venerdì 29 Marzo 2024
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Le mani sulla città di Francesco Rosi

Le mani sulla città, girato nel 1963, è un film del regista Francesco Rosi. Il consigliere ed imprenditore edile Eduardo Nottola ambisce a diventare assessore, per gestire i propri interessi, relativi alla costruzione di un nuovo quartiere. A un mese dalle elezioni crolla uno stabile adiacente al palazzo che la sua impresa, diretta dal figlio, sta costruendo in un vecchio vicolo di Napoli, provocando morti e feriti. L’opposizione di sinistra chiede un’inchiesta sulla speculazione edilizia, che con adeguate manovre viene ridimensionata, risultando così inefficace. Intanto la maggioranza di destra, indebolita dallo scandalo, chiede a Nottola di ritirarsi dalle elezioni. L’imprenditore passa al centro, che vince le elezioni, e viene eletto assessore col sostegno del nuovo sindaco, che avalla il suo piano edilizio, destando l’inutile protesta dell’opposizione e dell’ala progressista del centro.
Set del film Le mani sulla città è l’Hotel Ambassador, il grattacielo di Napoli, in cui è ambientato l’ufficio del costruttore Nottola (Rod Steiger), che in questo film di denuncia diretto da Francesco Rosi diventa il simbolo della speculazione edilizia locale. Il grattacielo, costruito negli anni Cinquanta e la cui mole è visibile da diversi angoli di Napoli, è ricordato anche nel romanzo Ferito a morte dello scrittore Raffaele La Capria, che con Rosi è anche autore della sceneggiatura de Le mani sulla città.

Redazione IDN
Redazione IDNhttps://napoli.itineraridellacampania.it
EDITOR E WEB DESIGNER. NATO A VENEZIA NEL 1973, VIVO E LAVORO FRA MILANO E NAPOLI. Sono nato nel 1973 a Venezia. Nascere e vivere a Venezia significa avere la fortuna di crescere respirando il profumo dell'arte in tutte le sue espressioni, dall'architettura alla pittura fino al cinema, così sin da subito mi sono lasciato trasportare da queste sensazioni. Da prima la fotografia, poi il teatro e la televisione, fino a scoprire, verso gli anni novanta, il piacere della sintesi e dell'impatto visivo del segno grafico. E' emozionante vedere stringere nelle mani di persone che non conosci e che non mi conoscono il frutto del mio lavoro.
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