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Teatro Bolivar, 16 dicembre doppio appuntamento con la danza

Al Teatro Bolivar un doppio appuntamento con un primo studio di danza: “Camera con vista interna”, prodotto da Arbdancompany – ArtGarageDanceCompany e “Killing Time”, prodotto da Funa Performing Arts.

Venerdì 16, al Teatro Bolivar al numero 30 di Via Bartolomeo Caracciolo, diretto da Nu’Tracks, arriva, alle ore 21.00, un doppio appuntamento con un primo studio di danza: “Camera con vista interna”, prodotto da Arbdancompany – ArtGarageDanceCompany e “Killing Time”, prodotto da Funa Performing Arts.

L’attesa della telefonata diventa un gioco perverso fatto di domande ossessive che aprono la strada ad una riflessione.

Una donna irrompe sulla scena con fare sicuro ma frettoloso. Ha del lavoro da sbrigare e sa come impiegare il suo tempo, ma il vero motivo per cui si trova lì viene presto rivelato da squilli incessanti: è subito chiaro che ha un appuntamento telefonico importante. L’apparecchio squilla a lungo ma quando la cornetta viene sollevata, dopo un rinvio carico di suspense, rivela solo un falso allarme; poi rimane lì, diventando un antagonista muto, oggetto del desiderio.

Da quel momento l’attesa di una chiamata diventa per la protagonista l’opportunità per scavare nel suo inconscio. Samantha, pur essendo una donna in carriera, brillante e spiritosa, è sola. Le sue uniche “amiche” sono Normae Jean ovvero due manichini che lei ha eletto a sue terapeute. Solo a loro può confessare la verità. E solo loro hanno la capacità di “farle” quelle domande scomode che non osa farsi da sola. L’attesa della telefonata diventa un gioco perverso fatto di domande ossessive che aprono la strada ad una riflessione. Sul senso di colpa, sulla gelosia, sul tradimento, sulla gioia di Amare e di essere amati.

Killing Time, vuole essere uno studio sul testo di Arnold Wesker

Cosa significa amare qualcuno che Non ti sceglie del tutto e che probabilmente non ti sceglierà mai in maniera completa? Killing Time, vuole essere uno studio sul testo di Arnold Wesker. Un’indagine su un declino psicologico causato dall’amore che porta spesso ad uno stato di solitudine ma anche alla voglia di interrogarsi, di farsi quelle domande scomode che potrebbero però aprire un varco verso un’ascesa.

«Decido di abitare angoli che scelsi di tenere al buio – l’autrice, danzatrice e regista Ginevra Cecere descrive, così, il concept – Dalla stasi lo svelamento dell’oscuro diviene parte della luce. Il modo in cui percepisco il non visibile è ciò che mi definisce. Il buio non è assenza di qualcosa ma spazio da assorbire, parentesi vuota. La colgo, la indago, la svelo. Riesco persino a vedere ciò che aveva celato, o che io avevo scelto di non vedere».

Al Teatro Bolivar un doppio appuntamento con un primo studio di danza: “Camera con vista interna”, prodotto da Arbdancompany – ArtGarageDanceCompany e “Killing Time”, prodotto da Funa Performing Arts.
Al Teatro Bolivar un doppio appuntamento con un primo studio di danza: “Camera con vista interna”, prodotto da Arbdancompany – ArtGarageDanceCompany e “Killing Time”, prodotto da Funa Performing Arts.

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