giovedì 25 Aprile 2024
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Centro storico location del film Mangia prega ama

Il centro storico di Napoli è il set del film Mangia, prega, ama. In Via Cesare Sersale Julia Roberts assaggia la famosa pizza di Michele. Elizabeth Gilbert, dopo un divorzio e una tormentata storia d’amore con David, decide di lasciare New York per intraprendere un viaggio alla ricerca di sè. Soggiorna in Italia, India e Indonesia. In Italia visita Roma e Napoli dove apprezza la cultura, la storia, l’arte e la buona cucina italiana.

Passeggiare nel centro storico permette di respirare la cultura, la storia e l’arte della città partenopea. Il centro storico di Napoli, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco, affascina per la sua vivacità, la storia millenaria, le chiese, i complessi monumentali, le piazze, l’architettura, i decumani, le botteghe e le mille sfaccettature della città. Goethe scrive che “Napoli  è un paradiso” e che è una città “libera, allegra, vivace”. Lo scrittore Giovanni Comisso ne parla in questi termini: “Cammino per Spaccanapoli: strada profonda, come scavata nella terra. Gli enormi palazzi si segnalano con sontuosi portali e vasti atrii, dove non mancano gli altarini illuminati. Le chiese si incastrano alle case e queste si sovrappongono ad esse. Sui fastigi e sulle modanature sorgono ciuffi d’erba con la prepotenza dei tropici. Vi sono facciate pallide e severe, altre gialline con diademi bianchi di angeli, altre annerite dal tempo con tendaggi rossi e dorati. Il brusio delle voci sale come da un alveare prima di sciamare… La strada odora: un uomo agita un incensitore e ne vende il profumo ai passanti”.

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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