martedì 19 Marzo 2024
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Stanno tutti bene

Stanno tutti bene è un film del 1990 diretto da Giuseppe Tornatore. Matteo Scuro, siciliano, parte per far visita ai figli che vivono in diverse città della penisola. La prima tappa è Napoli, dove vive Alvaro che lavora all’Università e per il quale Matteo ha un affetto particolare. Non avendolo trovato, riparte per le tappe successive: Roma, Firenze, Milano e Torino. L’immagine che Matteo aveva della vita dei propri figli si rivela illusoria; oltre tutto a un appuntamento a Roma per un pranzo si fanno vivi solo alcuni di loro, che gli rivelano il suicidio di Alvaro. Matteo imbocca a sua volta la strada della finzione e tornato in Sicilia parla presso la tomba della moglie, dicendole che i figli stanno tutti bene.

La storica Piazza San Domenico Maggiore è il set cinematografico di tre film: Stanno tutti bene, Paisà e Cadaveri eccellenti. In Stanno tutti bene, nella piazza filmata nel cuore della notte, Matteo Scuro (Marcello Mastroianni) ha una buffa conversazione con una prostituta. Il centro della piazza è affollato di scugnizzi e sfaccendati nell’episodio napoletano di Paisà, mentre all’inizio di Cadaveri eccellenti è invaso da una folla che assiste ai funerali di un magistrato.

Piazza San Domenico Maggiore è uno dei luoghi più frequentati e vivaci della vita cittadina. Piazza San Domenico Maggiore è dominata dall’alta abside poligonale dell’omonima chiesa. Al centro della piazza, svetta la guglia di San Domenico, eretta per voto popolare durante la peste del 1656. La piazza è delimitata da palazzi storici come il palazzo di Sangro di Casacalenda, il palazzo Petrucci, il palazzo Saluzzo di Corigliano e il palazzo di Sangro.

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Redazione IDN
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EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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