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Madre di e con Francesca Bartellini al Museo Madre di Napoli


Madre di e con Francesca Bartellini in anteprima nazionale Sabato 26 gennaio 2019 al Museo Madre di Napoli. L’attrice, regista e scrittrice porta in scena, l’originale spettacolo/performance negli spazi del museo partenopeo

Madre in anteprima nazionale al Museo Madre di Napoli. Sarà la Sala Re_PUBBLICA del Museo Madre infatti a ospitare, l’anteprima nazionale di Madre di e con Francesca Bartellini. L’allestimento presentato da Ipazia Production e Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, in collaborazione con Macro Asilo di Roma.

Con Madre, Francesca Bartellini continua il suo percorso nel Sacro Femminile.

Dopo l’anteprima partenopea, lo spettacolo proseguirà la sua tournée al Teatro di Tor Bella Monaca di Roma, poi sarà a Milano, Firenze, Torino e Pescara. Con questo testo Francesca Bartellini continua il suo percorso nel Sacro Femminile, unica vera forza in grado di accompagnare una profonda rifondazione di valori. Uno spettacolo che unisce performance e video art, attraverso uno studio di ricerca estetica ed espressiva, che ruota intorno alla figura di Maria Maddalena.

Il monologo Madre è parte del dittico Two, unitamente a Father (Padre), scritto e interpretato in lingua inglese da Francesca Bartellini e diretto dalla regista inglese Susan Wordsfold. Susan invece, sarà in scena ad aprile 2019 al Tron Theater di Glasgow in prima assoluta. In estate, lo spettacolo sarà al Fringe Festival 2019 di Edimburgo, e, successivamente, a Londra.

con Madre, Maria Maddalena rivelerà le proprie ragioni attraverso i secoli, e si libererà dalle sue catene, poiché la sua storia è “un’altra”

In scena una violenza su una donna è consumata come fosse un sacrificio: il secolo XXI si presenta con un ghigno feroce. L’immagine della giovane e bellissima donna si scompone. Attraverso una dilatazione dello spazio-tempo, da un Presente di onde gravitazionali a un Passato di echi confusi, emerge la figura emblematica di Maria Maddalena.

Maria Maddalena e la sua sconfinata iconografia, Maria Maddalena e il suo Vangelo apocrifo, Maddalena bambina. La coppia sacra, lo Hieros Gamos, Maddalena e Gesù. In modo totalmente inatteso e dissacratorio, Maddalena rivelerà le proprie ragioni attraverso i secoli, e si libererà dalle sue catene, poiché la sua storia è “un’altra”.

Riappropriandosi dell’elastico spazio-temporale, Maddalena affronta la brutalità del Presente nel Nuovo Millennio. La Natura distrutta, e i bambini sono divorati dalla libidine o tagliati a pezzi da macellai, che ne vendono gli organi. Maddalena urlerà il suo sdegno e le onde della galassia con lei, verso un altro futuro: la via del Cuore.

Nello spettacolo Le immagini interagiscono con la protagonista in scena diventando personaggi

Le immagini, creazioni originali dell’artista Francesca Fini , interagiscono con la protagonista in scena. Divenendo esse stesse personaggi, atmosfere e frammenti drammaturgici, con uscite ed entrate che rimandano al teatro medievale. La musica, in un percorso che va dal rinascimentale all’atonale contemporaneo, sarà eseguita al clavicembalo da Angelo Trancone, giovane organista e clavicembalista, spesso al fianco di Toni Florio della Cappella Neapolitana.

Madre è una rappresentazione che evoca il cuore dell’infanzia. Affronta l’idea della morte, come la poetica di Pina Bausch, ma compie un necessario salto di civiltà, muovendo verso la ‘Via del Cuore’ della ‘Sacra Ragione’ femminile.

Madre di e con Francesca Bartellini

Napoli, Sala Re_PUBBLICA @ Museo Madre – sabato 26 gennaio 2019
Inizio della rappresentazione ore 18.30, ingresso al museo euro 2
Info 08119737254 email info@madrenapoli.it web www.madrenapoli.it
Sabato 26 gennaio 2019, ore 18.30
Sala Re_PUBBLICA @ Museo Madre di Napoli

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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