martedì 23 Aprile 2024
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Chiesa di Santa Luciella ai Librai

Il “teschio con le orecchie” ed il culto delle anime pezzentelle alla Chiesa di Santa Luciella ai Librai

Santa Luciella è una piccola chiesa nel cuore del centro antico di Napoli. La chiesa è situata nel vicolo che ai tempi dell’antica Roma chiamavano “vicus Cornelianus” (oggi vico Santa Luciella) che collega San Biagio dei Librai a San Gregorio Armeno. La chiesa fu fondata poco prima del 1327 da Bartolomeo di Capua, giureconsulto e consigliere politico di Carlo II d’Angiò e di Roberto I. Bartolomeo fu anche committente di alcuni importanti portali gotici per S. Lorenzo Maggiore e S. Domenico Maggiore e fondatore nel 1314 della chiesa di Santa Maria di Montevergine.

Nella veduta del Baratta del 1629, la chiesa di Santa Luciella viene indicata come Cappella dell’Arte dei Molinari o Mulinari (capostipiti mugnai o lavoranti presso un mulino); sarà poi presa in custodia dai Pipernieri, antichi artisti che scolpivano le pietre dure. Questi, abituati a lavorare con scalpello e martello, temendo che le schegge, schizzando dalla pietra, potessero conficcarsi negli occhi, iniziarono a venerare Santa Lucia, la protettrice della vista, decidendo, dunque, di dedicarle questo luogo. Nel 18°secolo fu oggetto di un sostanziale rimaneggiamento e nel 1748 divenne sede dell’Arciconfraternita dell’Immacolata Concezione SS. Gioacchino e Carlo Borromeo.

Santa Luciella, abbandonata da più di 30 anni, è stata riaperta grazie alla tenacia ed al lavoro dell’Associazione Respiriamo Arte il 5 Aprile 2019.

Il culto delle anime pezzentelle e il teschio con le orecchie

Qui, fino alla prima metà degli anni 90′, si praticava il diffuso culto napoletano delle “anime pezzentelle“: i teschi si adottavano, ci si prendeva cura di loro e della loro anima. Chi frequentava la chiesa aveva una predilezione soprattutto per il teschio con le orecchie. Nell’immaginario popolare il teschio con le orecchie possedeva e possiede un canale preferenziale: le orecchie. Questo particolare delle orecchie permetterebbe di mettere in collegamento il mondo dei vivi e dei morti esaudendo ogni tipo di richiesta nel più breve tempo possibile.

L’Associazione Respiriamo Arte

Nell’Ottobre del 2013 da un’idea di un gruppo di giovani laureati partenopei, specializzati in campo artistico e letterario, nasce “Respiriamo Arte”. La passione, la perseveranza ed il dinamismo operoso degli ideatori di “Respiriamo Arte” fanno dell’associazione un organismo vitale che si nutre del riappropriarsi e del restituire alla comunità un pezzo importante della propria storia.

Il concetto fondante dell’associazione è piuttosto semplice nell’esposizione quanto articolato e complesso nell’attuazione: il recupero del patrimonio storico e artistico della città di Napoli attraverso la tutela e la valorizzazione di luoghi, monumenti che rappresentano preziosi lasciti, troppo spesso, abbandonati all’incuria e al degrado. La chiesetta di Santa Luciella, il Complesso dei Santi Filippo e Giacomo dell’Arte della Seta e la Chiesa di San Pietro Martire, che rappresentavano un fulgido esempio di quei “luoghi dimenticati”, oggi sono felice sintesi, quanto mai esplicativa, dell’attività dell’Associazione.

Alla riscoperta ed al lavoro di pulizia e ripristino degli ambienti e dei magnifici ornamenti, hanno, infatti, fatto seguito attività di promozione dei siti attraverso l’organizzazione di visite guidate, eventi culturali e convegni in loco. Il desiderio di alcuni diventa l’opportunità per tutti di vivere e respirare arte.

Visitare la chiesa di Santa Luciella ai Librai

Per visitare la chiesa di Santa Luciella ai Librai è possibile prenotare la visita al numero 331 420 9045 o scrivere una mail a respiriamoarte@gmail.com

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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