Sempre Felici (fuori dal mondo) di Piero Zucàro con Cloris Brosca protagonista in scena al teatro Instabile Napoli sabato 14 alle ore 20.30 e domenica 15 gennaio alle ore 18.00. La produzione è dell’Associazione culturale Ottavomiglio Laboratorio.
Una donna, non giovane, al centro della scena, in camicia da notte è impegnata nel suo turno di un gioco di società, il gioco dell’oca. Un gioco particolare perché le caselle di esso sono costituite da oggetti completamente immaginari e lei stessa funge da pedina spostandosi idealmente da un oggetto all’altro a seconda del punteggio ottenuto con il lancio di dadi.
Ma questo punteggio, lei, non lo vede mai direttamente: le viene nascosto alla vista da una misteriosa presenza che si esprime esclusivamente attraverso gli squilli di un antico telefono a muro.
Un’immagine speculare che continuamente afferma e nega la propria stessa esistenza.
È nell’isolamento che la protagonista femminile del monologo, interpretato da Cloris Brosca, misura il proprio Io; è nell’invenzione della solitudine che scopre il doppio, l’immagine speculare che continuamente afferma e nega la propria stessa esistenza; in questa condizione la abitano immagini, voci, ricordi che come in un labirinto, la incalzano fino a divenire non sopportabili, indicibili, atroci, avvicinandola e allontanandola da quel che appare essere l’unico – inspiegabile – suo scopo: ritrovare il diario di sua sorella.
“Quando ho letto il monologo scritto da Piero Zucàro – dichiara Cloris Brosca – mi è piaciuto immediatamente, mi ha convinto pur avendolo trovato enigmatico in molti punti, anzi forse proprio per questo: dietro le frasi contraddittorie, le reticenze o i tic verbali della protagonista, dietro i suoi racconti spezzati, giace una storia che non attende altro che essere rivelata e raccontata”.
Zucaro: ” per Sempre Felici mi sono ispirato a casi clinici direttamente conosciuti nel corso di un’antica esperienza laboratoriale di teatro sociale sul disagio mentale”
Ancora oggi il luogo comune vorrebbe – dichiara il regista ed autore Zucàro – che solo le parole della follia (e del folle) possano dire ogni cosa. In contrasto a ciò con questo lavoro SEMPRE FELICI (fuori dal mondo) – dall’immaginario onirico di una schizofrenica -, ho deciso di dare voce a quella soggettività, ispirandomi a casi clinici direttamente conosciuti nel corso di un’antica esperienza laboratoriale di teatro sociale sul disagio mentale ed alle testimonianze pubblicate fin dagli anni Settanta dalla psichiatria britannica.
Il mio studio sul teatro della follia parte da molto lontano, da quando cioè realizzai, grazie al mio laboratorio culturale, il volume La follia in 3D – trilogia drammaturgica sul disagio mentale, (Ottavomiglio Lab. Ed., CS 2019 – ISBN 978-88-944115-6-0), che si avvalse del contributo dello psichiatra Adolfo Ferraro. La malattia mentale, intesa come patologia, sembra essere il filo conduttore dei testi – analizza lo psichiatra Ferraro sui testi di Zucaro – Ma in realtà, a guardare bene, la vera protagonista della trilogia è l’assenza. E’ la ingombrante assenza innanzitutto della salute mentale ad essere la vera protagonista, come elemento che manca e di cui si avverte il non esserci pur potendo esserci.