Al San Ferdinando uno dei capolavori del teatro del ‘900. Il suicida del russo Nikolaj Ėrdman.
Giunto alla sua dodicesima edizione, Arrevuoto – lo storico progetto di teatro e pedagogia che opera tra le periferie ed il centro di Napoli, nato nel 2005 per volontà del Teatro Stabile di Napoli e dal 2012 costituito come Associazione di teatro e pedagogia che opera in collaborazione con lo Stabile di Napoli-Teatro Nazionale – propone quest’anno uno dei capolavori del teatro del ‘900, Il suicida del russo Nikolaj Ėrdman.
Il suicida vittima della censura stalinista nel 1928 costò la prigione al suo autore.
Messo in scena per la prima volta nell’Unione Sovietica nel 1928 da Mejerchol’d, a causa della censura stalinista fu riallestito solo nel 1990 dopo essere costato la prigione e l’ostracismo al suo autore. Il tema è quello del suicidio ma declinato in chiave farsesca. Il protagonista è Senja, un giovane disoccupato moscovita che per errore viene creduto sul punto di suicidarsi. Questo drammatico equivoco attira l’attenzione di intellettuali, artisti, politici e belle avventuriere che vorrebbero trarre vantaggio dalla morte del povero sventurato, innescando così un congegno narrativo tragicomico di rara bellezza.
Il suicida porta in scena oltre 150 ragazzi e ragazze di diversi quartieri cittadini
«Abbiamo scelto questo testo – si legge nelle note allo spettacolo – per offrire una riflessione su come le disgrazie possano spesso diventare appetibili per alcuni, per quegli speculatori che vedono nelle vittime dell’ingiustizia sociale o delle calamità naturali una fonte di guadagno e di potere o di prestigio personale. A Napoli, al Sud, dovremmo saperlo bene perché questo fenomeno di sfruttamento delle disgrazie altrui, questo “mors tua vita mea” caratterizza la nostra storia. Andremo in scena con oltre 150 ragazzi e ragazze di diversi quartieri cittadini, in questa grande tessitura di energia, musica e corpi che dalle periferie passa per il centro e dal centro torna in periferia coinvolgendo scuole, gruppi, associazioni e centri sociali per la realizzazione di uno spettacolo a regia collettiva in cui gli adolescenti parlano alla città e agli adulti».
Direzione artistica Maurizio Braucci, da un’idea di Roberta Carlotto, coordinamento pedagogico chi rom e…chi no. Regia Pino Carbone, Alessandra Cutolo, Anna Gesualdi, Christian Giroso, Nicola Laieta, Sergio Longobardi, Ambra Marcozzi, Vincenza Modica, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella. Guide teatrali Emanuele Massa Gianluigi Signoriello Laura Ottieri Vincenzo Salzano Biagio Manna.
Musiche a cura di Maurizio Capone, Antonella Monetti con i piccoli musicisti di Musicisti Associati guidati da Beatrice Valente e gli studenti del Liceo Musicale M.Bassi guidati dal Prof. Michele Montefusco ed in collaborazione con il gruppo T.E.S. “Tuba” Ensamble di Salerno diretto dal Maestro Alexaandre Cerdà Berda. Video installazioni Alessandro Papa, scene Marco Matta. Costumi Daniela Salernitano. Progetto luci Marco Ghidelli. Organizzazione Linda Martinelli. Video Lorenzo Face, Fortuna Avallone.
Arrevuoto – progetto di teatro e pedagogia
Foto Stefano Cardone. Progetto e realizzazione Associazione Arrevuoto – Teatro e pedagogia. Produzione Teatro Stabile di Napoli -Teatro Nazionale. Realizzato in collaborazione con Liceo Statale A. Genovesi, Liceo Classico Garibaldi, Liceo Giambattista Vico, Liceo Scientifico Renato Caccioppoli, Liceo Scientifico Elsa Morante, Liceo Musicale Isis Melissa Bassi, Scuola Media Statale Casanova Costantinopoli, Scuola Media Statale Ugo Foscolo, Scuola elementare Fabozzi, Lo Scugnizzo spazio liberato, Associazione Quartieri Spagnoli, Cooperativa sociale L’Orsa Maggiore, Compagnia Teatro Possibile della Comunità Dedalo ASL Na2Nord, Centro di educativa territoriale Stelle sulla Terra, Musicisti Associati di Massimo Abbruzzese, Associazione Maestri di Strada Onlus.
info: www. teatrostabilenapoli.it | tel. 081 292030 – 081 291878