Dal 22 giugno al 23 luglio 2017 al Teatro Grande di Pompei la prima edizione della rassegna di drammaturgia antica POMPEII THEATRUM MUNDI
Da Orestea a Prometeo, da Antigone a Baccanti a Fedra nelle regie di Luca De Fusco, Massimo Luconi, Andrea De Rosa, Carlo Cerciello. Un progetto quadriennale realizzato e promosso da Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e Parco Archeologico di Pompei.
Il progetto quadriennale POMPEII THEATRUM MUNDI
Il progetto quadriennale POMPEII THEATRUM MUNDI, immaginato per il Teatro Grande del più imponente sito archeologico del mondo qual è quello di Pompei, nasce d’intesa e collaborazione tra il Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale e il Parco Archeologico di Pompei, nel più vasto programma di promozione dell’area e dopo la riapertura al pubblico del bellissimo Teatro Grande.
Cinque grandi testi riproposti al pubblico nell’affascinante atmosfera degli scavi
Secondo un articolato calendario, tra il 22 giugno e il 23 luglio 2017 sul palcoscenico del Teatro Grande (costruito nel II sec. a.C.) andrà in scena il primo ciclo di drammaturgia antica. Cinque grandi testi riproposti al pubblico nell’affascinante atmosfera degli scavi.
«Dal 2014 – dichiara Massimo Osanna, direttore generale del parco archeologico di Pompei, le scene del Teatro Grande sono state restituite al pubblico internazionale, dove la nuova rassegna del Teatro Stabile di Napoli si inserisce in modo naturale. Nel celebrare e far rivivere al pubblico l’unicità e la sacralità di questi luoghi, Pompei ancora una volta si profila come laboratorio di arte e cultura, palcoscenico del mondo aperto alla tradizione e all’innovazione».
Eschilo, Sofocle, Euripide, Seneca saranno rappresentati nel luogo in cui, con tutta probabilità, furono messi in scena già in epoca romana
«Lo Stabile da me diretto – annota Luca De Fusco – propone un progetto di drammaturgia antica, scelta tanto importante quanto naturale. Testi di Eschilo, Sofocle, Euripide, Seneca saranno rappresentati nel luogo in cui, con tutta probabilità, furono messi in scena già in epoca romana. Un luogo non neutro ma fortemente caratterizzato e pieno di fascino, esso stesso elemento della narrazione teatrale. In questo luogo riportiamo il teatro di prosa con una manifestazione che ci auguriamo susciti l’attenzione e il gradimento del pubblico. Per sedici serate da trascorrere in uno dei maggiori palcoscenici della storia dell’umanità». «Cinque capolavori – sottolinea il direttore De Fusco – tesi a privilegiare ed esaltare il rapporto tra contenitore e contenuto, tra spazio scenico e narrazione teatrale, che la straordinaria location di Pompei consente e garantisce come poche altre al mondo».