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Proibito rubare di Luigi Comencini

Proibito rubare, film del 1948, è diretto da Luigi Comencini. Proibito rubare narra le vicende di Don Pietro, il quale diretto in Africa come missionario, di passaggio a Napoli, si imbatte per il furto della sua valigia nella miseria dei vicoli napoletani. La visione dei tanti bambini che vivono per strada lo induce a rimanere, per fondare la città dei ragazzi, ma l’estraneità del mondo in cui si ritrova rende difficoltosa ogni comunicazione. A don Pietro vengono affidati dei ragazzi, altrimenti destinati al Riformatorio, i quali, per nascondere il cospicuo bottino di un furto, finiscono, dopo l’iniziale diffidenza, per accettare l’ospitalità del sacerdote. Il piccolo Peppiniello, per aiutare don Pietro, scoraggiato rispetto al proprio progetto, ricava dal bottino i soldi che fa poi risultare come anonima beneficenza. Alla vigilia dell’inaugurazione del centro di accoglienza, la provenienza dei soldi viene scoperta e don Pietro segue i suoi protetti in carcere, “reclamando” la sua colpevolezza nell’aver sfidato una realtà troppo radicata. Tutto però si risolve con il ritiro della denuncia del furto, rivelatosi strumento per la realizzazione di un’opera giusta.

La stazione di Mergellina è la location del film Proibito rubare, dove Luigi Comencini ambienta l’inizio del film: appena arrivato a Napoli, un giovane prete missionario (Adolfo Celi) deve fare i conti con degli astuti scugnizzi che gli faranno sparire la valigia.

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