Metro dell’arte di Napoli: Stazione Materdei
Progettata dall’Atelier Mendini, la stazione Materdei è una delle gemme più luminose delle Stazioni dell’Arte di Napoli.
Inaugurata nel 2003, ha ridisegnato l’aspetto di piazza Scipione Ammirato, trasformandola in un’accogliente isola pedonale ricca di spazi verdi, arredi urbani contemporanei e installazioni artistiche
che dialogano con il quartiere, donandogli nuova vitalità e prestigio.
Tra le opere che accolgono i viaggiatori alla stazione Materdei spicca Carpe Diem, la scultura in bronzo colorato di Luigi Serafini, ironica e visionaria, un invito a cogliere l’attimo con leggerezza e curiosità.
A essa si affiancano i rilievi in ceramica di Lucio Del Pezzo, che rivestono l’ascensore esterno trasformandolo in una colonna decorativa dal gusto pop.
L’ingresso principale, ricoperto da un mosaico luminoso e sormontato da una grande stella verde e gialla, introduce a un mondo fiabesco e geometrico allo stesso tempo.
A dominare la scena è la guglia in acciaio e vetri colorati, elemento ricorrente nella poetica dell’Atelier Mendini, che illumina la piazza e diffonde bagliori di luce nell’atrio della stazione, dominato da sfumature verdi e azzurre.
All’interno, la base della guglia è rivestita da un monumentale mosaico di Sandro Chia, con figurazioni marine che sembrano evocare miti e creature del Mediterraneo.
Su una parete candida si stagliano invece i solidi geometrici di Ettore Spalletti, essenziali e levigati, in perfetto equilibrio tra rigore e poesia.
Scendendo lungo la rampa di scale che conduce ai piani inferiori, il visitatore viene avvolto dal grande mosaico con rilievi in ceramica di Luigi Ontani, che trasforma la discesa in un tuffo simbolico nel mare di Napoli:
una distesa azzurra popolata da creature fantastiche, scugnizzi e un Pulcinella con il volto dell’artista stesso.
Al piano binari, l’atmosfera si fa più intima e sofisticata.
Qui si trovano i disegni su pannelli in legno di Domenico Bianchi, opere di grande eleganza formale,
mentre lungo il corridoio centrale si dispiega una vera esplosione di colore con i Wall Drawings di Sol LeWitt, maestro della minimal art, autore anche della scultura in vetroresina che chiude la prospettiva del percorso.
Infine, le banchine diventano una galleria di grafica contemporanea grazie alle serigrafie colorate di Mathelda Balatresi, Anna Gili, Stefano Giovannoni, Robert Gligorov, Denis Santachiara, Innocente e George Sowden.
Un caleidoscopio di forme e tonalità che accompagna l’attesa dei treni come una colonna sonora visiva.
La stazione Materdei è molto più di un nodo del trasporto pubblico: è un luogo in cui l’arte diventa parte della vita quotidiana, un museo sotterraneo che invita alla meraviglia.
Ogni discesa lungo le scale mobili è un viaggio nella creatività contemporanea, tra riferimenti colti, ironia e poesia.
Un altro tassello del grande progetto che ha trasformato la metropolitana di Napoli in una delle più belle del mondo.









