domenica 22 Dicembre 2024
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Racconto di una giornata sul monte Faito e di un teatro a impatto zero

Una location di sicuro impatto come quella del monte Faito. L’idea di un teatro ad impatto zero fatto per tutti. Sono gli elementi per una tempesta perfetta

Partiamo di buon ora in direzione della penisola sorrentina, destinazione Monte Faito a Vico Equense. L’occasione è di quelle particolari, vedere uno spettacolo teatrale in mezzo alla natura. Lo spettacolo è “Tempesta” da Shakespeare con Massimiliano Foà, Luca Iervolino, Paola Zecca, accompagnati dalle sonorità dal vivo di Massimo Cordovani e dalle istallazioni artistiche di Antonella Romano.

Il monte Faito prende il suo nome dalle faggete

Dopo un’oretta di macchina arriviamo al rifugio San Michele, sulle Neviere del monte Faito. Ad accoglierci troviamo Roberta, una guida ambientale escursionistica, che ci accompagnerà in una passeggiata tra i sentieri del monte fino al luogo della rappresentazione. Durante il cammino Roberta ci racconta di come il monte Faito prenda il suo nome proprio dalla folta faggeta che popola il monte stesso. Il monte Faito è una montagna facente parte della catena montuosa dei monti Lattari: alto 1.131 metri, ha accesso sia da Castellammare di Stabia, che da Vico Equense ed è inoltre raggiungibile con l’omonima funivia, gestita dall’Ente Autonomo Volturno, dalla stazione di Castellammare di Stabia.

Un teatro per tutti a impatto zero capace di parlare a tutti

Tranquillamente, e rinfrancati dalla frescura che ci viene regalata dall’ombra delle piante e dall’altitudine arriviamo sul luogo della rappresentazione, che inizia naturalmente fra i chiaroscuri del bosco. Come poltrone troviamo dei comodi tronchi d’albero e come colonna sonora dello spettacolo i rumori del bosco e silenzi riempiti dalle sonorità di Massimo Cordovani.

Uno spettacolo vivo capace di parlare a più tipi di persone, sia ai giovanissimi che agli adulti ferventi appassionati di teatro. Un modo di fare teatro diverso ma capace di far dialogare generazioni diverse in un confronto costruttivo. Un teatro ricercato che non si può improvvisare e che come ci spiega Giovanni di dio Petrone, presidente di Casa del Contemporaneo, nasce dall’unione di più forze e di più competenze.

Il santuario di San Michele

Al termine dello spettacolo, ormai eravamo rapiti dalla magia di quella giornata. Quindi abbiamo voluto proseguire per visitare il santuario di San Michele. Infatti la tradizione racconta che sul monte Faito, si raccolsero in preghiera i santi Catello e Antonino, a cui apparve l’arcangelo Michele.

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