sabato 21 Dicembre 2024
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Il tarallo napoletano un must della tradizione culinaria napoletana

Il tarallo napoletano con sugna e pepe, è un must della cucina del recupero. Lo stesso Pino Daniele ha cantato del Tarallo nella canzone Fortunato.

il tarallo napoletano nasce appunto a Napoli sul finire del ‘700. La necessità di non buttare via nulla spingeva i fornai di allora a non buttare via nemmeno lo sfriddo ossia lo scarto della pasta lievitata preparata per fare il pane. Allo sfriddo aggiungevano la sugna meglio conosciuto come strutto in italiano, in napoletano “nzogna”. Quindi aggiungevano il pepe e reimpastavano il tutto. Solo successivamente nell’800 il tarallo sarà arrichito con un ulteriore ingrediente la mandorla. Con il nuovo impasto i fornai creavano poi delle striscioline di pasta che intrecciavano e chiudevano dando la forma di una ciambella.

Il tarallo napoletano cibo dei poveri nel ‘700 prelibatezza dello street food oggi

Lo raccontava la stessa Matilde Serao di come il tarallo napoletano era considerato il cibo dei poveri. Il tarallo napoletano aveva un basso costo di produzione ma un alto contenuto calorico grazie allo strutto di maiale. A Napoli durante il ‘700 e l’800 non si poteva buttare via niente, bensi si doveva recuperare ogni cosa. La creatività dei napoletani in cucina ha sempre creato piatti magici riuscendo a recuperare ogni alimento e trasformandolo in un piatto sublime.

La cucina del recupero a Napoli vanta piatti indimenticabili come ad esempio gli spaghetti allo scarpariello o il famoso cuzzetiello. Anche nel caso del Tarallo Napoletano i fornai di allora riuscirono a trasformare gli scarti della pasta del pane, in un qualche cosa di unico che ancora oggi è presente sulle tavole di ogni famiglia napoletana.

Il tarallo e il tarallaro un esempio della cultura pop napoletana

Il Tarallo napoletano è una prelibatezza ed oggi è un alimento che ha un posto d’onore nella categoria dello street food. La cosa è confermata anche dallo stesso Pino Daniele che dedico al noto tarallaro Fortunato Bisaccia. La canzone intitolata proprio “Fortunato”, racconta come ancora tra gli anni ’70 e ’80 il tarallaro andava in giro per le strade della città con il suo carretto a vendere il tarallo. Oggi il Tarallo napoletano si trova ovunque, ma per chi viene a Napoli suggeriamo di visitare la Taralleria Napoletana nel centro storico di Napoli, dove oltre ad assaggiare i classici taralli è possibile anche vedere al momento come vengono preparati ancora oggi rigorosamente a mano

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