Villa Floridiana al Vomero

Villa Floridiana, sita al Vomero, appartenente agli eredi di Cristoforo Saliceti, è acquistata dal re Ferdinando di Borbone come regalo alla moglie Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia. La Villa diventerà la residenza estiva della duchessa. I lavori di ristrutturazione della palazzina, che comprende un piccolo casinò (l’attuale Museo) e una coffee house (oggi Villa Lucia), sono diretti dall’architetto Antonio Niccolini che opta per uno stile neoclassico e progetta un parco. Crea un teatrino all’aperto, un piccolo tempio ionico, le serre e alcune grotte, unici elementi architettonici che sono ancora visibili all’interno del parco. Qui, passeggiando tra i sentieri, è possibile sia apprezzare il suo aspetto scenografico sia rimanere affascinati dagli scorci panoramici sul golfo di Napoli. La pianta del Niccolini, conservata al Museo di San Martino, mostra una struttura a pianta rettangolare e due bracci perpendicolari e simmetrici, oltre all’aggiunta di una piccola area porticata all’ingresso centrale dell’edificio, soluzione adottata per la sosta delle carrozze. La facciata di Villa Floridiana rivolta a settentrione si articola su due piani mentre, quella meridionale, a causa del terreno scosceso, si sviluppa su tre piani. L’architetto crea un basamento in pietra lavica con una scalinata in marmo a doppia rampa, elemento che unisce l’edificio al parco circostante. Dal 1826, anno della morte della duchessa, fino al 1919 gli edifici e il parco subiscono molte modifiche. Nel 1919, Villa Floridiana è acquistata dallo Stato e destinata a sede museale. Il Museo della Ceramica Duca di Martina ospita una delle più prestigiose raccolte di arte decorativa oltre ad accogliere gli appartamenti privati della duchessa e delle dame, una sala da pranzo, una piccola cappella e altre sale. Resta ben poco della decorazione e dell’arredo originario mentre è possibile ammirare la decorazione della galleria.

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