venerdì 29 Marzo 2024
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La basilica di San Lorenzo Maggiore

La basilica di San Lorenzo Maggiore fa da set a due pellicole che hanno come protagonista Marcello Mastroianni. In una sequenza di Maccheroni, Antonio Jasiello va a prendere il nipote al catechismo, nei pressi della basilica di San Lorenzo Maggiore. In Stanno tutti bene, Matteo Scuro assiste divertito alle invettive di un pazzo (Leo Gullotta), che minaccia la folla dalla sommità di un palazzo.

Il Complesso monumentale San Lorenzo Maggiore si trova nel cuore del centro antico della città partenopea. La chiesa, costruita su un’area della città greco-romana e paleocristiana, è stata innalzata a partire dal 1270 seguendo uno stile gotico. La basilica di San Lorenzo Maggiore colpisce per il deambulatorio a cappelle radiali, l’abside poligonale, il presbiterio a pilastri polistili, costoloni e volte a crociere.  Vi hanno lavorato artisti come Massimo Stanzione, Tino da Camaino, Cosimo da Fanzago, Francesco De Mura, Colantonio e Simone Martini. Il complesso monumentale di San Lorenzo comprende anche il convento.  Accanto si trova il campanile con i suoi quattro piani e la statua di San Lorenzo. A sinistra dell’androne si accede al settecentesco Chiostro, che emerge tra i resti dell’antico “macellum” e ha al centro un pozzo realizzato da Cosimo Fanzago. Dal chiostro si accede ad altre sale del convento e agli scavi archeologici, che sono i resti della città greco-romana e altomedievale. Importante è anche il Museo dell’Opera di San Lorenzo Maggiore poiché racconta la storia di Napoli dall’età classica sino all’Ottocento. Il complesso monumentale di San Lorenzo Maggiore riveste importanza religiosa, artistica e culturale ma anche storica.

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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