mercoledì 20 Novembre 2024
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Chiesa di Santa Caterina a Formiello

Con l’alta cupola, la prima che sia stata edificata a Napoli, e l’eleganza delle strutture, la chiesa di Santa Caterina a Formiello domina quell’insieme di edifici cinquecenteschi che formano un ambiente rinascimentale unico nella città di Napoli.

Il fianco è sicuramente la parte più bella e interessante del monumento: si sviluppa su due registri sui quali emerge il sistema di lesene corinzie di piperno corrispondente allo sviluppo interno delle cappelle; tra le lesene si alternano finestre a tabernacolo con timpano triangolare; chiude il primo ordine una marcata trabeazione ancora di piperno. A ricongiungere i due ordini sono collocate quattro volute che, oltre al carattere decorativo, contrastano la forte spinta della volta di copertura della navata.

La facciata riprende l’impaginato tripartito, tipico delle chiese controriformiste. In corrispondenza del transetto e nel sistema tamburo-cupola il raddopiamento delle lesene segnala l’articolazione degli spazi primari interni; mentre il finestrone circolare si ripete sull’oppsta parete absidale e slle pareti del transetto a sottolineare gli assi della crociera.
Il portale marmoreo barocco si sovrappone alla facciata cinquecentesca: due colonne corinzie sostengono il timpano spezzato dal quale da una nicchia viene fuori a mezzo rilievo l’immagine di Santa Caterina

L’attuale complesso sorge su di una precedente chiesa dedicata a Santa Caterina d’Alessandria, vergine e martire, con annesso convento di frati celestini, ed era detta “a formiello” in quanto nei suoi pressi penetrava in città l’antico acquedotto della Bolla. La chiesa insisteva nella zona limitrofe della città, a ridosso della porta omonima ed entro la nuova cinta muraria aragonese che allargava lo spazio urbano.

Con re Federico d’Aragona iniziava per Santa Caterina una nuova e più ricca storia; egli la concesse nel 1498 ai padri domenicani della Congregazione riformata di Lombardia che edificarono l’attuale edificio sacro e lo tennero, senza interruzione, fino al 1809 quando fu decretata la soppressione del monastero per volontà di Gioacchino Murat.

La chiesa di Santa Caterina a Formiello, con chiari influssi toscani, venne iniziata agli inizi del Cinquecento su progetto dall’architetto settignanese Romolo Balsimelli, per poi essere completata nel 1593; il portale ornato con la statua della santa titolare è di Francesco Antonio Picchiatti (1659).

Verso la fine del Seicento la navata subì radicali restauri che tuttavia non ne modificarono le linee rinascimentali originali, ma videro sovrapporsi ad esse decorazioni di gusto più moderno.
Di fronte all’ingresso è posta la monumentale edicola di San Gennaro, di Ferdinando Sanfelice, al cui busto del santo lavorò però Domenico Antonio Vaccaro mentre gli angeli posti in alto sono del padre Lorenzo.

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