Sabato 14 e domenica 15 aprile sul palco del Nuovo Teatro Sancarluccio si terrà A-Medeo di Marina Cioppa e Michele Brasilio. In scena Stefania Remino e Antimo Navarra diretti da Michele Brasilio.
A-Medeo un’opera che viaggia attraverso lo studio di alcuni personaggi di Eduardo De Filippo; in particolar modo concentrandosi sulla figura dei figli. Partendo dal concetto che un attore quando sale sul palcoscenico “uccide” la persona che è per far vivere un personaggio che non esiste se non esclusivamente sulla scena.
La volontà dell’opera è dunque quella di rivendicare la paternità artistica del maestro. I lavori di De Filippo si innestano su un gioco fatto di luci e immagini che riescono a dare voce ai silenzi. L’autore si serve così di commedie quali “Mia famiglia”, “ Filumena Marturano”, “Bene mio, core mio”, “Gennareniello” , “Sabato, domenica e lunedì”, “L’abito nuovo”, “Napoli milionaria”, “Natale in Casa Cupiello”. Commedie in cui la presenza dei figli è determinante per lo svolgimento dell’opera stessa e il riconoscimento degli altri personaggi.
A-Medeo è un testo particolare, introspettivo, che volutamente ha un finale aperto.
La modernità degli anni 2000 ha portato a numerosi cambiamenti immaginabili. Nonostante questo per tutte le madri “i figli sò figl e sono tutti uguali”. L’autore seppur giovane entra in punta di piedi e analizza quella che è la raffinata e forse ineguagliabile drammaturgia di Eduardo. Immagina di essere lui stesso un suo figlio, cambiando così la prospettiva di scrittura. La prospettiva di un figlio che osserva, analizza e forse arriva a comprendere la figura del padre. Una figura paterna spesso fatta di errori e mancanze, piuttosto che l’inverso.
E’ un testo particolare, introspettivo, che volutamente ha un finale aperto. Lo spettatore deve sentirsi libero di immedesimarsi nella figura di un genitore quanto di un figlio. Di odiare quanto comprendere certe scelte che inevitabilmente rientrano in una soggettività e una sfera intima in cui l’autore non vuole, non può entrare fino in fondo.
La scelta degli attori non è casuale: Stefania Remino e Antimo Navarra. Due giovani artisti la cui caratteristica primaria è la passionalità e la naturalezza scenica che, secondo l’autore e il regista, è fondamentale per un testo come questo. Il testo è originale.
In A-Medeo i figli delle opere di Eduardo diventano essi stessi protagonisti protagonisti.
Con A-Medeo sono presi in esame i figli nelle opere di Eduardo, facendoli essere protagonisti; dando loro il fiato che, forse, avrebbero voluto. Il testo, che inevitabilmente si avvale di citazioni eduardiane, cerca di mantenere uno sguardo contemporaneo in cui reale e surreale si alternano e quasi si confondono. La regia cerca di vivere i pensieri o forse solo di rievocarli.
Tutto gira intorno alla figura del padre che, seppur assente, è però fondamentale al punto che gli attori che interpretano i personaggi di Eduardo ne richiedono la presenza esplicandola come bisogno nonché come necessità di riconoscimento paterno. Eduardo disse: “il teatro è gelo, così si fa e così l’ho fatto: è cresciuto mio figlio e non me ne sono accorto, per fortuna è cresciuto bene”. È di questa attenzione che i due figli nella pièce hanno bisogno, è questo diritto che due attori rivendicano. I valori forti come quelli della famiglia e del legame di sangue tra figli e genitori è qualcosa che nemmeno il tempo e l’evolversi della società può mutare.
Michele Brasilio coautore e regista di A-Medeo.
Michele Brasilio da diversi anni è autore di cinema e teatro. Si occupa di critica teatrale da due anni, scrivendo su testate che si occupano di spettacolo. Da sette anni lavora come attore e aiuto regia presso Officinateatro di San Leucio. È regista teatrale e cinematografico. Contemporaneamente è stato scelto per la partecipazione a diversi stage teatrali, alcuni dei quali con Mimmo Borrelli, Antonello Todisco, Michele Pagano. Michele Brasilio ha frequentato, inoltre, incontri teatrali organizzati da Romeo Castellucci, Antonio Latella, Maniaci D’Amore, Carullo Minasi; Michele ha preso parte ad uno stage con Walter Manfré ed ha frequentato il workshop “Corpi scritti” con Frosini/Timpano.
Marina Cioppa autrice A-Medeo.
Marina Cioppa scrive da diversi anni al servizio del teatro e del cinema, spaziando tra la lingua vernacolare napoletana (di solito si tratta di poesie) e la lingua italiana di nuova drammaturgia. Si occupa di giornalismo e critica teatrale scrivendo per diverse testate nazionali e regionali. Conduce una trasmissione radio dal titolo I Bastardi di Radio Siani, su Radio Siani. Dopo due laboratori teatrali nel territorio campano, iniziati ancora dodicenne, si diploma attrice-doppiatrice presso la “Voice-Art Dubbing” di Roma, con Dante Biagioni, Nino D’Agata, Anna Masullo, Riccardo Cascadan. Fonda VulìeTeatro con Michele Brasilio e scrive testi per il teatro contemporaneo. Marina scrive i testi per il festival “Overture” presso Officina teatro; partecipa ad uno stage con Walter Manfré per il suo teatro della persona; frequenta il workshop “Corpi scritti” con Frosini/Timpano.