenia).
I ricavati delle vendite sono destinati al centro GOF di Timboni Watamu in Kenia.
A Via d’o Tiempo-timestreet- ha raccolto circa 4200,00 euro che sono stati spediti a Mama Sussie, titolare di una casa di accoglienza per bambini nell’entroterra di Malindi, città del Kenya.
Nel Marzo 2019 esce il cd “Un Biplano a 6corde” autoprodotto le cui tracce sono ispirate da alcune delle sonorizzazioni scritte per il teatro nel corso degli anni.
Il ricavato delle vendite è devoluto ai volontari che si occupano di cani e gatti randagi e che operano sul nostro territorio.