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Viziettuccio al Sancarluccio di e con Giorgio Gori

Liberamente tratto da La Cage aux folles di Jean Poiret, Viziettuccio al Sancarluccio dal 25 al 27 febbraio al Nuovo Teatro Sancarluccio

Sul palco dello storico teatro il “Nuovo Sancarluccio” Giorgio Gori porta in scena il suo nuovo spettacolo dal titolo “Viziettuccio al Sancarluccio. In scena con Giorgio troviamo Giuseppe Gifuni e Luisa Pellino.

Giorgio e Luisa sono amici da tanti anni, entrambi omosessuali e gestiscono un locale a Via Chiaia, ma il figlio di Giorgio annuncia il suo matrimonio e dichiara di voler presentare loro la fidanzata ed i suoceri. Il padre della futura sposa è un democristiano che odia il mondo omosessuale. Giorgio e Luisa dovranno “recitare” una parte nuova, essere marito e moglie, ovvero uomo e donna e fare i conti con la propria vita, le proprie insicurezze, ma non tutto procede per il meglio. Vincerà l’amore o la politica?

Il “vizietto” uno dei testi cult del teatro francese adattato all’attualità dei nostri tempi.

Giorgio Gori porta in scena uno dei testi cult del teatro francese, portato in auge grazie al film Il Vizietto con Ugo Tognazzi. Lo fa al Nuovo Teatro Sancarluccio, da qui il titolo Viziettuccio al Sancarluccio. La trama è diversa, non abbiamo due “amanti” bensì due amici, poiché il mondo è cambiato, ed è giusto dare voce anche all’omosessualità femminile.

Battute ambientate ai nostri giorni senza dare espliciti riferimenti alla politica ma solo concentrandosi sui rapporti sociologici e psicologici dei personaggi. Il testo è un atto unico molto veloce circondato da pezzi musicali e nuovi personaggi. Gori da un tocco “italiano” alla sceneggiatura introducendo personaggi nuovi come l’amante ballerina e un cameriere con particolari doti canore e danzanti. Il finale ci riserverà una metafora sul mondo di oggi.

Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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