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Piazza San Domenico Maggiore nel cuore del centro storico

Piazza San Domenico Maggiore, voluta da Alfonso I, si trova lungo il Decumano Inferiore, ossia nel cuore del centro storico della città partenopea. I sovrani aragonesi trasformano uno slargo in una zona privilegiata della nobiltà. La piazza diventa uno dei luoghi più frequentati e vivaci della vita cittadina, continuando a essere uno dei luoghi preferiti dai nobili per costruire i propri palazzi o ristrutturare edifici esistenti. La preferenza per questa piazza resta anche con lo sviluppo della città intorno all’asse di Toledo. Piazza San Domenico Maggiore è dominata dall’alta abside poligonale dell’omonima chiesa. Al centro della piazza, svetta la guglia di San Domenico, eretta per voto popolare durante la peste del 1656. Il progetto è di Cosimo Fanzago, ma la realizzazione viene affidata a Francesco Antonio Picchiatti e terminata da Domenico Antonio Vaccaro. La guglia è adornata di medaglioni di sante e santi domenicani e stemmi del vicerè e della città. Al di sopra si trova la statua di San Domenico. La piazza è delimitata da palazzi storici come il palazzo di Sangro di Casacalenda, il palazzo Petrucci, il palazzo Saluzzo di Corigliano e il palazzo di Sangro. Nella seconda metà del Settecento, Piazza San Domenico Maggiore è ancora uno dei posti più amati e frequentati dai cittadini oltre a essere luogo di ritrovo tanto da spingere il re Ferdinando IV di Borbone, nel 1764, a far murare nelle pareti della chiesa una lapide in cui si vietava di “giocare a carte, palle o schiacciare” e di “farvi vendita di frutti, melloni, deporvi sfrattature o immondezze, mettervi posti d’affittare sedie o banchi di cambiavalute”. Piazza San Domenico Maggiore ancora oggi svolge il ruolo di centro aggregante e di attrattiva sia per la popolazione locale sia per i turisti. Inoltre, esercita il suo fascino per la commistione di stili diversi che caratterizzano gli edifici e per la presenza di locali che vivacizzano la zona.

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