Dal prossimo dicembre il Complesso Monumentale di Santa Maria la Nova accoglierà, in tre sale dedicate, una ricca selezione di dipinti e sculture provenienti dalla Collezione d’Arte della Città Metropolitana di Napoli. È un nuovo capitolo nel percorso di valorizzazione di un patrimonio prezioso che supera le cinquecento opere tra Ottocento e Novecento e che, per la prima volta, trova un suo spazio espositivo stabile.
Le sale adiacenti alla Sala del Coro propongono tre nuclei tematici che conducono il visitatore attraverso epoche, linguaggi e sensibilità differenti. Il racconto va dalle opere ritrovate e recuperate che testimoniano la grande stagione pittorica ottocentesca, alle vedute del Golfo di Napoli realizzate tra Settecento e Ottocento, fino alle rappresentazioni della figura femminile nella produzione artistica tra fine Ottocento e primo Novecento.
Il sindaco metropolitano Gaetano Manfredi ha sottolineato l’orgoglio per l’apertura di queste nuove sale e ha ricordato il ruolo che l’antica Provincia di Napoli ebbe nell’arricchimento della raccolta, sostenendo nel XIX secolo le esposizioni della Società Promotrice di Belle Arti. Ha inoltre rimarcato la restituzione di importanti dipinti grazie al lavoro dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, tra cui L’Oracolo di Delfo di Camillo Miola e il Ritratto di Vittorio Emanuele III di Achille Talarico. Manfredi ha annunciato anche una mostra alla Reggia di Portici nel 2026 e, in prospettiva, un’esposizione permanente più ampia a Santa Maria la Nova.
Soddisfazione è stata espressa anche dalla soprintendenza, attraverso l’architetto Rosalia D’Apice, che ha riconosciuto il valore culturale dell’operazione e il suo contributo alla fruizione pubblica di una collezione di grande rilievo storico e artistico.
Le sale espositive ospitano opere emblematiche come Il Pazzo e i savi di Lionello Balestrieri, la tela monumentale di Francesco Sagliano dedicata all’ingresso di Vittorio Emanuele II a Roma, i dipinti di Martelli, Boschetto, Pagliara e la scultura La spina di Saverio Gatto. Le vedute della Napoli storica, dalla marina settecentesca di Adrien Manglard alla Veduta di Ischia di Joseph Rebell, raccontano la luce e il paesaggio che hanno ispirato artisti di ogni epoca. La sezione dedicata alla figura femminile restituisce invece la varietà di sguardi sul ruolo, la presenza e il simbolismo della donna nel periodo post-unitario, con opere di Capocci, Tedesco, Sagliano, Borgoni, De Sanctis e altri.
La visita è gratuita il martedì e il giovedì dalle 9:00 alle 12:30, con prenotazione obbligatoria per gruppi e scolaresche tramite la mail cultura@cittametropolitana.na.it.








