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Teatro di San Carlo set cinematografico

Il Teatro di San Carlo fa da scenografia a molti film tra cui Giallo napoletano e Il giudizio universale in cui si ritrovano tutti i protagonisti per il gran ballo finale. In questo teatro lirico è girato anche l’inizio de Le avventure acquatiche di Steve Zissou, in cui il protagonista del film, interpretato da Bill Murray, presenta al pubblico il suo ultimo documentario.

In via San Carlo si trova il Teatro di San Carlo voluto da re Carlo di Borbone. Il progetto è affidato all’architetto Giovanni Antonio Medrano e ad Angelo Carasale. L’inaugurazione del Teatro San Carlo avviene il 4 novembre 1737 in occasione dell’onomastico del re con l’opera “Achille in Sciro” di Pietro Metastasio con musica di Domenico Sarro. Con l’ascesa al trono di Murat e la gestione di Domenico Barbaja, inizia un nuovo capitolo della storia del Teatro di San Carlo: ha come direttori Gioacchino Rossini e Gaetano Donizetti e il “Real Teatro” diventa teatro del popolo. Inoltre, Gioacchino Murat affida all’architetto Antonio Niccolini l’incarico di realizzzare la facciata in stile neoclassico. Il 13 febbraio 1816 un incendio devasta il teatro, lasciando intatti solo i muri perimetrali e il corpo aggiunto. La ricostruzione, realizzata in nove mesi, è affidata ad Antonio Niccolini, il quale ripropone a grandi linee la sala del 1812. Il Teatro di San Carlo, nel corso degli anni, ha subito alcune modifiche all’interno, ma anche interventi di restauro dell’edificio. L’attuale foyer, costruito nella zona orientale del giardino di Palazzo Reale, è realizzato nel 1937 su disegno di Michele Platania. Nel 1943 è distrutto da un bombardamento e ricostruito nel dopoguerra.

Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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