Il Giardino pensile del Palazzo Reale di Napoli riapre giovedì 22 novembre. L’ installazione del maestro giapponese Uemon Ikeda, con il suo filo rosso ci guida alla sua riscoperta.
Il Giardino pensile del Palazzo Reale di Napoli riapre giovedì 22 novembre, alle ore 11.30, a conclusione del lungo e complesso restauro. Il Giardino pensile del Palazzo Reale di Napoli e si riscopre attraversando un percorso ‘disegnato’ dall’ installazione site specific del maestro giapponese Uemon Ikeda.
La manifestazione è organizzata dal Polo museale della Campania, diretto da Anna Imponente, curatrice della mostra, con la collaborazione dell’Accademia di Belle Arti di Napoli diretta da Giuseppe Gaeta. Con il Patrocinio della Fondazione Italia Giappone e dell’Istituto Giapponese di Cultura.
Il restauro del Giardino è stato realizzato dal Segretariato Regionale per la Campania del MIBAC diretto da Mariella Utili. Dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli diretta da Luciano Garella, RUP dell’intervento e dal Polo museale.
Con il sostegno di: Amici di Capodimonte, SIEN S.r.l., Giovanni Scaturchio, Consorzio stabile Glossa
Il Giardino pensile del Palazzo Reale un romantico spazio all’aperto con una splendida vista sul Golfo di Napoli
Un romantico spazio all’aperto, con una splendida vista sul Golfo di Napoli. Così il Giardino pensile riacquista l’originario incanto nell’attenta ricostruzione filologica e la selezione delle piante e delle essenze antiche, segue le indicazioni così come citate nelle carte e nei volumi su Palazzo Reale.
Il dialogo tra Arte, Natura e Architettura, un punto nodale nel progetto ottocentesco del Giardino, è riproposto da Uemon Ikeda con il filo di lana e seta che accompagna il visitatore in un percorso nel Palazzo, che unisce interno ed esterno. L’artista intesse con il monumento un intenso colloquio che fonde Oriente e Occidente, passato e presente con squisita sensibilità, arte e leggerezza orientali.
Il suo Filo rosso è una struttura aerea dalla trama sottile. Una lieve architettura effimera che incontra e contrasta l’austera struttura monumentale e, pur nella sua fragilità, esprime un senso di forza e resistenza.