venerdì 29 Marzo 2024
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Busti d’argento in esposizione e processione il 6 maggio a Capua

Dopo una pausa di più di settant’anni, torna per la terza volta  la processione dei busti d’argento.

Dopo una pausa di più di settant’anni, torna per la terza volta un appuntamento molto sentito e che dimostra l’importanza e la ricchezza della storia di Capua. La processione dei busti dei santi patroni e copatroni, vere opere d’arte in argento.
La processione si terrà nel pomeriggio del 6 maggio alle ore 18.00. Partirà dalla Cattedrale di Capua dove i busti saranno esposti per tutta la giornata. Il punto info Capua Sacra presenta per l’occasione il “racconto d’argento”, la storia dei 7 busti che tornano ad essere mostrati in pubblico.

Per la Fiera del Grano, o di San Marco, nel ‘600 si faceva a Capua una solenne processione il 25 aprile. In quella occasione era uso benedire i campi fuori l’antica Porta del Ponte, oggi Porta Roma. Un percorso che arrivava fino alle torri di Federico II dove avveniva la benedizione dell’arcivescovo ai campi per augurare una buona raccolta del grano. Qui veniva portata una croce ricavata dalla cera del cero pasquale, avanzata l’anno precedente o mischiata con altra cera nuova.

I busti d’argento vere opere d’arte dei maestri argentieri napoletani.

Nel 1700 il Tesoro della Cattedrale si arricchì di molte statue d’argento, opere dei maestri argentieri napoletani. Tra queste opere i busti dei santi patroni e copatroni iniziarono ad essere parte della processione del grano. Oggi sono sette ma in origine le statue dovevano essere almeno ventuno, in base a quanto scriveva nel 1766 Francesco Granata nel libro “Storia Sacra della Chiesa metropolitana di Capua”. Molte, purtroppo, sono andate perse o distrutte.

L’ultima volta, nel periodo dell’anteguerra, le statue d’argento sfilarono nel 1941. Nel 1967 fu fatta una processione delle Rogazioni senza le statue. Il 1° novembre del 1966, in occasione del millenario della Sede episcopale elevata a dignità Metropolitana da papa Giovanni XIII, ne furono postate in processione tre.

Le statue, oggi conservate negli armadi murali della Cappella del Santissimo Sacramento, sono quelle di: Santo Stefano, protomartire (sec.XVIII), Sant’ Agata, vergine e martire (sec.XVIII), Sant’ Irene, (sec.XVII), Busto argenteo della B.V.Addolorata (sec.XVIII), San Sebastiano, (sec.XVI), Sant’Andrea Avellino ( sec.XVIII), San Gaetano Tiene – fondatore dei Chirici Regolari – (sec.XVIII), Urna argentea di San Prisco ,vescovo e martire (sec.XI) il cui busto argenteo fu distrutto durante l’ultima guerra.
Ma nel Tesoro ve ne erano altre, pure d’argento fatte, grazie alle “’ limosine dei fedeli”, dal cardinale arcivescovo Caracciolo e si dice che la più bella di tutte sia stata quella di San Tommaso D’Aquino, forse liquefatta per ordine del Borboni.

L’itinerario dei busti d’argento.

Il particolare itinerario partirà alle ore 9.30 dal Punto Informativo Capua Sacra e condurrà i visitatori, ripercorrendo il tragitto della antica processione, dalla cattedrale alle torri di Federico II, i cui resti rappresentano una delle collezioni più importanti del Museo Campano.
Nel pomeriggio, alle ore, 18.00 i busti d’argento saranno portati in processione per le via della città con partenza dalla Cattedrale.
Il percorso proposto in mattinata per la visita prevede le seguenti tappe:
•    Visita alla cattedrale e ai suoi tesori con l’esposizione dei busti reliquari in argento
•    Resti delle torri di Federico II
•    Visita al Museo Campano
•    Ritorno in cattedrale lungo Via dei Principi Longobardi (Chiese a Corte)

Per effettuare la visita è previsto un Contributo di 4,00 €. Comprende la visita in cattedrale e l’accompagnamento ai resti delle torri di Federico II.
Il biglietto per l’ingresso al Museo Campano costa 6,00 € – intero, 3,00 € ridotto.
Per informazioni Info Capua Sacra

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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