sabato 21 Dicembre 2024
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Angela De Matteo alla Galleria Borbonica il 29 dicembre con “Ventris tui”

Ventris tui, con Angela De Matteo, uno spettacolo sulla maternità pensato specificatamente per essere ospitato dalla Galleria Borbonica

Angela De Matteo sarà ancora alla Galleria Borbonica, a Napoli, con ingresso in Via Domenico Morelli 61c, il 29 dicembre 2022 alle ore 21:00, con il terzo e ultimo appuntamento per vedere lo spettacolo Ventris tui prodotto da Arabesque. L’attrice Angela De Matteo, diretta da Michele Casella, sarà in scena con sette performer di danza che eseguiranno le coreografie di Francesca Gammella. L’esecuzione delle musiche, rigorosamente dal vivo, è affidata a Alessia Vit al violino e Pina Valentino alla tamborra. “Ventris tui” è una performance che unisce diverse arti e forme di comunicazione con testi tratti dalla letteratura.

L’iniziativa è realizzata con il contributo del Comune di Napoli nell’ambito del progetto “Altri Natali” e ha registrato il tutto esaurito appena due giorni dopo l’apertura delle prenotazioni.

La partecipazione allo spettacolo prevede la fruizione di parte del percorso turistico della Galleria Borbonica, denominato “Via delle Memorie”, dove si potranno apprezzare reperti facenti parte del piccolo museo della guerra. Continuando la discesa verso il sottosuolo si arriverà alla cisterna che ospita la platea. Il percorso sarà accompagnato da musiche, comparse e performance come premesse dello spettacolo “Ventris tui”: una riflessione sulla nascita, evento portatore di gioia, che al contempo può racchiudere in sé sofferenza dettata da povertà, disperazione, esilio.

Dal mito di Danae alla storia di Ketty nata durante la seconda guerra mondiale proprio nella Galleria Borbonica

È il racconto infatti di un “Altro Natale”, visto da dentro, quello che fuori festeggiano come luce, ma che nasce dal buio della sofferenza, dell’abbandono, del pericolo: Maria sarà l’emblema di quella nascita difficile, solitaria, che trova il suo ripetersi nel mito, nella storia, nell’attualità, creando così un topos letterario e religioso con risvolti ancora attuali.

Con lei ci sarà la mitica Danae, che teme per il figlio diverso, straniero; l’attuale Stephanie, clandestina, che partorisce durante la fuga in mare dalla sua terra d’origine; e infine Ketty, nata durante la seconda guerra mondiale proprio nella Galleria Borbonica, che quella notte diventò ‘grotta’, capace di ricordare un ventre di donna nel ventre di Napoli.

Angela De Matteo attrice per il cinema e teatro

Ventris tui, con Angela De Matteo, uno spettacolo sulla maternità pensato specificatamente per essere ospitato dalla Galleria Borbonica
Angela De Matteo

Angela De Matteo, che reciterà i monologhi della performance, è attrice nota al grande pubblico per ruoli interpretati per il cinema, la televisione e il teatro, tra i tanti si segnalano “I bastardi di Pizzofalcone”, regia di Alessandro D’Alatri, dai romanzi di Maurizio De Giovanni; “Il giovane favoloso”, regia di Mario Martone; “Fortapasc”, regia di Marco Risi; “Il Misantropo” di Moliere, regia di Jean Bellorini; “Il Medico dei Pazzi” di Eduardo Scarpetta, regia di Claudio Di Palma; “L’Opera da Tre Soldi” di Bertolt Brecht, regia di Luca De Fusco e altri ancora.
 
La produzione, firmata Arabesque, porta in scena al fianco di Angela De Matteo una compagnia formata da una ventina di artisti, fra costumisti, danzatori, performer e musicisti che nominiamo di seguito. Danzatrici (in ordine di apparizione): Ginevra Cecere, Manuela Facelgi, Barbara Krumm, Fabrizia Maddaloni. Corpo di ballo (in ordine di apparizione): Francesca Ferraresi, Martina Golino, Elisea Scagliarini. Musiciste: Alessia Viti (violino), Pina Valentino (tamborra). Direzione artistica di Annamaria Di Maio; drammaturgia e regia di Michele Casella; coreografie di Francesca Gammella; costumi di Filippo Laterza; service a cura di Dietro le quinte Srl; grafica di Valentina Gervasio; digital strategy Francesca Cartolano; ufficio stampa Marco Calafiore; riprese video e foto di Cubo creativity design; organizzazione di Simona Di Nardo.

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