Con Bathroom, di e con Valeria Impagliazzo, la platea diventa specchio della fluidità dei rapporti umani sulle iconiche note di Raffaella Carrà. Le musiche, eseguite dal vivo, sono di Pasquale Ruocco.
Bathroom al Teatro TRAM dal 10 al 13 novembre in scena un testo sulla donna in uno spazio di intima verità. Un’icona indiscussa della televisione che diventa spunto per riflettere sulla condizione femminile contemporanea: le canzoni di Raffaella Carrà – donna innovatrice e simbolo di determinazione ed elegante emancipazione, scomparsa poco più di un anno fa – faranno da ispirazione al prossimo spettacolo in scena al Teatro Tram di Napoli, “Bathroom”, di e con Valeria Impagliazzo.
Il testo porterà sul palco della sala di via Port’Alba le riflessioni di una donna chiusa in un bagno, da sola con se stessa, alle prese con le difficoltà della vita e della condizione femminile. Il sottotitolo è eloquente: Dialoghi per donna, phon e Raffaella Carrà.
Il bagno, bathroom in inglese, luogo per eccellenza dell’intimità e della solitudine, diventa scenario di un corpo a corpo tra la protagonista e i suoi pensieri
Una donna sola in una stanza da bagno si prepara per un appuntamento. Un rumore improvviso la spaventa, rompendo il rituale magico dell’asciugacapelli. È così che il bagno, luogo per eccellenza dell’intimità e della solitudine, diventa scenario di un corpo a corpo tra la protagonista e i suoi pensieri.
Nella normalità dei piccoli gesti si palesano le sue strategie per combattere l’ansia, la paura, i ricordi, le fantasie che lasciano spazio ad un soliloquio/dialogo fatto di parole mai dette rivolte ad uno specchio/platea che, un po’ per volta, si trasforma in un confessionale, in un nemico, in un compagno di giochi, in un interlocutore… fino a diventare un vero e proprio voyeur.
La stanza da bagno, “Bathroom”, diventa così un luogo sospeso, uno spazio di verità e riflessioni che spaziano dall’amore liquido di Bauman agli amanti appassionati delle canzoni di Raffaella Carrà, un momento di reazione e al contempo resa buffa e disillusa di fronte alla fluidità dei rapporti umani.
Valeria Impagliazzo -“È un racconto al femminile ma non puramente femminile. Anche per questo non ho dato un nome alla donna in scena.”
“Il testo è frutto non solo di mie riflessioni ed esperienze ma anche di una profonda osservazione dei fenomeni che mi circondano e accomunano noi tutti e tutte – spiega Valeria Impagliazzo -. È un racconto al femminile ma non puramente femminile. Anche per questo non ho dato un nome alla donna in scena. L’idea è quella di raccontare l’intimità, di far diventare lo spettatore una sorta di specchio e allo stesso tempo di voyeur. ‘Bathroom’ è un racconto buffo e cupo fatto di soliloqui, parole non dette, tentativi di evadere dall’ansia del quotidiano e di un dolore sommerso che viene medicato dalle canzoni di Raffaella Carrà che diventano così compagnia e distrazione. Il testo però non è fatto di sole parole. Ad accompagnare gli stati d’animo della protagonista c’è infatti la musica composta da Pasquale Ruocco”.
Pasquale Ruocco – “una riproposizione della linea melodica di una canzone di Raffaella Carrà, decostruita e destrutturata, così da creare un rimando al pezzo originale ma dandogli un’ambientazione e dei colori totalmente diversi.”
“Nell’approccio alle musiche di questo spettacolo mi sono rifatto innanzitutto a indicazioni molto precise che ho ricevuto da Valeria rispetto a quello che doveva essere il mood sonoro ed il ruolo che questo doveva avere nella dinamica della scena – spiega Ruocco, che eseguirà dal vivo le sue composizioni -.
Una delle tracce che ho composto è proprio una riproposizione della linea melodica di una canzone di Raffaella Carrà, decostruita e destrutturata, così da creare un rimando al pezzo originale ma dandogli un’ambientazione e dei colori totalmente diversi. Le altre sono invece un vero e proprio supporto a quello che il testo, la scenografia e il susseguirsi degli stati d’animo del personaggio hanno evocato. Le masse sonore che ho sono insomma volte ad accompagnare e sostenere lo spettacolo nelle sue curve emotive senza mai prevaricare”.