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Morte di un matematico napoletano

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Morte di un matematico napoletano: l’esordio del regista Mario Martone.

Il film Morte di un matematico napoletano del 1992, che vede l’esordio del regista Mario Martone,  ricostruisce liberamente gli ultimi giorni di vita del matematico Renato Caccioppoli, docente universitario ed ex militante del Pci: il rapporto col fratello Luigi, magistrato, che ha appena sposato Emilia, con la quale Renato ha avuto una storia e che è rimasta molto legata a lui; il trasloco vissuto con indifferenza (gli interessa solo conservare le lettere di Bakunin, loro nonno); le discussioni con l’allievo Piero sulla prova da presentare al concorso a cattedra; le sedute di esami e del Senato accademico, alle quali partecipa stordito dall’alcool; l’incontro con la moglie Anna, ora legata infelicemente ad un’altra persona, la visita alla vecchia zia anarchica, una cena con i giovani colleghi. Alla sua morte – si suicida sparandosi alla nuca – seguono la retorica della commemorazione funebre e le considerazioni del cinico proprietario di casa.

Il cortile delle statue dell’Università Federico II in via Paladino è il set del film Morte di un matematico napoletano, con il quale l’esordiente Mario Martone ricostruisce gli ultimi giorni di vita del professor Renato Caccioppoli.

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