HomePercorsiVia Caracciolo location del cinema napoletano

Via Caracciolo location del cinema napoletano

Via Caracciolo è il set cinematografico di molte pellicole. Camminando sul lungomare possiamo ricordare l’inizio di Carosello napoletano e la grottesca interruzione di un corteo funebre da parte di Dudù, interpretato da Nino Manfredi, in Operazione San Gennaro. Le scalette della Rotonda Diaz sono diventate la location di Maccheroni e Denti. Se nel primo titolo Jack Lemmon e Marcello Mastroianni devono affrontare un gruppo di malviventi, nel film di Salvatores il protagonista Antonio, interpretato da Sergio Rubini, immagina di riconciliarsi con la madre che non c’è più, salutandola con un ultimo ballo vicino agli scogli.
Nel porticciolo di Mergellina si muove il commissario Rizzo, interpretato da Bud Spencer, in Piedone lo sbirro mentre Toni Pisapia, interpretato da Toni Servillo, vi trascorre le ultime ore prima di farsi arrestare ne L’uomo in più. La stazione di Mergellina, poco distante da via Caracciolo, è la location di Proibito rubare, dove Luigi Comencini ambienta l’inizio del suo film: appena arrivato a Napoli, un giovane prete missionario, interpretato da Adolfo Celi, deve fare i conti con degli astuti scugnizzi che gli faranno sparire la valigia.

Via Caracciolo insieme a via Nazario Sauro e a via Partenope costituisce il lungomare di Napoli, uno dei luoghi più suggestivi della città per il panorama che offre. Via Caracciolo come tutto il lungomare permette di ammirare il panorama con il golfo di Napoli, il Vesuvio, Castel dell’Ovo con Borgo Marinari, la collina di Posillipo e le isole.

Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
Exit mobile version