mercoledì 24 Aprile 2024
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Operazione San Gennaro

Tre americani, una donna e due uomini, arrivano a Napoli con l’intenzione di compiere il colpo della vita, svaligiare il tesoro di San Gennaro, valutato trenta miliardi di lire. Consigliati da Don Vincenzo, assai potente anche dietro le sbarre della prigione, i lestofanti americani si rivolgono ad Armando Girasole, venerato in tutti i quartieri bassi e chiamato affettuosamente Dudù. Ignaro dell’obiettivo, il napoletano raccoglie in fretta un manipolo di “specialisti” ma quando gli viene svelato l’obiettivo del furto, Dudù, da buon napoletano, tentenna. Quando però si rende conto che con quei trenta miliardi potrebbe fare del bene ai napoletani, costruendo delle case per i più poveri al Vomero, inizia a ripensarci. Chiede consiglio a Don Vincenzo, che a sua volta è in dubbio e preferisce demandare allo stesso San Gennaro la soluzione del caso morale. Dudù ed i suoi, sotto una pioggia torrenziale, entrano nella Chiesa che s’illumina di luce solare dopo che hanno esposto le loro intenzioni. E il colpo viene effettuato nella notte in cui la trasmissione televisiva del festival canoro partenopeo polarizza popolo e forze dell’ordine davanti ai teleschermi. Le intenzioni degli americani e di Dudù sono però ben diverse e il ragazzo napoletano si prodiga affinché il malloppo non prenda la via dell’America. Quello che non immagina Dudù è che il tesoro tornerà sì al popolo napoletano ma che questo, con universale tripudio, lo offrirà nuovamente al Santo.

Uno dei set del film Operazione San Gennaro è la piazza e la Chiesa Monumentale dei Gerolomini

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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