Liberamente tratto dall’opera di Mozart, elaborazione musicale e arrangiamenti Leandro Piccioni e Mario Tronco, libretto Andrej Longo.
Le Ebbanesis, al secolo Serena Pisa e Viviana Cangiano, sono le interpreti dello spettacolo Così fan tutte, liberamente tratto dall’opera di Mozart. Un allestimento a prima vista in sottrazione elaborato e arrangiato musicalmente da Leandro Piccioni e Mario Tronco e diretto da Giuseppe Miale di Mauro, che sarà in scena da giovedì 12 gennaio 2023 alle ore 21.00 al Teatro Nuovo di Napoli.
Presentato da Tieffe Teatro Milano, saranno Serena Pisa e Viviana Cangiano, in arte Ebbanesis, a ripercorrere la storia, accompagnate dai musicisti Alessandro Butera, Marcello Smigliante Gentile e Gianluca Trinchillo. La riscrittura, affidata ad Andrej Longo, enfatizza l’ambientazione di partenza a Napoli con i molteplici colori di cui è espressione.
Una riduzione musicale che attinge stile della musica ambulante della posteggia napoletana
Leandro Piccioni e Mario Tronco, anime musicali dell’Orchestra di Piazza Vittorio, danno vita a una riduzione musicale per chitarra e voci del Così fan tutte di Mozart, attingendo all’antichissimo mondo della “posteggia napoletana”, la musica dei suonatori di strada. L’adattamento approfondisce i personaggi di Fiordiligi e Dorabella, interpretati dal duo Ebbanesis, e la regia le proietta in un gioco di tempo e spazio che le fa rivivere in un palazzo dei Quartieri Spagnoli, o più lontano in una nobile villa della chiaja o di Posillipo.
La Napoli del ’700 fa da sfondo alle avventure di due giovani ufficiali, Guglielmo e Ferrando, che, per provare la fedeltà delle rispettive fidanzate Fiordiligi e Dorabella, le corteggiano sotto mentite spoglie. Le avances hanno successo, ma ognuna si lascia conquistare dal fidanzato dell’altra. Il cinico Don Alfonso e la cameriera Despina, per amore della burla, organizzano un finto matrimonio, poco prima del quale viene svelato l’intrigo. Le ragazze chiederanno perdono e le due coppie, finalmente riconciliate, si ricomporranno.
Nella Napoli libertina e cosmopolita, colta e scurrile, il filo della matassa segue la strada tracciata dal Maestro De Simone con le sue trasposizioni della musica popolare in forma di melodramma, facendo finta che Mozart abbia ascoltato le melodie del Così fan tutte per strada, a Napoli, da musicisti ambulanti.
Linguaggi diversi per mettere in risalto una realtà quotidiana di oggi come di trecento anni fa
I linguaggi adoperati sono diversi, pur essendo attinti dalla stessa espressività napoletana. Con tale linguaggio si svolgono il libretto e i dialoghi atti a mettere in risalto una realtà quotidiana di oggi come di trecento anni fa, attraverso una storia raccontata dalle due sorelle come fosse un lungo flash-back.
Tutto il mio lavoro – dice Mario Tronco – da sempre, dagli Avion Travel fino all’Orchestra di Piazza Vittorio, segue una linea che è quella della ricerca dell’origine che muove il processo compositivo. E questo, puntualmente, si presenta attraverso una matassa disordinata di notizie, esperienze, totalmente diverse che improvvisamente si snoda seguendo il percorso di un unico filo con cui costruire il disegno.
Questo metodo io lo seguo soprattutto come musicista e mi aiuta a non pensare al Teatro come racconto che avviene mediante sequenze di scene. Nel Flauto Magico il filo era la società multietnica raccontata da Bergman all’inizio del suo indimenticabile film. Nella Carmen il viaggio dei nomadi del Rajasthan e dell’espansione prodigiosa della cultura Rom. Nel Don Giovanni la libertà sessuale attraverso la musica da ballo.
Il Così fan tutte invece mi porta a Napoli, non solo come ambientazione geografica ma come mondo musicale e linguistico. Nella Napoli libertina e cosmopolita, colta e scurrile.
Seguendo la strada tracciata dal Maestro De Simone con le sue trasposizioni della musica popolare in forma di melodramma.
Il filo della matassa, questa volta, seguirà la strada tracciata dal Maestro De Simone con le sue trasposizioni della musica popolare in forma di melodramma, facendo finta che Mozart abbia ascoltato le melodie del “Così fan tutte” per strada, a Napoli, da musicisti ambulanti.
A tal proposito i linguaggi adoperati saranno diversi, pur essendo attinti dalla stessa espressività napoletana. Un dialetto quotidiano realistico usato normalmente in città (sia pure oggi contaminato a diversi livelli ).
Con tale linguaggio si svolgeranno il libretto e i dialoghi atti a mettere in risalto una realtà quotidiana di oggi come di trecento anni fa.
L’idea è stata quella di trasformare Così fan tutte in una storia cantata e recitata da due sole attrici, che vestono i panni di Fiordiligi e Dorabella. La storia è raccontata dalle due sorelle come fosse un lungo flash-back.
Così fan tutte: l’idea, il libretto e la rielaborazione musicale
É nata prima l’idea di affidare il ruolo di Fiordiligi e Dorabella a Serena Pisa e Viviana Cangiano, conosciute come Ebbanesis, – spiega Mario Tronco – e poi la rielaborazione musicale che è stata composta assecondando e ispirandosi al loro straordinario mondo interpretativo. E’ stato divertente ed emozionante, lavorando insieme sul testo, scoprire la vicinanza caratteriale tra i due personaggi e le due interpreti.
Fiordiligi e Dorabella vivono dunque da sole e, da quel giorno in cui accaddero gli avvenimenti e l’imbroglio organizzato da Don Alfonso e i loro promessi sposi, è passato circa un anno. Sotto la cenere cova ancora qualche scintilla d’amore per i loro ex fidanzati, ma non per questo le due sorelle hanno intenzione di tornare con loro.
La rielaborazione musicale attinge dallo stile della Musica ambulante napoletana conosciuta come “Posteggia”. Le azioni cantate e i recitativi, saranno accompagnate da un trio di corde classico di questo genere (chitarre e mandolini) e spazieranno dal tessuto popolareggiante cinquecentesco (villanelle, moresche), da quelle dell’opera buffa napoletana fino alla sceneggiata