Gianmarco Cesario dirige Danilo Rovani e Enzo Attanasio in un originale “Don Giovanni”. Le parole di Moliéere infatti sono accompagnate dalla musica di Mozart a tempo di Flamenco.
Ha debuttato giovedì 23 gennaio il “Don Giovanni”, in scena ancora fino a domenica 2 febbraio al Teatro Tram di Napoli. Dopo il Barbiere di Siviglia, si arriva così al secondo capitolo di un’ideale Trilogia Sivigliana. Con un testo che riassume con misura i tre aspetti delle tre principali versioni di questo mito moderno.
Un Don Giovanni che sfida società e benpensanti con provocazioni che vanno ben oltre l’ars amandi
Se Mozart, grazie al libretto di Lorenzo Da Ponte, lo rappresenta come un gaudente “sciupafemmine”. Lo spessore che la penna caustica ed anarchica di Moliere ci offre, restituisce il ritratto di un uomo libero e senza freni, un anticipatore della filosofia illuminista. Un Don Giovanni che riesce a sfidare società e benpensanti con provocazioni che vanno ben oltre l’ars amandi del suo prototipo, già raccontato da Tirso de Molina nella sua farsa.
A lui si contrappone il suo servitore, Sganarello, maschera utilizzata da Moliere. Il nome, in questa versione, è però sostituito con quello utilizzato da Da Ponte nel suo libretto, Leporello. Nella sua similitudine con la lepre, simboleggia la natura vigliacca di quest’uomo, che, più di tutti i personaggi che abitano la storia, incarna una società bigotta e corrotta. Come dice lo stesso protagonista una società che ha reso “l’ipocrisia un vizio alla moda, e tutti i vizi alla moda sono considerati virtù.”
Pasquale Ruocco ha riarrangiato le musiche di Mozart in chiave flamenco
Il “Don Giovanni” di Gianmarco Cesario inizia in sala sulle note di Mozart eseguite dal vivo da Pasquale Ruocco. Pasquale è concertista e compositore diplomato all’accademia Taller Flamenco di Siviglia, con specializzazione al Conservatorio de Musica de Cordoba e un diploma in composizione e direzione d’orchestra al Conservatorio di Siviglia, che per questa innovativa versione dell’opera ha riarrangiato le musiche in chiave flamenco.
Di lì a poco, compaiono sul palco i due protagonisti, Don Giovanni appunto, e Leporello, magistralmente interpretati da Danilo Rovani e Enzo Attanasio. Due personaggi che in questa riscrittura accentuano i loro lati più umani, quello dell’eterna ricerca per l’uno, e dell’infida ipocrisia dell’altro.
In scena al Teatro Tram fino al 2 febbraio
Don Giovanni è Danilo Rovani, autore, regista e attore che collabora in teatro, cinema e TV con registi e attori di fama nazionale e internazionale. Ha collaborato con Carlo Battistoni, Gigi Proietti, Gabriele Lavia, Alessandro D’Alatri, Ahmad Douchan, Enrico Oldoini, Mario Martone. Accanto a lui, un Leporello interpretato da Enzo Attanasio. Anche Enzo è impegnato su set televisivi e cinematografici di respiro nazionale e internazionale. Sarà Arnaldo Vezzi ne “Il Commissario Ricciardi” di Alessandro D’Alatri, in uscita nel 2020. A completare la presenza sul palco Diletta Acampora e Luca Lombardi, ciascuno impegnato in più ruoli tutti interpretati con grande maestria. Sul palco del TRAM anche Denise Capuano, che unisce all’ottima recitazione anche il canto.