Un viaggio tra arte barocca, culto delle anime pezzentelle e memoria napoletana
Il Complesso monumentale del Purgatorio ad Arco a Napoli รจ uno dei luoghi piรน suggestivi del centro storico, dove arte barocca e devozione popolare si intrecciano profondamente. Lungo via dei Tribunali, nel centro storico di Napoli, si trova la chiesa di Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, conosciuta dai napoletani come la chiesa dโโe cape โe morte. Entrare qui significa immergersi in un luogo unico, dove arte, devozione popolare e memoria dei defunti convivono in modo armonioso.
Dalla splendida chiesa seicentesca, che conserva il celebre Teschio alato di Dionisio Lazzari e opere di Stanzione, Giordano e Vaccaro, si scende verso lโantico ipogeo, ancora oggi centro del culto delle anime pezzentelle: resti anonimi ai quali i fedeli rivolgono preghiere e richieste di aiuto. La visita si conclude con un piccolo museo nella elegante sagrestia.
Origini e progetto barocco del complesso
Il complesso barocco fu commissionato nel 1616 dallโOpera Pia del Purgatorio ad Arco e progettato da Giovan Cola di Franco. Consacrato nel 1638, prevedeva due livelli: la chiesa superiore, simbolo della vita terrena, e un ampio spazio sotterraneo dedicato al Purgatorio.
Nel clima post-conciliare, il tema delle anime da suffragare era centrale, e lโintero complesso โ facciata, arredi, cappelle e sagrestia โ fu pensato per ricordare ai fedeli lโimportanza della preghiera per i defunti.
Le opere principali
Il Transito di San Giuseppe โ Andrea Vaccaro (1650-51)ย
Nella terza cappella sinistra. Rappresenta la morte serena di San Giuseppe, assistito da Gesรน e Maria. Vaccaro crea una scena intima e pacata, illuminata da una luce dolce che sottolinea lโidea di una โbuona morteโ. Nel contesto della chiesa, questa immagine ricorda al fedele la speranza di un passaggio sereno alla vita eterna.
La Morte o Estasi di SantโAlessio โ Luca Giordano (1661)
Nella terza cappella destra. Opera giovanile ma giร energica, caratterizzata da forti contrasti di luce e colori brillanti. SantโAlessio appare sospeso tra terra e cielo, avvolto in una luce intensa. Il dipinto esprime la tensione mistica del passaggio dellโanima dalla vita terrena a quella divina.
La Madonna delle anime purganti โ Massimo Stanzione (1638-42) Sulla parete di fondo.
ร il cuore del complesso: la Madonna accoglie sotto il suo manto le anime del Purgatorio che la invocano tra le fiamme. Stanzione unisce eleganza classica e chiaroscuro caravaggesco, creando unโimmagine forte e rassicurante.
Sotto la tela si trova il celebre Teschio alato di Dionisio Lazzari, simbolo della vittoria sulla morte.
ย SantโAnna che offre la Vergine al Padre Eterno โ Giacomo Farelli (1670) Sullโarco trionfale.
Lโopera rappresenta SantโAnna che presenta Maria bambina al Padre Eterno. Nuvole, angeli e luce creano un movimento ascendente che richiama lโidea di salvezza e grazia divina.
San Michele Arcangelo che abbatte il demonio โ Girolamo De Magistro (1650)
Nella prima cappella sinistra. San Michele, luminoso nella sua armatura, sconfigge il demonio. La scena รจ energica e teatrale, e introduce simbolicamente il tema della vittoria del bene sul male, perfetto prologo alla spiritualitร del Purgatorio.
Storia del complesso
La congrega del Purgatorio ad Arco trovรฒ qui una sede stabile dopo essere passata da diverse chiese della cittร . La costruzione fu resa possibile dal lascito di 4000 ducati del cavaliere Pietro Antonio Mastrilli.
Dal 1616 si acquistรฒ una taverna con le sue cantine, cosรฌ da poter costruire la chiesa superiore e, sotto di essa, lโampio ipogeo destinato ai confratelli.
Nel 1619 intervenne lโarchitetto Giovan Giacomo di Conforto, che continuรฒ lโopera secondo i principi della Controriforma: navata unica, cappelle laterali, cupola luminosa.
Una grande innovazione fu la โchiesa nella chiesaโ: lโambiente sotterraneo, non una semplice cripta, ma un luogo per celebrazioni e preghiere, austero e fortemente simbolico.
Durante il Seicento e il Settecento il complesso fu arricchito e restaurato, e nellโOttocento venne rifatta la sagrestia. Dopo il terremoto del 1980 la chiesa รจ stata accuratamente restaurata.
LโIpogeo
Una botola nella navata conduce alla chiesa inferiore: uno spazio ampio e spoglio, simbolo del Purgatorio e centro del culto delle anime pezzentelle.
Al centro si trova una grande tomba anonima, circondata da catene. Le pareti ospitano nicchie, piccoli altari e teche votive, testimonianza di una devozione nata giร nel Seicento.
Sulla parete di fondo compare un austero altare con grandi croci nere.
Un corridoio laterale porta alla Terra santa, dove si trovano diversi teschi, tra cui quello di Lucia, lโanima piรน amata dai devoti, circondata da un ricco altarino votivo.
La struttura dellโipogeo, organizzata con altare e cappelle laterali, crea un forte contrasto con la decorazione ricca della chiesa superiore. Fin dallโinizio, infatti, il complesso fu pensato come un percorso simbolico tra terra, Purgatorio e speranza di salvezza.
A metร Settecento lโambiente fu ampliato e decorato con maioliche dai motivi di teschi, ossa e piccoli fiori, realizzate dai maestri riggiolari napoletani.







